| inviato il 01 Gennaio 2015 ore 20:23
Fermoimmagine le mie parole non erano dirette a mancare di rispetto a chi reagisce in modo diverso a queste notizie ma a spronare anche se in modo sgarbato a riflettere su quanto poco si faccia in termini di prevenzione...tu sei un padre...ma lo sono anch'io alla mia giovane eta...sono il papà di una stupenda bambina di 6 anni a cui già faccio vivere la montagna dall'età di un anno...e da padre ritengo che in questa società al giorno d'oggi manchi l'altruismo sotto tutti gli aspetti...e si stia diventando freddi e insensibili verso quello che non succede a noi direttamente dovremmo invece farne tesoro e cercare di migliorare il sistema con i mezzi che abbiamo.
Il mio post non faceva solo riferimento alla disgrazia avvenuta ma parlava anche di sicurezza...se non si voleva esternare i propri sentimenti si poteva benissimo intervenire sulla parte sicurezza...
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user12181 | inviato il 02 Gennaio 2015 ore 12:09
“ e mai da soli!!!!!!! „
Facilissimo a dirsi (direi troppo facile...), difficile o spesso impossibile a farsi!!!!!!! (basta che non mi tiri fuori il CAI e le sue escursioni collettive, non sempre utilizzabili). |
| inviato il 02 Gennaio 2015 ore 12:29
Ho letto il Topic ed ho voluto restarne fuori per miei ragioni e non perché sono un insensibile.
Ma visto che la "sterile" polemica va avanti, aggiungo la mia Personale opinione.
La montagna mette alla prova tutti, può essere una semplice salita per una vetta di soli 2.000mt oppure un'ascesa di un 4.000 ben più impegnativa.
Senza un adeguato allenamento fisico ed attrezzature i rischi di rimanerci secco aumentano a dismisura. Se poi la zona è poco conosciuta perdersi è relativamente semplice se non si ha almeno un GPS oppure una cartina della zona.
Non c'entra nulla frequentare la montagna da quando si ha 2 anni, se precipiti per 100mt da un tratto esposto non ci puoi fare nulla, puoi scivolare perché il tratto è ghiacciato, mettere male un piede, una slavina di coglie in pieno perché una precedente cordata ha smosso il ghiaccio...
Quando le persone mi chiedono se un tratto EE è semplice, io rispondo che dipende sempre dall'esperienza e dall'allenamento.
Chi fa alpinismo deve mettere in conto il confronto tra se e la montagna.
Il ragazzo sapeva benissimo a quali rischi andava in contro, così come lo so io e tanti altri miei. Bisogna valutare attentamente se il gioco vale la candela.
Ogni giorno muoiono persone, chi sul Gran Sasso, chi sul Mont Blanc, chi sul Resegone e non erano di certo sprovveduti.
Personalmente, non mi spingerei mai oltre il limite che la montagna mi impone. Se reputo l'ascesa troppo dura e sfiancante, torno indietro.
Se per fare il figo con la foto più bella devo rischiare di lasciare mia figlia orfana di padre, torno indietro.
La sicurezza in montagna è solo il contorno di tutto ciò che può accadere. Mettiamo caso che hai il kit da ferrata, ti arrampichi ma per fatalità ti sloghi un piede, do la colpa all'attrezzatura ? Alla roccia ? Alla scarsa sicurezza ?
Il ragazzo non ha valutato i rischi senza nemmeno pensare alle conseguenze.
Giro spesso, anzi sempre da solo, e lascio sempre detto dove vado e la traccia che dovrò affrontare. Se non torno un ora dopo il tramonto, mia moglie sa cosa fare e chi chiamare.
Ti puoi slogare una caviglia anche in Val Roseg perché si è scesi nel letto del torrente ghiacciato. Ti ricordi quella volta che hai strisciato sul ghiaccio ? Tutto sta nella nostra testa.
Bisogna saper valutare i rischi.
Allo Spitzhorli eravamo passati lungo un traverso bruttissimo, 20 secondi dopo una slavina si staccava dietro di noi perché uno snowboarder passava sopra la cresta e continuo a pensare "Ca**o, 30 secondi prima e tutti potevamo finire male, Guida Alpina in testa al gruppo compresa."
Ora, se si vuole continuare a polemizzare su chi vuole commentare questa notizia fatelo, ma se io non ho commentato prima, questo non significa che sono una persona fredda e insensibile. |
| inviato il 02 Gennaio 2015 ore 13:03
Vent'anni sono pochi per capire il senso della Vita che hai davanti, rispetto per chi cercava quel "senso" nel bello che lo circondava! |
| inviato il 02 Gennaio 2015 ore 13:20
Un pensiero per il giovanissimo appassionato di montagna
e di fotografia che ha perso la vita nei giorni scorsi.
Massimo |
| inviato il 03 Gennaio 2015 ore 19:22
La montagna non perdona errori di valutazione.
E il mare neppure.
E i deserti e le giungle non sono da meno
Bisogna sempre ricordarsi che sono posti dove l'uomo è quasi un intruso e la natura è il padrone.
E con la natura non si scherza. Mai. |
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