| inviato il 01 Aprile 2020 ore 8:42
LA THUILE-LE JOUX – COL DE TACHUY venerdi 20/9/2019 E' un percorso faticoso e lungo ma molto appagante tra laghetti e panorami si arriva a mettere un piede in territorio francese. Dal colle poi son voluto salire di qualche metro (ca.2700 m) per avere un pdr migliore e di fronte a noi spettacolare tutta la catena del Bianco mentre alle nnss spalle a sinistra si vedono i ghiacciai ormai quasi a secco del Parco de la Vanoise rispetto a quando salii insieme a mia moglie nel 2014. Volevo stupirvi con effetti “speciali” ma spero e conto di stupirvi, come lo sono stato io, con effetti naturali: con previsioni meteo buone sveglia h 4 (purtroppo per cogliere la luce migliore occorreva salire presto ed i km sono tanti ca. 200 da casa mia) e lo zaino pieno mancando l'itinerario di rifugi di provviste, bevande ed apparecchiatura fotografica: nikon d810 + treppiede + sigma 14-24 art + tamron 24-70 f2.8 + sistema holder nisi con filtro pola circolare e 3 filtri a lastra nisi gnd soft, nd1000 ed nd 64. Arrivato a La Thuile ancora addormentata e con il buio alle 6 circa mi sono scoraggiato e disperato osservando diverse goccioline cadere sul parabrezza della mia auto. Accesi il cellulare e riconsultate le previsioni meteo che davano bello, allora confortato da cio' decisi di proseguire con l'auto al punto di partenza dell'escursione (Le joux m1600) dove esiste un piccolo parcheggio. Fermata l'auto intorno a me cominciava ad albeggiare (premetto che conosco la zona benissimo) e sollevando lo sguardo verso il bosco sopra il sentiero di salita: nebbia fitta; a questo punto mi son detto va be' visto che comunque sono qua al limite salgo fino ai 2000m e poi me ne torno a casa. Il percorso e' bello a salire ma a scendere sono dolori in quanto (ho gia' una certa eta') proprio il tratto iniziale per il bosco fino ai 2000m ca. e' il peggiore essendo il sentiero disseminato di pietre piu' o meno grosse. Arrivato comunque di buon passo al bivio alzai lo sguardo e, sopresa, il sole cominciava a filtrare attraverso la fitta nebbia che ancora ricopriva completamente la valle alle mie spalle ed e' li' che cercai di accelerare il passo ben sapendo che con questa atmosfera avrei potuto forse effettuare ottimi scatti specialmente ai due laghetti di Bellecombe. Uno scenario spettacolare e fantastico che mi e' capitato di vedere dopo tanti anni di montagna sulle gambe soltanto 3 o 4 volte in vita mia: giunto sopra un grande risalto roccioso ne ho approfittato per scattare doverosamente in sequenza diverse foto a mio avviso uniche: ma lascio a voi se vorrete il giudizio finale osservandole nella galleria ad esse dedicata. Una premessa, purtroppo, il cavo a scatto remoto cinese che avevo con me mi ha abbandonato, almeno per fortuna, sopra i 2 laghetti di Bellecombe (mai piu' surrogati cinesi anche se costano di meno ed e' gia' il secondo e quindi ho acquistato il nikon mc36a). Descrizione: sentiero n 8 LA JOUX (m. 1594) - LAGHI DI BELLA COMBA (m. 2374) - COL TACHUY (m. 2671) Difficoltà: EE escursionisti esperti Durata 3h.45 Da La Joux (3 km. da La Thuile), seguire il sentiero n. 3. Dopo la terza cascata prendere il bivio a destra (a 2097 m.), continuare fino al ponte sul torrente, attraversarlo e salire nel vallone di Bella Comba fino ai tre laghi. Quindi proseguire per il Col Tachuy a 45 minuti dai laghi su traccia di sentiero. Difficoltà: T2 Quota di partenza: 1 603 m Quota di arrivo: 2 671 m Dislivello: 1 068 m Tempo di salita o complessivo*: 3h30' Tempo di discesa: 2h45' Dal parcheggio risalire brevemente la stradina asfaltata sino ad incontrare le paline segnaletiche poste nei pressi del ristorante-bar (1603m). Imboccare il sentiero che diparte a sinistra seguendo le indicazioni per i laghi Bellacomba, segnavia ( 8 ). Intrapreso il sentiero si costeggia un pascolo e, dopo una breve discesa, si costeggia il Torrent du Ruitor sino ad un ponticello in legno; lo si attraversa portandosi sulla destra orografica dopodiché il sentiero prende quota con alcune svolte inserendosi nella fitta abetaia. Pochi minuti di cammino e si incontra la prima delle spettacolari cascate del Ruitor (1700m, 