| inviato il 12 Maggio 2015 ore 23:35
Da un po' di tempo ho una Fuji X-t1 che uso con gran piacere, così tanto che spesso (quasi sempre) lascio la mia Canon 6d a casa. Una delle cose che apprezzo molto della 6d è il GPS. Durante i miei viaggi e le mie escursioni in montagna ho imparato a tenerlo sempre acceso, perché mi piace molto che nelle mie foto, anche dopo elaborazione e archiviazione, siano registrati le coordinate relative al luogo di scatto. Il geotagging quindi su canon 6d è automatico. Comodissimo quando si postano le foto su flickr, ad esempio. Oppure quando si riguardano fotografie scattate qualche mese fa, e si ri-identifica facilmente il luogo preciso in cui sono state scattate. La maggior parte delle altre fotocamere, tra cui Fuji X-t1, non hanno il gps, per cui le possibilità per il geotagging su Xt1 sono essenzialmente 2: 1. all'inizio di ogni uscita fotografica connetto lo smartphone via wifi alla fotocamera con apposita app fuji, in modo tale che le foto siano immediatamente geotaggate; 2. sincronizzo orari di fotocamera e smartphone, e ad inizio giornata inizio a registrare con un'app qualsiasi di gps tracking i miei spostamenti, scatto le mie foto tutto il giorno, ed al momento di sviluppare le foto carico il file gps da smartphone a pc e lascio che il raw developer assegni le coordinate alle foto della giornata (uso darktable su linux, ma credo che lightroom e simili su windows e mac facciano la stessa cosa). Voi quale metodo usate? Quale sistema vi sembra migliore? A prima vista io userei il metodo 1, tuttavia ho avuto qualche problema nelle prove che ho fatto nelle scorse settimane: a volte settare la connessione wifi tra camera e smartphone non è proprio agevole, dopo 60 o 90 minuti bisogna rinnovarla, e non sempre mi sono ritrovato i files geotaggati al momento del download su pc. Il secondo metodo sembra più laborioso, però forse consente di risparmiare batteria della fotocamera, e permette di viaggiare e camminare senza dover pensare a controllare che la connessione wifi camera-smartphone sia sempre in funzione. Sarei curioso di leggere i vostri consigli e le vostre esperienze in merito, grazie. Stefano |
| inviato il 13 Maggio 2015 ore 1:16
Il metodo 1 mi sembra troppo dispendioso in termini di batteria ... e con le ml ... Personalmente seguo una variante del metodo 2, solo che invece dello smartphone utilizzo il gps outdoor che porto con me in montagna e in mtb. Sincronia preventiva degli orari e software (Geosetter) per taggare le foto dal file gpx del gps. Geosetter consente anche di compilare un'infinità di campi iptc e provvede a taggare automaticamente i campi relativi alla localizzazione tramite connessione in rete. |
| inviato il 13 Maggio 2015 ore 7:12
Grazie kijo, proverò anche a valutare l'acquisto di un gps outdoor, la tua mi sembra una soluzione molto buona. |
| inviato il 13 Maggio 2015 ore 15:02
Io ce l'ho a casa per alti motivi, come ti dicevo, e quindi lo uso .. non so se valga la pena acquistarne uno appositamente per le foto, alla fine con lo smart hai lo stesso risultato. |
| inviato il 29 Giugno 2015 ore 1:35
Mi piace ma sono all'asciutto di info quale gps outdoor mi conviene acquistare? E poi potete essere gentili e compilare un doc che illustra la procedura è le impostazioni da tener conto per un corretto utilizzo? |
| inviato il 29 Giugno 2015 ore 8:19
Io per ora uso l applicazione mytracks di Google sul mio telefonino Android dotato di gps. Prima di iniziare a scattare / camminare sincronizzo orario di telefono e fotocamera. Poi faccio partire sul telefono la registrazione della traccia gps. La stoppo a fine gita. A casa, prima di iniziare a sviluppare i raw, carico sul raw editor (nel mio caso Linux darktable) la traccia gps, e la assegno in un clic a tutte le foto della raccolta/album, che risultano così geotaggate |
| inviato il 29 Giugno 2015 ore 16:53
Per quanto attiene i gps, se l'utilizzo è limitato a taggare le foto, lascia perdere schermi a colori, touch screen, rilevazione barometrica della altezza, possibilità di caricare carte vettoriali o addirittura raster, ecc. ecc., ma prendine uno di fascia bassa, anche monocromatico, non cartografico, possibilmente piccolo e da polso. Se invece l'utilizzo deve essere esteso anche ad attività outdoor sportivo/ricreative la faccenda si complica parecchio ... dipende dal tipo di attività che andrai a fare, dalla cartografia che che vorrai caricare e cos' via. Non sono aggiornato sugli ultimi modelli (ho un Dakota da, credo, 4 anni, ormai), ma mi orienterei su Garmin, marchio di sicura affidabilità |
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