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lightroom: posizione cataloghi


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avatarjunior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 10:28

Riesumo la discussione per un consiglio.
Sto provando LR (provengo da Capture One), mi chiedo se sia possibile organizzarmi così con il mio Macbook Pro:
- catalogo su SSD interno
- raw su HD esterno
(su Capture One questa soluzione è possibile ed il lavoro è molto fluido!)
E' possibile un approccio del genere?
Quanto può occupare un catalogo? non vorrei riempire il SSD interno Eeeek!!!
Grazie

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 10:51

Si, è possibile farlo

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 18:18

S

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 18:19

Io ho 350K foto ed il catalogo è di 123 GB.

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 18:33

usare un catalogo unico secondo me è un controsenso... idea mia personale.
Io uso creare un catalogo per ogni evento ed una volta finito di lavorarci lo sposto su HDD esterno insieme agli eventuali RAW.
Finché ci lavoro però li tengo sul disco inferno... li metterei su un disco esterno soltanto se fosse un SSD ultra veloce e collegato con thunderbolt.
Il catalogo generale preferisco utilizzarlo con BRIDGE... nettamente più veloce.
Anche perché utilizzare LR come catalogo generale significa dover comunque tenere i raw sul disco oppure ogni volta doverli “ricollegare”.

LR lo trovo utile mentre elaboro... poi lo sposto.


avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 19:06

MrGreenSecondo me l'approccio può andar bene, però sono perplesso sul catalogo unico: avevo cominciato così ma poi ho deviato verso più cataloghi divisi per argomenti, o per luoghi o per anni, ecc...
Il pc non troppo potente mi ringrazia ;-)

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 19:32

Io ho tutti i RAW e JPG (quando fino al 2000 e poco più scattavo in JPG) su di un un NAS da 8TB dal 1999 fino al 2019 con un suo catalogo (é quello da 123 GB) e quelli di quest'anno e di quelli a venire su di un NAS da 6TB con un suo catalogo.

Entrambi girano veloci, anche se ovviamente quello da 123 GB è lento ad aprirsi e soprattutto a chiudersi.

avatarsupporter
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 20:23

IL CATALOGO
Il catalogo non è un contenitore delle foto, ma soltanto un indice.
E' come un libro mastro fatto di migliaia di righe: una per ogni foto.
Tecnicamente il file è un database SQLite e, con un minimo di competenza informatica, si può aprire ed esplorare senza usare LR.
Per fare un backup del catalogo, basta copiare un unico file (nomecatalogo.lrcat) che altro non è che il Database SQLite.

Non ha senso fare diversi database perchè si comprometterebbe la sua funzione primaria: ricerca e gestione dei metadati generali relativi a TUTTE le foto (=dati associati alla foto: nome, descrizione, categoria, data, camera, tag ecc...). Non è possibile fare ricerche su più cataloghi.
Per questo Adobe consiglia di mettere il catalogo su un disco veloce e tenere le immagini anche altrove, pure offline se utile.

In sintesi: il catalogo va su disco veloce, meglio se SSD, e le cartelle delle foto vanno dove uno vuole e organizzate come si vuole.
Sul piano logico tutto molto semplice e chiaro.

Le cose si complicano quando entrano in gioco due tipi di informazioni aggiuntive che LR gestisce per noi:
- le modifiche effettuate alle foto durante l'editing;
- i file ausiliari che aumentano le prestazioni (es.: le preview e le smartview).

LE MODIFICHE ALLE FOTO
Il buon senso vorrebbe che i dati relativi alle modifiche alle foto fossero archiviati dove stanno le foto. Solo così altri programmi potrebbero accedere alle modifiche quando accedono alla foto senza far intervenire LR.
LR supporta questa modalità di funzionamento: scrive un file ancillare ".xmp" accanto alla foto, ma lo fa SOLO se gli si chiede di farlo, altrimenti salva le modifiche solo all'interno del catalogo. La ragione è l'efficienza: scrivere nel catalogo ogni volta che tocchiamo un cursore in editing è molto più veloce che aprire il file ancillare con i metadati di editing, posizionarsi, scrivere la modifica, e chiudere il file (sequenza necessaria per evitare che si corrompa qualcosa se il computer si blocca).
Quindi: se uno vuole adottare il metodo ideale, specifica nei parametri del catalogo che vuole il salvataggio degli XMP e sacrifica un po' di efficienza a fronte di una più sicura e flessibile organizzazione delle informazioni. Personalmente preferisco l'efficienza e, se devo invocare un editor esterno, lo faccio da LR così da non aver bisogno del file XMP esterno.
E' anche possibile generare un singolo file XMP, se uno ne ha bisogno (ad es.:per accompagnare un foto da inviare a qualcuno).

