| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 15:28
In effetti ho scritto male, alle densità reali è un cubo di 30 metri di lato, non 3 metri di lato. Ogni persona che consumasse per 100 anni solo energia nucleare produrrebbe una lattina di rifiuti di alto livello, ovviamente la quantità complessiva non potrebbe che essere rilevante. Ci sono attualmente però siti nel mondo ben più pericolosi che non un blocco di 30 metri cubi di rifiuti nucleari, l'unica cosa che cambia è la percezione della gente (oltre che i controlli ai quali sono sottoposti visto che non sono regolamentati come i riufiuti radioattivi) Secondo la scienza le soluzioni attuali per la gestione delle scorie sono sicure e a bassissimo impatto ambientale [1] , personalmente baratterei immediatamente una qualità dell'aria migliore, senza processi combustivi, con un deposito nelle vicinanze della mia città [1] publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC125953 |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 16:29
“ le soluzioni attuali per la gestione delle scorie sono sicure e a bassissimo impatto ambientale „ hai una fiducia immensa nella onestà umana .. io invece essendo profondamente convinto che l'avidità personale prevale sempre sugli interessi della collettività, sono assolutamente certo che le norme di sicurezza non sarebbero mai applicate nella totalità dei casi (perchè costano parecchio) .. e basta anche una sola negligenza grave, per provocare un disastro plurisecolare |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 16:44
“ hai una fiducia immensa nella onestà umana .. io invece essendo profondamente convinto che l'avidità personale prevale sempre sugli interessi della collettività, sono assolutamente certo che le norme di sicurezza non sarebbero mai applicate nella totalità dei casi (perchè costano parecchio) .. e basta anche una sola negligenza grave, per provocare un disastro plurisecolare „ Non ho affatto una fiducia immensa figuriamoci, proprio per questo preferirei avere a che fare con rifiuti ad alta regolamentazione e per i quali sia facilmente rilevabile una violazione (basta un semplice contatore Geiger preso su amazon), infatti ad oggi non c'è stato nessun incidente rilevante in nessun sito di rifiuti nucleari, mentre ogni mese avvengono incidenti, con conseguenze spesso gravi, in industrie chimiche, petrolifere, ... Uno studio finlandese del 2009 [1] ha cercato di esaminare gli effetti di possibili danni futuri ad un sito costruito nel sottosuolo. Nello scenario peggiore, che fosse fatto male ed inquinasse una falda acquifera. Le conclusioni degli autori sono che la radiazioni alle quali sarebbero sottoposti i cittadini di un'ipotetica città accanto sarebbero trascurabili rispetto alle radiazioni ambientali [1] Biosphere assessment report 2009 Hjerpe, T.; Broed, R.; Ikonen, A.T.K. Posiva Oy, Helsinki (Finland) 2010 |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 17:18
“ personalmente baratterei immediatamente una qualità dell'aria migliore, senza processi combustivi, con un deposito nelle vicinanze della mia città „ Io preferirei non avere nessuno dei due tipi di inquinamento. A mio avviso da 50 anni abbiamo le tecnologie e le conoscenze organizzative per evitare entrambi gli scenari. "Basta" volere ridurre la nostra impronta energetica e usare meglio e più a lungo ciò che abbiamo. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 17:32
Il report finlandese è di una azienda che vende soluzioni per lo stoccaggio (https://www.posiva.fi/en/). La loro esperienza si basa sulla Finlandia e su un singolo caso di stoccaggio di lungo termine in una nazione che non sa cosa sia un terremoto (vedi mappa del rischio elogio europea). Poi immaginiamo cosa accadrebbe in Italia. Gli autori del reportage finlandese lavorano per 1. Saanio & Riekkola Oy Consulting Engineers Saanio & Riekkola Oy (S&R) is a consulting company specialized in rock and civil engineering as well as designing of underground nuclear waste repositories and long-term safety studies of nuclear waste disposal 2. Facilia AB Facilia is a scientific consultant company. Impegnata in consulenza su gestione dei rifiuti nucleari e nello sviluppo di relativi modelli previsionali. Direi che gli autori hanno un piccolo conflitto di interessi |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 17:59
Che succederebbe in Italia? Io non lo so, dimmelo te. Io so cosa è successo in Messico, niente, eppure qualche problema con la mafia lo hanno anche loro. Ripeto, io proprio perché non sono così fiducioso preferisco fonti di energia più controllate. Il bello della comunità scientifica è la dialettica, sicuramente non avrai problemi a trovare lavori che smontano (o almeno alcune parti) lo studio finlandese, li leggerei volentieri |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 18:15
