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Il carnevale del Lajetto Lajetto è una frazione di Condove (TO) a circa 1000 metri di altezza. Riproposto per la 1° volta nel 2010 dopo 60 anni di assenza, l'antico Carnevale del Lajetto è ora alla sua 3° riedizione e fa parte delle più rappresentative e particolari manifestazioni del folklore alpino piemontese.
Le "Barbuire", vale a dire i personaggi mascherati, si dividono in 2 gruppi: i belli (il Monsù e la Tòta, i due Ar×, il Dottore ed il Soldato) e i brutti (il Pajasso e le coppie di Vecchi e Vecchie). Protagonista è il Pajasso, che porta con sé un bastone alla cui sommità è legato un gallo: questo personaggio e le coppie di Vecchi si divertono a spaventare i presenti e a far scherzi, soprattutto alle ragazze, vere destinatarie della festa. Il corteo delle Barbuire, accompagnato dalla banda musicale, si snoda per le strette viuzze della borgata, all'epoca assai popolata e per l'occasione ripopolata, per raggiungere un grande prato (el Terahè) dove la folla divertita osserva gli Ar×, il Monsù e la Tòta ballare al ritmo della musica della banda, mentre il Pajasso e le coppie di Vecchi continuano le loro allegre scorribande. Il Dottore corre in soccorso delle Barbuire quando queste, stremate, si gettano a terra fingendosi morte; accompagnato dal Soldato, il Dottore somministra loro la "medicina": vino o grappa! Si giunge quindi al momento culminante della rappresentazione: il Pajasso, tagliando la testa al gallo - che nel frattempo è stato appeso ad un pero in mezzo al grande prato - ammazza se stesso, decretando la morte del Carnevale, la fine dell'inverno e l'arrivo della primavera, in un rituale di fecondità e prosperità per il nuovo anno.
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