| inviato il 11 Settembre 2014 ore 12:34
Apro questa discussione per dar seguito a quella che si è aperta con i commenti ad una foto di Raffaele Carangelo sul ruolo che vorremmo che gli uomini e le donne ricoprissero all'interno della nostra società. Qui la foto www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1009790 . Ho voluto aprire questo post, sia per accontentare la richiesta di Raffaele di non approfondire l'argomento tramite commenti alla sua foto pubblicata ma tramite apposito post di cui mi ha delegato l'apertura, sia perché nei seppur pochi commenti alla foto stessa sono stati toccati temi importanti, tra cui quello che non ha senso chiamare in altro modo se non con il termine violenza, violenza da parte di uomini per qualche motivo disperati. Preciso, ed è doveroso farlo, che ovviamente l'argomento è stato chiamato in causa da Raffaele solo al fine di discuterne, e che (ripeto, ovviamente) la violenza non è condivisa né da lui né da nessun altro all'interno di quella discussione. Nello specifico, vorrei che esprimeste il vosto punto di vista sulla suddivisione dei compiti all'interno della vita sociale e familiare, se questa suddivisione debba tenere conto della sessualità del soggetto oppure no. Penso che parlare di ciò potrebbe essere di aiuto nel capire se i motivi delle frustrazioni di alcuni siano stati da loro ben identificati o meno. Trovare la vera cause dei problemi dell'uomo moderno sarebbe utile per tutti, perché così ci sarebbe più forza impegnata nel combatterle. |
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 13:04
Non ti rispondo in privato,perchè avendo tu fatto, una diagnosi esatta della "malattia" è giusto che si continua sul forum dando la possibilità di continuarla.e se ti va di riportare il messaggio inviatomi capiranno tutti. Intanto mi permetto di tradurlo a modo mio,con la parole a me congeniali,e mi assumo la responsabilità della libera traduzione e sintesi. Un sistema politico-economico delinquenziale e camorristico nel quale, sappiamo tutti chi è più rispettabile,ha provocato tanti guasti alla nostra società,e alle persone più fragili,non solo da permettere, ma da favorire certi casi di cronaca nera. Scusa se mi sono permesso di fare la simultanea ma condividendo in pieno quello che tu dici,ho voluto dare un ultimo contributo prima di dare spazio agli altri. Se ho interpretato male,ripeto mi assumo la totale responsabilità,di quello che ho scritto. Un saluto deferente e buona discussione. Raffaele Carangelo |
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 13:48
Il tema che stavamo affrontando sulla tua foto andava da opinoni personali sul ruolo che le donne dovrebbero ricoprire all'interno della società: se lavorare o meno, mi è sembrato di capire, a considerazioni sulle frustrazioni dell'uomo moderno, delle quali alcuni ne ravvedono la causa in alcuni comportamenti delle donne, come forse la loro sempre maggiore presenza nel mondo del lavoro che fa venir meno i posti di lavoro per gli uomini? Su questo secondo aspetto ho fatto la considerazione che hai riassunto tu sopra, Raffaele, mentre sulla prima questione la mia posizione, par farla breve, è di assoluta parità tra i sessi. Entrambi hanno il diritto/dovere di lavorare ed occuparsi della famiglia e della casa. Tu poi hai parlato anche dello svantaggio nel quale si trovano molto spesso i mariti in caso di divorzio, che vengono obbligati da sentenze giudiziarie a dover mantenere la propria ex-moglie nonostante questa si trovi nelle condizione fisiche di poter provvedere al proprio sostentamento con un po' di impegno e di tempo. Qui credo che non ci sia altro che osservare i fatti, e mi trovi d'accordo. |
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 13:54
Sono contento di essere riuscito a capire il tuo pensiero. Anche se la traduzione l'ho fatta al solito da asino. Grande stima a te. Raffaele |
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 18:44
