| inviato il 01 Dicembre 2011 ore 12:33
mi piacerebbe sapere cosa ci vedi tu, anzi voi..anche se non dovrebbe essere difficile da capire forse l'analisi del bello brutto sfuocato spesso distoglie l'attenzione dal "racconto" |
user1802 | inviato il 01 Dicembre 2011 ore 13:08
Vedo uno sfuocato prevalentemente bianco e uniforme. In relazione con il soggetto c'è il colore bianco... ma lo vedo piu come uno sfondo... non tanto come uno sfuocato coprotagonista del soggetto... |
| inviato il 01 Dicembre 2011 ore 14:25
Tu sbagli a mio avviso valutando lo sfuocato solo in relazione allo sfondo. L'utilizzo di diaframmi aperti non e' soltanto funzionale alla relazione tra figura e sfondo ma bensì' al rapporto che la ridotta pdc ha con il "racconto", quando si realizzano certe fotografia come nel caso documentato non si sceglie un diaframma aperto per decontestualizzare il soggetto ma per suggerire una sensazione che la fotografia in quanto tale non può' suggerire, la graduale perdita di nitidezza in questo caso e' protagonista del contesto emozionale perché' suggerisce un'atmosfera che va ben al di la' del rapporto figura-sfondo. Il valore in questo caso e' completo solo se si osserva l'intero racconto e mi rendo conto del suo "parziale" impatto visivo. Con questo vorrei non soltanto introdurre nuove argomentazioni ma ampliare l'oggetto del post, allargando l'uso della ridotta pdc non soltanto in funzione del rapporto tra figura-sfondo ma anche e soprattutto alla più' o meno leggibile giustificazione che si ha in un'immagine quando si usa o no un diaframma aperto. Detto questo non voglio di certo "giustificare" o contestualizzare quello scatto ( che non ne ha bisogno) ma porre l'attenzione su alcuni aspetti molto spesso ignorati. finita la parte del serio .. si beve un birrino? |
user1802 | inviato il 01 Dicembre 2011 ore 14:49
Un birrino?? Solo uno? AAh non mi conosci ancora Secondo me il rapporto corretto dovrebbe essere così: Soggetto - Sfuocato coprotagonista - Sfondo |
user95 | inviato il 01 Dicembre 2011 ore 15:18
sono d`accordo con entrambi; capisco la critica mossa da marsupilami alla tua ultima, Mirko, che a me dava solo un vago e sensuale focalizzarsi sulla lingerie, ma tutto molto acerbo (e immagino anche fuoriluogo). probabile che l`intero racconto offra una più chiara lettura. mi sembra siamo tutti d`accordo che lo stacco da uno sfondo, sopratutto se anonimo, non è il motivo principe di questi thread. lo scatto al pettirosso che ho postato qualche pagina voleva veicolare proprio questo concetto espresso da Mirko: “ quando si realizzano certe fotografia (...) non si sceglie un diaframma aperto per decontestualizzare il soggetto ma per suggerire una sensazione (...) un'atmosfera che va ben al di la' del rapporto figura-sfondo „ |
user95 | inviato il 01 Dicembre 2011 ore 15:19
p.s. Hefe Weizen o Pils ? |
| inviato il 01 Dicembre 2011 ore 15:42
“ Tu sbagli a mio avviso valutando lo sfuocato solo in relazione allo sfondo. L'utilizzo di diaframmi aperti non e' soltanto funzionale alla relazione tra figura e sfondo ma bensì' al rapporto che la ridotta pdc ha con il "racconto", quando si realizzano certe fotografia come nel caso documentato non si sceglie un diaframma aperto per decontestualizzare il soggetto ma per suggerire una sensazione che la fotografia in quanto tale non può' suggerire, la graduale perdita di nitidezza in questo caso e' protagonista del contesto emozionale perché' suggerisce un'atmosfera che va ben al di la' del rapporto figura-sfondo. Il valore in questo caso e' completo solo se si osserva l'intero racconto e mi rendo conto del suo "parziale" impatto visivo. Con questo vorrei non soltanto introdurre nuove argomentazioni ma ampliare l'oggetto del post, allargando l'uso della ridotta pdc non soltanto in funzione del rapporto tra figura-sfondo ma anche e soprattutto alla più' o meno leggibile giustificazione che si ha in un'immagine quando si usa o no un diaframma aperto. Detto questo non voglio di certo "giustificare" o contestualizzare quello scatto ( che non ne ha bisogno) ma porre l'attenzione su alcuni aspetti molto spesso ignorati. „ Tarapia tapioco! Prematurata la super×la o scherziamo? Salutami il Mascetti... ma chi sei, il figlio segreto di Monicelli?? |
| inviato il 01 Dicembre 2011 ore 16:02
ok come volevasi dimostrare e' più' importante la pennina colorata sfuocata . nessuna polemica, solo modi di vivere la fotografia diversi. si sono il figlio segreto del mascetti e come diceva lui, "carmensita amore mio tu non puoi capire e' questione di dollari sterline scarpa allaccia allaccia scarpa" |
| inviato il 01 Dicembre 2011 ore 16:30
comunque sulle cose serie ti vedo ferrato! Non te la prendere, io l'ho buttata sul ridere perche' pur capendo il tuo discorso l'ho trovato eccessivamente prolisso, mentre circa la foto postata nutro le stesse perplessita' di Bafman. |
user1802 | inviato il 01 Dicembre 2011 ore 16:36
No no, tranquillo che non è piu importante la pennina colorata sfuocata o la classica molletta sul filo... ... insomma... almeno con la tua foto si stà discutendo. Con una foto banale c'è ben poco da dire... |
| inviato il 01 Dicembre 2011 ore 16:43
lascio per un po' a presto.. |
| inviato il 01 Dicembre 2011 ore 19:54
Vista l'esposizione di idee degli ultimi post io dico la mia: Lo sfocato è parte della foto, ma non necessariamente deve fare da "cornice"; a mio avviso (come anche Superbura dice) lo sfocato puo essere anche un'approdo emozionale all'immagine; se non ci fosse un certo sfocato alcune foto perderebbero completamente significato. Comunque vi posto un'altra foto. Canon EOS 5D - Minolta Rokkor 58 f1.2: f1.2 1/3200sec. ISO 50
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user1802 | inviato il 02 Dicembre 2011 ore 10:55
Mah credo allora di avere una chiave di lettura diversa di questo 3D... dal mio punto di vista non basta aprire al massimo il diaframma e scattare la prima cosa che ci passa davanti agli occhi. Allora torniamo al punto di scattare le mollette sul filo, le scarpe sul pavimento, le lattine di cocacola sul tavolino della sala o il telecomando sul divano? Torno a casa e in una sera ne faccio 20 in 5 minuti di foto così... Il punto non è di aprire il diaframma solo per dare uno stacco al soggetto perchè in caso contrario la foto sarebbe banale... e non è nemmeno é senso di sfumare parzialmente il soggetto per dare un senso onirico o di astrazione. Non dico che queste tecniche non si possano usare, ma non è lo scopo di questa discussione. Dal mio punto di vista è proprio il "MAGICO SFUOCATO" che deve essere presente. La parte sfuocata deve comunicare qualcosa e non solo dare stacco al soggetto sullo sfondo. Insomma... una maf selettiva non è sufficiente se fine a se stessa. Una foto, secondo me, che esprime a pieno il tema della discussione, è questa di Perbo che era stata postata ancora nel vecchio forum: www.perbo.it/juza/f1magic.jpg |
user1802 | inviato il 02 Dicembre 2011 ore 12:41
Aaah tra l'altro Baf... per me una Paulaner |
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