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utilizzo profili icc forniti dal laboratorio


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avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2015 ore 11:09

Devo fare delle stampe 20x30 attraverso laboratorio online. C'è possibilità di effettuare il download dei profili icc. Ho provato con la soft proof ed i risultati si discostano di poco dal profilo del monitor. Come comportarmi prima dell'invio dei file: devo convertire le foto nel loro profilo?
Grazie per l'aiuto

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2015 ore 12:28

chiedi al laboratorio se la loro macchina supporta AdobeRGB. se si usi quello, altrimenti usi sRGB.
Il profilo fornito ti serve appunto per la sooft e quindi farti un idea di che tipo di intervento dovresti fare per portare il file più prossimo possibile al loro tipo di carta.

se dici che è abbastanza simile al profilo monitor vuol dire che è una carta lucida e quindi con un gamut senz'altro superiore che non una carta opaca in cotone per esempio.


avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2015 ore 15:21

hai ragione Callisto, è una carta lucida e si può inviare il file sRGB.
Si è abbastanza simile, il loro profilo mi appare leggermente più chiaro ma diciamo che ci può stare: magari quella differenza di luminosità si perde con la stampa ed avrò un risultato in stampa ancora più vicino alla visualizzazione a monitor. Per il profilo dici che serve solo per anteprima ed il file da inviare non devo convertirlo con quello della stampante del laboratorio?
Grazie ancora

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2015 ore 15:56

esatto. chiedi solo se preferiscono il file col loro profilo oppure in srgb ma...di norma le stampatrici chimiche non prendono profili colore. Lo si può creare per le sooft ma non lo utilizzano.
in compenso appunto, è un buon sistema per avere un anteprima di stampa.


avatarjunior
inviato il 06 Febbraio 2015 ore 13:30

Aggiungo che in alcuni siti, tipo Digitalpix, quando si caricano le foto preparate con il loro profilo, bisogna indicare come trattamento delle foto: "modalità nativa". In questo modo le foto sono inviate alla stampa senza alcun intervento da parte del fornitore del servizio...
ciao

avatarjunior
inviato il 06 Febbraio 2015 ore 16:21

Ciao Rutzer, dici che conviene inviare il file convertito nel loro profilo?

avatarjunior
inviato il 07 Febbraio 2015 ore 0:18

No, se non ho capito male, fai la soft proof con il loro profilo e poi salvi in sRGB.
Vedi qui: www.digitalpix.com/Faq.aspx?article=79
e qui: www.digitalpix.com/Faq.aspx?article=80

Prego Callisto di correggermi se ho detto una castroneria.. dato che qui sul forum è uno di quelli che ne sa di più in fatto di stampa.
Ciao

avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2015 ore 1:40

esattamente.
La modalità nativa di una stampatrice indica che dovrebbe fare il lavoro senza plug in di sorta.

mi meravigliano questi handicap da ANDICAPPATI ...da parte dei fornitori.
Ma posso concepire il concetto in virtù dell'elevato numero si stampe che immagino faranno.

scaricate il profilo, fate la sooft che per quando indicativa possa sembrare è sempre indice di fedeltà.
Mandate in stampa.
(evitate lab. dove da andicappati vi dicono come espresso da rutzer)

Io so cosa vuol dire modalità nativa ma è sbagliato nel concetto stesso!




avatarsenior
inviato il 07 Febbraio 2015 ore 6:25

Oltre a quanto detto da altri, profilo sRGB, softproffing col profilo ICC loro di stampa e stampa nativa, visto che stampano con stampanti che lavorano in nativo a 400 DPI, mandagli il file con risoluzione a 400 DPI, così eviti che te lo interpoli il driver della loro stampante, anche se di danni seri, interpolando, non ne fa.

Resta da definire lo sharpening di stampa, che per fare un lavoro serio, è sempre bene aggiungere nel valore giusto: non so che valori di sharpening di stampa si debbano usare per stampanti loro, AGFA chimiche.

Dagli una telefonata e fatti dire se lo sharpening di stampa ce lo devi dare tu, e nel caso fatti dire i valori, oppure se ce lo danno loro, fermo restando che non debbono toccare altro.