Argomento estremamente delicato, suscettibile di intrecci sociali, economici, politici, di costume e di cultura verso il quale sembra che il mondo si stia dirigendo inesorabilmente. Resta a mio avviso un tema molto soggettivo e fortemente dipendente dai contesti urbanistici in cui si vive. Ho letto anche i vari commenti postati precedentemente sullo spazio foto e secondo me non esiste un dictat giusto piuttosto che sbagliato. Come spesso accade ci si trova di fronte a cinquanta sfumature di grigio e molto dipende dalla propria sensibilità, dalla propria esperienza, dal proprio vissuto. Raffaele in molte sue risposte ha cercato di spiegare anche il "pdr" (giusto per restare in vocabolario fotografico ?) con il quale sperava fosse letta la sua critica e di conseguenza la sua fotografia e secondo me si è capito bene. Di contro Wolf ha puntualizzato incisivamente che il messaggio originale, nella forma e nella sintassi in cui è stato scritto) si prestava ad interpretazioni letterali che potevano parere quasi "offensive" per la donna?tutto condivisibile. E penso che anche questo punto si sia chiarito egregiamente grazie agli interventi di Wolf. Ora aggiungo la mia personale esperienza e pensiero sul quale più volte ho avuto modo di riflettere e che oggi avete nuovamente solleticato col vostro blog. Onde evitare di scrivere a braccio ed uscire fuori tema userò la tecnica per bullet che tanto mi aggrada così che ognuno possa focalizzare il puntino di suo interesse: ? la dignità non ha sesso, è intrinseca dell'essere vivente ? la donna, lentamente (e per fortuna) sta acquisendo quella dignità che la storia le aveva negato fino a pochi anni or sono (dignità in senso lato, non solo occupazione e lavoro) ? l'uomo sembra che stia perdendo dignità?? Sicuramente sta perdendo potenziale e quantità di lavoro. Non attribuirei questo fattore alle donne, perché onestamente non penso abbiano il potere di farlo o non farlo accadere. L'uomo dovrà dimostrare alla storia ed a se stesso di essere in grado di ridisegnare la propria dignità in altre forme, non per questo meno nobili. ? La giustizia nei casi di separazione non sembra essere equa, troppo sbilanciata a favore della donna come se non si volessero prendere in considerazione le condizioni al contorno di quello che sarà lo status di nuova vita dei due ex coniugi? Si, lo penso anche io, ma penso anche sia molto difficile poter stimare e monetizzare una separazione. Il problema più grave lo vedo negli ex coniugi stessi che non riescono ad essere almeno per un momento così maturi e superiori rispetto alla meschinità del desiderio di vendetta e rivalsa tanto da non riuscire a mettersi d'accordo su nulla. Si passa dall'amore all'odio come se il bene intercorso tra le due persone fosse svanito nel nulla? alcuni miei amici legali dicono che statisticamente le donne sono molto più cattive e spietate in questo, quindi non so cosa pensare, ma so cosa sperare?cioè di non trovarmi mai in questa circostanza ? ? Non so dire cosa sia giusto o sbagliato, ma da uomo "fotografo" vi posso dire come MI appare questa nuova società in trasformazione (e se poi sarà evoluzione lo scopriranno solo i posteri). Non vedo più Uomini e Donne, ma persone massificate nonostante la diversità di sesso biologico. L'uomo si ostina a voler restare ancorato al vecchio concetto di uomo del passato dimostrando poca flessibilità, poca inventiva e scarsissimo senso di adattamento ed evoluzione della specie. La donna di contro sta cercando di far suoi tutti i peggiori aspetti mascolini imitandolo scimmiescamente (e purtroppo sembra ci riesca pure molto bene). La bellezza è diversità, è unicità; la bellezza è equilibrio tra l'essere e apparire. Il fascino è emanazione di un arcobaleno di modi di porsi e di riempire gli spazi nei quali si muovono i nostri corpi, i nostri pensieri, i nostri dialoghi, i nostri modi di vivere e di farsi vivere, persino