| inviato il 28 Dicembre 2020 ore 13:12
Cari amici di JUZA seguo con interesse la tecnologia Pixel Shift introdotta su alcune mirrorless di alta gamma per aumentare la risoluzione dei sensori. Premesso che : -si usa solo per soggeti statici -genera in alcuni casi file mastodontici chiedo : - il miglioramento che si ottiene nel dettaglio fine, è visibile sullo schermo del PC ? - e sulle stampe A3+? Qualche possessore di Olympus, Pentax K1, Panasonic S1R o Sony A7R IV può postare qualche scatto con e senza tale tecnologia, per vedere la differenza? Grazie |
| inviato il 28 Dicembre 2020 ore 14:19
Il pixel shift con quattro scatti della Sony A7RIII (che praticamente annulla il "difetto" intrinseco del sensore Bayer, cioè di calcolare i 2/3 dei valori RGB di un'immagine) ti dà una nitidezza un po' maggiore (che noti nei dettagli fini), equivalente a quella dei sensori Foveon. Inoltre elimina il moire di crominanza ed i falsi colori. Quello con 16 scatti ti dà ancora qualcosa in più e genera un file con dimensioni doppie, ma non ho mai provato di persona. Non ho tenuto i confronti che ho fatto su immagini reali, ho solo un test con una mira ottica; ma in rete trovi molto a riguardo. |
| inviato il 28 Dicembre 2020 ore 18:43
In effetti, sapevo che il pixel shift, che hanno anche le Pentax come hai ricordato, più che per il dettaglio è efficace per il colore, cioè per una maggiore gamma tonale; personalmente, l'ho provato un paio di volte ma, dovendo usare il treppiede (la K1 MK II sembra possa farne a meno) e usandolo io pochissimo, non ho approfondito, non avendo oltretutto notato macroscopiche differenze; il problema infatti non è tanto tenere ferma la macchina quanto ciò che si riprende: se si tratta di paesaggio, basta un minimo stormir di foglie ad esempio per creare artefatti inguardabili. Non escludo, tuttavia, possa giovare nello still life o in architettura o comunque in quelle situazioni in cui il soggetto siamo certi sarà totalmente e assolutamente immobile; che vi sia comunque un guadagno in termini di dettaglio e gamma tonale credo sia assodato, che ci vada un occhio abbastanza allenato per notarlo credo sia altrettanto vero. |
| inviato il 28 Dicembre 2020 ore 21:39
“ ti dà una nitidezza un po' maggiore (che noti nei dettagli fini) „ Da quello che ho letto, il soggetto DEVE essere fermo e la macchina sul cavalletto. Di certo questa è una notevole limitazione ad un utilizzo al 100% di questa tecnologia! Comunque, per capire meglio sarebbe bello poter confrontare scatti di uno stesso soggetto eseguiti in forma "classica" e poi con il pixel-shift (semprechè, come sospetto, lo schermo del PC non "appiattisca" il risultato rendendolo indistinguibile...) |
| inviato il 28 Dicembre 2020 ore 21:48
Io in galleria ho una foto con pixelshift pentax. Avevo controllato a video i due file con e senza. Sinceramente le differenze erano microscopiche anzi non son sicuro di averle notate. |
| inviato il 28 Dicembre 2020 ore 23:25
Ho inserito due foto jpg: senza e con pixel shift; assolutamente non elaborate, ad ingrandimenti elevati emergono maggior dettaglio e gamma tonale. Ne vale la pena? Per me in alcune situazioni (macro, architettura, riproduzioni di quadri, etc.) sicuramente sì. www.juzaphoto.com/me.php?pg=306808&l=it |
| inviato il 28 Dicembre 2020 ore 23:37
Il PS esiste anche sulla Pentax k70,con cui è possibile una correzione del movimento. Ammetto però di averlo usato poco e male,non rientra nella tipologia di scatti che faccio di norma. Comunque c'è e prima o poi mi sarà utile. Post scriptum:sia K1 che la piccola k70 sono dslr |
| inviato il 29 Dicembre 2020 ore 0:53
“ Comunque, per capire meglio sarebbe bello poter confrontare scatti di uno stesso soggetto eseguiti in forma "classica" e poi con il pixel-shift (semprechè, come sospetto, lo schermo del PC non "appiattisca" il risultato rendendolo indistinguibile...)Eeeek!!! „ Casomai penso sia più facile vedere le differenze a schermo, perchè puoi ingrandire al 100% e più.

 La prima senza shift, la seconda con (la prima è una delle quattro foto usate per creare il DNG generato dal sensor shift), elaborate nello stesso modo. Puoi notare che le linee di spessore 1 pixel orizzontali e verticali le puoi distinguere solo con lo shift (a causa della matrice Bayer), mentre quelle a 45° sono distinguibili anche senza, ma meno nettamente. Come vedi le differenze sono minime (ma se fossero state linee di colori rosso, blu o verde le differenze sarebbero maggiori), però, dato che il procedimento è abbastanza veloce, per certi generi fotografici in studio può valerne la pena. |
| inviato il 29 Dicembre 2020 ore 19:04
In effetti, ingrandendo le immagini la differenza c'è... Ma mi rimangono perplessità riguardo la possibilità di usare il pixel-shift solo su cavalletto e con soggetti assolutamente immobili. Inutile, credo, creare un file di 187 MPX e poi doverlo buttare... |
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