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Il ghiacciaio del Rutor ed i suoi laghetti


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avatarsupporter
inviato il 27 Luglio 2018 ore 10:19

Il ghiacciaio del Rutor è uno dei più vasti ghiacciai della Valle d'Aosta.
Si trova nel vallone di La Thuile e prende il nome dalla Testa del Rutor (3.486 m s.l.m.), la montagna più alta che lo contorna. È circondato inoltre dalle vette del Flambeau (3.315 m), dal monte Doravidi (3.439 m), dal monte Château Blanc (3.408 m), dalla Becca du Lac (3.402 m), dalla punta d'Avernet (3.307 m) e dal Grand Assaly (3.177 m). Al centro del ghiacciaio si alzano le Vedette del Rutor (3.332 m) e (3.236 m).
Le sue caratteristiche principali sono: estensione circa 920 ettari, lunghezza 4,6 km., larghezza 3,8 km., esposizione nord, quota massima 3480 metri circa, quota minima 2640 metri.
Ai piedi del ghiacciaio si trovano numerosi laghetti.
Da questo ghiacciaio nasce la Dora di Verney, affluente della Dora Baltea.

Il rif. Deffeyes:

Da Aosta proseguire in autostrada in direzione Monte Bianco fino a Morgex (ultima uscita). 

Sulla statale, svoltare a sx e raggiungere Pre'-St-Didier, ove al bivio si prende a sx la statale del Piccolo San Bernardo e la si segue fino a La Thuile. 

Dal centro del paese, poco prima del secondo ponte che attraversa il torrente Dora, imboccare la strada del Col San Carlo e lasciarla poco dopo a sx, per prendere a dx (cartello indicatore) la stradina sempre asfaltata che conduce in breve alla frazione La Joux. 
In alternativa al primo ponte sulla Dora girare a dx in direzione (Funivie) proseguire sempre
dritto fino all'arco romano girare a dx seguendo per La joux. 

Qui parcheggiare l'auto e proseguire a piedi. 

Da La Joux, alla fine della strada asfaltata, prendere a sx la mulattiera che, valicato poco dopo con un ponte di legno il torrente Rutor, si addentra in pineta e raggiunge la prima cascata. (Si puo' abbreviare proseguendo dritto dal piazzale di La joux). 
Superato un ulteriore tratto di pini, la mulattiera esce su terreno aperto alla baita Percet e, una volta raggiunta la seconda cascata, rientra nel bosco per condurre, con una lunga salita a tornanti, all'Alpage du Glacier. Una breve e leggera discesa permette di raggiungere le sponde del laghetto attraversandone l'emissario su un ponte di pietra. 

Un'ulteriore salita in terreno aperto e sassoso conduce, con numerosi tornanti, ad una specie di piccolo colle che precede di poco il rifugio, visibile solo all'ultimo momento e posto ad un ora circa dal ghiacciaio del Rutor. 

Il percorso e' escursionistico con un dislivello di oltre 850 metri. 
Il tratto e' segnalato come altavia n. 2. 
Il tempo medio stimato si aggira a circa 3h sono obbligatori scarponi e abbigliamento adatto alle basse temperature in quanto il rifugio si trova a 2494 metri.

Una doverosa precisazione personale dovuta alla mia esperienza avendo percorso questo sentiero per ben 4 volte; non lasciatevi ingannare soltanto dalla lunghezza del percorso (medio) ma essendo per la maggior parte ricoperto di pietre che vanno benissimo in salita ma in discesa l'ho battezzato “spaccagambe”. Attenzione anche allo scegliere per il ritorno il giro dalla chiesetta verso il lago di morena in quanto ci sono alcuni tratti esposti e con corde.

Una leggenda:

Molto, molto tempo fa il ghiaccio del Rutor era una distesa di prati verdeggianti su cui pascolavano le mucche di un ricco valdostano.
Numerosi pastori mungevano le mucche e producevano burro e fontina in grande quantità, rendendo così il proprietario del pascolo ogni giorno più ricco.
Un giorno un mendicante bussò alla sua porta:
siate generoso e datemi un po' di latte, vi prego.
Ne avete così tanto ….
Proprio in quel momento l'uomo, aiutato dai suoi servi, stava riempiendo un grosso calderone di latte, per trasformarlo in formaggio.
Piuttosto che dartene una scodella, lo rovescio tutto sul prato!
Detto questo, ordinò agli sbalorditi servi di rovesciare il calderone sull'erba e scoppiò in una risata:
Vattene, pezzente, togliti dai piedi!
Il mendicante guardò il latte che si spargeva tra l'erba e disse:
Visto che i prati di questo alpeggio sono diventati bianchi, bianchi resteranno , per sempre!
Come il mendicante si fu allontanato, iniziò a nevicare.
Nessuno aveva mai visto tanta neve così da quelle parti. Tanto meno in estate!
Nevicò per giorni e giorni e smise solo quando tutto fu coperto da una spessa coltre bianca, che un vento gelido trasformò in ghiaccio.
Nacque così il ghiacciaio del Rutor che ancora oggi tutti possono ammirare dalla conca in cui si trova Aosta.


avatarsupporter
inviato il 27 Luglio 2018 ore 18:17

Grazie per questo post; anni fa ho fatto un paio di volte questa escursione, fermandomi però tutte e due le volte alla terza cascata; molto bella la leggenda, una delle tante che fiorirono nelle nostre montagne.
Un saluto!
Leonardo

avatarsenior
inviato il 27 Luglio 2018 ore 18:32

Che bella occasione... Negli anni 80 la mia prima escursione su ghiacciaio fu proprio al Rutor, o meglio avrebbe dovuto essere, visto che alle 4 di mattina, nell'attraversare la passerella di legno, (esiste ancora?), subito dopo il rifugio Deffeyes, a cui mancava una tavola.... sono rovinosamente volato nel torrente... Triste - bellissima escursione comunque, uno degli avvicinamento + belli fatti nei successivi 15 anni

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