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Pulizia parlato in vecchie audiocassette


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avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 12:19

Se non si arriva a un risultato decente con metodi "casalinghi" una possibilità è anche quella di rivolgersi a un tecnico del suono che abbia uno studio di registrazione: loro hanno un mucchio di software con plugin di tutti i tipi e potrebbe anche essere che la cifra che chiedono sia inferiore a quella necessaria per comprare i software dedicati alla pulizia. Non sono sicuro che sia così, ma si può sempre chiedere.
Oltretutto su questo sito si fa un gran cianciare di non portar via il lavoro ai professionisti dell'immagine: e per l'audio invece no?

avatarjunior
inviato il 04 Agosto 2023 ore 19:31

Dai un'occhiata ad Antares Auto-Tune Vocale EQ.

avatarjunior
inviato il 05 Agosto 2023 ore 18:59

Adobe Audition va benissimo, ma bisogna saperlo usare...

Per i rimbombi bisognava attenuare in fase di registrazione la gamma di frequenze tra i 150 ed i 300Hz, a seconda del luogo in cui ci si trovava.
Facendolo a posteriori si perdono anche informazioni utili, come per tutte le altre elaborazioni.
Per quanto riguarda le variazioni di volume, il tool per eccellenza è il compressore (NON la normalizzazione), per quanto riguarda il fruscio c'è un tool apposito in Audition che, come tutti i tool di quel tipo, sfrutta la trasformata di Fourier.
Essendo, come ti è stato detto, il noise di sottofondo più marcato (generalmente) nelle alte frequenze puoi fare una riequalizzazione, molto raramente la voce umana sale sopra i 5KHz, mentre un file audio, a seconda di come è stato campionato, arriva fino a 20KHz.
Povertà di frequenze non ho capito cosa voglia dire.

avatarsenior
inviato il 05 Agosto 2023 ore 20:09

Grazie di nuovo.

Povertà di frequenze non ho capito cosa voglia dire

Grazie Alex. E' il mio lessico che è povero in questo ambito... MrGreen
Hai presente un'ottima registrazione della voce e la voce che si ascolta al telefono? Ecco.. Le mie registrazioni sono una via di mezzo.

avatarjunior
inviato il 06 Agosto 2023 ore 11:26

Ah, ecco.

Dunque, per ragioni tecnologiche (poca banda a disposizione e necessità di semplificare le circuiterie di trasmissione e ricezione) la voce, nei vecchi sistemi radio, veniva fatta passare in un dispositivo che si chiama Compander, o Compandor, a seconda dei testi e dei produttori.
Come parola è la fusione di Compressor e Expander.
Lo stesso dispositivo si adottava nei vecchi effetti di echo, chorus, flanger, riverbero e delay per strumentazione come la chitarra elettrica, all'epoca dei BBD, ma questo è un altro discorso.
In pratica, prima della trasmissione, il segnale veniva compresso, dopo la ricezione veniva di nuovo espanso, il che faceva già perdere una certa qualità. Se ci aggiungiamo che spesso gli altoparlanti dai quali veniva riprodotta la voce erano di modesta qualità, capiamo bene perché si sentiva tutto una schifezza.
D'altra parte la necessità era solo garantire una decente intellegibilità del segnale; anche in auto, quando si ascoltava la radio in AM o FM, con tutti i rumori di fondo, era totalmente inutile garantire un ascolto del tutto Hi-fi.

Ora, a valle della compressione, è normale perdere una certa quantità di armoniche superiori che, normalmente e/o in caso di registrazioni professionali, sentiremmo chiaramente e ci fanno percepire un suono più gradevole, magari nemmeno davvero emesso dalla sorgente, ma creato dalle condizioni a contorno.

Purtroppo, data la qualità del processo di registrazione abbastanza bassa, poco si può fare per recuperare in quest'ambito.
Anche in fase di restauro di vecchie registrazioni, spesso, si preferisce lasciare un difetto in maniera controllata per non far esaltare tutti gli altri.
Prendi, ad esempio, i dischi dei Beatles, che pure erano stati registrati agli Abbey studios con tutti i crismi dell'epoca. Rispetto ad una registrazione anche solo degli anni 80 sfigurano miserrimamente.
Cerca di pulire tutto il noise che puoi, poi smadonna con equalizzazione e compressione, finché non raggiungi un risultato decente/accettabile (o quasi).
Se riesci, alla fine, puoi aggiungere giusto un filiiiiiiiiiiiiiiino di riverbero, non troppo altrimenti aumenti di nuovo il rimbombo.