Se loro non ce lo danno, nello sharpening, meglio deficere che abbondare, e non ci dare nulla nemmeno tu, su un 20 x 30 cm non è poi così importante

Saluti cordiali.

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2015 ore 14:51

Grazie a tutti; quindi per ricapitolare utilizzo la soft proof solo per verifica ed invio il mio file senza alcuna conversione profilo ed in modalità nativa.

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2015 ore 18:19

".....utilizzo la soft proof solo per verifica ..."

NO.

Solo una verifica non basta, la devi adattere al profilo ICC di stampa.

Per adattarla: apri la tua immagine in Photoshop, così come sembra a te che debba essere stampata e nel formato di file che usi normalmente tu e nello spazio colore che usi normalmente tu per fare il fotoritocco.

Se il file che usi per il fotoritocco è un file con precisione di colore ( profondità) a 16 bits, convertilo in 8 bits dato che le stampanti stampano ad 8 bits.

Poi converti il tuo spazio colore di lavoro in spazio colore sRGB, e scegli l'intento di rendering che te lo converte meglio, senza grandi variazione di colore e luminosità.

Poi cambia la risoluzione, se era diversa, e rinterpolando con Photoshop, portala a 400 DPI nel formato 20 x30 cm.

Adesso hai la tua immagine compatibile con la stampante loro ma NON E' ancora adattata al loro profili ICC.

Salvala con il nome originale, ma con suffisso sRGb_8bit e chiudila.

Lascia l'immagine di prima ( 16 bits e spazio colore tuo) aperta in Photoshop, poi sempre da Photoshop, apri quella a 8 bits e sRGB.
Adesso, sulla finestra, falle apparire affiancate, in verticale od in orizzontale, adatta con tutto, in modo che siano uguali geometricamente.

A quella a 8 bits, spazio colore sRGB applicaci il profilo ICC loro ( Visualizza prova personale, etc, e scegli il profilo loro dalla lista di Photoshop),ed anche qui verifica quale intento di rendering (colorimetrico relativo /percettivo) te l'adatta meglio: la fotografia ti cambia, diviene spesso un po' più scura, meno contrastata, meno satura, oppure hai dei fuori gamma etc: dando livelli vari ( luminosità contrasto, curve e tonalità/saturazione settorializzate, etc) falla il più possibile uguale a quella che hai a fianco a 16 bits e spazio colore tuo: non è detto che tu ci riesca, dipende dall'immagine, ma falla più simile possibile a quella.

Poi salva quella a 8bits e sRGB modificata nel profilo ICC loro e manda in stampa quella: se quella la guardi a monitor, nel profilo di lavoro tuo di lavoro ( ridagli Ctrl y per togliere il profilo ICC loro e rimettere il tuo, anche se resta a 8 bits e sRGB) NON è bella, spesso troppo chiara e troppo contrastata e saturata, ma in stampa, è quella giusta: hai fatto il softproofing come si deve ed il profilo ICC che ti danno loro serve solo e proprio per quello, adattarci la tua immagine, altrimenti non servirebbe a nulla e non te lo davano.

Se in fotoritocco, converti il RAW direttamente in file immagine ad 8 bits e profilo colore sRGB, chiaramente, semplifichi tutto il lavoro e non devi fare conversioni, salvo i 400 DPI e l'adattamento al profilo ICC loro, con softproofing in fotoritocco.

Saluti cordiali

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2015 ore 22:56

Per fortuna non mi ordinano mai nr. 450 foto 13x19,5 perché se dovessero usare questo sistema gli consiglierei tranquillamente di tornare a lavorare in analogico che erano senz'altro meno rotture di scatole in questo senso.
MrGreenMrGreenMrGreen


avatarsenior
inviato il 13 Febbraio 2015 ore 10:49

"Per fortuna non mi ordinano mai nr. 450 foto 13x19,5 perché se dovessero usare questo sistema gli consiglierei tranquillamente di tornare a lavorare in analogico che erano senz'altro meno rotture di scatole in questo senso."

E......avresti perfettamente ragione!

Ma........... non credo che chi ti ordinasse 450 foto formato cartolina verrebbe a chiederti il profilo ICC della tua dotazione di stampa!

Se uno invece vuole fare le cose per bene, il profilo ICC del laboratorio si usa per adattarci il fotoritocco dell'immagine, per qualche stampa "buona" merita perderci un po' di tempo.

