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help: Foto stampate molto più scure che a video, perchè ?


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avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2014 ore 22:22

Definizione di tara, secondo Treccani:

Quanto deve detrarsi dal peso lordo di una merce per avere il peso netto


Il monitor non è una merce, non è nemmeno una bilancia. Non si tara, si calibra.
La colorimetria è una scienza e procedura industriale, non si va un tanto al chilo (tanto per stare in termaSorriso)

Quindi un discorso sui laboratori o negozi e su come tarano le stampanti da fare c'è , se no questo fatto non si spiega, o mi sbaglio ?


Tu devi preoccuparti della parte di catena sotto la tua gestione, quindi della corretta calibrazione e profilazione del monitor; fatto questo tu rispetti gli standard e stai a posto. Se poi sono gli altri a sbagliare cambi service...
Discorso più ampio e complesso servirebbe per disanimare meglio la questione.... una coppa stampante/carta è sempre diversa da una'altra coppia, non solo come gamma cromatica, ma anche come gamma dinamica.
Le carte glossy sono più luminose perché riflettono di più, carte con sbiancanti chimici anche ecc... ecc... senza dimenticare che molto probabilmente hai visto le due stampe in condizioni di luce differenti, sia come qualità che come intensità.

P.S. : nemmeno le stampanti si tarano.

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2014 ore 23:18

Eh, ma allora la definizione della Treccani la devi mettere per intero Raamiel... ;-)

Tarare v. tr. [der. di tara] :

1. non com. Detrarre la tara, per ottenere il peso netto.

2. Eseguire la taratura di uno strumento o di un apparecchio.

(Fonte Treccani.it Cool )

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2014 ore 23:21

Questa è per intero :

a. Quanto deve detrarsi dal peso lordo di una merce per avere il peso netto: spesso è il peso dell'imballaggio, a volte è il peso delle impurezze, delle sostanze estranee che accompagnano un prodotto (come per le bietole o le patate che vengono portate agli stabilimenti di lavorazione sporche di terra, frammiste a foglie, sassi, ecc.). Si distinguono: t. effettiva (o reale o netta), quando la pesatura effettiva dell'imballaggio viene effettuata prima della confezione o dopo estratta la merce; t. legale, quella la cui misura è fissata dalla legge; t. naturale, quella in cui si tiene conto della riduzione convenzionale di peso per certe merci (animali, cacciagione, ecc.) al fine di determinare il peso netto cui è riferito il prezzo; t. convenzionale o presunta, quando il peso dell'imballaggio è attribuito per convenzione, senza bisogno di procedere alla sua effettiva constatazione; t. scritta (o di origine), quando sia determinata dal primo venditore e impressa sull'imballaggio, rimanendo ferma in tutte le successive rivendite; t. (per) merce, quando la tara, nella vendita, non è detratta ma è fatta pagare all'acquirente come se fosse merce.

b. Insieme di piccoli oggetti di varia natura (bulloncini, viti, ecc.) che, nel metodo di pesata detto metodo della t. di sostituzione, si mette sul piatto della bilancia per equilibrare il peso del corpo da pesare e che viene successivamente confrontato con la massa campione.

c. ant. La somma defalcata da un conto; sconto, detrazione.


Tarare uno schermo è un errore lessicale e tecnico.

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2014 ore 23:24

alla voce taratura...

taratura s. f. [der. di tarare] . ? Operazione di regolazione o di verifica cui si ricorre per un corretto uso di dispositivi o di apparecchi scientifici e tecnici. In partic.:

1. T. di uno strumento di misurazione, l'operazione con la quale si determina, entro limiti noti di precisione, la legge di corrispondenza fra le indicazioni dello strumento e i valori della grandezza che lo strumento deve misurare: si compie in genere confrontando le indicazioni dello strumento in esame con quelle di uno strumento dello stesso genere sufficientemente preciso (strumento campione) e facendo variare opportunamente il valore della grandezza applicata. Al diagramma (o alla tabella) che esprime la relazione intercorrente tra i valori della grandezza applicata e le indicazioni dello strumento viene dato il nome di curva di t. (o tabella di t.) dello strumento.

2. In radiotecnica, t. (o messa in passo o allineamento) di un radioricevitore, l'operazione mediante la quale si realizza, in sede di montaggio, la migliore sintonizzazione possibile dei varî circuiti accordati del ricevitore sulla frequenza di lavoro.


Nulla a che vedere con un monitor...

