| inviato il 21 Febbraio 2022 ore 23:04
Guarda, mi hai tolto le parole di bocca... |
user77830 | inviato il 21 Febbraio 2022 ore 23:23
Sono contento di averti tolto qualcosa...ora le parole ma domani, chissà? |
| inviato il 21 Febbraio 2022 ore 23:28
In sostanza, ancora non ho capito se i negativi digitalizzati con una macchina fotografica siano peggiori (passatemi il termine) di quelli digitalizzati con uno scanner :-) |
| inviato il 22 Febbraio 2022 ore 0:30
“ In sostanza, ancora non ho capito se i negativi digitalizzati con una macchina fotografica siano peggiori (passatemi il termine) di quelli digitalizzati con uno scanner :-) „ Dipende da quale fotocamera e da quale scanner, di entrambi ne esistono molti tipi, non si può generalizzare. Nel caso dei negativi comunque utilizzando la fotocamera invece dello scanner c'è l'annoso problema dell'inversione e della maschera arancione. |
| inviato il 22 Febbraio 2022 ore 0:36
“ Sempre Velvia duplicate con Nikon D800 AFD28/105 micro...l'unione fa la forza! „ Queste ultime, per quanto sempre piccole per poter fare un'analisi qualitativa approfondita, appaiono già migliori rispetto all'esempio che hai postato prima, seppure permane il problema di una grana esagerata, soprattutto considerando la (ripeto) ridotta dimensione. |
| inviato il 22 Febbraio 2022 ore 10:22
Caro Viator credo ci sia un problema di fondo irrisolvibile: non siamo in grado di visionare, una di fianco all'altra, due stampe, per comodità diciamo due 30x45 ma se fossero più grandi sarebbe meglio, ricavate dallo stesso fotogramma di Velvia, chiaramente, ma dove una stampa sia venuta dal file ottenuto con la D800 di Noctilux e l'altra invece ottenuta da una scansione dell'Hasselblad/Imacon di Diego. Noctilux, giustamente, sostiene la superiorità del suo metodo, allo stesso modo in cui Diego, altrettanto a ragione, sostiene la superiorità del proprio mezzo. Personalmente, soprattutto considerando la qualità - già molto alta - delle mie scansioni da Nikon Coolscan 5000 ED, tendo a dare credito alla tesi di Diego, vista la chiara superiorità di uno scanner a tamburo virtuale sul pur ottimo 5000 ED, però, come sempre quando non si ha la possibilità di visionare entrambi i prodotti finiti, siamo nel vasto e nebuloso limbo delle opinioni personali. |
| inviato il 22 Febbraio 2022 ore 10:35
Comunque Paolo, pur senza entrare nei confronti tra i vari scanner o scanner vs digitalizzazione con fotocamera, credo converrai con me che non ci si può aspettare tutta quella grana da una Velvia, soprattutto a quelle dimensioni. Che poi sia visibile oppure no in stampa non è rilevante, i fatti è evidente che il processo di digitalizzazione ha introdotto una modifica delle caratteristiche dell'immagine molto invasiva, decisamente troppo invasiva direi, e come l'ha introdotta nel cielo, dove è più facilmente visibile, l'ha introdotta nel resto dell'immagine che pertanto si allontana troppo dall'originale, caratterizzato come sappiamo da una grana estremamente fine. |
| inviato il 22 Febbraio 2022 ore 11:48
Decisamente Diego, è fuori discussione che l'esaltazione della grana sia fin troppo invasiva. |
| inviato il 22 Febbraio 2022 ore 11:52
ma non potrebbe dipendere dallo sviluppo, cioè la digitalizzazione con la camera non dovrebbe introdurre grana, a meno che non abbia scattato con iso piu elevati di quelli base |
| inviato il 22 Febbraio 2022 ore 12:19
Il fenomeno è detto "train aliasing" e può dipendere da vari fattori tra cui il filtro bayer come secondo me in questo caso. Un altro caso, il più frequente, in cui si verifica grain aliasing, e quando il sistema di digitalizzazione (supponiamo lo scanner) non ha una risoluzione (da intendersi non solo come numero di pixel del sensore , che è il dato reclamizato dai produttori, ma della risoluzione effettiva data dall'insieme sensore+ottica+meccanica+software ) adeguata; in questo caso la grana viene esagerata proprio a causa del fenomeno dell'aliasing. La cosa curiosa è che in questo caso uno pensa (ci sono cascato anche io a suo tempo) di aver catturato tuto ciò che c'è sulla pellicola poiché pensa "sono arrivato al livello di vedere la grana" e invece non è così, anzi è proprio il contrario. Si arriva al paradosso/inganno di credere che uno scanner dalla qualità ottica/risoluzione scadente sia migliore di uno che invece ha una qualità superiore, proprio a causa di questo "inganno" che ho descritto. Chi come me ha un po' di esperienza di scansioni e ha posseduto o avuto modo di utilizzare vari scanner conosce bene questo problema e può constatare con i propri occhi come scanner economici evidenzino prima (cioè a risoluzioni più basse) la comparsa della grana (anzi, di quella che crede che sia la vera grana ) rispetto a quelli professionali; inoltre tale "finta grana" (grain aliasing) risultante da sistemi di digitalizzazione inadeguati (inadeguati a risolvere l'intero dettaglio presente sulla pellicola) si presenta più grossolana e fioccosa rispetto a quella risultante dagli scanner professionali, molto più fine e secca. |
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