| inviato il 13 Ottobre 2014 ore 12:35
Mi ritrovo a scivere su juza perchè la maggior parte delle persone non conosce la festa dei gigli di nola, una festa "copiata" dai paesi circostanti : barra, casavatore, villaricca, faibano di marigliano, mariglianella, brusciano. La festa dei gigli di nola è una festa popolare cattolica che si tiene ogni anno a Nola in occasione della festività patronale dedicata a San Paolino. Con questo evento i nolani celebrano il ritorno in città di Ponzio Meropio Anicipio Paolino dalla prigionia ad opera dei barbari avvenuto nella prima metà del V secolo. La festa rientra nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane, dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell'umanità dell'UNESCO. Papa Gregorio I racconta il sacrificio personale del vescovo Paolino che donò i suoi averi e sé stesso ai Visigoti in cambio della liberazione dei nolani resi schiavi a seguito delle invasioni di Alarico I del 410. La leggenda vuole che nel 431 la città abbia accolto il vescovo al suo rientro con dei fiori, dei gigli per l'esattezza, e che i nolani lo abbiano scortato fino alla sede vescovile alla testa dei gonfaloni delle corporazioni delle arti e dei mestieri. In memoria di quell'avvenimento Nola ha tributato nei secoli la sua devozione a San Paolino portando in processione ceri addobbati posti prima su strutture rudimentali e poi su cataletti, divenuti infine torri piramidali di legno. Tali costruzioni lignee, denominate appunto "gigli", hanno assunto nell'800 l'attuale altezza di 25 metri con base cubica di circa tre metri per lato, per un peso complessivo di oltre venticinque quintali. L'elemento portante è la "borda", un'asse centrale su cui si articola l'intera struttura. Le "barre" e le "barrette" (in napoletano varre e varrielli) sono le assi di legno attraverso cui il Giglio viene sollevato e manovrato a spalla dagli addetti al trasporto. Questi assumono il nome di "cullatori" (in napoletano cullature), nome che deriva probabilmente dal movimento oscillante prodotto simile all'atto del cullare. L'insieme dei cullatori, di norma 120, prende il nome di "paranza".I Gigli vengono addobbati dagli artigiani locali con decorazioni in cartapesta, stucchi o altri materiali secondo temi religiosi, storici o d'attualità. Essi rinnovano una tradizione chiaramente individuabile sin dagli ultimi decenni dell'800, che amplia le radici storiche individuabili nelle decorazioni architettoniche barocche leccesi e rappresentano quindi una forma di macchina votiva a spalla. La festa si svolge il 22 giugno di ogni anno, se cade di domenica, o quella successiva, se giorno infrasettimanale e consiste nella processione danzante di otto gigli più una struttura più bassa a forma di barca che simboleggia il ritorno in patria di San Paolino. Gli obelischi di legno prendono il nome delle antiche corporazioni delle arti e mestieri, nell'ordine: Ortolano Salumiere Bettoliere Panettiere Barca Beccaio Calzolaio Fabbro Sarto I Gigli e la Barca danzano lungo un tradizionale percorso individuato nel nucleo più antico della cittadina al ritmo di brani originali e reinterpretazioni attinte dalla tradizione musicale napoletana, italiana e internazionale eseguiti da una banda musicale posta sulla base della struttura. La manifestazione copre l'intero arco della giornata. Nel corso della mattinata, i Gigli e la Barca vengono trasportati in piazza Duomo, la piazza principale di Nola, dove avviene la solenne benedizione da parte del vescovo. Dal primo pomeriggio all'alba del lunedì le strutture e i cullatori che li trasportano affrontano spettacolari prove di abilità e di forza. Il programma dei festeggiamenti va oltre la festa e segue un cerimoniale articolato e complesso, disciplinato da un preciso copione, su di un arco temporale di un anno intero. La tradizione della festa si intreccia con quella delle corporazioni in cui precisi erano gli obblighi di devozione in occasione delle feste patronali, finalizzati a consolidare i rapporti interni e a relazionale i consociati con la restante parte della società civile. Il "Mastro corporativo" è colui che vantando la tradizione della più antica licenza del settore è investito, dopo averne fatto richiesta al comune, dell'onore di organizzare le celebrazioni per il patrono di un singolo giglio o della barca.[3] [4] Egli orchestra un "Maestro di festa", il "Maestro musichiere" e il "Capo paranza". L'attribuzione del giglio o della barca al maestro di festa è sottolineato da un simbolico "passaggio della bandiera" rappresentante l'effigie del patrono dalle mani dell'organizzatore del precedente evento al nuovo. A questo rito segue la "cacciata", tradizionale festoso annuncio per i vicoli del centro storico del rinnovarsi ciclico dell'evento con l'organizzazione del processo che porterà alla nuova festa. Ciascun maestro di festa organizza eventi vari tra cui le "tavuliate", pasti riffe destinati alla raccolta dei fondi necessari allo svolgimento della festa e finalizzati a opere caritatevoli. Il giorno prima della festa, nella "sfilata dei comitati", centinaia di persone che indossano la stessa divisa festeggiano gli obelischi fermi nelle loro postazioni con canti e danze. | | v qui sotto potete farmi domande relative alla festa ! Ciauu!! |
| inviato il 13 Ottobre 2014 ore 22:54
Scommetto che sei di Nola! indovinato? non conoscevo tutte queste cose, bravo Giovycanon2000! saluti, ...Freccia...! |
| inviato il 14 Ottobre 2014 ore 13:20
Si sono di Nola Anzi Nolano D.O.C. Ahah |
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