| inviato il 14 Gennaio 2015 ore 12:05
Su richiesta di alcuni amici pubblico uno stralcio del tema "post produzione" tratto dalla mia conferenza sulla fotografia naturalistica che replicherò venerdì 13 febbraio 2015 alle ore 21.00 al Circolo Fotografico di Verdellino (BG). Graditissimo il vostro contributo al blog, grazie Paolo La fotografia naturalistica è il racconto per immagini del mondo senza l'uomo, di una realtà che l'uomo moderno quasi contrappone alla propria, della vita nel suo stato primordiale e nei suoi meccanismi naturali, una finestra su altre specie, su altre forme di vita. Come tale la situazione ripresa andrebbe mantenuta il più possibile aderente alla scena originale. Il risultato di pesanti interventi in post produzione volti a cambiare lo sfondo, a togliere svariati elementi di disturbo dall'inquadratura, a rendere leggibili le ombre profonde e al pari le alte luci sono inaccettabili per il semplice fatto che la fotografia naturalistica deve mostrare ciò che vedono i nostri occhi e non un'immagine ideale che vive soltanto nella mente del suo autore, fatti salvi i dovuti "distinguo" a volte un po' leziosi e conformisti sulla soggettività del vedere. I nostri occhi ed il nostro cervello non ci permettono di apprezzare il dettaglio nelle ombre profonde o nelle alte luci quando il contrasto è troppo elevato, possiamo farlo solo allorquando ci concentriamo alternativamente o sulle une o sulle altre. I nostri sensi non ci permettono di vedere dietro ad un ramo, e i nostri soggetti hanno occhi che sono organi di senso e non sono perle che brillano di luce propria. È un problema di estetica e di etica: di estetica perché non è affatto detto che un immagine pulita e levigata digitalmente sia più interessante di un'immagine ripresa senza artifici e volta solo a rappresentare il più fedelmente possibile la realtà; di etica perché quando un'azione qualsiasi è libera nel suo nascere e nel suo svilupparsi richiama prima o poi la questione se l'azione stessa o le sue modalità siano giusti o sbagliati da un punto di vista morale, nelle grandi questioni come nelle cose più insignificanti. Le nuove tecnologie digitali sono un grande aiuto per il fotografo, ma attenzione, spesso senza quasi rendercene conto si esce dal campo della fotografia per entrare in un altro campo, quello della elaborazione digitale. È fuori discussione il fatto che l'utilizzo di programmi come Photoshop renda più semplice ottenere un risultato simile a quello che qualche anno fa era raggiungibile solo con ore di lavoro ma se il risultato è simile, il mezzo col quale questo è stato ottenuto è diverso ed è qualcosa che esce dai confini dell'arte fotografica propriamente detta. È chiaro che non mi riferisco a qualche semplice correzione, un lieve aumento di contrasto, una saturazione misurata, cancellare un riflesso, perfino togliere un piccolo elemento di disturbo dall'inquadratura possono essere considerati interventi che non cambiano l'immagine in misura significativa e che sarebbe assurdo biasimare. Ma il fotografo deve essere consapevole che questi interventi sono al di fuori della fotografia e deve quindi ridurli al minimo, perché rendere azzurro un cielo bianco con il computer è divertente e può anche produrre un gran bell'effetto, ma non è fotografia è solo l'espressione di un concetto che è solo nella nostra mente e non anche nella realtà. |
| inviato il 22 Gennaio 2015 ore 16:16
Sono assolutamente d'accordo. Ritengo che possa valere, in linea di massima, anche per gli altri generi fotografici. Unica eccezione, per me, è il bianco e nero che, come disse un fotografo: "è la fotografia dell'anima". Complimenti per le tue foto. Saluti Francesco |
| inviato il 05 Febbraio 2015 ore 13:19
