| inviato il 10 Giugno 2025 ore 7:43
Problema di mentalità o di controlli? È nato prima l'obiettivo o la gallina? Difficile a dirsi… Tendo più a pensare che siano due facce della stessa medaglia. Sono discorsi complessi e articolati, stare a giudicare un effetto, un singolo aspetto, senza guardare ciò c'è a monte, senza una visione ampia, è una operazione non corretta perché non guarda anche tutto l'insieme di cose che provocano certi effetti. Non è facile. C'è secondo me sì un problema di controlli, evidentemente i controlli sono uno degli aspetti che devono infatti esserci in uno stato civile. Si sa che l'occasione fa l'uomo ladro. La mancanza di controlli certamente dà la percezione che una cosa non sia importante e quindi… Poi controllare costa… ma ha un valore anche educativo. Altra cosa di cui tenere conto è che si deve avere la percezione che in controllore meriti il rispetto da parte del controllato. Ciò che fa lo stato, il governo, il potere e le istituzioni fanno dà alle persone la percezione chiara del fatto che meritino rispetto o meno. Ad esempio i condoni continui sono una tipicità italiana, si da più valore al raggranellare subito del denaro che al fare cultura delle regole, non sapendo (o sapendolo ma fregandosene) che condonando non fai altro che fare cultura dell'illegalità e istigare sempre più persone a provarci: “perché devo rispettare le regole se tanto coloro che non le rispettano o la fanno franca o se vengono colti sul fatto poi hanno il condono?” La mia convinzione è che alla base di tutto ci sono comunque le persone, è da lì che deve partire tutto. Dalla cultura, senso civico, formazione, cultura del rispetto e cultura dei valori che contano e che devono essere alla base. In tal senso è un fatto di mentalità. Mentalità intesa come qualcosa che ci costituisce ed è il risultato di ció che abbiamo assorbito formandoci e crescendo. Si, alla base, quindi qualcosa che sembra essere lontano dai problemi specifici e dagli effetti, è un fatto di cultura e di senso civico che uno stato civile si vuole dare. Ciò che facciamo, le nostre scelte, sono un riflesso e un risultato di ciò che siamo. Nelle persone ci sta dentro sia il bello che il brutto, il bene e il male. La cultura e la formazione ti fanno avere una priorità di valori e la consapevolezza del valore del giusto e della verità. E perché queste cose cambino nelle persone ci vuole tempo. Tempo e denaro, investire nelle cose giuste. Scuola e cultura costano ma hanno un valore enorme. E anche se attui le cose giuste e sane da fare a livello di società ci vuole tempo, la scuola e l'istruzione, formare delle persone, richiede tempo, delle generazioni si devono formare e crescere con dei principi. La cultura e la formazione son sempre più sbilanciate per essere efficienti e sviluppate dal punto di vista tecnico/tecnologico(ció porta più al mondo produttivo ed economico, quindi denaro) ma sempre meno dal punto di vista umano, umanistico, civico, sociale e filosofico (questa cultura non porta al denaro, non lavora per la ricchezza materiale, non direttamente) interessa sempre meno la ricchezza interiore delle persone, avere valori condivisi verso la giustizia e la verità. Interessa sempre meno perché sembra che non ti restituiscano immediatamente denaro e benessere. Ma questo vuol dire solo miopia che vede solo il soldo che puoi guadagnare subito e non vede il benessere che potresti dare ad una intera società. E ancora …oggi si ha fretta, tutto corre, le situazioni per essere valide si crede che debbano essere veloci, semplici e facilmente attuabili, ecco perché allora a livello di nazione la deriva è quella dell'autoritarismo e non dell'autorità e rispetto che le istituzioni devono emanare. Si crede che bastino le sanzioni, le leggi con pene esemplari, la durezza … e si introduce uno stato di polizia… quando invece non si capisce che le cose giuste devono venire da dentro le persone, quindi dalla cultura e dalla conoscenza, dal confronto. Negli Stati Uniti c'è una deriva autoritaria, è secondo me un evidente segno di declino di una grande nazione. Si vogliono curare gli effetti senza curare le cause. E le cause sono principalmente un deterioramento sempre maggiore a livello di cultura delle persone, dei singoli, oggi le persone crescono e si formano vedendo che contano il denaro, potere, arroganza e armi, ecc ecc …che persone possono uscire fuori da ciò, cosa ci si può aspettare che facciano in