| inviato il 24 Aprile 2024 ore 11:05
Petra Stavast (Paesi Bassi, 1977) è un'artista visiva olandese che lavora anche attraverso la fotografia oltre che film e testi abbinati. l suo lavoro è quasi sempre realizzato attorno al tema del ritratto fotografico, in maniera a volte diretta a volte più concettuale e ha alle spalle diverse mostre in musei, gallerie, istituti culturali e festival in tutto il mondo. Un lavoro pensato e interessante è S75, il nome del lavoro è dato dal modello del telefono utilizzato per realizzarlo ossia un Siemens del 2005. Gli scatti sono stati fatti tra il 2005 e il 2022 sempre con questo apparecchio e racchiude 224 ritratti S75 non da controllo sui parametri di scatto e la stessa filosofia è stata applicata alla scelta della tecnica di stampa delle immagini ossia quella del rotocalco Questo è quello che dice l'autrice di queste scelte: “ Questa sceltacomporta una sorta di tensione tra la natura digitale delle foto del telefono, condivisibili e riproducibili all'infinito, e l'associazione della produzione di massa con la stampa rotocalco. Inoltre, la carta e la tecnica di stampa esaltano l'apparenza granulosa delle fotografie, dando loro una morbidezza che ricorda quelle che si cerca di ottenere oggi con i filtri, e la sottigliezza della carta fa sì che le pagine si sfoglino molto delicatamente e lentamente, dando a tutti gli effetti il senso della vastità di questo progetto a lungo termine „
 Questo il sito ufficiale dell'autrice: petrastavast.com/ |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 11:06
S75 sarà in mostra a Bologna dal 17 aprile al 21 giugno 2024 presso Spazio Labò |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 15:35
Le parole dell'autrice non sembrano sono un comunicato stampa legato al libro e mostra. In analogico scattano molti per svariati motivi, parlando con diversi autori si trovano meglio, hanno una resa che in digitale non è identica e che loro cercano. C'è un grosso ritorno all'analogico ora come ora. Sicuramente parlando di collezionismo l'analogico offre maggiori possibilità di vendita, il digitale non viene venduto altrettanto bene e agli stessi prezzi per una questione di riproducibilità infinita e facile. Detto questo ci sta tutto, ma ricordiamo che è un lavoro durato quasi 20 anni un po' tanto per fare fico certe scelte sono banalmente tali, aveva un'idea che tra l'altro richiama a molti concetti dell'arte contemporanea dove sono andati proprio a cercare una produzione dell'opera contenti elementi di imprevedibilità basati su processi industriali, quindi piùù che fare fico si è messa in un filone concettualmente non così originale,ma che ha prodotto un risultato a mio avviso interessante |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 15:41
Mi chiedo che attrattiva possano avere ritratti, che ti puoi fare da solo in una macchina a gettone? Non ci vedo una ricerca particolare sulla posa. La luce piatta volta a voler dare un tocco artistico al tutto. Mah... p.s. il cellulare montato sul treppiedi, è la ciliegina sulla torta. Lavoro interessante? Sarei lieto di capire in cosa. |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 15:45
stessa cosa le polaroid no? Come stessa cosa in passato quando vennero fatti lavori legati alle macchine per fototessere. o il lavoro di Joan Fontcuberta Curiosa Meravigliosa Ma anche le nostre che attrattiva hanno visto che non sono scattate con qualcosa di ricercato ma con una reflex prendibile da tutti? |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 15:50
Infatti. Non discuto su che cosa sia stato usato per realizzare la foto. Ma cosa elevi queste foto, allo status di artistico, quando il soggetto ritratto in altri contesti, non avrebbe ricevuto la minima attenzione. |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 16:00
Il cellulare era uno dei primi con fotocamera e si iniziava a ragionare sulla questione di foto riproducibile all'infinito e condivisibile con altri infinite volte, lo scopo è portare un ragionamento su questo tipo di immagini che sono volutamente stampate come il rotocalco anch'esso processo industriale fatto per un numero elevato di copie, la questione è proprio nel metodo e nell'oggetto finale non solo nelle foto. E' un ragionamento per esempio fatto anche da Juergen Teller che ammetto di non apprezzare molto nei risultati Per capire meglio come ragiona l'autrice allego anche un'intervista anche se legata ad un altro lavoro landscapestories.net/en/books/book-reviews/petra-stavast---ramya |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 16:04
Quindi celebriamo il mezzo (non il cellulare il sè, ma il processo industriale di stampa), anzichè il fine (contenuto?). Annamo bene... |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 16:08
Un po' come fotografare in analogico perché ci si crede veramente o come reazione al fatto che quasi tutti scattano in digitale e in questo caso diventa anche una cosa un po' snob ("lo faccio per distinguermi dalla massa"). ************************* Personalmente fotografo DA SEMPRE solo a pellicola. Negli ultimi venticinque anni poi solo ed esclusivamente in diapositiva. E francamente mi infastiscono non poco i nuovi fans della chimica fotografica che, per inciso, fanno solo danni. |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 16:09
Maserc partiamo da un punto, possiamo discutere ,ma ti suggerirei di cambiare tono perchè la polemica fine a se stessa mi annoia rapidamente e la trovo stupida. Quindi se vuoi intavolare la discussione lo possiamo fare se vuoi fare sparate mi avvisi e blocchiamo qui la questione |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 16:13
Io non faccio polemica. Soprattutto con te. Esprimo il mio punto di vista. Avrò la libertà di dire, che il lavoro di questa tizia, non mi comunica nulla? Non sto mettendo in discussione il concetto di arte contemporanea. Anche perchè di Arte, qui non ce n'è. ................. Bravo. Non ti smentisci mai. Fai bene a bloccarmi. |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 16:37
Mi annoiano i toni polemici e le sparate evidentemente non ero stato abbastanza chiaro ora direi di si. Sono sempre disponibile al confronto, ma chi non è capace di argomentare in modo costruttivo, un minimo articolato e pacato e vuol solo fare show può tranquillamente evitare di rispondere, se non riesce a farlo ci sono strumenti per correggere il problema La questione è molto semplice, come ho sempre detto non è un mi deve piacere per forza, ma un saper esprimere la propria opinione nei giusti toni evitando il gioco della polemica sterile che attanaglia gran parte dei topic qui su juza ,ma che a me non interessa e quindi hai ragione escludo dai topic chi non sa rispettare questo concetto e lo farò anche in futuro www.artribune.com/mostre-evento-arte/petra-stavast-s75/ |
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