| inviato il 10 Luglio 2013 ore 13:28
Quale uva, scusa? Non capisco cosa vuoi dire. Se ti riferisci al fatto che "io furbo" non ho i soldi per (o trovo aberrante) comprare un paraluce di comunissima plastica a 30 o 40 euro, o pagare un stupidissima batteria al litio (ah, no, adesso hanno il chip, non sono più stupide) dalla capacità infima 80 euro non lo nego mica. Non sono qui a vantarmi di aver comprato materiale tutto nuovo, originale, sempre al top. Io i soldi me li sudo , e ogni cinquantino risparmiato mi permette di vivere oltre che a fare foto. Se cerchi di giustificare il valore di tali prodotti perché tu te li puoi permettere, allora si ricade nella questione "il valore delle cose è soggettivo". E spesso si attribuisce alle cose un valore diverso da quello intrinseco della sua funzionalità. La così detta "figaggine aggiunta". Che da sola spiegherebbe perché certe cose costino così tanto. Non solo nel campo fotografico. Ma vale anche l'autoconvinzione che se spendo tanto (perché me lo posso permettere) allora ho fatto la scelta migliore, indipendentemente se poi sia vero o meglio in senso assoluto. E sì, io mi ritengo furbissimo a comprare i paraluce a 5 euro l'uno invece che pagare l'estorsione a Canon. Perché è un accessorio che dal punto di vista qualità fotografica non fa differenza se è fatto da Canon in avorio inciso o al cinese in cartone compresso. Certo capisco che i professionisti presentarsi con 3000 euro di macchina e magari altrettanti di obiettivo sul posto dove ci sono già assiepati gli altri fotografi super accessoriati e tirar fuori la propria fotocamera con il paraluce lì in bella vista non originale per risparmiare 35 euro, fa un po' vergogna. Li capisco. E spero possano continuare a guadagnare a sufficienza per permettersi di dimostrare che loro possono. Ma io continuerò a ridere quando leggo "paraluce originale incluso nel prezzo". Se non lo volessi, me li sconteresti 30 euro dal prezzo dell'obiettivo? |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 13:32
“ suvvia non siamo ipocriti „ Ritengo che dietro a certe differenze di prezzo ci sia ben altro dell'onestà di una ditta. Solo per citarne alcuni: materiali usati... le condizioni di lavoro.... lo smaltimento dei rifiuti... ecc ecc. L'atteggiamento × ritengo sia fingere indifferenza davanti a queste cose... Ad ogni modo ci sono canali affidabili anche di prodotti compatibili dove vengono controllate marcature e provenienze non mi riferisco al prodotto compatibile che costa il 30% in meno dell'originale... quello ci sta Ma se mi viene detto "io invece di pagare 30-40€ il paraluce lo prendo in cina a 5. Bhe permettimi di dubitare su qualità e provenienza di quel prodotto (per non parlare della salubrità dei materiali usati) “ giustifichi un faro a 420 euro, così come non c'è nulla che giustifichi un teleobiettivo a 10mila „ Convinto tu.... Gian |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 13:46
@IlGian Tu credi che alle multinazionali gliene freghi qualcosa dei diritti dei lavoratori della Cina/Laos/Vietnam/India? Tu credi che Canon vada negli stabilimenti in Cina che stampa loro le plastiche a vedere se tutti gli accorgimenti di sicurezza personali ed ambientali sono rispettati? E' proprio il contrario. Le multinazionali che fanno milioni di pezzi tentano di risparmiare ogni centesimo possibile. Ogni euro risparmiato per ogni pezzo, dopo un milione di pezzi fa un milione di euro di guadagno netto. Oppure, per via dei giochi dei vari rincari ad ogni passaggio di mano, arrivare sul mercato con un prodotto che ne costa 10 o 20 in meno. Non facciamo gli ipocriti. Almeno io quando compro dalla Cina do i soldi al cinese che mi vende al prezzo che decide lui. Quando compro da una multinazionale (che senza alcun dubbio produce in Cina) do i soldi in parte ad una azienda che paga il cinese quel che vuole lei. E ovviamente al massimo ribasso (sono 1,2 miliardi, vuoi che non ce ne sia uno che si svende per meno?). E in parte alla trafila di commercianti che non fanno altro che alzare il prezzo ad ogni passaggio ma che di loro nel prodotto non ci mettono nulla. Parlando di chi "inventa" e "chi copia", ora, stiamo parlando di oggetti che non richiedono alcun ingegno particolare né per essere pensati né per essere costruiti. E infatti sono venduti a prezzi stracciati perché quello è il loro vero valore. Canon ci fa una cresta infinita a spese proprio dei lavoratori che guadagnano una ciotola di riso al giorno. Ancora una volta si dimostra che basta avere il logo "originale" sulla scatola per sentirsi in paradiso con il mondo e sé stessi. Se pago di più ho fatto sicuramente la scelta giusta. |