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2014 ore 23:32

Anche questa:





Per inciso, se proprio vogliamo tradurre in pratica questi giochetti lessicali (la sentenza di Boscarol al riguardo l'ho letta molto tempo prima della tua ;-) ), la "taratura" di un monitor è una procedura perfettamente plausibile e definibile come l'insieme di regolazioni che portano a rispettare delle specifiche date in fase di progettazione, operazione che si effettua - se e quando necessario - al termine della catena di produzione, ossia "in fabbrica".

Mi sembrava Raamiel di averti chiarito sia che conosco la differenza tra "calibrazione" e "taratura" e perché ho utilizzato impropriamente un termine al posto dell'altro, sia che la tua osservazione in merito era più che fondata.
Direi che non c'è né senso né motivo di creare sull'argomento polemiche inutili e supponenti... ;-)

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 0:07

Nessuna polemica, tanto meno supponente.
Dato che l'argomento è già di per se trattato spesso in modo oscuro e talvolta in modo palesemente inesatto; almeno qui usiamo i termini corretti.

Non tanto per noi e tra di noi, ma piuttosto ad uso e vantaggio di chi si approccia adesso all'argomento.

Credimi quando ti dico che sono la cosa più distante dalla persona supponente.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 0:12

Dato che l'argomento è già di per se trattato spesso in modo oscuro e talvolta in modo palesemente inesatto; almeno qui usiamo i termini corretti.


E infatti mi pareva - sin dall'inizio - di aver chiarito e concordato con te su quale fosse la terminologia esatta, né mi sembra di aver generato in seguito nessun tipo di ambiguità in proposito.
Nemmeno sulla differenza tra "calibrare" e "tarare" un monitor... ;-)

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 0:44

Ma infatti; non era a te destinata una più lunga, e magari tediosa, spiegazione del perché il termine corretto sia calibrazione.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 0:56

Guido: concordo con Raamiel, dovresti prendere un colorimetro.

Ti racconto la mia esperienza... appena preso l'Eye One credevo servisse solo per la colorimetria, cioè per la risposta cromatica dello schermo. Invece la prima cosa che mi ha chiesto di fare è stata quella di regolare la luminosità. Comincio a diminuire il valore di luminosità del monitor, cercando di avvicinarmi al valore indicato dal software di calibrazione... scendo, scendo, scendo fin quasi ad arrivare a fondo scala... Lì ha trovato il valore corretto. A prima vista mi sembrava buio, abituato com'ero alla situazione precedente; pensandoci bene, poi, ho capito che non stavo guardando un monitor, ma stavo "abbronzandomi" alla sua luce! MrGreen
L'occhio è strano: si abitua e corregge in automatico la quantità di luce percepita, per cui non ci fai caso.

Dopo questo episodio ho cominciato a far caso a quante foto vedevo online affette dal medesimo problema: tutte sottoesposte, e non di poco.
E' assurdo: spendiamo euro su euro per macchine fotografiche e lenti... e poi tralasciamo la parte principale, cioè l'interfaccia ultima per correggere il lavoro, ovvero il monitor su cui lavoriamo.
L'altro giorno, al fotoclub, una ragazza ha portato le foto delle sue vacanze: tutte sottoesposte e lei non sapeva darsi una risposta. Morale: usa un Imac con monitor a LED... fa più luce di una supernova!

Per il discorso cromatico, invece, lo spettrocolorimetro, se non stampi in casa e non hai il profilo colore della stampante del LAB... serve relativamente a poco. Figurati che io devo "scalibrare" i render che faccio, perchè altrimenti i miei clienti, dotati di monitor LCD non calibrato, percepiscono i colori falsati. MrGreen Il mondo è bello perchè vario... MrGreenMrGreen

Ps: guardando l'istogramma della tua foto... si, è leggermente sottoesposta di suo, mancando quasi le alte luci.

Ps2: qui si apre una piccola parentesi: il mirino EVF della tua Oly, come tutti i monitor, andrebbe calibrato, anche a livello di luminosità... ma non si può fare. Spesso questi mirini mostrano foto più luminose di quanto non siano in realtà. L'unica soluzione è tenere attivo l'istogramma in tempo reale, e controllare se stai "pelando" le alte luci o "bucando" le ombre. La Oly permette anche la visualizzazione del clipping in tempo reale, con un colore arancio per le alte luci bruciate e blu per le ombre... è un po' psichedelico, ma in situazioni particolari potrebbe aiutare.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 2:08