In Italia succede che sin dai tempi del referendum, ad oggi non è stato ancora neanche stabilito il sito di stoccaggio. I rifiuti radioattivi (che comprendono anche quelli medici oltre a quelli delle dismissioni delle ex centrali nucleari) sono stoccati in un sito provvisorio. Sono al vaglio da anni, vari siti per un deposito definito e definitivo, ma ancora non si è deciso. Naturalmente la costruzione non durerà poco. Sempre quando inizierà, visto che stanno ancora decidendo dove |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 18:17
Intanto il nord Italia resta seduto su una polveriera |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 18:39
Nik, questo è il motivo per il quale ci vuole informazione scientifica (oltre che capacità di decidere) sennò la gente continuerà ad essere terrorizzata di ciò che non conosce Realisticamente comunque in tempi brevi mi accontenterei di compartecipazione, e finanziamenti, di progetti europei, Francesi o Sloveni, in cambio di energia da loro |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 18:52
Per quanto riguarda la gestione del nucleare, l'impiego del materiale fissile e la sua gestione successiva sono soggetti alle ispezioni dell'agenzia internazionale per l'energia atomica. Quindi non butterei sempre tutto in vacca quando si parla di Italia, perché il cane da guardia c'è. Invece per la parte sui "contro" delle varie tecnologie credo che sia doveroso considerare anche il consumo di suolo, a favore delle energia nucleare e a sfavore delle rinnovabili. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 19:31
Aggiungo che ogni singolo lavoratore in un reattore è certificato dall'IAEA, ed i rifiuti sono tutti tracciati (oltre che appunto rintracciabili a causa delle radiazioni). Sicuri che le altre fonti di energia siano gestite così? Altro che miocuGGino mafioso, per loro è molto meglio la situazione attuale |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 20:15
Ho letto il sunto (executive summary) e i principali riferimenti indicati nelle parti che mi sembravano più rilevanti per gli scopi del discorso che si sta facendo. Da quanto hanno scritto nel rapporto, emerge come il nucleare abbia un impatto sul clima bassissimo, al livello delle rinnovabili (vento, sole e acqua). Questo è importante per due motivi, a mio avviso: il nucleare emette pochi gas serra, ed il rinnovabile ha un basso impatto. Il primo era ovvio, il secondo meno da quanto emerge dalla discussione. Lo scopo del rapporto era stabilire se l'energia nucleare potesse essere assimilata tassonomicamente alle altre fonti con basso impatto ambientale. Gli estensori del documento hanno risposto SI. Questo sulla base dell'analisi di LCA sulle varie fasi del ciclo di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Per quanto mi riguarda, l'inclusione è errata per principio e quello che hanno fatto è soltanto un artefatto per stabilire un quadro legale per consentire di finanziare il nucleare al pari delle fonti rinnovabili. Tutto questo sulla base di una serie di analisi di breve periodo (per le quali esistono dati consolidati) ma senza avere niente di certo nel lungo. Infatti, si ammette che ci sono solo studi di laboratorio che supportano la possibilità di recupero delle scorie. Il resto è basato su modellazione (No long-term operational experience is presently available as technologies and solutions are still in demonstration and testing phase moving towards the first stage of operational implementation.). In merito al confinamento geologico, si parla di consenso e non di certezza scientifica. Ovviamente, aggiungo io. Non vi sono prove di lungo periodo certe nelle varie aree del mondo a supporto della sicurezza. Il rapporto stesso dichiara che la scelta del sito e il controllo costante siano fondamentali. Ovviamente, come sa chiunque in italia, il territorio non è esente da "smottamenti" e fare un deposito con migliaia di tonnellate di materiale non è assolutamente un compito facile. Il confinamento geologico può essere una scelta percorribile in finlandia. magari in california potrebbero avere qualche remora? Inoltre, si fa largo riferimento alle regolamentazioni di legge. Prticamente, gli estensori del rapporto considerano essenziale il ruolo del regolatore e del legislatore nazionale, e basano la sicurezza sulla sua capacità di garantire l'accuratezza dei controlli e la loro efficacia. Auguri (non solo italia, ma in tutta europa). Dall'executive summary, alcune key conclusions : 1. The analyses did not reveal any science-based evidence that nuclear energy does more harm to human health or to the environment than other electricity production technologies already included in the Taxonomy as activities supporting climate change mitigation. 2. Presently, there is broad scientific and technical consensus that disposal of high-level, long-lived radioactive waste in deep geologic formations is, at the state of today's knowledge, considered as an appropriate and safe means of isolating it from the biosphere for very long time scales. 