| inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:01
“ " no, se hai tutto a fuoco e non stampi lenzuola matrimoniali le differenze sono talmente risibili da non risultare evidenti nemmeno a chi è del mestiere" ma nei matrimoni le foto non sono sempre come le cartoline postali, per me in un matrimonio gli scatti con gli sposi e lo sfondo sfocato al punto giusto sono d'obbligo. „ sì ma i matrimoni non c'entrano nulla: si parlava di paesaggi in cui è tutto a fuoco. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:06
“ Ma no, non era vero né 15 anni fa né mai! La gamma tonale e la grana della pellicola 120 sono uguali a quelle della medesima pellicola in formato 135: semplicemente è minore il fattore di ingrandimento in fase di stampa e questo aumenta la sensazione di qualità, perché a parità di formato di stampa il negativo più grande richiede un minore ingrandimento! „ appunto: dovevi ingrandire meno perché la pellicola era più grande, cosa che consentiva del passaggi tonali migliori. Ora, con il digitale, non ha più senso. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:18
Sono d'accordo con Carlo e Perbo! In particolare la frase di Carlo e' la base da cui partire..la fotografia e' impressa su un formato bidimensionale, piccolo o medio formato che sia. Non ha senso fermarsi al sensore, il bilancianento delle luci e ombre per primo e le lenti giocano ruoli almeno altrettanto importanti (per me di piu') nel rendere ai nostri occhi un effetto piu' tridimensionale a qualcosa che e' per costruzione bidimensionale. |
user39791 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:20
Non sono convinto per nulla. Se parliamo di gamma dinamica (ovvero latitudine di posa) è ovvio che con la pellicola non cambiava nulla a secondo del formato, casomai cambiava a secondo della pellicola, ma con il digitale cambia eccome. Ci sono delle MF con una gamma dinamica spaventosa, Phase One dichiara 14 stop di gamma dinamica. Io però parlavo di gamma tonale, e questa cambia eccome con il cambiare del formato (sia pellicola che digitale), i passaggi tonali di un medio formato sono tutt'altra roba se poi non li vedete non saprei che dire. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:22
Si ma i medio formati con 16 bit per colore.. |
user39791 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:24
Certo nel digitale c'è anche questo vantaggio, ad esempio le Hasselblad anche "entry level". Ma prendete una foto fatta con una 24 x 36 a pellicola e una fatta con una Synar e poi ditemi se vedete gli stessi passaggi tonali. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:46
“ appunto: dovevi ingrandire meno perché la pellicola era più grande, cosa che consentiva del passaggi tonali migliori. Ora, con il digitale, non ha più senso. „ Perbo, non ho capito cosa intendete quando parlate di "passaggi tonali". Intendete la modulazione di contrasto (passaggio da bianco a nero) misurata attraverso i test MTF oppure una sensazione qualitativa di naturalezza e percezione della gamma tonale? |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 12:53
“ Io però parlavo di gamma tonale, e questa cambia eccome con il cambiare del formato (sia pellicola che digitale), i passaggi tonali di un medio formato sono tutt'altra roba se poi non li vedete non saprei che dire. „ No, nel digitale è unicamente una questione di tecnologia, non di formato. Visto però che sei così convinto di quello che dici, e visto che qui non siamo proprio tutti sprovveduti alle prime armi, perché non posti qualche esempio a sostegno della tua tesi? Altrimenti andiamo avanti a sole parole, e non serve a molto. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 13:18
“ Ma prendete una foto fatta con una 24 x 36 a pellicola e una fatta con una Synar e poi ditemi se vedete gli stessi passaggi tonali. „ Se tu le guardassi a parità di fattore di ingrandimento, sarebbero gli stessi. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 13:31
“ io le differenze tra sensori le vedo, anche nei paesaggi, dove comunque va detto che il gap si assottiglia... provate anche voi... guesstheformat.com/photo „ Dirò cose scontate, ma la mia tesi è che, al di là delle "leggi della fisica" spesso citate a proposito di questi confronti, conti moltissimo la percezione personale di certe caratteristiche dell'immagine prodotta da una fotocamera, insieme ad altre cose come la qualità intrinseca di un sensore (anche a prescindere dal formato, entro certi limiti), la qualità degli obiettivi utilizzati, la luce, oltre ovviamente alla bravura del fotografo. Quello che per alcuni rappresenta un mondo di differenza, da altri può essere percepito soltanto come un po' di profondità di campo in più o in meno. Tanto per scendere ancora di più sul personale, me ne sono andato sul sito linkato sopra, ho selezionato le foto "full frame contro qualcos'altro", e mi sono ritrovato con una percentuale di successo del 51% appena, dovuta tra l'altro in gran parte ai confronti "full frame vs compatte" (ed anche qui m'è comunque capitato di cadere in errore). Ho avuto conferma di quello che ho sempre pensato, forse sbagliando, e cioè che in fotografia c'è poco di oggettivo: per me non c'è differenza tra la mia aps-c e la full frame che avevo prima, ci faccio le stesse identiche modeste foto, non sono in grado di percepire differenze legate al formato del sensore (eppure le mie foto le guardo e riguardo spesso), per cui per me aps-c e FF pari sono. Non fosse per i costi e gli ingombri, invece una MF me la comprerei volentieri. Scusate se ho approfittato della discussione per "pensare a voce alta", e complimenti a tutti per le belle foto. Ciao Massimiliano |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 13:32
“ " Ma prendete una foto fatta con una 24 x 36 a pellicola e una fatta con una Synar e poi ditemi se vedete gli stessi passaggi tonali." Se tu le guardassi a parità di fattore di ingrandimento, sarebbero gli stessi. „ Io guardo le foto a parità di risultato finale: non stampo la foto fatta con un iphone in formato francobollo, e quella di una ff in 20x30, solo perché il dispositivo di origine era diverso. Le stampo entrambe alla stessa dimensione ;) |
user39791 | inviato il 23 Marzo 2014 ore 13:38
Non ho una medio formato digitale e ancora meno una Synar a pellicola per cui postare mie foto non è possibile. Posso postare questo link di non sprovveduti pure loro. www.nadir.it/test/FORMATI_CONFR/formati-a-confr.htm |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 13:49
Di nuovo: non stiamo parlando di pellicola, ma di digitali. E il link che hai postato non solo parla di pellicola, ma è di 15 (QUINDICI) anni fa. Penso sia inutile dire a quante ere geologiche equivalgono, in digitale.. |
| inviato il 23 Marzo 2014 ore 13:59
Minori sono le frequenze spaziali a cui la lente lavora, migliore è la sua resa e quindi il risultato finale. A parità di inquadratura, più è grande il formato del fotogramma (quello su cui la lente deve riprodurre i dettagli della inquadratura) e migliore è la resa. Questa è una regola di fisica ottica. Visto che qui sprovveduti non ce ne sono, sapranno anche che se tu dietro a quella lente metti un sensore oppure una pellicola, non fa alcuna differenza. |
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