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Chiarimenti sulla scansione







avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 10:34

Non conosco gli Hasselblad Imacon che rimangono comunque scanner piani.
Non conosco le temperature delle lampade e la tecnologia usata per mantenere perfettamente planare la dia senza che questa possa anche minimamente deformarsi e alterare il fuoco in lettura!

La scansione professionale non è una cosa molto semplice o semplicistica... banalmente uno dei vantaggi del tamburo era la possibilità di preparare più tamburi applicando le dia sulla superficie con gel che permettevano un'assoluta adesività e planarità delle stesse. Ogni volta il tamburo andava pulito. Ovviamente i preparatori assemblavano più dia sui tamburi secondo criteri cromatici che facevano risparmiare tempo sulle calibrazioni, perché ogni scansione va calibrata.


Tenete presente che, tranne casi particolari, tutte le fotolito e di conseguenza gli scanner erano ottimizzate/i per la stampa litografica CMYK e in alcuni casi, chi aveva il manico, per le 6 colori.
Tutto questo appartiene ad un mondo "quasi" perduto ed il fatto che i prodotti Imacon siano stati acquisiti da Hassemblad e sono alla base del passaggio al digitale della stessa fa riflettere su quanto dice Husqy... Uno scanner Hasselblad costa mediamente come una loro camera!

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 10:36

@Paco68 no no era solo un paragone per farti capire che il gioco non vale la candela, almeno come prezzi...

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 10:44

@Paco68
l'analogico va lasciato in analogico fino alla stampa... se nel ciclo produttivo, per qualsiasi motivo, devi fare un passaggio di digitalizzazione, oggi come oggi, ti conviene farlo dall'origine.

Ovviamente a parte casi ultra particolari dove riesci ad avere ancora contatti con ultraspecialisti dell'immagine artistica! oppure in qualche ultramondo!

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 10:44

preparare tamburi con olio, pellicola per fermarli, dopo andava pulito sia tamburo che dia, un lavoro noioso. finito questo avevi delle scansioni che andavano ripulite da pelucchi e macchie d'olio, in media 5/10minuti a foto. Adesso con il digitale mi viene da sorridere quando la gente vede qualche pallino per il sensore sporco, con le scansioni dovevi togliere peli lunghi un cm quando andava bene, anche stando attenti a preparare il cilindro qualche sporco entrava sempre

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 10:50

Sorriso

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 10:55

Occupandomi di design del prodotto e packaging, i committenti mi affidavano anche il controllo del lavoro del fotografo e della fotolito... altri tempi e altro tempo di lavorazione

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 11:03

eh io invece in fotolito. Mi ricordo ancora quando vedevo le prime foto di reflex digitali e ancora c'era un abisso con la scansione a favore dell'analogico, poi arrivarono le prime foto fatte con i dorsi digitali e dissi: addio scanner... passati un paio d'anni e lo scanner era solo un ricordo. Adesso addirittura le reflex sono meglio degli scanner a tamburo, chiaramente parlo di prodotti al top non di entry level

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 11:29

Infatti... non intervengo mai quando si entra nella sfera dell'ultramondo, ma nello "sporco" lavoro commerciale, con il digitale, c'è stato un gran miglioramento.
Quello che si è perso veramente è la professionalità nella cromia, in contrasto con gli ultratecnologistinformatici, i cromisti di scuola italiana erano un'altro mondo. Anche quelli giapponesi.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 12:21

@Paco68
l'analogico va lasciato in analogico fino alla stampa... se nel ciclo produttivo, per qualsiasi motivo, devi fare un passaggio di digitalizzazione, oggi come oggi, ti conviene farlo dall'origine.


Eh... sapevo che era così ma ho voluto ugualmente capire se lo fosse ancora e mi state confermando che è così....

Pazienza, abortito progetto pellicola (eppure usufruire di un formato panoramico che adoro 6x12 non sarebbe stato affatto male).

La F70 e la EOS 5 continueranno a prendere polvere nei cassetti....