i nostri sogni. L'eleganza è dettaglio e portamento. La nuova donna sta perdendo bellezza! La nuova donna sta perdendo fascino! La nuova donna sta perdendo eleganza! Sembra che la nuova donna voglia deliberatamente perdere l'essenza stessa che la rendeva Donna: la femminilità! Un appello a tutte queste nuove business women: siate le benvenute nel triste ed arido mondo della produttività, del cost saving, del profit & lost e degli MBO, ma non siate stronze come gli uomini, non imitateli. La vera forza è nel carattere, non nella forzatura di dimostrazione del potere. Preservate la vostra intima bellezza e? almeno dopo il lavoro?siate Donne. [mi rendo conto che quanto ho appena affermato sia sicuramente viziato dal contesto, dalle città in cui sono vissuto e soprattutto dalla tipologia di lavoro che mi porta ad interfacciarmi con questo nuovo stereotipo di donne. Spero vivamente che la mia percezione NON sia la realtà] Un grande filosofo del passato scrisse: "la felicità è il nostro fine ultimo". Tutti desideriamo essere felici, ma poi, in fondo in fondo non è sempre così facile. E' il sistema che ci stiamo edificando intorno a soffocare la nostra stessa felicità, o almeno ad allontanarcela sempre di più. Ci dicono che dobbiamo avere una bella casa, una villa al mare, un conto a sei zeri, vestiti griffati e macchine di lusso, che dobbiamo arrivare. Arrivare? Ma dove? E poi, quando siamo arrivati, che si fa? ?Ci spingono verso un traguardo di felicità, che per suo costrutto stesso è inarrivabile, perché ci sarà sempre un passo in più da poter fare, un oggetto in più da voler afferrare. E allora no, grazie, c'è qualcosa che non mi convince. Se per essere felici dobbiamo vivere costantemente insoddisfatti, allora qualcuno laggiù ha lanciato i dadi una volta di troppo. Per concludere, sicuramente qualcosa non va, sicuramente quello che la società (cioè noi stessi) abbiamo innalzato a nuovo "style" non sta portando i benefici desiderati, ma probabilmente stiamo anche sbagliando la meta verso la quale dirigerci. Le persone più sensibili se ne rendono già conto, gli altri lo capiranno, tutti lo subiamo. Qualcuno forse avrà il carisma e la grandezza per illuminarci e migliorarci come esseri umani. Non lo desidero per me, lo spero e me lo auguro per i nostri figli. Un caro saluto a tutti, Alessandro |
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 18:53
Alessandro. Un'analisi,la tua da togliersi il cappello. Un solo rammarico,in tutto ciò,sembra che le donne si stanno accuratamente tenendosi lontano dal commentare,temo abbiano scambiato una riflessione su uno stato di fatto indipendente da loro,in una accusa che nessuno si è mai sognato di fare. Un saluto. Raffaele |
| inviato il 11 Settembre 2014 ore 21:57
Bene, sono una donna, moglie, lavoratrice. Provo a esprimere il mio punto di vista senza pretese di esaustivita' o verità rivelate in tasca... Premetto che a mio modo di vedere l'obiettivo cui tendere dovrebbe essere la LIBERT?' di ciascuno (uomo/donna) di esprimersi e realizzarsi al meglio nell'ambito delle proprie aspirazioni, in assoluta parità di diritti e doveri, trovo che il contesto economico-sociale e "politico" (scusate le virgolette ma...) di riferimento stia muovendo in una direzione di difficile e costante mutamento, tale per cui non è semplice starne al passo con la giusta lucidità e adattabilità e le risposte del sistema sono per lo più inadeguate. Trovo anche indispensabile l'indipendenza economica. Per rifarci al contesto lavorativo: Trovo assurdo che ancora oggi le aziende siano restie nei confronti delle donne perché poi...se fanno figli...il lavoro chi lo garantisce?! Trovo assurdo che le donne si trasformino in arrampicatrici sociali senza scrupoli per dimostrare (a chi?) di aver ottenuto quella certa posizione magari a scapito di una sana e piacevole vita affettiva che arricchisce altri aspetti della vita...finendo per diventare