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Possessori di banco ottico, folding e field camera. All'appello!


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avatarsenior
inviato il 28 Dicembre 2020 ore 18:25

mi è venuta un pizzico di nostalgia guardando i filmati, tutti quei macchinari li usavamo in fotoincisione per produrre quadri serigrafici per stampa di tessuti, poi tutto è cambiato, ricordo di avere dovuto fare ragnare delle reprocamere praticamente come nuove. Però definire "handmade" una stampa è un po' fuorviante a mio avviso visto che parte da delle separazioni colore prodotte da un software e plottate su pellicola con un imagesetter (anche quello ho dovuto quasi regalare, un Barco che sfornava pellicole di mt 1,6x2,4).
Sarebbe veramente handmade se facesse delle selezioni con filtri colore e retini fotomeccanici, ma la qualità sia del colore sia dei retini sarebbe ben inferiore e limitata ad una quadricromia, i giorni di lavoro per una stampa triplicherebbero.
Ergo se quelle stampe "handmade" sono davvero meravigliose si deve anche ringraziare la altissima tecnologia impiegata, il bell'imagesetter e l'abilità del selezionatore con il software, tutto nel regno digitale.

user33434
avatar
inviato il 28 Dicembre 2020 ore 19:31

Andrea ho capito il tuo punto di vista ma non lo condivido.
Molta parte dell'artigianalità del processo è nella formulazione delle gelatine, stenderle come si deve è tutt'altro che semplice soprattutto nel colore, la collatura delle carte, selezionare e dosare i pigmenti è poi un altro mondo a parte.
Il fatto che parta da un'immagine digitale credo che non sia così rilevante sulla valutazione o meno del suo lavoro come artigianale. Se io avessi le sue stesse lastre dubito che riuscirei a ottenere lo stesso risultato Sorriso

avatarjunior
inviato il 28 Dicembre 2020 ore 21:38



Luca io ho 2 banchi 8x10 , oltre al costo di tutta la filiera di scatto che è 4 volte quella di un 4x5 c'è da mettere in conto la dimensione dell'attrezzo che usato sul campo ci vuole una buona dose di faccia tosta. Io al momento non ho trovato nulla di fotografico che valesse la pena di usare un 8x10. Mi sono accasato sul 4x5 che trovo equilibrato come dimensioni e costo, al momento non stampo, anche se ho gli ingranditori, ma mi accontento di visionare i negativi sul visore.
Ma uno che se ne fa di stampe 100x120 e oltre , servono al posto delle carte da paratiMrGreen



Concordo al 100%, anche se non ho mai usato un banco 8x10. Non riesco a trovare una motivazione per non utilizzare il 4x5, l'unica è se dovessi stampare oltre al metro lato corto.
Il 4x5 è il compromesso perfetto per le mie esigenze, per qualità, trasportabilità e costo.


avatarjunior
inviato il 28 Dicembre 2020 ore 22:05

Per quanto riguarda le tecniche antiche, io mi limito alla cianotipia, la van dyke e ho visto eseguire il platino palladio.
Il platino palladio lo scarto perchè non fa per me, la qualità è elevatissima ma serve un negativo almeno 8x10 per ottenere un risultato di formato "decente", che secondo i miei gusti è comunque piccolo.

La van dyke non mi piace perchè non sopporto quella tonalità bruna che restituisce.

La cianotipipa invece la sto approfondendo molto e mi appassiona.
Ho provato a eseguire stampe a contatto da negativi 4x5, il risultato è molto definito... ma la stampa comunque piccola. Per le stampe che eseguo la definizione non è così importante, è sufficiente quella di un foglio acetato stampato a getto d'inchiostro. Per questo preferisco procedere con un negativo digitale (teoricamente così il formato di stampa dipende solo dall'acquisto dei lucidi).

Stampando a contatto su carta baritata invece, ho notato che ingrandendo il negativo (fino ad almeno 50 cm lato corto con un 4x5); si ha una sensazione di aumento del dettaglio. Non so se sia una sensazione o meno ma riesco a vedere molti più dettagli in una stampa ingrandita rispetto ad una a contatto. Per questo preferisco usare un formato che riesco ad ingrandire.
Le stampe a contatto sono belle ma le stampe ingrandite ancora di più... sempre a mio modestissimo parere ovviamente...


user120016
avatar
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 7:47

La stampa a contatto, per me, ha il solo valore del provino prima della stampa vera... Se invece diventa il risultato finale, allora anche per me è uno spreco.
Anche se spesso rimane l'unico modo per stampare un 8x10...

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 7:56

Domenico, hai già provato la stampa a contatto di grandi formati, tipo 30 x 30 o giù di lì ?