user14286 | inviato il 10 Luglio 2013 ore 13:52
L'atteggiamento × è quello di predicare bene e razzolare male; siamo tutti bravi a fare i benpensanti, ma poi se abbiamo l'occasione di risparmiare tanti scrupoli non ce li facciamo...e come noi non se li fanno nemmeno le case produttrici, che fanno assemblare le loro elettroniche a taiwan a quattro soldi... EDIT: ho scritto quasi in contemporanea con Cicciob |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 14:00
“ Tu credi che alle multinazionali gliene freghi qualcosa dei diritti dei lavoratori „ Non credo gliene freghi qualcosa.... Credo che per essere commercializazti per via ufficiale i prodotti debbano soddisfare criteri di salubrità dei materiali e provenienza. Se poi ci mettiamo a dire "si però c'è anche chi non lo fa" il discorso non finisce mai. La cosa certa è che il paraluce che compri tu in cina non deve garantire un bel niente a nessuno.... “ Ancora una volta si dimostra che basta avere il logo "originale" sulla scatola „ è acerba non temere... non è buona Gian |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 14:04
“ siamo tutti bravi a fare i benpensanti, ma poi se abbiamo l'occasione di risparmiare tanti scrupoli non ce li facciamo... „ Non mi conosci, non sai cosa compro, ne tantomeno gli scrupoli che mi faccio.... e ad occhio non conosci neanche le certificazioni che devono passare i prodotti prima di essere messi in commercio ... direi che si può tornare a parlare di fotocamere usate Gian |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 14:14
Se giustifichi che un cilindro di plastica costa 40 euro, quanto può mai costare il sensore che è decisamente più complicato da progettare, costruire, richiede lavorazioni speciali e materiali veramente costosi? E la micro meccanica che muove lo specchio a velocità fulminee per qualche centinaia di migliaia di volte senza rompersi? E l'otturatore? E se una batteria da 3.7V e 1800mAh costa 80 euro, quanto deve costare quella del portatile che a 14V fa 7000mAh? Almeno almeno 10 volte tanto. Infatti paghiamo tutti 800 euro le batterie dei nostri portatili quando vogliamo sostituirle. Come vedi ci sono cose che non tornano anche a fare i benpensanti e gli onesti intellettualmente. Materiali, condizioni di lavoro e menate varie non hanno nulla a che fare con la questione prezzo/valore. E' solo questione che la maggior parte è succube del marchio, dell'"originalità", della speranza che il prodotto sia migliore o che sia fatto rispettando qualche astrusa legge che nei paesi dove si fabbrica non esiste (e se esistesse non permetterebbe di costruire lì). E anche della "figaggine", del "Io ce l'ho orrigginale, barbone!" che equivale a "Io ho speso di più per avere la stessa cosa, morto di fame". E come detto vale anche in molti altri campi oltre alla fotografia. |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 14:16
Io comunque i paraluce non originali non li compro. Li ho provati, ma non sono uguali all'originale, quello dell'85 f1.8 mi si è rotto subito, era in una plastichina leggerissima. Poi forse ci sono non originali "piu uguali" all'originale, ma quelli cinesi che ho visto non sono la stessa cosa. |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 14:20
Io il mio paraluce cinese sull'85mm f/1.8 ce l'ho da qualche anno e non si è neanche scalfito. Così come quello del 10-22. Se e quando si romperà dovrò aspettare un mese e spendere 5 euro per averne uno nuovo. “ è acerba non temere... non è buona „ Se sei convinto che è matura, mangiala pure. Ma io ti ho dato diversi motivi per dubitarne. Tu non me ne hai dato neanche uno che mi dimostri che invece è buona. |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 14:37
“ Tu non me ne hai dato neanche uno che mi dimostri che invece è buona. „ Se non ritieni valide le motivazioni che ti ho dato nei post sopra che ci devo fare. L'unica cosa che vedi e consideri è il prezzo. E lo cosideri pure partendo dai presupposti sbagliati! “ Materiali, condizioni di lavoro e menate varie non hanno nulla a che fare con la questione prezzo/valore „ Detto ciò cos'altro si può dire. Di fronte ad un pensiero così illuminato si può solo starsene zitti! Gian |
user10907 | inviato il 10 Luglio 2013 ore 15:36