frustrate e sempre più aride Analogamente Trovo un non senso che l'uomo pretenda di affermarsi unicamente in ambiti predeterminati relegando il ruolo della donna a quello di "prepara la cena per le 20.00 puntuali" Così come trovo senza senso che per compensare eventuali frustrazioni un uomo possa arrivare a brutalizzare una donna che ritiene di sua proprietà, mostrando una superiorità solo muscolare E svilente per entrambi drammatizzare all'estremo la ricerca di una realizzazione in termini univoci e assoluti. Ho sentito spesso amici che si sentivano sviliti per aver perso il lavoro mentre la moglie, per fortuna, ancora ce l'ha. Ma le rispettive mogli non li vedevano affatto come dei falliti, anzi., Situazione difficile...si collabora! È solo una condizione mentale da rielaborare! Ognuno, credo, predilige un partner (uomo/donna) sufficientemente presente nella vita famigliare, amorevole e non frustrato dagli accadimenti esterni. Perché ciò accada credo ci voglia equilibrio e rispetto, nonché consapevolezza del mondo in cui si vive e dei relativi limiti imposti... Parlando dell'aspetto "legale" delle separazioni, direi che il diritto di famiglia ha fatto qualche passo avanti ma sta evolvendo troppo lentamente rispetto all'urgenza di tutela di molte situazioni. Oggi però gli schemi non sono più così rigidi e se lo sono stati è anche perché un tempo troppe donne subivano a vita situazioni assurde solo perché non potevano rendersi economicamente indipendenti... Vivo in una città non molto grande ma conosco più di un uomo separato che ha cresciuto da solo il figlio sin dalla fanciullezza, con madri scomparse in città o addirittura nazioni lontane, assolutamente disinteressate. Trovo che ciò renda questi uomini fieri del loro essere genitori, prima di tutto! E chissene.... dei ruoli!! Poi c'è molto da fare x evitare false tutele ecc ecc, purtroppo.. Starei attenta ai falsi miti. Ai bisogni indotti per logiche puramente commerciali e manipolatorie (se non hai bella casa bella macchina bei vestiti alta qualifica non sei nessuno) Ai falsi moralismi (se non hai famiglia stile mulino bianco con uomo bello palestrato con ottimo lavoro e moglie dedita a servire colazione a due figli possibilmente biondi occhi azzurri..non sei ben visto nel perbenismo interessato della città) Penso ci voglia equilibrio, tanto! Per quanto mi riguarda tengo molto a lavoro e carriera ma, quando ho dovuto scegliere, dentro me stessa ho capito che altri erano i miei punti più importanti. Tuttavia se nella coppia "lui" fa anche la spesa, a volte pulisce i pavimenti e si occupa delle faccende burocratiche e pesanti. Se "lei" lava e cucina ma taglia anche il prato, dipinge le pareti e gestisce in parità le questioni economiche. Dov'è il problema? E nessuno si sente snaturato se non c'è rivalità. Forse è questo. Il confronto da rivali sleali che deteriora i rapporti (non solo famigliari). L'esasperazione dei ruoli per sentito dire. La volontà di essere "di più" sottraendo magari energie a ciò che conta veramente... Il contesto è difficile, ma ci si può reinventare trovando soddisfazione anche in qualcosa di nuovo e diverso da come vivevano i nostri nonni, mito di serenità sulla carta! Un ruolo diverso è svilente solo nel limite in cui noi vogliamo viverlo così. Un saluto, sonia |
| inviato il 25 Settembre 2014 ore 16:42