Di più non si può fare, se i dati che servono per l'elaborazione non vengono catturati a monte e quelli che abbiamo sono anche di scarsa qualità i risultati sono per forza di bassa qualità. I computer fanno calcoli, non miracoli.

avatarsenior
inviato il 06 Agosto 2023 ore 11:58

Dissento sul fatto che le registrazioni più vecchie abbiano meno dinamica. In teoria potremmo avere, con le moderne tecniche digitali, delle registrazioni "esplosive", ma questo in genere non avviene, perché il 99% dei sistemi di riproduzione casalinghi, entrerebbero in crisi.
Dipende molto dal genere di musica, molti album di musica commerciale di oggi sono incisi alti e compressi, praticamente avviene tutto entro 5 dB, e sentirli con un impianto buono è un vero e proprio tormento.
Comunque le dinamica di un nastro master analogico, inciso con un due piste a 38 cm/s, poteva essere bella elevata, spesso veniva un po' abbassata perché il disco in vinile non era in grado di reggerla, specie se era lungo e le spire dei solchi abbastanza vicine.
Una copia su cassetta di qualità, incisa con un buon apparecchio, perdeva ancora un po' di dinamica.
Una registrazione di parlato, presumibilmente fatta con un portatile, dovrebbe avere ancora meno dinamica all'origine, ora dopo diversi decenni di ... oblio, ne sarà rimasta ben poca.
Sinceramente credo che più che togliere un po' di fruscio e cercare di equalizzare il suono, probabilmente "cavernoso" a causa della perdita delle frequenze medio alte, non si possa fare.

avatarjunior
inviato il 06 Agosto 2023 ore 18:46

Vero, MA...

All'epoca non esistevano delle superfici insonorizzanti valide come le abbiamo oggi, le frequenze basse si attenuavano con le tende, ad esempio.
Anche ponendo che un microfono dell'epoca potesse avere prestazioni pari a quelle di un microfono odierno, la camera nella quale il suono veniva prodotto era molto meno capace di restituire un risultato bilanciato come si potrebbe fare oggi, per non parlare del fatto che gli apparecchi di registrazione erano a nastro (rumore di trascinamento e strusciamento, induzione per i motori di trascinamento), avevano un'elettronica che già di per sé produceva un rumore di fondo più alto (peggior rapporto Segnale/Rumore, Signal/Noise in inglese, S/N), erano naturalmente più mediosi, oggi sono molto più lineari su una banda smaccatamente più ampia di quella audio, tutta la circuiteria doveva essere più semplice per poterla costruire (tutto point to point, manco turret board, sai che casino fare circuiti complessi?), quindi si scendeva di più a compromessi con le prestazioni. Ricordiamo che i Beatles hanno avuto successo tra gli anni 60 e 70, quando le resistenze erano TUTTE ad impasto di carbone (era l'unica tecnologia costruttiva disponibile per l'elettronica per arrivare a R=1MOhm, quelle a filo arrivavano a qualche KOhm, nel migliore dei casi ed avevano un sacco di induttanze e capacitanze parassite).
Insomma, avere un suono di base valido era già un problema, catturarlo per bene era un altro guaio, fare il mix non ne parliamo (analogico, da far impazzire il più machiavellico stakanovista ingegnere del suono...).
Poi c'erano gli artisti che, magari, volevano suonare tutti assieme (più rimbombo di fondo e meno separazione delle frequenze) e non uno alla volta e poi fare il montaggio.
Insomma, il problema fondamentale era che A MONTE il segnale di base era già una schifezza e, come dicevo sopra, una volta che il materiale di partenza è scadente, dopo non è che si possano fare miracoli.
I sistemi che vengono a valle possono unicamente evitare di peggiorare la situazione.

Un pezzettino alla volta, negli anni, tutto è migliorato, tecnologie costruttive, consapevolezza degli ingegneri, esperienza sul campo, materiali e tecniche di costruzione delle camere anecoiche ecc ecc...
Oggi è normale fare delle buone/ottime registrazioni in casa, con attrezzature che costano qualche centinaio di euro e che, all'epoca, sarebbero costate fiumi di soldi.

Infine, però, il problema di base resta: la registrazione del nostro amico è carente, si può migliorare un pochino, ma non portarla ad un livello qualitativo davvero elevato.


avatarjunior
inviato il 06 Agosto 2023 ore 18:51

Ah, dimenticavo, concordo sul fatto che oggi si abusa della compressione (retaggio della guerra del volume degli anni 90), che alla fine ci porta ad una dinamica inferiore al 5% e che si ascolta su sistemi indecenti, tutti brutalmente pilotati in PWM.

Ascoltare una buona registrazione incisa dalla fine degli anni 70 agli inizi degli anni 90, anche su un impianto a Jfet o a Mosfet, ma fatto come si deve, ha tutto un altro sapore.
Persino il preamp a Bjt della Nad, che negli anni 80 trapelò incredibilmente sulle pagine di Nuova Elettronica, suona mostruosamente bene (un amico/collega se lo è costruito interamente A MANO copiando quello schema ed usando, come finali, gli Igbt di alcune fotocopiatrici Kodak) rispetto a tanti impianti odierni.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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