“ P.s. Sul discorso dell'originale o meno basta avere la "sensibilità" di capire cosa vale la pena di comprare originale ... fare di tutt'erba un fascio mi sembra riduttivo „ questa frase riassume semplificando egregiamente tutto il concetto originale/imitazione. con paraluci, batterie (qui è un prenderci, ci sono quelle da 5euro che vanno meglio delle originali e ci sono altre da 30euro che vanno peggio di quelle da 5), telecomandi ecc, spendere per un originale (per me) non ha senso. quando entrano in gioco, filtri, polarizzatori ecc, allora spendere 10euro è una perdita perchè ti ritrovi a ricomprarlo 3 volte perchè ti si rompe e alla fine prendi quello che ne costa 50. e questo perchè non solo la qualità costruttiva di un filtro da 10euro è infima, ma soprattutto la qualità della lente stessa. con quello da 10euro vanifichi la qualità dell'obiettivo su cui è montato, con un b+w da 50 o 100euro ottieni un lavoro decente. purtroppo sui filtri non c'è pezza. anni fa uscirono i filtri nd variabili e non potevi prenderli a meno di 300euro. ora ci sono i fotga che ne costano 5 di euro. secondo te tra 300euro e 5euro è una questione di immagine? guarda, magari lo fosse. su certe cose non si può risparmiare. su altre invece sì e benvenga. riguardo tutto il discorso etica/morale/consapevolezza al consumo/diritti/protocolli/smaltimento/produzione circolare di un bene/massificazione del profitto/sostenibilità collettiva ecc.. direi che non è la sede adatta per discuterne. ognuno in questo campo, agisce in modo personale. non arbitrario ma personale. dal canto mio non credo che comprare un paraluce da 5 euro infici sul benessere del pianeta e su un sistema sociale di un paese. penso che la questione 'benessere sociale' si basi su altri presupposti, più profondi e culturali. ogni produzione, se rispetta il valore dell'uomo, ha un suo ramo specifico. sia la produzione di paraluci da 5 euro che quelli da 50 euro. il punto non è il costo finale o il profitto che ne ricava la multinazionale che lo produce, ma che vengano rispettati protocolli di 'valore' da un punto di vista produttivo e umano. ognuno poi si accosterà a quel che meglio lo rappresenta. a me di mettere un paraluce da 5 euro davanti a un ottica da 2mila non mi crea nessun problema. ad altri sì. non vedo il problema nè in un caso nè nell'altro. penso che qua il discorso non è sentirsi fighi o meno. semplicemente ognuno, in base alle proprie esigenze, esperienze, capacità di analisi, si orienterà verso l'una o l'altra soluzione. la tristezza è che dietro a questa (semplice) equazione, ci sta la cupidigia delle società multinazionali, che non sono altro (nella parte profitto) che la somma dell'avidità umana. per cui lasciamo fare e torniamo a parlare di usato. |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 15:38
“ Detto ciò cos'altro si può dire. Di fronte ad un pensiero così illuminato si può solo starsene zitti! „ Be', ma non fare il superiore. Io ti ho fatto un confronto del valore di certe cose rispetto ad altre, mica ho sparato cifre a caso senza nessun riferimento. Come giustifichi una batteria di una fotocamera a 80 euro? Perché è fatta di ottimi materiali e rispettando tutte le leggi per la difesa dell'ambiente? Fosse vero, allora con gli stessi criteri, quanto deve costare una batteria di un portatile che ha una capacità 10 volte maggiore ma non pesa 10 volte tanto e non è 10 volte più ingombrante (quindi materiali ancora migliori e densità di carica superiore)? Oppure mi stai dicendo che la Canon fa le batterie in completa onestà con il resto del mondo mentre tutti gli altri produttori di batterie non lo fanno e risparmiano in quel modo? Se un pezzo di plastica super mega figoso costa 40 euro (e non metto in dubbio che la plastica Canon sia migliore di quella di un clone cinese qualunque che costa 1/10), quanto costa il sensore che richiede 100 volte l'energia per essere costruito e usa materiali ben più pregiati (e rari) della plastica? Se un BG marchiato Canon costa 150 euro (e siamo al minimo sindacale per quello delle fotocamere entry level) , quanto potrà mai costare la meccanica dello specchio della stessa fotocamera? Rispondi a questi quesiti per dimostrarmi che l'uva è matura. |
user10907 | inviato il 10 Luglio 2013 ore 15:51