3. Although there remain contrasting views , it is generally acknowledged, that the necessary technologies for geological disposal are now available and can be deployed when public and political conditions are favourable. No long-term operational experience is presently available as technologies and solutions are still in demonstration and testing phase moving towards the first stage of operational implementation. 4. The radiological impact of nuclear energy lifecycle activities, including radioactive waste management and disposal, is regulated by law in the Member States Tra i main findings : 1. Land occupation of nuclear energy generation is about the same as for an equivalent capacity gas-fired power plant, but significantly smaller than wind or solar PV 2. Severe accidents are events with extremely low probability but with potentially serious consequences and they cannot be ruled out with 100% certainty. 3. The analyses outlined in Chapter 3 of Part A revealed some potentially harmful impacts of nuclear energy on human health and the environment . The implementation of specific measures, such as careful site selection, appropriate facility design and construction, as well as rigorous operation and waste management practices, as required by the applicable regulatory and legislative provisions, ensure that these potential impacts remain within established limits. 4. For high-level radioactive waste and spent fuel, there is a broad consensus amongst the scientific, technological and regulatory communities that final disposal in deep geological repositories is the most effective and safest feasible solution which can ensure that no significant harm is caused to human life and the environment for the required timespan. The final disposal of spent fuel and radioactive waste in a repository foresees its emplacement in a multi-barrier (engineered and natural) system in a stable geologic formation several hundred metres below ground level. The specific configuration of the repository depends on the characteristics and radioactivity content of the waste. 5. The implementation of a deep geological repository to ensure that radioactive waste does not harm the public and the environment is a stepwise process, which includes a combination of technical solutions and a strong administrative, legal and regulatory framework. Each step is taken based on a documented decision-making process, in which relevant scientific and technical state of the art, operational experience, social aspects and updates in the legal and regulatory framework are incorporated. 6. The safety demonstration includes calculations and models of the behaviour of the engineered barriers under different circumstances, of the release and transport of the radioisotopes through the barriers, of the effects of climate events, including extreme hydrogeological, seismic and other phenomena, and of the impacts on the human life and/or the environment of potential releases of radionuclides from the waste. The models and calculations represent the state of the art of the knowledge generated by several decades of study and research on all relevant properties and mechanisms that affect the entire disposal system. The analysis is underpinned by the application of the natural laws that govern the long-term behaviour of the geological bedrock and the evolution of the relevant external factors (e.g. the climate). The safety demonstration is thoroughly reviewed independently and critically by the regulatory authority, and the authorisation procedure includes the involvement of the local communities in the decision making process. 7. Due to the fact that fast reactors allow multiple (re)cycling of the fractions of fuel/waste not consumed/burned, the final result of iterating this process would be an almost complete use of the fuel and an increasingly reduced fraction of long-lived species (mostly in terms of the minor actinides content) in the irradiated fuel. Although essentially all steps of this process, also known as partitioning and transmutation, have been demonstrated at laboratory scale, the Technology Readiness Level is not yet corresponding to industrial maturity. |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 20:27
Tranquilli che il vostro nucleare non ve lo toglie nessuno |
user236140 | inviato il 03 Gennaio 2023 ore 20:30
peccato che i pannelli non sono costruiti in Italia quindi la dipendenza (soprattutto dalla cina) resterebbe dalla padella alla blace |
| inviato il 03 Gennaio 2023 ore 20:43
Nik, meno male, con quello che mi paga la lobby del nucleare per fare propaganda nel forum e ai miei studenti, almeno potrò comprarmi un nuovo obiettivo |
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