| inviato il 04 Novembre 2014 ore 15:37
Uhm secondo me sono due concetti abbastanza differenti e con lo stop di differenza fai appunto riferimento alla PDC e non alla tridimensionalità. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 15:42
Sono due aspetti differenti ma correlati, tanto è vero che le ottiche considerate "tridimensionali" (che vuole dire tutto e niente) sono generalmente i superluminosi usati a TA, questo perchè per avere uno scatto molto "tridimensionale" servono: - una composizione capace di esaltare lo stacco tra i piani - una lente che lo esalti - una bassa pdc che lo esalti Ora, anche lenti relativamente buie possono essere "tridimensionali", tuttavia la minore PDC a parità di tutti gli altri fattori significa abbastanza. Questo non significa che non si possano fare bellissime foto con aps-c, capaci di trasmettere un grande senso di profondità, significa solo che a parità di tutto il resto su FF tale profondità sarà maggiore. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 15:52
Si ma la tridimensionalità non è quella che hai descritto tu, che appunto fa riferimento alla PDC e relativo stacco dei piani. Con una lente che possiede diaframmi molto aperti enfatizzi appunto questo stacco tra soggetto e sfondo (solitamente) ma non è detto che lo adatto abbia "tridimensionalità". Anzi a volte l'effetto ottenuto sembra quello di una figurina in 2D appiccicata su uno sfondo "diverso". Sul fatto poi che FF stacca di più nulla da ridire, la fisica è fisica. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 16:19
Tornando alla domanda iniziale, che dirti, ho avuto parecchie reflex sia aps-c che ff, ora uso la x-t1, non è assolutamente la macchina perfetta, come non lo è nessuna, fa il suo lavoro bene, ma il file della 5d old, a MIO avviso ha qualcosa di unico, che non ho trovato in altre reflex, sotto certi punti di vista la x-t1 è sicuramente un miglioramento rispetto alla canon, ma se parliamo unicamente di qualità pura, la 5d è da tenere. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 16:36
Ad esempio, questo mio scatto lo reputo non tridimensionale (nel senso generalmente inteso) pur in presenza di PdC limitatissima.
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| inviato il 04 Novembre 2014 ore 17:01
Andreadefalco, mi sa che non c'è per Windows. Hai delle alternative Microsoft? Fabio. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 17:11
A questo punto rimango con la 5D, sperando che abbia ancora lunga vita! quando si romperà passerò alla 6D! |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 17:43
Fox e davidex, la cosiddetta tridimensionalità è legata alla PDC quando parliamo di focali medie o corte e distanze di MAF medie, la ridotta pdc delle macro e dei tele a distanza ravvicinata non fa testo, fornisce quello che fox definisce “ una figurina in 2D appiccicata su uno sfondo "diverso" „ Però ad esempio tra scattare con un 50 f1.2 ed un 50 f4 di differenza ne passa un mondo se fotografiamo una figura intera. Fabio, per win c'è photo ninja che è molto valido, anche se secondo me non arriva al livello dell'ultimo iridient. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 17:47
“ per avere uno scatto molto "tridimensionale" servono: - una composizione capace di esaltare lo stacco tra i piani - una lente che lo esalti - una bassa pdc che lo esalti „ anche la luce conta moltissimo :) |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 17:48
Verissimo Perbo |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 17:49
“ anche la luce conta moltissimo „ Anzi, direi che è la cosa più importante.... |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 18:19
Per completezza, la mia foto non é stata realizzata ne con un macro ne con un tele... La distanza dal soggetto sará circa 1 metro. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 18:26
davidex, quello che intendo è che per avere tridimensionalità hai bisogno di uno sfondo che dia profondità, di una scena all'interno della quale viva il tuo soggetto, composta da diversi piani... lunghi tele, macro ed in generale maf ravvicinate fanno scomparire lo sfondo in un tappeto di colori, effetto bellissimo ma che appiattisce i piani dell'immagine. Lo so che la tua non è una macro, ma parliamo comunque di uno scatto a breve distanza con lo sfondo completamente sfuocato, quel po di profondità che c'è è data dal ramo. |
| inviato il 04 Novembre 2014 ore 18:27
I due esempi di donagh fanno capire perfettamente quello che intendo, entrambi hanno uno sfondo che digrada nello sfuocato e che presenta più piani, oltre a fughe prospettiche che ne enfatizzano la profondità |
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