una società? “Make America Great Again” è il chiaro slogan di una nazione in declino che si rivolge all'uomo forte perché risolva tutto lui da solo(la grande illusione) …perché faccia tornare la ricchezza e il benessere di una nazione senza guardare alle persone che la costituiscono. Quando in realtà lo slogan da perseguire dovrebbe essere: Rendiamo le PERSONE di nuovo grandi e importanti insieme. NON il denaro, il potere, le divisioni tra i popoli e le nazioni. Se dai valore alle persone, a tutte le persone, togli valore alle guerre e alla prepotenza. In Italia c'è il lassismo, il menefreghismo, il fatto che ognuno faccia per sé, che lo stato e l'autorità non meritano rispetto e quindi non faccio ciò che le regole dicono. E la società che ne esce fuori è quella che vediamo. Le persone si “chiudono” a guardare solo il proprio tornaconto personale, egoisticamente, perché ciò che vediamo attorno a noi in realtà non ci piace e quindi… possiamo anche fregarcene degli altri e fare i furbi appena possibile. L'autoritarismo sembra la soluzione più facile ma in realtà la soluzione efficace è quella meno semplice, quella della cultura e della formazione personale. Perché le persone sono le cellule che compongono l'organismo dello stato. Sono prolisso per un forum, ho scritto tanto ed è difficile comunicare cose complesse… mi sono lasciato andare. Ma il problema qui è che si buttano sul tappeto problemi che spesso hanno risvolti molto complessi e ampi, ci si aspetta che con poche parole in un post del forum si possa dare una facile e giusta ricetta che risolve tutto. Purtroppo non è così. Spesso le cose migliori e le cose giuste non sono le più facili, le più semplici. È anche vero che generalizzando si sbaglia sempre, non si guardano tanti casi particolari. Però si cerca di cogliere un clima generale, una tendenza. Se volessi a tutti i costi sintetizzare, qui come pure in altri temi sui quali si finisce per dibattere nel forum, io suggerirei sempre la stessa cosa: pensare che al centro ci sono sempre e solo le persone, la loro cultura, i valori. Quel che accade attorno a noi, ciò che facciamo, sono il frutto di ciò che siamo, il risultato delle scelte che le persone fanno. Difficilmente qualcosa capita nel mondo degli uomini senza che gli uomini, le persone, ne siano la causa. Nel bene e nel male. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 8:01
È un problema di mentalità (educazione ) e di controlli….anzi di pena certa. L'italiano di base non ha mai avuto una mentalità sociale, pensa solo per se stesso….e quando fa qualcosa di sbagliato punta subito il dito su altri (anche in questo post). Per questo motivo se i controlli e le pene fossero certe forse, dico forse, con il tempo buona parte inizierebbe a fare ciò che deve. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 8:19
I controlli, la serietà delle regole, il loro rispetto e la certezza della pena, sono un aspetto, ma ci deve essere anche altro. La cultura, la crescita personale, l'avere dei valori sani e condivisi, è la base. Se ci son solo controlli e punizioni ma non si lavora per migliorare le persone, allora temo servirà a poco. Ma credo diciamo la stessa cosa. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 9:04
Sembrerà che non c'entri con la discussione ma per me c'entra perché parla della società che si sta formando. Quando andavo a scuola io, e ancora più prima di me(forse prima era anche troppo), si rispettavano gli insegnanti che erano riconosciuti nel loro ruolo, e loro sapevano di essere importanti e si sentivano importanti e rispettati. Se sbagliavo o mi comportavo male venivo punito. Avevo paura di dirlo ai miei genitori perché temevo che mi avrebbero punito anche loro oltre al docente. Gli incontri tra genitori e insegnanti, ai quali dovevo andare ovviamente anche io, erano fonte di terrore per me …sarei stato il bersaglio… se non mi comportavo bene venivo sgamato davanti a genitori e insegnante. C'era una “alleanza” e fiducia tra genitori e scuola, finalizzata a dare una educazione ai ragazzi. Non andavo certo dai miei genitori a lamentarmi che ero stato punito, o raramente: sapevo bene che il più delle volte avevo torto io o qualcosa avevo sbagliato. Dovevo pensarci bene prima di piagnucolare. E se mi lamentavo in famiglia infatti quasi sempre prendevo la mia parte di punizione anche dai miei, oltre che a scuola. Stavo più attento perciò a quello che facevo. Non avevo chi mi