| inviato il 14 Luglio 2014 ore 1:09
Ciao Si, mi sa che la Zagato è ancora viva e vegeta, ho visto qualche mese fa uno special televisivo e c'era l'ultimo erede della dinastia (mi pare il figlio, con la nuora che si industriava in marketing e PR) che spiegava che si, stava lavorando da dio con progetti personalizzati e piccole serie (9-10 pezzi su piattaforme tipo Maserati Grancabrio o BMW 650 ì quella da 500 cv), clientela a livello magnati americani o sceicchi, prezzi da cinque zeri e un numero altino davanti... Quanto alla tua "operazione nostalgia" la Lancia era certamente bella, ma ce n'erano in giro abbastanza e la vera chicca era l'Alfa. Quella non è facile trovarla... Ciao. |
| inviato il 16 Luglio 2014 ore 2:54
Ciao Andrea Mi fa piacere sapere che la Zagato, a differenza di tante altre realtà artigianali italiane, non solo è sopravvissuta ma è anche prospera. Ricordo che ha attraversato un periodo poco felice tra gli anni '70 e '80, quando si arrangiava con le blindature delle Alfetta per il Servizio di Stato. Evidentemente hanno trovato la nicchia "giusta", con produzioni ad altissimo "valore aggiunto". Le quotazioni dell'Alfa Romeo GT Junior Z: www.clubalfa.it/2361-gt-1300-junior-z-1969.html image.motortrend.com/f/9209609/112_0706_02z+2007_la_concours+1972_alfa sono effettivamente alle stelle: auto.trovit.it/auto-usate/alfa-junior-zagato arrivano fino a 40.000 €, valori eccezionali se consideri che ai tempi non era un'auto costosissima; prezzava qualcosa più della GT Junior "normale" (quella disegnata del giovanissimo Giorgetto Giuggiaro che allora lavorava per Bertone). Oltre alla rarità, penso che a mantenere alte le quotazioni sia anche la qualità estetica della vettura. La Lancia Fulvia Sport, che ho precedentemente postato, presentava bellissime proporzioni esaltate dal trattamento stilistico pulito ed essenziale della fiancata e della coda. Ma il muso era, a mio parere, incoerente con le altre parti: pesantemente sovraccarico di cromature, con quei fari eccessivamente incassati. Anche quel leggero rigonfiamento sul cofano che verso il parabrezza scende trasformandosi in feritoia non mi convince del tutto. L'alfa GT Z era invece coerente in tutte le sue parti, caratterizzata da un disegno grintoso, a linee tese, modernissimo al momento del lancio nel '69. La mascherina, a blocco unico in Plexiglass, era all'epoca vista come una soluzione "avveniristica", decisamente più innovativa di quella della Fulvia Sport. Comunque queste carrozzerie artigianali producevano di tutto. Ad esempio Ghia, otre a supercar come la prima Maserati Ghibli: www.carbodydesign.com/media/2013/04/1967-Maserati-Ghibli-720x398.jpg sfornava macchinette che costituivano l'estremo opposto, come le Fiat 500 e 600 "Jolly", dette anche "Capri", dal momento che alcune di queste 600 erano usate come taxi appunto a Capri (o forse erano di un albergo che le metteva a disposizione dei clienti - non ricordo bene): www.flickr.com/groups/carguide/discuss/72157625071551590/ E una 500 "Jolly" (o "Capri") ho visto parcheggiata qualche giorno fa e l'ho fotografata sempre con la Nex e il 16-50:









 Purtroppo la Ford ha gestito malissimo la Ghia, riducendola alla fine a uno stemmino (lo stesso dell'ultima foto qui sopra) da appiccicare alle versioni più accessoriate delle Escort e delle Mondeo (l'ho pure avuta una Mondeo SW con lo stemmino in questione). Alla fine hanno dismesso pure quello (e a questo punto è stato meglio così). Se incontro qualche altra auto di produzione artigianale la fotografo e posto gli scatti su questo topic. Spero di non andare fuori tema, ma per giustificarmi un appiglio ce l'ho: il titolo che gli ha dato Juza è "Alfa 4C, che spettacolo", e in effetti la 4C porta avanti la tradizione dell'auto artigianale italiana, essendo realizzata in serie limitata in uno stabilimento che è un luogo "topico" di questa produzione, ovvero le storiche Officine Alfieri Maserati di viale Ciro Menotti a Modena. Alla prossima... |
| inviato il 09 Novembre 2015 ore 8:54
“ Si, mi sa che la Zagato è ancora viva e vegeta, ho visto qualche mese fa uno special televisivo e c'era l'ultimo erede della dinastia (mi pare il figlio, con la nuora che si industriava in marketing e PR) che spiegava che si, stava lavorando da dio con progetti personalizzati e piccole serie (9-10 pezzi su piattaforme tipo Maserati Grancabrio o BMW 650 ì quella da 500 cv), clientela a livello magnati americani o sceicchi, prezzi da cinque zeri e un numero altino davanti... „ Io ho lavorato per un pò di anni per una società partner. Conoscevo personalmente Luca e Andrea Zagato (oltre agli altri illustri coinvolti nei vari progetti). Ho per certi versi dei ricordi molto belli (ambiente, fascino, storia, nomi e persone...) mentre per altri non ne ero enturiasta (fortunatamente non riconducibili all'azienda). Oggi la situazione non è che sia delle migliori (anche per quanto riguarda i simil carrozzieri Touring e simili...) ma almeno sopravvivono ad una crisi che ha sterminato realtà ben più blasonate. Erano gli anni 90. Piena crisi mani pulite (...) e crisi economico-finanziaria. Si cercavano clienti ovunque. Ma non si sono mai seduti sul blasone del loro nome. Complimenti a Luca e Andrea. Un caro pensiero va anche al dr Elio (mi ricordo delle belle chiacchierate con lui...). Ci sono anche altre realtà più artigianali (Castagna, ad esempio) che realizzano piccole serie e allestimenti speciali. Che tempi quelli della TZ e della SZ... Mah... |
| inviato il 10 Novembre 2015 ore 13:02
Molto bella (anche se l'idea di fondo mi pare la filosofia lotus). Forse se ne vedono poche per le strategie di commercializzazione particolari e la produzione non elevata. Certo è come una supercar: mica puoi usarla per andare a fare la spesa, la lasci in garage e la usi ogni tanto. |
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