I FILE PER ACCELERARE LE PRESTAZIONI
Come si nota facilmente, accanto al file di catalogo, durante l'uso nascono come funghi altre cartelle piene di altre cartelle e file. Questi file sono utili a LR per accelerare la visualizzazione delle foto (preview) e renderla possibile anche quando le foto originali non sono raggiungibili (le smartview).
E' come se lui si prendesse appunti su quello che ha visto in modo da non perdere tempo a riaprire una foto per leggere il contenuto.
Queste strutture dati sono generate da LR sullo stesso disco dove è il catalogo.
Quando si sposta un catalogo, si può muovere il solo il file .lrcat cancellando le altre cartelle, tanto saranno lentamente rigenerate mentre si accede alle foto. Durante questa fase il sistema sarà più lento.
Oppure si possono spostare assieme al file di catalogo, evitando di rigenerarle, ma sono moltissimi file e si perde tempo a fare la copia.
Personalmente non porto mai in giro le cartelle ausiliare e lascio che si rigenerino.
Se invece si tratta di smartview di foto che hanno gli originali su molti dischi esterni offline, è utile mantenerle perché la loro rigenerazione costerebbe la riconnessione di tutti i dischi esterni.

RISCHI
Il catalogo, come tutto in informatica, potrebbe corrompersi, anche se è raro che accada, data la stabilità di LR e dei computer moderni. E' però consigliabile fare backup. Basta salvare il catalogo perché tutto il resto è rigenerabile. Un aspetto utile da tenere presente è che il catalogo si comprime moltissimo: un catalogo zippato può ridursi tranquillamente del 50%.

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2020 ore 21:46

Spiegazione chiara quanto interessante, grazie.
Io sono passato a più cataloghi perché il mio povero vecchio portatile ci metteva troppo a salvare in fase di chiusura.
Poi, considerato che fotografo per il 90 % naturalistica, i miei cataloghi extra sono pochi e i più cataloghi 'natura' creati con una certa logica.
Insomma, la mia frammentazione non dovrebbe creare problemi alla ricerca.
Era un esempio per dire che penso sia soggettivo scegliere quale sia la miglior maniera di archiviare i nostri scatti.

avatarsupporter
inviato il 05 Ottobre 2020 ore 0:27

Era un esempio per dire che penso sia soggettivo scegliere quale sia la miglior maniera di archiviare i nostri scatti.

E' soggettivo come e quanto si utilizza l'arsenale funzionale di un prodotto.
Non è obbligatorio usare tutte le funzioni. Sono solo opportunità.
la mia frammentazione non dovrebbe creare problemi alla ricerca.

Non li crea se non fai ricerche o filtri globali.
Ad esempio, se tu volessi fare una ricerca di quale ottica ti ha dato i risultati migliori (rating vs lens), o delle statistiche sull'uso delle ottiche o dei tempi di esposizione, ti sarebbero impossibili utilizzando più cataloghi.
Se però hai trovato un flusso di lavoro che ti soddisfa e da quello non pensi di uscire, non hai neanche motivo per cambiare.
Inoltre, se decidessi di unificare gli archivi, non dovresti fare altro che importarli tutti in uno unico. Quindi, in caso di necessità, hai sempre un via di uscita.;-)

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2020 ore 7:26

Giusto anche questo.
In fondo Lightroom è un programma flessibile.
E sicuramente ha molte potenzialità che io non uso.

avatarsenior
inviato il 05 Ottobre 2020 ore 8:55

Da circa un anno, ho unificato i miei diversi cataloghi di Lightroom in uno solo, non notando alcun rallentamento. Ora ho un catalogo di 718 Mb per 54.000 immagini. Il catalogo è su SSD, le foto su HDD.

L'organizzazione fisica delle foto in cartelle (ad esempio "anno-mese-giorno-evento", che tanti usano) non è in alcun modo compromessa dall'uso di un solo catalogo.

Come è già stato detto, il catalogo è un database che offre il massimo della sua versatilità quando (se è unico) permette operazioni globali su tutte le foto.
Una delle più importanti è quella dell'assegnazione di parole chiave o di posizioni su mappa (anche sommarie) che permettono ricerche velocissime, anche fra decine di migliaia di immagini.

Esistono plug-in (ad esempio AnyVision) che collegano il database alle funzioni AI di Google, permettendo l'assegnazione automatica di parole chiave attraverso l'interpretazione delle immagini (non troppo precisa...) o addirittura l'individuazione precisa di un landmark (chiesa, piazza...) con tanto di scrittura delle coordinate e posizionamento su Google Map. O ancora la lettura OCR dei testi inquadrati nelle foto ed altro...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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