0h15'). Proseguire ora con una salita un po' più impegnativa, superato un caratteristico ponticello in pietra si raggiunge in breve l'isolato casolare di Parcet (1760m, 0h20'). Si fuoriesce dal bosco e si procede per un breve tratto a mezza costa poi, dopo un paio di svolte, si attraversa un altro ruscelletto e si entra nuovamente nel bosco sino ad arrivare ad un ponte in legno ove diparte il sentiero per la seconda cascata. Proseguire sul sentiero principale ed iniziare una lunga serie di svolte sino ad incontrare la palina segnaletica (1996m, 1h10') che indica la terza cascata: per chi lo desiderasse con una breve deviazione in pochi minuti si raggiunge un bel punto di vista su di essa. La salita prosegue su di un tratto di sentiero ottimamente scalinato sino ad incontrare un ulteriore bivio (2147m, 1h40'): qui si svolta a destra seguendo le indicazioni per i Laghi di Bellacomba. Il percorso segue ora un tratto con qualche saliscendi per poi riprendere a salire quando si svolta a sinistra entrando nell'impluvio del Torrent du Ruitor. Discendere verso il torrente sino ad incontrare una passerella in legno che permette il suo attraversamento. Procedere ora per un breve tratto pressoché pianeggiante sino ad incontrare una nuova palina segnaletica che riporta il sentiero (18) per Cérellaz. Trascurata la deviazione il sentiero, con alcune svolte, permette l'agevole superamento di un costolone roccioso; dopo un breve tratto rettilineo nuove svolte permettono il superamento di un secondo costolone dopo di che ci si trova finalmente nel vallone in cui risiedono i Laghi di Bellacomba. Il sentiero ora procede praticamente rettilineo, in leggera salita in un ambiente idilliaco. Il vallone ripiana nei pressi di un rudere per poi risalire leggermente sino a raggiungere il primo dei laghi (che si trova sulla sinistra del sentiero). Seguendo la mezza costa, con alcuni saliscendi si raggiunge rapidamente il secondo Lago di Bellacomba (2377, 2h50') in mezzo al quale si erge uno strano isolotto aguzzo. Giunti al lago svoltare a sinistra ed attraversare l'emissario del lago su di una dighetta naturale; una volta raggiunta la destra orografica del lago seguire il sentiero che inizialmente costeggia lo stesso sino ad incontrare una traccia di sentiero che diparte sulla sinistra. Abbandonare quindi il sentiero per il Col de la Lex Blanche ed avviarsi sulla sinistra risalendo brevemente il pendio che conduce su di un dosso erboso. Seguire il sentiero in direzione ovest sino ad incontrare un non troppo evidente ometto: qui si svolta a sinistra percorrendo un tratto di pietraia. Seguendo gli ometti si raggiunge il fianco del versante, lasciando a sinistra un laghetto di fusione. Si inizia a risalire il versante con un lungo diagonale discretamente ripido sino a portarsi sul primo terrazzamento di origine glaciale su cui giace il più basso dei laghi di Tachuy. Il sentiero svolta a destra e, con poco impegno, porta l'escursionista nel magnifico scenario del lago principale di Tachuy. Costeggiare il lago, lasciandolo alla propria sinistra, attraversare il piccolo torrente che travasa le acque dai laghi superiori e, dopo un paio di svolte che fanno prendere ulteriore quota, si raggiunge un secondo terrazzamento. Il sentiero spiana e sulla destra appaiono presto i laghi superiori di Tachuy (sono posti una cinquantina di metri più in basso). La salita al colle è quasi terminata: si procede in direzione ovest puntando il Mont Charve sino a trovarsi in mezzo all'ampia sella del colle. Procedere per qualche centinaio di metri sino ad incontrare i due caratteristici ometti che contraddistinguono il Col Tachuy (2671m, 3h30'). Dal colle si può apprezzare un'interessante punto di vista sul vallone sottostante, sulle Oeillasses e sulla costiera che parte dalla Grand Assaly sino alla Becca du Lac. La discesa avviene sullo stesso itinerario percorso all'andata. | 
| inviato il 01 Aprile 2020 ore 10:28
Confermo che si tratta di un itinerario veramente spettacolare, dal colle la vista sul massiccio del Monte Bianco è impagabile! | 
| inviato il 01 Aprile 2020 ore 10:55
grazie Prisma ciao Gianfranco | 
| inviato il 12 Maggio 2020 ore 15:43