difendeva a prescindere. Salvo poi (come mi dissero poi i miei) andavano a parlare loro con gli insegnanti, questa volta senza di me, per capire cosa fosse successo. Ed eventualmente concordare dei passi comuni successivi. Ma mai avrebbero tolto l'autorità dell'insegnante ai miei occhi. Davanti a me gli insegnanti e i genitori erano alleati. E io e i miei genitori eravamo anche alleati perché capivo che mi volevano bene. Quindi si creava una sinergia educativa tra insegnanti, famiglia e ragazzi. Oggi i ragazzi invece spesso(non sempre per fortuna, ne ho le prove direttamente) sentono la scuola come ostile, e il brutto è che in quei casi i genitori sono d'accordo con i ragazzi. I ragazzi corrono a farsi difendere da genitori che pur di proteggerli e dargli ragione smettono di essere obiettivi e critici. La dinamica educativa di rompe. I ragazzi “subiscono” la scuola, non si formano più come persone, non credono nel valore degli educatori e li sminuiscono. Non hanno più rispetto per loro perché neppure i genitori hanno rispetto per la scuola. I ragazzi si lamentano con i genitori su come gli insegnanti siamo cattivi, inetti o stupidi, e i genitori li consolano, gli dicono che poverini non si preoccupino, che loro li capiscono e gli danno ragione, che la scuola è cattiva e sbaglia: “Tu figlio mio non sbagli. Devi andare a scuola ma i genitori ti proteggono sempre, sono dalla tua parte e ti difendono. Tu hai ragione, gli altri sbagliano”. Così i ragazzi diventano impermeabili alla educazione, la scuola ai loro occhi non vale o vale poco, quindi la scuola non ha l'autorità per educare. I ragazzi si educano assorbendo altrove, dove capita, da chi hanno attorno, dalla rete o dai social…. I genitori sono spesso assenti. Tolgono alla scuola il ruolo educativo ma loro si sottraggono spesso ad un ruolo educativo(perché non hanno tempo, o voglia o capacità per farlo). Si sente a volte dire:mio figlio lo educo io. Ma anche ponendo che ne hai la capacità, è giusto sottrarre una ragazzo ad un rapporto con il mondo della scuola e dell'educazione al di fuori della famiglia? Gli insegnanti si sentono privati del loro ruolo, esautorati della loro importanza, quindi non avendo rispetto smettono di avere vero rispetto per i ragazzi e si limitano a verificare, con le interrogazioni o i compiti, una cultura puramente nozionistica, seguendo dei meri programmi scolastici ma riducendo o facendo smettere di dare alla scuola anche un ruolo educativo come persone. Cosa che non è secondaria, anzi forse è primaria. Si rompe un patto educativo complessivo. (Invece bisogna investire sugli insegnanti, spendere per la scuola e dargli valore e qualità) È così succede che ragazzi non formeranno in sè, da adulti, un senso del rispetto e dell'autocritica, diritti e doveri si sbilanciano sul versante solo dei diritti. Per i doveri… “tanto ho ragione io e so io cosa è giusto fare e cosa no”. Si costruisce una società di individualisti ed anche egocentrici(anticamera dell'arroganza e dell'autoritarismo). Cosa che mal si combina col senso di una comunità di persone che devono convivere insieme. E allora poi da qui si degenera, il non rispetto delle regole e del prossimo, il potere del più forte… Spesso le conseguenze più degenerate che vediamo attorno a noi derivano semplicemente da una cos'è che sembrano avere poca importanza: la cultura e l'educazione. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 9:26
la roba di contrabbando e i falsi ci sono da sempre. a bologna si importava illegalmente la carne facendola passare dentro l'acqua dei canali. allora hanno messo le grate in acqua lol EDIT all'estero le guerre personali contro tariffe e tasse hanno portato a momenti epocali, nascite di nazioni, guerre fondamentali. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 11:09
“ Nessuno che lo abbia fatto anche perché a che pro uno dovrebbe se alla fine ti viene a costare come comperarlo da noi? „ "Perchè dovrei assumere un fotografo quando Pino Balzello me lo fa peggio ma gratis?" Questa mentalità piace finchè non ci si ritorce contro. Poi ti trovi a fare i matrimoni a 250 euro perchè 250 non tassati van quasi bene, ma se fossi corretto non ci camperesti e saresti costretto a chiedere di più. E a quel punto il cliente sceglie un altro, che fa un prezzo minore in nero. E il mercato intero così va bellamente a ramengo. Poi ok, responsabilità 50 e 50 ma i fatti non cambiano. Non riferito al messaggio di cui sopra, un discorso più generale insomma: ho 30 anni e a leggere certe cose mi sento male pensando alla mia vecchiaia, dato che non voglio avere figli e non avrò alcun tipo di previdenza sociale da parte di un Paese che se ne lava le mani alla stragrande e pensa solo a ingrassare chi ne ha già e a tutelare la malavita seria... Fortuna che rischio di morire giovane |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 11:13
