| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 16:38
Sono convinto che le ottiche video sono state create per far sentire "cornuto o mazziato" il povero fotoamatore. I motivi sono questi: - le mitiche ottiche F 1,4 o F 2 diventano in versione video T 1,6 o T 2.2 (ma allora se sai che non è F1.4 perché lo scrivi!!!!). - le ottiche video costano di più perchè sono più controllate (ma allora l'equivalente foto sono gli scassoni che vengono scartati dal video!!!!) Comunque il video macchine Blackmagic, Arri(flex ???) per me è un mondo sconosciuto, mi basta una VHS-C e come post taglio e incollo il nastro maghetico per il montaggio altro chè Da Vinci io so Michelangiolo. Su Panasonic per sbaglio ho schiacciato qualche volta il pulsante rosso e l'unico modo che ho trovato per sbloccare la telecamera è spegnere e riaccendere. |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 17:20
Ma non è il pulsante dell'autodistruzione quello? |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 20:06
@Mirkopetrovic |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 20:15
@Giainnj… Io diaframma e un numero di rapporto con la lente mentre il T e l effettiva luce che entra |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 20:25
Questa la sapevo! Quello che capisco meno, è la reale utilità nell'utilizzare due misure differenti anche se di poco, visto che le ottiche vengono usate spesso per entrambi gli scopi foto e video. L'unica cosa che mi viene da pensare è che il T-stop misurando la luce effettiva che entra, sia più preciso e permetta una maggiore omogeneità del video anche se viene cambiato obiettivo. |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 20:52
Grazie mille Centauro, effettivamente la mia supposizione era solo una piccola parte del problema! Se si usano tante macchine magari con obiettivi diversi, la scena deve essere garantita sempre uguale. Banalmente anche una partita di calcio viene ripresa con tante telecamere, ma forse in quel caso se ne fregano pure... |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 20:56
Grazie Ilcentaurorosso, molto interessante io manco sapevo del t-stop |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 21:02
Beh per chi è appassionato solo di fotografia non è una grossa lacuna a livello operativo ma interessante a livello culturale.Poi anche se si fanno video a livello amatoriale non ci si trova a dover gestire le esigenze di una produzione cinematografica. |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 23:39
E' sempre interessante conoscere meglio questi aspetti, anche perché da utente Panasonic, mi rendo conto di avere fra le mani un oggetto che produce dei video eccellenti e almeno cimentarsi anche su questo fronte ne vale la pena. Tornando al tema originale, oltre alla S1R nuova che mi immagino sulla falsariga della SL3 magari in un corpo tipo S5 (magari!), spero moltissimo anche in qualche ottica. Panasonic aveva inserito nella sua roadmap uno zoom tipo 28-70 che mi interessa relativamente poco e sembra un 100-500 che se sarà compatto come sono gli ultimi zoom di Panasonic, potrebbe essere veramente una bella sorpresa. |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 23:45
@Gobbo   @Pierino Grazie! Figurati, per quel che vale ciò che scrivo. Comunque sì, chi fa solo fotografia è abituato a ruotare l'obiettivo nell'attacco, ma se fai cinema è l'attacco che è mobile e chiude l'obiettivo (per questo dicevo il PL) rendendo il tutto più stabile, più forte e più sicuro (anche nel fare l'operazione, visto che potrebbe succedere che si scambi un ARRI Master da 30.000€ con un Cooke S8 da 40.000€)... Le Lumix sono favolose per chi fa video con un po' più di impegno. Tutto giusto il link che ha postato Centauro, però c'è da aggiungere anche che la maggior parte delle volte le lenti cinematografiche non condividono un progetto con le fotografiche. Quindi non è solo il T-Stop che fa costare di più una lente, ma anche il progetto, la costruzione (metallo, precisione delle ghiere del fuoco e dell'apertura, qualità del bokeh, dei vetri e del trattamento, dei componenti e così via); senza dimenticare che abbiamo ordini di grandezza diversi per le vendite. A volte il progetto è condiviso (lo ha fatto perfino Zeiss con le CP.2 però poi ci ha ripensato con le CP.3 facendole nascere da zero) e di solito lo fanno coloro che hanno la doppia produzione (Canon, Zeiss, Sigma, Voigtländer, Fuji, Samyang/Xeen, credo quasi tutti i produttori cinesi attuali tranne DZO). Comunque, scusate se sono andato troppo OT, ma inizialmente il mio intervento era solo per ribadire che in realtà anche se i fotografi still non se ne accorgono, il consorzio L-Mount ha dato un'accelerata mica male e sta prendendo piede tantissimo! Poi ne ha di strada da fare, soprattutto se non spinge per la presenza di camere native "L"... |
| inviato il 15 Gennaio 2025 ore 23:48
Ci mancherebbe altro Pogo, quando gli interventi portano valore sono sempre bene accetti anche se non inerenti perfettamente al tema del post! Niente scuse, anzi un grazie a te ed al sempre super equilibrato Centauro! |
| inviato il 16 Gennaio 2025 ore 1:25
:Aggiungo che i fotoamatori cercano il bokeh “cremoso” Però poi osannano film dove lo sfocato è più che nervoso (anamorfico) e non vogliono flare mentre lo accettano nei film… Sono strani questi fotoamatori |
| inviato il 16 Gennaio 2025 ore 6:19
Scusate… lasciate i film a Nolan e Villeneuve. Foto e video possono anche essere fatti con lo stesso mezzo ma concettualmente sono cose diverse anni luce. E voi professionisti smettetela di snobbare il fotoamatore… la metà di voi sono dei cani (a livello di risultati) che lavora in nero perché non ha trovato un altro lavoro! E sono stato anche buono. |
| inviato il 16 Gennaio 2025 ore 7:35
Magari lavorassi solo in nero Ps è un modo ironico il mio di dire fotoamatore Pero è inevitabile che le immagini del cinema influiscano molto sullla “cultura” visuale delle persone e soprattutto dei fotografi Anche senza rendercene conto . Gli stili, le color, le rese più o meno particolari di alcune lenti Normalmente non è il regista a fare certe scelte ma il fotografo , poi deve essere avvallato dal regista. Quindi la relazione c è eccome fra i due ambienti … |
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