| inviato il 01 Febbraio 2023 ore 14:52
Nello scorso weekend il mio ego fotografico ha subito un tracollo… (però, un risultato del genere un po' me lo aspettavo) Come mio solito ho dato in mano le mie fotocamere alle due nipotine: Ginevra (7 anni) aveva in mano una Fuji S5 pro con sigma art 24-105 f4, Giorgia (8 anni) una D200 con nikon AFS 50 f1.8. Con questa premessa si sono messe a giocare fotografando la cuginetta di poco più piccola: Letizia, -2 anni e mezzo- Lavoravano a mano libera con le macchine tarate a 1600-3200 iso Premesso che Letizia non è un soggetto facile perché sorride mooolto raramente e solo a chi 'dice lei' i risultati sono stati stupefacenti. Letizia si è prestata a fare da modella, sorridendo alla sua fotografa (in particolare Ginevra) che le chiedeva di 'mettersi in posa' sul divano con i vari peluches Io… sarà che -forse- ho la faccia da ×, sarà che sono ben vecchio (soprattutto agli occhi di un bimbo), non avrei potuto ottenere quelle immagini neanche se mi fossi messo a fotografare a distanza con un supertele per non far percepire la mia presenza. E' un peccato che non possa/voglia pubblicare le immagini (privacy), per cui dovrete fidarvi delle descrizioni, ma… quello che conta è scambiare le esperienze, non le immagini. E così, questa piacevole esperienza mi ha fatto ragionare ancora una volta su quello che era già una consapevolezza: più che un qualunque orpello o metodologia tecnica, questa è una circostanza nella quale, ancora di più, quello che conta è il feeling tra fotografo e soggetto. Se la lente e la tecnica possono essere migliorabili… l'empatia non si trova sullo scaffale, è un'indole naturale nemmeno allenabile, o ce l'hai, oppure… 'ciccia'. Naturalmente questo non si applica solo alle foto di bimbi, sebbene per i soggetti più giovani il fenomeno sia molto più evidente, vale anche per gli adulti. Qui su Juza, si vedono migliaia di 'ritratti' che mancano di empatia -feeling- tra fotografo e soggetto. Per contro ho un'amica che senza essere appassionata di fotografia è una campionessa nel fotografare persone (lei gira il mondo…) proprio perché prima di scattare riesce a creare empatia col soggetto. Un po' di invidia ce l'ho… |
| inviato il 02 Febbraio 2023 ore 9:00
E dici bene, quando si fotografno persone l'empatia è tutto e non è sempre facile entrare in sintonia col soggetto, soprattutto quando sono persone sconosciute e diffidenti. Ho conoschiuto Monika Bulaj e lei prima di fare uno scatto parlava per ore con la persona e poi lo fotografava. |
| inviato il 02 Febbraio 2023 ore 9:10
È proprio per questo che mi sono dedicato alla fotografia di animali e non di bipedi! |
| inviato il 02 Febbraio 2023 ore 9:16
“ È proprio per questo che mi sono dedicato alla fotografia di animali MrGreen e non di bipedi! „ In realtà la cosa vale anche con gli animali Ma in quel caso più che empatica, parlerei di "abituazione" |
| inviato il 02 Febbraio 2023 ore 9:20
L'empatia è la parte principale di un ritratto, ci sono persone che si irrigidiscono davanti ad una macchina fotografica ed altre molto portate a posare e farsi ritrarre...il discorso empatia però è un deterrente per poter portare a casa quel qualcosa in più che non è solo una bella posa o la sistemazione spasmodica di luci e fotoritocco. Alcune foto vincono per bellezza del soggetto altre perchè si è riusciti insieme a catturare "quella piccola luce in più" che ti colora il tutto |
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