| inviato il 03 Febbraio 2017 ore 17:50
Nato a Stoccarda nel 1967, ha trascorso l'infanzia a Roma Studia alla Kunstakademie di Düsseldorf e fu allievo del grande Bernd Becher, che insieme alla moglie Hilla, ha imposto un nuovo modo di fare fotografia del '900. Fece quindi parte di quel movimento rivoluzionario meglio conosciuto come Scuola di Dusseldorf, insieme a Thomas Struth, Candida Hofer e Andreas Gursky. Dalla metà degli anni '90 le sue fotografie cominciano ad apparire in numerose gallerie, musei nazionali e internazionali. Esser è agli antipodi del momento decisivo bressoniano, porta ad instaurare un rapporto diverso con l'immagine, non c'è l'enfasi dell'impatto, il voler intrappolare un momento sfuggente. Si ferma invece un momento qualunque dove il soggetto passa quasi in secondo piano, evidenziandosi nel confronto, nelle similitudini e nell'indagine dell'immagine. E' necessaria dunque una visione più meditata, più attenta a valutare i dettagli; i quadri ci invitano a cercare, a tracciare collegamenti. Nelle fotografie di Esser c'è una costruzione ricercata che esalta il paesaggio, senza l'ossessione di renderlo anonimo, semmai pittorico. E' così che le immagini abbandonano una superficiale freddezza e emergono anche poeticamente, perché secondo me nascondono una silenziosa ma potentissima poesia. C'è una nostalgia romantica, un senso di statica commemorazione del paesaggio con queste costruzioni rigide e allo stesso tempo morbide, con questi toni tenui sul giallo, verde e azzurro, divenuta una cifra stilistica distintiva. Sito del fotografo: www.elger-esser.com 1.bp.blogspot.com/-z1AzsDzMKEM/TcAF3_OM0yI/AAAAAAAABZk/Pi5IlrNscZ0/s16 3.bp.blogspot.com/-0eXXAy51uuw/TcAEyUtL9hI/AAAAAAAABZU/UvM5UJBmSXc/s16 image.invaluable.com/housePhotos/christies/43/109643/H0027-L03251229.j 3.bp.blogspot.com/-K8Ig9Nj0b0E/TcAEyp0jO0I/AAAAAAAABZY/kJYBxhXbqOM/s16 ropac.net/uploads/images/exhibition_photo/exhibition_photo736b77886e1c |
user39791 | inviato il 03 Febbraio 2017 ore 18:04
Mi ricorda molto Luigi Ghirri il lavoro di questo fotografo. Sicuramente pur essendosi formatosi alla scuola dei Becher lo vedo lontanissimo dai loro presupposti anti artistici, mi pare più che altro che insegua una vena poetica che lega tutte le sue foto. |
| inviato il 05 Febbraio 2017 ore 13:36
Tra i protagonisti della Scuola di Düsseldorf è quello probabilmente che amo di più. Anche se poi mi ritrovo nel mio modo di fotografare più vicino alla Höfer o a Struth (la stessa cosa mi capita con Ghirri - che è per me un immenso «poeta», probabilmente il più grande fotografo italiano del '900, ma che non considero un riferimento quando fotografo). Negli ultimi anni mi pare si stia dedicando maggiormente al paesaggio più tradizionale. Anche se appartiene alla generazione più «giovane» è forse l'unico che continua a fotografare con il banco ottico. Oltre alle foto indicate da Labirint vorrei segnalare questa: 1.bp.blogspot.com/-CdMhih_8Ofk/TcAEx9Uei1I/AAAAAAAABZQ/KOgQ8XLAx2M/s16 Tra i libri con le sue opere consiglio il bellissimo (non recente ma credo si trovi ancora) Vedutas and Landscapes pubblicato da Schirmer/Mosel. Ricordo inoltre che sulla Scuola di Düsseldorf (di cui si è parlato più volte sul forum) è stato pochi anni fa tradotto in italiano il libro di Stefan Gronert, La Scuola di Düsseldorf. Fotografia contemporanea tedesca pubblicato da Johan & Levi. |
| inviato il 06 Febbraio 2017 ore 9:13
La Scuola di Düsseldorf. Fotografia contemporanea tedesca l'ho letto e trovato interessante anche se alcuni fotografi li avrei voluti più approfonditi. Comunque secondo me in parte influenza dei Becher si nota, ma è interessante come molti abbiano preso una propria strada, ma è anche abbastanza ovvio del perchè sia avvenuto ciò, i coniugi erano più legati al mondo artistico che ha quello fotografico, almeno inizialmente e credo abbiano spinto in questa direzione facendo sviluppare ai loro allievi un loro percorso anche se hanno dato importanti linee guida contrapponendosi a quello che artisticamente iniziava ad annoiare. Comunque si vede molto l'influenza che ha avuto la pittura arrivando a reinterpretazione di alcuni quadri, ma riportando tutto in una sua estetica. |
| inviato il 06 Febbraio 2017 ore 9:40
interessante |
| inviato il 06 Febbraio 2017 ore 13:04
“ La Scuola di Düsseldorf. Fotografia contemporanea tedesca l'ho letto e trovato interessante anche se alcuni fotografi li avrei voluti più approfonditi. „ Il libro è sicuramente più un «catalogo» che un saggio critico. I testi non sono particolarmente lunghi e dovendo presentare l'opera di diversi fotografi (dieci oltre ai Becher) non riescono certo ad essere approfonditi come si vorrebbe. Però l'apparato delle immagini è piuttosto completo (e ben stampato) e ci si può fare una buona idea e magari «scegliere» chi approfondire: di quasi tutti questi protagonisti sono disponibili diverse monografie molto interessanti. Tra l'altro, l'ambiente «tedesco» (considerando anche l'area austriaca e l'italiano Walter Niedermayr) che si interessa di «fotografia di paesaggio» continua ad essere molto interessante anche andando oltre la Scuola di Düsseldorf: nel 2015 a Vienna si è tenuta a riguardo una bella mostra dal titolo Landscape in my Mind . |
| inviato il 06 Febbraio 2017 ore 13:54
Sempre interessanti questi post. Grazie. |
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