Non voglio aprire un'altro topic e continuo qui visto che l'argomento ci sta tutto. Sono veramente perplesso di fronte alle troppe foto di natura con una Post produzione davvero invasiva che vengono commentate oltre il loro merito come foto naturalistiche e che non vengono pubblicate sulla sezione a loro dedicata Photo Art. Massicci interventi per modificare gli sfondi, creare sfocati che vanno oltre le leggi della fisica, levigare l'animale che manco le modelle delle riviste patinate sono tali, ma dai .... siamo seri! Quando mai si vedono in natura certe cose. |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 12:16
Ciao Paolo..è tutto confermato per questa sera? Ma il tema che tratti è quello di cui a parlato a brusaporto? |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 12:30
Confermato, il tema è il medesimo ma proporrò nuove foto e nuovi argomenti che ho attinto da interessanti disussioni qui sul forum. Alla fine si festeggierà il carnevale con spumante, chiacchiere e frittelle. |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 15:17
Ooookkk..cercherò di non mancare..grazie mille |
user53566 | inviato il 18 Febbraio 2015 ore 21:06
Belle parole condivido da sempre, (anche se la fotocamera non ha la latitudine di posa dell'occhio umano) Come se Dio non avesse creato il mondo abbastanza bello, noi vogliamo fare di più, come il diavolo per rendere le cose facili; una foto va ricercata con molta pazienza andando sul posto anche 100 volte al mattino presto fino a trovare l'attimo fuggente! Che divertimento c'è a fare le foto da casa? Finalmente qualcuno che la pensa come me Ciao |
| inviato il 18 Febbraio 2015 ore 21:15
Perfettamente d'accordo, dal mio punto di vista la fotografia, di qualsiasi genere, è il fermare l'attimo. Il resto è immagine costruita. Buona luce. |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 11:19
Parole...sante! |
| inviato il 04 Marzo 2015 ore 11:30
Sono assolutamente d'accordo, soprattutto certi sfondi ritoccati e sfocati mi fanno rabbrividire. Devo anche però ribadire che il concetto "etico" non va applicato solo al "dopo foto" ma anche alla preparazione dello scatto, evitando di disturbare le specie o compromettere l'ambiente, perchè la non applicazione di certi principi metterebbe a rischio, in questo caso, ben più della nostra sensibilità nei confronti di un'immagine poco realistica. Ciao |
| inviato il 22 Gennaio 2020 ore 9:14
Bellissimo post. Ho letto solo ora. |
| inviato il 22 Gennaio 2020 ore 11:40
Purtroppo solo ora vengo a conoscenza di questo thread e seppure con ritardo, addirittura con cinque anni di ritardo , non posso che condividere, parola per parola, quanto scritto dal mio omonimo. Quello espresso in maniera così semplice e immediata da Paolo è quello che io predico (ovviamente inascoltato) da anni e che qui ritrovo, per la prima volta, ripreso pari pari ... neppure fossero le mie parole. Grazie Paolo, fotograficamente parlando mi fai sentire meno solo. Ciao, Paolo. |
| inviato il 22 Gennaio 2020 ore 12:40
Ho notato una grande partecipazione a questo thread. |
| inviato il 22 Gennaio 2020 ore 14:11
mi piace il tema del tuo post, però a fronte di questa affermazione “ Massicci interventi per modificare gli sfondi, creare sfocati che vanno oltre le leggi della fisica, levigare l'animale che manco le modelle delle riviste patinate sono tali, ma dai .... siamo seri! Quando mai si vedono in natura certe cose. Triste „ vorrei capire: 1) creare sfocati 2) levigare l'animale cosa intendi? ,magari metti qualche foto d'esempio. Per essere cristallino mi è capitato di leggere molte volte queste affermazioni, poi la valutazione di queste considerazioni erano completamente sbagliate e fuorvianti, più che altro perché non si conoscevano certe cose o si valutavano in maniera sbagliata alcune fotografie. |
| inviato il 22 Gennaio 2020 ore 14:14
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