Confuso

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 12:40

eh in pratica con il digitale, tutto lo sviluppo di scanner pro si è praticamente bloccato, gli scanner a tamburo sono fermi a 10anni fa (forse anche di più). Magari se fosse proseguito lo sviluppo di questi, chissà se adesso la qualità sarebbe invertita. Ormai oggi si cerca la velocità e il prezzo basso, due voci che un sistema analogico non può avere

user15476
avatar
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 14:04

l'analogico va lasciato in analogico fino alla stampa... se nel ciclo produttivo, per qualsiasi motivo, devi fare un passaggio di digitalizzazione, oggi come oggi, ti conviene farlo dall'origine.


Ma come nascono queste regole?! E se dovessi stampare grande formato?

Non vorrei che passasse il messaggio che con un sistema ibrido (negativo scansionato e stampato in digitale) si ottengano risultati mediocri perché non è assolutamente così e ancora oggi tanti professionisti si affidano a questo sistema sia in ambito commerciale che artistico:

www.facebook.com/MartinSchoellerStudio/photos/a.359721624054586.107455

E ci sarebbero Gursky, Vitali e tanti altri..

Ma il punto è sempre questo: cos'è che psicologicamente spinge a cercare questo grado di perfezione assoluta che probabilmente sfuggirà all'audience che usufruisce delle stampe finali. Non penso sia questa perfezione che coinvolge lo spettatore. Non sarebbe più interessante capire cos'è che percepisce il pubblico invece di stare a vedere la differenza tra Imacon, tamburo, stampa analogica etc..? Se c'è, la differenza è veramente minima.

Quello che si è perso veramente è la professionalità nella cromia, in contrasto con gli ultratecnologistinformatici, i cromisti di scuola italiana erano un'altro mondo. Anche quelli giapponesi.


Lo stesso che ho letto nella biografia di Annie Leibovitz; quando doveva stampare un libro fotografico si andava in Giappone o in Italia.


avatarjunior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 15:59

Anche a me sembra che vi sia un perfezionismo eccessivo: io utilizzo per il medio e grande formato un Epson V700 (scanner piano) con il portapellicola con vetro antinewton di betterscanning, e i risultati mi sembrano più che buoni. Tra l'altro, pare che un'ottima ed economica alternativa allo scanner sia la riproduzione tramite reflex digitale, eventualmente facendo lo stitch di più inquadrature per i formati maggiori. Ci sono diversi articoli in rete su questa tecnica, con confronti con le scansioni, e i risultati sono di tutto rispetto. Con un buon obiettivo macro o meglio ancora da riproduzione, si ottengono immagini quasi al livello di scanner prosumer di fascia top, come il Nikon 9000 o il Minolta di Ken Rockwell.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 16:31

dipende tutto da cosa significa risultato più che buono... l'autore del post, Paco68 ha una medio formato digitale, se vuole passare all'analogico ed avere la stessa resa, di conseguenza deve usare uno scanner a tamburo. il nikon o il minolta non sono nemmeno paragonabili alla sua Mamiya. Ripeto già con full frame ci si possono scordare le scansioni che non siano a tamburo. Certo è che se vuoi quel tipo di grana da pellicola o l'appiattimento di tutte le ombre, libero di usare uno scanner piano al posto della reflex.

user15476
avatar
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 17:17

L'autore del post ha una medio formato non full frame 48x36 (rapporto lati 0,75) il doppio del formato 35mm, con quelle lenti e quel sensore.





Il MF a pellicola è genericamente 56x70 (rapporto lati 0,80 formato ideale, come nel 4x5 e 8x10) quattro volte il formato 35mm. Inoltre, vorrebbe provare il 56x120 panoramico. Io penso che gli ingrandimenti analogici in b/w saranno ottimi, e gli ingrandimenti colore tramite sistema ibrido (appoggiandosi ad un lab esterno), anche.

Come sempre, provare vale mille di queste discussioni.

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 17:32

liberissimo di provare, il mio era solo un consiglio, visto che è il mio settore. Probabilmente sono io che sono abituato ad una certa qualità di immagine che non ha niente a che vedere con una foto bella o brutta, ma parlo solo di ottenere il massimo risultato con gli strumenti usati.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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