Scrivo alle 2 di notte e forse dico una cxxata ma ho appena finito di riparare la stufa altrimenti stavo al freddo
Ho eseguito una taratura della coclea che si era inceppata perché girasse nei tempi giusti e poi una calibrazione di quanto combustibile buttare nel crogiolo con il programma scelto,
ho detto una putt.... delle 2 notturne ma usando io per lavoro svariati strumenti che regolarmente vengono "tarati" almeno due volte all'anno poi quando si usano si "calibrano" per lo scopo specifico che devo fare in quel momento,
quindi, senza scomodare la treccani, secondo me tarare e calibrare sono cose molto differenti e avete ragione entrambi
buonanotte

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 9:11

Al di là della giusta terminologia (argomento non penso di fondamentale importanza in questa discussione MrGreen), resta la verità ineluttabile che la calibrazione del monitor, dei profili stampante e compagnia bella è davvero un cas.no e alla fine, se non si stampa a casa (e si calibra tutto in base a ciò che si ha), riuscire a ottenere risultati fedeli in stampa diventa impresa ardua.

Anche con i vari marchingegni per equilibrare la risposta cromatica dei monitor alla fine non si va lontanissimi, perché la taratura andrebbe fatta molto di frequente...la risposta del monitor varia di continuo, anche al diminuire o all'aumentare della temperatura esterna. Senza contare gli innumerevoli altri fattori che concorrono alla riuscita del tutto.

Ovviamente calibrare aiuta, ci mancherebbe!!
Ma risultati tel quel tra monitor e stampa mi sa che la maggior parte di noi se li può scordare Sorry

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 10:18

L'unica cosa che faccio, quando devo stampare, è la creazione di un paio di fogli in formato JPG con lightroom contenenti le miniature delle foto, non troppo miniature, naturalmente. Poi, una volta visto il risultato in piccolo, apporto le modifiche occorrenti sul file definitivo. Spendo qualche euro in più, ma sempre meglio così che rischiare di buttare 30/40 euro in stampe sballate. ;-)

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 12:03

MI piace il dibattito che si è scatenato e dal quale come sempre imparo molto, anche s alcune cose le devo digerire poi con calma.
Il fatto che la foto di esempio sia un pelo sottoesposta è dovuta al fatto che il viso è in ombra e le alti luci tutte intorno, inoltre mi sa che in quel caso avevo attiva l'esposizione matrix , poi ho ricominciato ad usare la semispot ,come avevo sulle vecchie reflex.
Questo fatto però non giustifica le differenze di luminosità tra le stampe fatte in due posti diversi .
Mi piace il suggerimento delle miniature la tengo in considerazione per le prossime. Mi state convincendo a prendere questo benedetto colorimetro tanto prima o poi mi servirà.
Io mi preoccupo della mia parte , ma se poi quando porto le foto fuori a stampare sono sempre diverse diventa un problema di stress anche per un comune morale non professionista.
Queste cose mi preoccupano in vista di un paio di fotolibri che avevo in mente di fare e di alcune stampe che volevo far fare su plexiglass a mo' di quadro , non vorrei buttare i soldi.

avatarsenior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 12:40

Anche con i vari marchingegni per equilibrare la risposta cromatica dei monitor alla fine non si va lontanissimi, perché la taratura andrebbe fatta molto di frequente...la risposta del monitor varia di continuo, anche al diminuire o all'aumentare della temperatura esterna. Senza contare gli innumerevoli altri fattori che concorrono alla riuscita del tutto.


Ogni periferica reale ha degli scostamenti nel tempo, è normale. Tutto questo è previsto dalle tolleranze del sistema.
La ricalibrazione va rifatta nel tempo, una volta al mese è già più che abbondante per un fotoamatore.

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2014 ore 12:58

Volevo aggiungere che la foto della bimba è critica , ma ce n'erano altre due scattate in pieno giorno piene si di contrasti forti di luci ed erano queste già presenti nelle galleria " Cà di Casini "
istogramma 1



foto 1
www.juzaphoto.com/me.php?pg=102258&l=it#fot1129339

istogramma 2




foto 2
www.juzaphoto.com/me.php?pg=102258&l=it#fot1096734

Non saranno foto perfette, ma quelle che ho fatto nel secondo posto sono come le vedo sullo schermo, o comunque le differenze sono minime e sono quelle che comunque ci sarebbero tra schermo e stampa.
Ora il problema è come lo dico al primo laboratorio che tra l'altro fa stampe su ogni cosa e lavora cnhe con aziende importanti, e credo anche con fotografi ma questo non sono sicuro, mentre il secondo posto è uno dei più noti negozi di foto di Bologna , e adesso uno dei pochi rimasti , ed in proprio non fa tutto , ma ha un laboratorio esterno
Potrebbe essere utile fissarmi su un laboratorio e farmi dare il profilo della stampante ?
Poi devo imparare ad usarlo, ma quello è un altro discorso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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