Conosco il posto, almeno fino al lago di Bellacombe con l'isolotto. È un angolo di Paradiso. Ho letto la tua emozionante escursione e mi è già venuta voglia di una bella camminata in montagna. Ho appena acquistato un Sigma 12-24 e ti dirò che mi son detta.....lo userò solo quando sono comoda a piazzare treppiede e filtri...poi cercando foto qui su juza ho visto le tue e mi son detta...."ma chi è che si è portato un Sigma simile al mio fin lassù!!??" Certo che il posto merita. Visto che nelle tue gallerie ci sono località a me note e begli scatti di naturalistica che io non pratico ma mi piace vedere (la poiana 2020 è eccezionale)....posso aggiungerti tra i miei amici? Ancora una cosa.....vorrei chiederti da tua impressione sul polarizzatore su questa tipologia di grandangoli....sono soldi.....e vorrei sapere se ne vale la pena....io uso molto il polarizzatore ma per esempio su 16mm mi crea cieli non omogenei. Grazie. Buona giornata ed escursioni. Magù | 
| inviato il 12 Maggio 2020 ore 17:10
figurati Magu'....non c'e' alcun problema.....anzi mi fa molto piacere e faro' altrettanto anch'io cosi' ci potremo scambiare informazioni sull'attrezzatura ed altro.....non sto qua a dilungarmi troppo per non apparire vanitoso ma sono ormai, visto la mia eta', circa 35 anni che pratico le montagne sia d'inverno che d'estate con o senza la moglie che ormai ne e' stufa. Se hai bisogno di qualche dettaglio sulle escursioni conosco la Val d'Aosta come le mie tasche. Per quanto riguarda il sigma: diciamo che l'ho acquistato a completezza della mia attrezzatura ff; e' uno dei migliori zoom grandangolari esistenti anche piu' dell'onomino nikon che costa di piu'. Non facile da utilizzare ed il campo si restringe in panorami con o senza acqua; e' privo di vr; necessita di holder portafiltri a lastra. Me li sono potuti permettere; posseggo holder nisi con filtro pola circolare, filtri a lastra nisi gnd 0,9 soft ed hard (l'hard si puo' utilizzare soltanto al mare con orizzonte piatto), filtri a lastra nisi nd1000 e nd64. Posseggo il tutto da nemmeno un annetto e vuoi per le non frequenti occasioni ed il tempo atmosferico ho cominciato ad utilizzarlo non sempre: per il peso deve valerne assolutamente la pena (tra zaino e tutto il resto con il treppiede di alluminio) ed ho provato a scattare a mano libera con d810+14-24+holder nisi con pola circolare + gnd soft e qualche risultato buono l'ho ottenuto anche perche' se non hai la mano assolutamente ferma il mosso e' assicurato. Difficile e' anche (un dato fisso e' la profondita' di campo a f11) capire i tempi di posa ma grazie anche al comando a scatto nikon mc36a con timer posso effettuare diversi scatti con diverse esposizioni senza fare calcoli anticipati per me impossibili. Da escludere, esperienza personale, l'utilizzo alternativo di comandi cinesi che costano poco ma durano altrettanto. Attrezzatura comunque molto delicata tanto che ogni volta mi inginocchio e monto il tutto con il corpo macchina verso l'alto cosi' sono sicuro che dopo aver avvitato e fissato il tutto non cade nulla. Dipende comunque tanto dal tempo che uno ha a disposizione per imparare sul campo e fare tanti tentativi. Comunque esistono vari tutorial sul blog della nisi iscrivendosi. Ho ancora diverse belle foto da postare ed avrai modo se vorrai di osservarle e chiedermi informazioni. ciao Gianfranco | 
| inviato il 12 Maggio 2020 ore 22:09
Grazie per la disponibilità, inizierò ad usare il mio Sigma 12-24..... ci va sicuramente tanta esperienza sul campo ma mi fa piacere sapere che potrò chiederti consigli e ricevere le tue critiche costruttive. La valle d'Aosta la conosco veramente bene, sono anch'io anni che la giro ....escursione dopo escursione, prima con i figli ora solo più con il marito. per fortuna condividiamo questo piacere per l'escursionismo, io più di lui. Grazie per la tua amicizia. Nikon, Sigma ,montagna, fotografia, amore-odio per attrezzatura pesante e filtri , voglia di imparare... saranno occasioni per confrontarci. Buona serata . Magù | 
| inviato il 13 Maggio 2020 ore 10:21
grazie altrettanto ciao Gianfranco |
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