| inviato il 23 Aprile 2025 ore 1:44
Raga, per me è normale parlare nel quotidiano di blu violento, rosa freddo, mood tiepido, immagine moscia, o squillante, dura, sabbiosa, leggera, insipida. E per gli obiettivi allo stesso modo. A me non interessano la tecnica di come sono realizzati, ho sempre saltato a piè pari i grafici MTF e non li so neanche leggere, non mi interessano le aberrazioni, a me interessano le immagini che producono, e per descrivere gli obiettivi uso una figura retorica che attribuisce qualità del prodotto al produttore. E credo che la maggior parte degli ironici intervenuti nel post sia di coccio o gli manchi un bollo, o forse non si ascoltino abbastanza, perché quelli che sbeffeggiate sono tutti aggettivi sinestetici:
 (L'AI poteva impegnarsi di più sugli esempi). |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 1:48
....appunto.....Giovanni Pascoli.....mica Ludwig Oechslin....... ....e cmq portate sempre esempi di aggettivi che, come ho già detto, ci sta che siano abbinati a cose o persone.....personalità e carattere non li vedo. |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 2:00
“ (L'AI poteva impegnarsi di più sugli esempi). „ Visto che hai nominato l'AI, ho provato a chiedere a chatGPT se un obiettivo fotografico può avere "personalità e carattere" ....questa la risposta: "È una domanda interessante! In realtà, un obiettivo fotografico non ha una personalità o un carattere nel senso umano del termine, perché è uno strumento tecnico senza emozioni o personalità. Tuttavia, molte persone amano attribuire un "carattere" agli obiettivi in modo figurato, perché alcuni obiettivi producono immagini con uno stile particolare, come un certo tipo di bokeh, colori o resa dei dettagli. Quindi, anche se l'obiettivo non ha una personalità vera e propria, può influenzare molto il modo in cui percepisci le tue foto e, in un certo senso, "trasmettere" un certo carattere attraverso le immagini che crea. È un modo poetico di dire che ogni obiettivo ha il suo stile unico!" Quindi è la quadra come avevo già detto alcuni post fa....ci sono le lenti di Giovanni Pascoli e quelle di Ludwig Oechslin.....solo che se le teste fossero state tutte come quella del Pascoli, oggi avremmo solo tante prose e poesie su carta....le lenti le abbiamo e la fotografia possiamo praticarla perchè ci sono le teste come quella di Oechslin. ps: Oechslin, che non c'entra nulla con gli obiettivi, ma è portato solamente come esempio di mente "cosmologicamente" tecnica e immensa. |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 5:56
Il carattere di una lente puo cambiare a seconda del giorno? Se per esempio piove ha un carattere piu cupo e se c'è il sole ha un carattere piu allegro? |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 7:12
Non si vuole "umanizzare" un obiettivo e però si "umanizza" la cosiddetta Intelligenza Artificiale, chiedendole pareri?! Mi sembra ben più preoccupante! |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 7:25
“ .....però vedo che molte code di paglia hanno preso fuoco....MrGreenMrGreen „ Tipico di chi non ha argomentazioni, si accorge di aver cannato alla grande e ricorre alla fallacia logica dell'uomo di paglia. (Funzionava coi troll nei social fino a tipo 5 anni fa, di sicuro non ora) Ti hanno già spiegato cos'è un aggettivo sinestetico, te lo hanno spiegato persone presentandolo in tutte le salse e te lo ha anche spiegato l'IA che non si intende umanizzare un bel niente ....ma continua pure, ci stai facendo una gran figura |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 8:42
Pagine addietro scrivevano: “ Il problema è quando alcune persone,che non sono in grado di vedere o sentire alcuna differenza tra una cosa ed un'altra,si sentono più fighe e intelligenti e pure in diritto di perculare. „ È tipico dello spettro autistico, per cui da bambini imparano le parole del lessico sotto forma di etichette, apprendono solo il significato letterale della parola. Ad esempio, sentendo “avere le mani bucate” assoceranno i significati di ogni parola della frase e penserà alla condizione di Gesù, senza considerare il significato implicito. |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 10:02
“ Ma ripeto cos'è che rode tanto nel dire che un oggetto ha un determinato comportamento e quindi sintetizzare con "carattere"? Mica si sta umanizzando un oggetto, hanno due accezioni diverse. È come se vi incazzaste perché una singola lettera viene chiamata "carattere" in un testo. Come hanno già detto un altro esempio è "nervoso" parlando dello sfocato. Meglio dire "poco morbido e graduale"? A che pro allungare? Allora quando dicono che un'automobile è "aggressiva" parlando del design sportivo cosa dovremmo fare, minacciare di morte chi scrive articoli sulle testate automobilistiche? „ Infatti il punto non è quello di "umanizzare" un oggetto, quanto quello di fare un'analogia. Se il contesto è informale, e si contestualizza il tutto, non vedo problemi particolari. Anche nelle recensioni di auto, su diverse riviste, si leggono sovente delle terminologie non propriamente rigorose, e a volte vaghe. Espressioni come "motore pigro/nervoso" non fanno di certo riferimento a problemi psicologici del propulsore, quanto all'erogazione dello stesso a differenti regimi e condizioni di carico, facendo un'analogia implicita con certi modelli comportamentali di un essere umano. Ovviamente in un contesto scientifico il discorso cambia totalmente, dato che non solo è essenziale la proprietà di linguaggio, incluso l'uso rigoroso della terminologia e notazione, ma anche l'uso del linguaggio naturale è soggetto a regole particolari, proprio per ridurre il rischio di ambiguità ed enfatizzare la chiarezza espositiva. Ad esempio, mentre l'uso di sinonimi è considerato una buona pratica, a livello grammaticale, in un contesto scientifico no: è preferibile fissare una notazione e usarla in modo consistente in tutto il testo del lavoro. Anche l'uso di frasi lunghe, con perifrasi, che è grammaticalmente accettabile, è una pratica sconsigliabile in ambito scientifico. Detto questo, anche in tali frangenti possono essere talvolta tollerati degli abusi di notazione, ad esempio per non appesantire eccessivamente la stessa, ma la cosa deve essere indicata esplicitamente e debitamente motivata. Inoltre il tutto non deve creare ambiguità. |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 10:07
@Hbd ma non si sta parlando di testi scientifici... Ovvio che in ambiti particolarmente professionali viene usato un linguaggio puntuale e letterale. Chiacchierare e consegnare referto scientifico son due cose completamente diverse. Ci mancava che quando vado a farmi le lastre esce "un'ernia incazzata" Non mi risulta esserci alcun problema se un fotografo dice ad un altro "questo sigma 35 art ha una resa di colori vivace " |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 10:09
“ Ci mancava che quando vado a farmi le lastre esce "un'ernia incazzata" „ Beh, gli insulti cardiaci però ci sono |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 10:09
Il problema è che certe definizioni (croccantezza e corbellerie simili) dentro questo forum assumono la valenza di dogmi E qui sta il ridicolo di tutta la faccenda ed anche la faceta valenza di questo 3D |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 10:13
@Gsabbio I dogmi del forum sono problemi di chi ne ha fede, non della lingua italiana... E il senso del threads come si evince più volte da vari interventi anche dell'autore stesso è che per alcune persone se dico "carattere" scambio l'obiettivo per mio cugino e mi ci faccio chiaccherate davanti un caffè. Mi sembra assurdo anche solo parlarne |
| inviato il 23 Aprile 2025 ore 10:30
La scienza non contraddice l'esperienza sensoriale. Tuttalpiu' puo' cercare di spiegarla (ma con molti piu' limiti di quel che si pensi) |
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