Saluti cordiali

avatarsenior
inviato il 13 Febbraio 2015 ore 16:35

beh dipende, nel senso che tante volte si usano i formati 13x19,5 o analoghi (ma non sotto) non solo come ricordo delle vacanze o da tenere in casa.

Ma proprio come uso selettivo di provini per eventuali mostre, cataloghi.
Ora, se la foto è buona lo sarà sempre, anche se stampata su carta igienica ma se per esempio il contenuto della foto (sto sparando a caso tanto per fare un esempio) fosse il colore sarebbe meglio se fosse stampata bene.

io nel mio piccolo non mi rompo tanto le scatole e tratto le foto piccole alla stessa maniera delle grandi.
questo perché se per esempio un 60x90 su carta da archivio costa 25 euro, la metà che è un a2 costa 12,50, la metà che è un a3 costa 6,25, la metà che è un a4 costa 3,15 ed ovviamente la metà che è un a5 che corrisponde circa al nostro formato finale costa un poco più di 1,5 euro.

quindi in teoria mi conviene.
In teoria però...perché seguendo solamente la stampa fine art ovviamente stampo tutto da plotter e non ci sono rulli 13x20 quindi stampo tutto da rulli 24" minimo.
la conseguenza è che devo tagliarle a mano e ci impiego ovviamente del tempo che dovrebbe essere remunerato.
é ovvio che se vendo un 60x90 a 25 euro e la macchina lo taglia da solo mi conviene lavorare sul 60x90 che non fare i tagli su tutte le foto che lo stesso può contenere.

Ma siccome se dio vuole ho una trancia professionale posso tranquillamente permettermi di tagliarle senza far incidere il prezzo.

La forza però non sta tanto in questo ma nel fatto che io con i miei profili ed il mio rip non adatto nulla. Non modifico nulla.

semplicemente stampo le foto ed in base al profilo vengono fuori esattamente uguali.
Uguali al 100% su carte del tipo semilucido tipo baritate o perla.
sensibilmente più chiuse su carte del tipo rag totalmente opache o canvas, sempre opachi.
semplicemente ho un azione che su questo tipo di carte mi schiarisce di mezzo punto le foto e lo faccio in automatico su tutte le foto e la faccenda è finita.

Poi in ogni caso su un'immagine ad esempio su una fine art barita che costa un capitale, prima di fare un 60x90 mi conviene sempre fare un provino piuttosto che disgraziatamente avere sorprese dopo.

quindi in realtà la domanda che mi pongo, nonostante sappia bene ciò di cui stiamo parlando - come mai normalmente tutti devono così tanto adattare queste benedette stampe.
certo si controllano i colori fuori gamut sulle stampe grandi..ma non lo fai certo su un 13x19... (anche perché se è vero che il colore fuori gamut dovrebbe essere corretto, è altrettanto vero che in relativo il profilo taglia automaticamente i colori fuori gamut, mentre in percettivo cerca di adattarli il più possibile a costo di cambiarne sensibilmente la realtà (del colore). Per questo in fotografia normalmente si adopera il percettivo.
Ma se non ci sono colori fuori gamut puoi usare tranquillamente il relativo.

Il problema delle macchine chimiche è che non sono costanti.
dovresti fare almeno due profili al giorno.
Uno da calda e dopo avviata la macchina la mattina, uno verso le 15 di pomeriggio.
Perché queste macchine qui sono digitali nella trasmissione verso la carta ma il procedimento rimane chimico e chimici più caldi fanno la differenza vs chimici più freddi o comunque a macchina appena avviata o per l'appunto dopo 4 ore di lavoro.

Poi se dio vuole sono macchine sempre più precise per cui anche se qualcosina cambia di sicuro il profilo della mattina va bene anche per la sera o per il giorno dopo.

questo è ciò che ho appurato in anni di esperienza

(scusate la lungaggine)

avatarjunior
inviato il 31 Maggio 2022 ore 2:23

Alessandro, a distanza di un sacco di anni leggo il tuo post sulla spftproof digitalpix, sei sicuro sia la procedura corretta? Mi sembra un nosense convertire prima in srgb e po i nel profilo del laboratorio..no?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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