| inviato il 11 Gennaio 2015 ore 16:30
Facendo un po' di ricerche in rete ho trovato qualche caso di rotture del nikon 18/105, e qualche canon, ma sembra quasi sempre per cadute, non si trovano invece segnalazioni di problemi/rotture dovuti alla normale usura, che è quello che mi premeva sapere maggiormente. |
| inviato il 11 Gennaio 2015 ore 16:39
Dopo l'esperienza di Stefano, mi viene da pensare che se il Tamron 28-75 avesse avuto l'attacco di plastica, mio nipote avrebbe rotto l'attacco anziché l'obiettivo, quando gli è caduta la D300, col 28-75 montato, a causa del vento e di un cavalletto leggero.
Giorgio B. |
| inviato il 11 Gennaio 2015 ore 16:55
La caduta può graffiare e piegare la baionetta metallica, può succedere quando cambiamo l'obiettivo basta un attimo, vi scivola dalle mani, se finisce in cemento o asfalto... bye!
La 7D+300 2.8 ha fatto un bel volo, ecco il racconto di Mate Bence da Facebook:
Our photographer friend from Norway dropped a Canon 2.8/300mm lens and a 7D camera from one of our hide hides at the summer. At that moment we all kissed goodbye to it; however, it has worked perfectly since then.
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| inviato il 11 Gennaio 2015 ore 17:25
Manto d'erba aiuta molto però..e in quel caso li ha tonfato con il paraluce |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 22:56
Intervengo con enorme ritardo sull'argomento, ho letto il topic solo adesso.
Ho avuto gli obiettivi in kit della Olympus E-420, che avevano la baionetta in plastica e confesso che ne rimasi sconcertato. Tuttavia, pur avendo usato entrambe le ottiche piuttosto intensamente, non ho mai riscontrato problemi (naturalmente parlo di impiego normale, senza urti o incidenti).
Ma vorrei sottoporre all'attenzione di chi mi leggerà questa riflessione (che non ho trovato negli interventi che mi hanno preceduto):
La baionetta in plastica (che presumo non costi poi molto di meno di quella in metallo) non sarebbe stata introdotta per economizzare, bensì per evitare che le microparticelle che inevitabilmente si possono staccare per normale usura possano disturbare/danneggiare il sensore. Ben diverso, infatti, è l'effetto della polvere di plastica sul sensore (è sufficiente pulirlo col soffietto) rispetto ai danni che potrebbero provocare polvere o sfridi metallici sui delicati microcircuiti elettronici dello stesso.
Questo è almeno ciò che mi venne spiegato a suo tempo, di fronte alle mie perplessità. |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 23:16
Oldbab, rispetto la spiegazione che ti è stata data, ma non mi convince molto...esempio, io uso i tubi di prolunga, e quelli più costosi hanno la baionetta in metallo...su obiettivi da decine di migliaia di euro ci sono baionette in metallo.. se il problema fosse delle microparticelle metalliche che finiscono sui sensori, tutte queste baionette sarebbero in plastica... secondo me è un motivo economico: costa meno uno stampo per la plastica che dover fresare l'ottone e poi fare la nickelatura... ma è un mio pensiero, ripeto. |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 23:24
@Paolostok: fu quello che pensai anch'io quando mi diedero quella spiegazione (tra l'altro, non ricordo neanche più chi me la diede, può darsi che l'abbia letta in qualche forum di fotografia). Tuttavia... la trovo abbastanza sensata 
Se fosse davvero così, le ML sarebbero ancora più esposte. |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 23:33
@Walther59: Tutto giusto e logico, infatti le ottiche da un certo prezzo in su hanno la baionetta in metallo. Però non parliamo di trucioli, ma di microparticelle. E indubbiamente, questo è innegabile, una microparticella di metallo è molto più pericolosa sul sensore di un po' di polverino di plastica, che è un dielettrico (alias: isolante, cioè non può provocare cortocircuiti o alterare valori infinitesimali di corrente/tensione). |
| inviato il 17 Marzo 2019 ore 23:59
Oldbab, comunque il sensore è protetto da vetro o materiale simile...casomai le microparticelle potrebbero fare danni sui circuiti elettronici presenti nelle fotocamera...comunque se non ricordo male si usa la nickelatura proprio per la resistenza ai ripetuti sfregamenti...viene usato anche sui contatti elettrici di alloggiamenti pile etc.etc. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 0:05
Io mi trovai a tagliare la baionetta di un 18-55 per poterlo innestare su fullframe.. quella plastica è davvero dura e resistente, e anche in caso di rottura la sostituzione è facilissima. Il problema è dove e a che costo reperire quelle plastiche di ricambio, altrimenti ne avrei già comprata una di riserva per ogni ottica EF-S così da tagliarle tutte  |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 8:50
Infatti, penso anch'io che sia al più una "leggenda metropolitana", però ve l'ho sottoposta perché ha un innegabile fondo di verità ed anche una certa dose di probabilità. Era anche per dire che le baionette in metallo non sono il toccasana assoluto. Tante cose "plasticose" ci hanno sconcertato all'inizio, poi ci siamo abituati e ne abbiamo anche apprezzato i vantaggi, che inizialmente non vedevamo.
Ricordo un mio amico, che lavorava all'ufficio progetti della Pininfarina, che non si dava pace perché il suo superiore l'aveva costretto a disegnare la calandra di una fuoriserie usando l'ABS (policarbonato). Ora le calandre sono tutte così, anche nelle macchine di lusso. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 10:24
Un utente del forum mi ha raccontato che a lui era successo, con un'ottica nuova, di aver dei problemi con l'innesto: talmente duro da provocare sfridi di di metallo all'interno della fotocamera!
Alla fine ha dovuto renderla. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 20:28
Non credo ci abbia messo molto, però non era un difetto visibile. |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 21:17
E lasciarle nella scatola..... ma non so, forse fra un paio di secoli ,si potrebbero disgregare spontaneamente...... |
| inviato il 18 Marzo 2019 ore 21:17
“ Non sarà stato visibile a vista ma per avere degli sfridi metallici mi piacerebbe sapere come ha innestato per la prima volta l'ottica e se ha fatto l'operazione solo con le mani o se ha usato la gira tubi dell'idraulico.Eeeek!!! „
Effettivamente bisogna mettersi d'impegno... |
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