cicciob, mi spieghi qual'è il tuo problema? cosa vuoi dimostrare a gian? che canon ci specula? hai scoperto l'acqua calda ! ma quello che tu chiami speculazione, in termini economici si chiama ammortizzazione differenziata in larga scala. canon potrebbe vendere in un anno ZERO paraluce o batterie e non cambierebbe di un centesimo il loro prezzo l'anno successivo. non è questione di cartelli o bilancio dei prezzi. semplicemente canon ha dei costi e delle entrate pianificate in larga scala su bilanci quinquennali. che tu o l'intero mondo gli compriate le batterie e i paraluce, a canon non gli interessa minimamente. ha un ricavo produttivo spalmato così in larga scala che non sta a fare i conticini che ti fai tu su un paraluce da 5euro. quindi pone un'asticella di prezzo 'standard' (che tu chiami speculazione) riferita all'assorbimento di spesa di più fattori. questi sai benissimo quali sono. branding, ricerca e sviluppo, logistica, assistenza, protocolli e normative, backsolving globale, e via dicendo. quindi tu la chiami speculazione, un altro può chiamarla valore di un oggetto. per te questo non ha valore? benissimo. in confidenza, che sono un pezzente come te, per me pure. ma non pensare che il tuo ragionamento sia assoluto, perchè vedi, di assoluto in questo mondo c'è solo una cosa.. e non è il tuo ragionamento. |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 15:54
@ Cicciob scusa, ma mi sembra proprio che spari le cifre per supportare i tuoi discorsi/tesi...tipo la sparata che un holder lee costa come una reflex entry level  “ Quale uva, scusa? Non capisco cosa vuoi dire. Se ti riferisci al fatto che "io furbo" non ho i soldi per (o trovo aberrante) comprare un paraluce di comunissima plastica a 30 o 40 euro, o pagato un stupidissima batteria al litio (ah, no, adesso hanno il chip, non sono più stupide) dalla capacità infima 80 euro non lo nego mica. Non sono qui a vantarmi di aver comprato materiale tutto nuovo, originale, sempre al top. Io i soldi me li sudo , e ogni cinquantino risparmiato mi permette di vivere oltre che a fare foto. Se cerchi di giustificare il valore di tali prodotti perché tu te li puoi permettere, allora si ricade nella questione "il valore delle cose è soggettivo". E spesso si attribuisce alle cose un valore diverso da quello intrinseco della sua funzionalità. La così detta "figaggine aggiunta". Che da sola spiegherebbe perché certe cose costino così tanto. Non solo nel campo fotografico. Ma vale anche l'autoconvinzione che se spendo tanto (perché me lo posso permettere) allora ho fatto la scelta migliore, indipendentemente se poi sia vero o meglio in senso assoluto. „ Secondo te io...e penso la maggioranza qui dentro...non se li suda i soldi ? Pensi che chi acquista paraluce/batterie originali etc etc si svegli al mattino e trovi, tra uno strappa e l'altro della carta igenica, un biglietto da 500€ ??!!  E mi chiedi pure quale uva ? Basta leggere quello che scrivi...e nemmeno tanto tra le righe  P.s. e se il valore delle cose è soggettivo, non è che tu sei furbo e gli altri ×...a volte dovresti pensare ... e se fossi io ?  |
| inviato il 10 Luglio 2013 ore 16:19
Se compri, scarichi l'IVA, e rivendi sottobanco, allora stai svolgendo una attività criminale, e bisogna rivalutare la situazione in questa nuova ottica. Per esempio, sarebbe ancora piú conveniente andare di notte a svaligiare i negozi e poi rivendere sottobanco. Cosí hai le stesse entrate per pezzo venduto e pochissime uscite. Ancora piú conveniente, no? Quindi fammi capire. Io ho una attività su cui pago le tasse, pago le tasse per lavorare, pago le tasse su ogni singolo lavoro, pago le tasse se mi faccio pubblicità, pago le tasse sul mio stipendio, pago le tasse sull'auto per andare al lavoro. Pago le tasse su una attrezzatura che compro per lavorare, poi quando finisce il periodo di ammortamento, se la do via ad un privato sono un criminale. Beh basta dirlo a questo punto chiudo baracca compro 2 ak 47 ed inizio a fare le rapine, quasi quasi inizio da casa tua, così poi mi dici se è la stessa cosa. Ed a questo punto un dipendente pubblico assenteista cos'è? il fratello cattivo di Hitler? in proporzione se io sono un criminale lui è il diavolo in persona, come minimo ci vuole la lapidazione in piazza. Per non parlare dei politici che usano la loro posizione per cui vengono pagati dai cittadini per t*fare i cittadini stessi... come minimo gli andrebbe sequestrato tutto il loro patrimonio fino ed il decimo grado di parentela e poi dovrebbero essere usati come mangiare per i maiali. Ed invece ed ai tanti fotografi della domenica che GUADAGNANO senza avere Piva, senza fatturare, senza dichiarare nulla, il tutto come secondo lavoro come li chiamiamo? ce ne sono alcuni su questo stesso forum, che spesso hanno chiesto addirittura pareri su quanto doversi far pagare per un lavoro in nero, non dichiarato, senza avere la piva, in concorrenza a chi tutte queste cose le pratica e per forza di cose non può fare i prezzi che fanno loro. |
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