| inviato il 26 Novembre 2014 ore 18:39
AGGIORNAMENTO: Ho parlato con Lolli, l'anello contax/yashica non ha il chip programmabile, la procedura nel post non è quindi applicabile, sapete darmi dei consigli su come protrei risolvere diversamente il problema??? Grazie!!! |
| inviato il 26 Novembre 2014 ore 18:43
sparo, forse è una cavolata immensa, ma con la microregolazione potrebbe andare a posto, almeno si può provare! |
| inviato il 26 Novembre 2014 ore 19:07
Lolli rispondendomi all' email mi ha fatto una spiegazione paurosa, di quelle in cui non si capisce nulla.....può essere risolvibile così, stasera provo!!!!! Lolli ha scritto questo......sapete tradurlo???? Grazie Lenza!!! ; ) La conferma della messa a fuoco non dipende dal microchip del raccordo, in quando il chip del raccordo indica la sola presenza dell'ottica e quindi attiva la funzione dell'autofocus . Il circuito AF e relativi sensori, sono all'interno del corpo macchina della fotocamera. Si tratta di parafocalità sfasata/compensata della camera. Alle fotocamere, il cui microchip si trova in front focus rispetto al tiraggio nominale, durante la fase di taratura della macchina, viene assegnato x step in più o x step in meno per la corretta compensazione del fuoco, questi valori vengono memorizzati sulla ROM della fotocamera. In pratica, il circuito AF rileva il punto di maggior contrasto e prima di fermare il motore del fuoco, aggiunge o sottrae degli impulsi affinché sia compensato il fuoco in modo ottimale. Tutto questo lavoro all'interno della fotocamera, avviene senza che l'operatore lo possa percepire. E' per questo che le moderne ottiche non hanno più il riferimento di taratura dell'infinito, ma hanno un'extracorsa intra ed extra focale, in quanto il sensore CCD o CMOS della fotocamera, a differenza delle fotocamere a pellicola, non può essere rettificato nella sua posizione di fissaggio. |
user10190 | inviato il 26 Novembre 2014 ore 19:24
In pratica ti ha detto che il chip informa il sistema che c'è un obiettivo quindi la rilevazione di contrasto viene attivata sui sensori. Quindi e a fuoco su "quel" sensore che e quando si illumina di rosso. La mia 20d va a fuoco perfettamente ma l'anello Y/C che uso sul sigma 18mm mi sovraespone di tre o quattro diaframmi. Non l'ho ancora tarato. Però lo uso pure su un Kiron 35/135 dove funziona benissimo... |
| inviato il 27 Novembre 2014 ore 0:05
Si si questa cosa la sapevo, però non riesco a capire come sia possibile che su nessun altro anello o nessun altro obiettivo ho questi problemi e con questo si.....ho l'm42, il practika e il Nikon Ais e nessuno dei miei obiettivi ha di questi problemi, ora provo con la microregolazione dell' AF, ma ho dei dubbi..... Grazie Odiessus!!!! |
| inviato il 27 Novembre 2014 ore 8:50
La micro regolazione risolve. |
| inviato il 27 Novembre 2014 ore 9:48
Ho fatto delle prove ieri sera fino all' 1 e 30, ma non sono riuscito a risolvere molto!!!! Spostandolo al massimo cioè a +20 non mette ancora a fuoco correttamente!!!! E' l'unico modo che ho per mettere a posto la cosa??? |
user10190 | inviato il 27 Novembre 2014 ore 11:49
La microregolazione può risolvere nel caso del funzionamento in autofocus in quanto ci può essere sfasatura da la rilevazione di contrasto e il punto dove viene comandata la messa a fuoco, ma qui l'obiettivo è manuale e il miglior contrasto glielo offre l'operatore smanettando sulla messa a fuoco. Nella mia 20d ho notato che il rilevamento di contrasto non è così preciso. Il rilevatore vede a fuoco uno spazio di profondità compreso in un "presunto" terzo di millimetro (ma però potrebbero essere i miei movimenti a provocare la differenza. Non ho fatto prove sul cavalletto). Anche con il takumar 50 f 1,4 non sembra che vi stiano differenze apprezzabili sul risultato. Forse il problema di Arty sta proprio in un difetto nella sensibilità di rilevazione della fotocamera, che valuta buono anche un contrasto debole. Credo che Lolli si riferisse a questo con le parole Si tratta di parafocalità sfasata/compensata della camera. , mentre il resto non lo trovo congruo. Usando un obiettivo manuale, vi è stretta correlazione tra contrasto immagine effettivo e corretta rilevabilità del sensore di fuoco. La spiegazione di Lolli mi sembra pienamente pertinente per il funzionamento in autofocus. |
| inviato il 27 Novembre 2014 ore 15:51
Ho utilizzato la pausa pranzo per vedere di risolvere la questione con la microregolazione e.........macchina sul cavalletto, una bella tazza piena di penne e matite e il risultato è stato che la microregolazione non è servita a nulla, ma proprio a nulla.......non cambia niente tra una foto a -20 e una a +20....... Ho provato la stessa cosa con il 24-105 e poi con il Sigma 12-24 e invece cambia tantissimo come ovvio che sia...... Grazie Odiesseus!!!!! |
user10190 | inviato il 27 Novembre 2014 ore 17:12
E' un piacere Arty e grazie a te che hai fatto la prova su cavalletto confermando la cosa. |
user10190 | inviato il 27 Novembre 2014 ore 20:15
L'hai pagato caruccio. Il mio adattatore, direttamente da Hong Kong, mi è costato 13 euro spedito (ne ho presi 5, diversi innesti e tutti ok). Nel tuo caso farei un test fuocheggiando avanti e indietro, per vedere quando si accende il segnale nell'andare avanti e nel tornare, così da appurare la tolleranza di contrasto, prima e dopo il punto di fuoco. |
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