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 9:25

Mauro Sansivero hai ragione, io non nego affatto che il procedimento di stampa sia davvero lungo laborioso ed artigianale, nella parte di stampa vera e propria. I risultati sono eccezionali, almeno a giudicare dal filmato, io non ho mai visto una stampa di quel genere dal vivo, credo, se la ho vista non ci ho prestato la dovuta attenzione. Però è anche indubbio che se si possono raggiungere quei risultati è perché oggi c'è tutta una fase di prestampa digitale che consente cose prima quasi impossibili: ad es. selezioni ad hoc che partono dal tono colore delle terre prescelte per la stampa. Senza un software di editing le selezioni avresti dovuto farle con dei filtri e dove andavi a procurarti i filtri corrispondenti ai colori scelti per stampare? Anche nel tessile si sono sempre fatte selezioni colore per colori di stampa "spot", mai quadricromie, ma per farle si disegnava la selezione a mano (con pennelli, spugnette, calzette, spazzolini da denti, aerografi) a schminke su lucido; il risultato finale, se il lucidista aveva il manico, poteva essere meraviglioso ma era tutto fuorché "fotografico".
Un ultima osservazione: nel filmato Calvin Grier al minuto 8:30 fa un raffronto tra la qualità di stampa carbone con la migliore inkjet a 2880dpi ma lo fa con soggetti diversi.

user120016
avatar
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 9:56

No, Roberto, il formato più grande che ho è una 8x10. E comunque, anche 30x30 è un formato piccolo come stampa...
Per il costo che avrebbe una pellicola 30x30 non ne vale la pena. Posso stampare con 80 cm di lato lungo a partire da un 4x5 o da un 5x7 ed avere qualità e dettagli bda vendere, spendendo una frazione... ;-)

user33434
avatar
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 11:38

Andrea è un discorso molto lungo, la potenzialità di questa tecnica di stampa è enorme e il paragone con le inkjet credo sia difficile da fare. Ci si potrebbe fermare alle famose caratteristiche che spesso si leggono in giro tipo Dmax e durata nel tempo e in entrambi i casi saremmo comunque di fronte ad una tecnica qualitativamente superiore, nel primo caso perché c'è un'arma in più che è lo spessore e nel secondo perché come per il platino/palladio la durata della stampa equivale a quella del supporto su cui è stampata. Secondo me comunque questi parametri non raccontano l'esperienza visiva e tattile, l'oggetto che ci si ritrova per le mani è praticamente un'altra cosa così come il suo costo.
Il mio obiettivo a lungo termine è stampare diapositive in quadricromia proprio con filtri colore per la separazione, non so se ci riuscirò mai (visto che sono ancora al palo con il BNSorriso) ma siccome lo faccio solo per passione intanto mi diverto... un passo alla volta.

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 12:51

forse bisognerebbe separare le due discussioni, senza inquinare questa sul grande formato si potrebbe aprire una diversa discussione sulla stampa al carbone, ci sono alcune cose nel filmato di Grier che non mi tornano ma non voglio annoiare in questa discussione.

user33434
avatar
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 13:12

Mi pare corretto Andrea, apro un nuovo thread.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3822102

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 13:18

Teoricamente si potrebbe stampare l'8x10 usando lo stesso banco ottico.
Magari costruendo un box luce da posizionare dietro al vetro smerigliato che proietti luce diffusa e usando i filtri di acetato tipo kodak davanti all'obbiettivo.

Una cosa simile posizionata correttamente senza spifferi di luce per dire...

https://www.amazon.it/NRG-Clever%C2%AE-PC20B-Pannello-LED/dp/B06W58K7W

Per il negativo sarebbe sufficiente ritagliare la parte interna dell'holder e posizionarlo senza volet nel suo alloggio

avatarjunior
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 13:29

Domenico, io di solito se ho tempo, stampo anche i provini su ingranditore, su carta 8x10 senza fare il contatto. Già con questo ingrandimento 2x riesci a vedere meglio i dettagli e i possibili problemi del negativo.
Quando ho fretta vado di contatto e politenata, ma la resa è diversa dalla stampa finale baritata, e a volte mi fa perdere tempo poi in stampa.

user33434
avatar
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 13:36

@Claudia Siccome con le cose autocostruite sono imbranato sto aspettando che intrepid camera mi risolva il problema Sorriso. Per ora fanno il 4x5 intrepidcamera.co.uk/products/intrepid-enlarger-kit

avatarsupporter
inviato il 29 Dicembre 2020 ore 15:00

ho preparto la nuova pagina per continuare la chiacchierata:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=3821427#22034066

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