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che l'africano fosse più scuro del sudamericano non ci sono dubbi, dicono sia anche meno pregiato. Io sinceramente preferisco sempre il cioccolato più diffuso e banale, derivato dal cacao africano. Il cacao sudamericano é raro che si trovi in giro, ho provato un ciccolato fatto con il Criollo che dicono sia il migliore al mondo ma a me sinceramente piace di più il fondente che trovo al Conad, della Novi.
Non puoi parlare di "cioccolato fondente" senza specificare il titolo e l'origine. Il cacao africano è più scuro di quello sudamericano, e più basso è il titolo e più chiara sarà la barretta. Senza considerare che il cioccolato per professionisti (es. pasticceri) è in "pastiglie" più opache delle barrette che trovi al supermercato, e quindi appare di norma più scuro.
Insomma, è molto più complesso di quanto sembri MrGreen
Magna il cioccolato che rende felici. È anche analgesico. Quindi se litighi su Juza ti mangi una badilata di cioccolato e ti passano i bollenti spiriti.
"Magna il cioccolato che rende felici. È anche analgesico. Quindi se litighi su Juza ti mangi una badilata di cioccolato e ti passano i bollenti spiriti."
Dopo un periodo che il cioccolato l'ho mangiato quasi puro in tavolette o cioccolatini assumerlo in altre forme per era un sacrilegio no gelato no pasticceria o altro che fosse. Da qualche tempo invece basta che ci sia scritto cioccolato possibilmente fondente lo magno anche nella pasta se ci fosse.
Ho citato Venchi solo perché l'articolo spiegava l'azione del cioccolato sul nostro umore. È ovvio che tali proprietà sono una caratteristica comune al cioccolato qualunque sia il produttore.
Se per artigiani intendete cioccolatai, cioè chi fa creazioni in cioccolato (come cioccolatini, praline, etc.), sappiate che usano tutti cioccolato da copertura (è il termine tecnico, deriva dal francese) prodotto da altre aziende. Valrhona, Felchlin, Amedei per fare tre esempi di aziende eccellenti di tre paesi diversi delle quali ho usato i prodotti.
Produrre il cioccolato non è una cosa da artigiani, le piccole produzioni costerebbero troppo e la lavorazione è impegnativa.
Per la maggior parte della mia vita ho lavorato in banca (capital markets, mai in filiale, detesto davvero la gente come ricorda il titolo di una mia foto pubblicata qui) e in consulenza.
Poi ho cambiato vita e ho aperto una gelateria, finendo quasi subito nella guida del Gambero Rosso e tra le 50 migliori gelaterie d'Italia secondo Dissapore. Ma quando ho capito che con il Covid gestire i clienti sarebbe diventato un delirio, ho chiuso l'attività e adesso faccio altro.
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