Ciao a tutti, sono Nonnachecca e con piacere desidero partecipare a questo interessante e complicato argomento. (premetto di condividere sia la riflessione di Sonia che l'analisi di Alessandro) Il Medioevo è durato troppo per la donna e, purtroppo, in molte culture è tuttora assolutamente ed intrinsecamente radicato. Fortunatamente, nella nostra, molto è cambiato ed è cambiato con le ultime generazioni (ho 61 anni ed ho visto la realtà della generazione precedente la mia dove la donna, anche se angelo del focolaio e padrona indiscussa della gestione della casa e dei figli, ben poca autonomia aveva al di fuori di questo ambito, spesso le mancava la cultura (in caso di più figli e poche risorse economiche la precedenza allo studio era quella maschile indipendentemente dalle capacità o attitudini), le mancava una minima autonomia economica (in caso di situazioni famigliari pesanti -marito violento, ubriacone, despota, che cosa poteva fare se non rassegnata restare in quell'inferno e cercare di proteggere i figli???!!! ), la società non le porgeva nessun aiuto, anzi, eventualmente era pronta a criticare aspramente la sua ribellione. come dicevo, fortunatamente ora molto è cambiato, ma secondo me, è cambiato troppo in fretta, non per la donna, ma per l'uomo che non ha avuto l'attenzione necessaria verso il mondo femminile, non ha notato in tempo questa rivoluzione in atto e, all'improvviso si è trovato spiazzato: la femmina che ha dominato da sempre non c'era più, era stata sostituita da un essere che comandava come lui (è forse di più), lavorava come lui (e forse di più), guadagnava come lui (e forse di più) ed era completamente autonoma (come lui non era mai stato), NON AVEVA PIU' BISOGNO DI LUI!!! ....e chi, in queste condizioni non si sentirebbe spiazzato...confuso...inutile...senza dignità????? Ribadisco, gli uomini se la sono meritata, ma la donna rischia di fare gli stessi identici errori che da sempre ha cercato di combattere; e l'errore è quel "DI PIU'", è quel ritenere di non aver più bisogno di nessuno, nemmeno di lui . Uomo e donna, secondo me diversissimi singolarmente ma con pari dignità, si completano a vicenda, ma solo con un abbondante condimento di rispetto, educazione, amore, tolleranza. L'uomo è uomo, la donna è donna, e non perché lui fa questo e lei fa quello e non per essere rivali in lotta ma per collaborare e sostenersi a vicenda nell'affrontare la quotidianità; entrambi sono due meravigliose persone che insieme possono costruire qualcosa di veramente bello e unico.....non lasciamoci sfuggire questa grande occasione. Un affettuoso saluto a tutti gli uomini e le donne e che la tregua ed il buonsenso sia con noi. Nonnachecca. |
| inviato il 25 Settembre 2014 ore 18:45
Grazie del tuo intervento Francesca. Era necessario un'analisi ragionata e meditata da parte di una donna. Un'analisi onesta che porta a riconoscere come la foto che ha dato origina al dibattito,non sia del tutto fuori luogo ed attira l'attenzione su un problema in effetti che è reale. Ti ringrazio della tua attenzione e della tua onestà e correttezza. Ciao. Raffaele |
| inviato il 07 Ottobre 2014 ore 17:28
Brevissimo e laconico...siate donne..siate uomini...ma siate persone con valori di onestà pratica ed intellettuale e con Con-passione non basta? |
| inviato il 07 Ottobre 2014 ore 20:40
Basterebbe, con l'onestà intellettuale verso sé stessi a tirare la carrozza, e forse a far venir meno la necessità di tutto il resto. Ma quella secondo me a molti manca, del tutto o in gran parte, e giocando al gioco di indossare i panni del maschio o della femmina molti finiscono per proferire frasi e professare comportamenti solo perché fanno parte delle caratteristiche che lo stereotipo di quel ruolo possiede, ma in cui non credono veramente. |
| inviato il 10 Ottobre 2014 ore 21:27
“ chiedo scusa in anticipo,ma il tutto è dovuto semplicemente non alla volontà di offendere qualcuno,ma è un modo per dire a tutti ,donne e politica compresa,non continuate a calpestare la dignità. Di nessuno. „ Cioè, dal tuo punto di vista anche gli uomini calpestano la dignità di altri uomini? “ bello che la donna sia pari all'uomo „ In quali ambiti vedi questa parità di sessi ad oggi? Lavoro, casa, famiglia, ecc? “ Secoli bui che hanno spinto la donna,a rifarsi con ferocia e violenza almeno psicologica nei confronti dell'uomo „ Questa tua frase proprio non l'ho capita... Per te cosa vuole dire ferocia e violenza psicologica?? |
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