Le società umane se vorranno sopravvivere dovranno mettere al centro la persona. L'uomo. Non il profitto e il denaro, non il potere sul prossimo da sottomettere, non il confine e il muro. Che stupidità. Altrimenti si continuerà con le guerre ideologiche e le guerre armate che invece mettono l'uomo contro l'uomo. Ma è qualcosa che richiede tempi lunghi. Se l'umanità sopravviverà a se stessa guarderà alla nostra epoca come noi guardiamo all'epoca delle barbarie. Vabbè son discorsi più grandi di noi. Ma tornando alla discussione originaria… fare i furbi e trarre vantaggi a discapito di altri dice qualcosa della società attuale. Società che in certa misura tollera pure molte ingiustizie(anche ben più gravi di quella oggetto di questa discussione) |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 11:18
solo una frazione della popolazione mondiale può permettersi la carta igienica, gli assorbeni, i pannolini. se tutti li usassero finiremmo gli alberi in un anno o due. ergo bisogna capire che tipo di persona mettere al centro. per ora noi occidentali siamo belli al centro dell'attenzione direi |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 11:29
Certamente è così. Ma infatti si vorrebbero salvare capre e cavoli. Avere un benessere senza limiti per tutti. E quando si parla di”decrescita felice” ci si scandalizza. A essere infelice è il termine. Ma il senso è chiaro, ci vuole una CRESCITA SENSATA. Alternativa? Il nostro benessere nei modi in cui lo otteniamo oggi, per tutti non è possibile perché esploderebbe il pianeta. Continuare come oggi, zone di grande benessere e zone di povertà poterà ad ingiustizie, guerre, scontri continui. Se ci potrà essere una strada percorribile è quella di un benessere accettabile per tutti da ottenere con strategie differenti a quelle attuali. Ma non è facile. Quindi comincio ad essere pessimista. Ci si muoverà seriamente solo quando ci si renderà conto che siamo andati troppo oltre. L'uomo, le società umane, raramente hanno l'intelligenza di capire che bisogna cambiare rotta prima di arrivare all'impatto. Prima dobbiamo arrivare al punto che per un qualunque motivo una situazione non sia più sostenibile. Fino a quel punto preferiamo non guardare in faccia la realtà e tenerci i nostri privilegi (sempre meno) di mondo occidentale evoluto. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 11:48
“ I fin dei conti siamo brava gente e paghiamo tante di quelle tasse da far paura.. (molto spesso sprecate purtroppo .. ) in ogni momento del giorno.. „ Italiani brava gente! www.corriere.it/economia/tasse/25_giugno_09/chi-evade-di-piu-ristorato www.corriere.it/economia/opinioni/25_maggio_24/il-60-degli-italiani-no “ Mi piacerebbe conoscere uno che è stato in qualche paese ,si è comprato un telefono (per esempio) l'ha pagato 100 euro in meno e una volta in aeroporto lo ha dichiarato , in più di 40 anni di vita mai che abbia sentito un caso simile,poi sul discorso di gente che fa avanti e indietro comperando cose all'estero per poi rivenderle lì e' un altro paio di maniche „ Lo so che per la stragrande maggioranza degli italiani la cosa risulta incomprensibile ma esistono anche (poche) persone oneste e corrette. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 13:05
se volete trovare evasori..e tangentari, provate unpo' a frequentare la Germania ed i Tedeschi... Avrete una dura sorpresa.. ci battono di diverse lunghezze. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 16:56
Non lo sapevo, il paese degli evasori e tangenti pensavo fosse l'Italia. Loro comunque, nel caso fosse come dici, hanno uno stato che funziona. Che la loro famosa organizzazione e pragmatismo riescano a compensare tanto? |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 19:18
esatto la germania non pensate non si sia data da fare. |
| inviato il 10 Giugno 2025 ore 20:02
Bisogna guardare al meglio, non al peggio. Se sto annegando non mi cambia molto se sono solo o in compagnia. |
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