| inviato il 19 Novembre 2024 ore 19:52
“ troppo alla portata del singolo smanettone. Se devi garantire il funzionamento di aggiornamenti distribuiti o sicurezza, diventa un sistema fragile. A meno di non chiuderlo con release "certificate" e solidamente blindate, e' pressoche' inutilizzabile. „ Non ho ben capito cosa intendi, ma per evitare fraintendimenti, le distribuzioni più note e diffuse (Debian, Fedora, Ubuntu, Mint, ecc.) sono tutt'altro che fragili. Gli aggiornamenti di sicurezza sono piuttosto frequenti, più di quelli MS e Apple, e facili da installare (che sono gli aggiornamenti distribuiti?). Le aziende usano distribuzioni più adatte per l'uso "Server" con supporto di tipo Enterprise (SLA e durata negli anni) come ad esempio RedHat, Suse, Ubuntu, oppure per risparmiare Rocky. Immagino che per "certificate" intendi queste, che hanno decisamente senso in ambito Enterprise, ma non è che le varie Fedora, Mint, Debian non siano stabili e/o aggiornate. Il vero problema di Linux, come già detto da altri, è la disponibilità di sw commerciali: MS Office, la stragrande maggioranza di software Adobe, ecc. ecc. Praticamente tutti i sw hanno la versione Windows, Moltissimi anche la versione Mac, pochi la versione Linux. Su linux nasce tutto il mondo OpenSource ed esiste praticamente ogni tipologia di programma alternativo a quelli più noti del mondo MS, ma a volte o non sono all'altezza per semplicità o per funzionalità, o non sono compatibili col resto del mondo. Io sotto la scrivania ho un Mac e un PC con una partizione MS e una Linux e passo dall'una all'atra a seconda delle necessità o dell'umore. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 20:00
“ Il problema software esiste solo se si DEVE per forza utilizzare un certo software proprietario che non è disponibile per Linux, ma questo è un problema che può riguardare qualsiasi sistema operativo, non è un limite di Linux. „ Giusto, in teoria... in pratica è un problema che linux ha e windows no: negli ultimi trent'anni non mi è mai capitato di non poter usare windows perchè non trovavo il software che mi serviva (anche perchè molti programmi opensource come gimp, rawtherapee o audacity esistono anche per windows) mentre mi è capitato spesso di non poter eliminare windows dalla mia vita (cosa che a volte avrei fatto più che volentieri, specie nei decenni passati) per mancanza di alternative per alcuni software. E non solo per ragioni di scambio file con altri, ma proprio per la mancanza di software equivalente: se non vuoi usare Finale puoi usare benissimo Musescore, per esempio (anche se trent'anni fa non c'era un programma di editing per partiture per linux all'altezza non dico di Finale ma neppure di Encore) ma se devi sviluppare i RAW del foveon o se hai bisogno una riduzione del rumore come quella di DXO o di Topaz devi per forza avere windows. Triste ma è così. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 23:00
Mah.. quando devi "comunicare", "condividere", "distribuire" tra aziende molto diverse ... Hai bisogno di sistemi stabili ed uniformi. Oltre ad un certo livello diventano un problema da tenere "sincronizzati" e compatibili. Certo in teoria e' tutto semplice e risolto. In pratica ti tocca andare a cercare la versione che funziona. Poi, siamo d'accordo, se tutto quello che ti serve e' accedere ad un dbSQL, linux e' il massimo. Se viceversa devi interfacciare qualche periferica strana, anche solo un convertitore A/D, e' meglio informarsi bene sulle compatibilita'. Per dire.. se ti presenti da PSA per diventare fornitore dicendo che hai solo linux come sistema operativo, forse ti chiedono di cambiare qualcosa nel tuo approccio |
| inviato il 20 Novembre 2024 ore 10:20
Scusa Salt ma non ho capito. Quello che colgo dal tuo intervento è che, se sei il produttore di qualche forma di accoppiata software/hardware che avrà diversi modelli, versioni, ecc., hai sicuramente l'obiettivo di minimizzare gli sforzi extra per supportare la tua line-up di prodotti. Secondo te, voler raggiungere questo obiettivo con linux come SO di riferimentro, non è la scelta migliore. Se è quello che volevi dire, ma potrei sbagliarmi, non necessariamente è ua posizione condivisibile ma soprattutto è uno scenario lontanissimo da quello che stavamo discutendo e non capisco in che modo debba influenzare la scelta di chi sta pensando a linux come sistema desktop per lavorare anche con la fotografia... |
| inviato il 20 Novembre 2024 ore 11:27
odio autocitarmi... ma piu chiaro di cosi'.... Salt scrive... “ Ovviamente linux e' un ottimo sistema. Sopratutto se lo usi su una macchina singola. I problemi sorgono quando devi lavorare con piu' postazioni non gestite dallo stesso amministratore. ma non credo sia il tuo caso.. „ Pero' qua tutti hanno preso su d'acido, sul fatto che postazioni diverse con amministratori diversi, spesso generano problemi. Ribadisco... se utilizzi una filiera di lavoro completa, linux va benissimo. Se viceversa devi lavorare integrandoti in una filiera di lavoro su cui non hai il controllo completo, qualche problema devi aspettartelo. |
| inviato il 20 Novembre 2024 ore 11:35
“ postazioni diverse con amministratori diversi „ Questo in ambiente enterprise però non dovrebbe sussisistere, e qualora sussista è un errore di infrastruttura. In ambiente domestico penso che la fattispecie nemmeno si configuri. |
| inviato il 20 Novembre 2024 ore 11:36
pensa solo al catasto.. o Agli acquedotti italiani.... Per non voler volutamente considerare l'indotto automotive... |
| inviato il 20 Novembre 2024 ore 11:36
Non ricordavo il tuo commento anche se l'avevo letto al tempo: capito il punto ... Grazie Sicuramente concordo con la tua chiusura "... ma non credo sia il tuo caso.." |
| inviato il 20 Novembre 2024 ore 11:41
“ pensa solo al catasto.. o Agli acquedotti italiani.... „
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| inviato il 20 Novembre 2024 ore 15:28
“ pensa solo al catasto.. o Agli acquedotti italiani.... „ Dipende sempre da che punto di vista stai analizzando la questione. La prima distinzione va fatta tra l'ambito server e l'ambito client, e per quest'ultimo, tra l'ambito aziendale e quello consumer. Nella mia esperienza linux su Server è stra-utilizzato: in media circa il 50% dei sistemi sono su linux (è la media del pollo, potenzialmente c'è chi ha il 100% linux e chi ha il 100% Windows, realisticamente un po' e un po'). Spesso sono Linux RedHat, ma c'è anche Suse EL, Ubuntu, Rocky per chi non vuole spendere per licenze RH e qualche residuo di CentOS. Tipicamente gli amministratori sono più di uno, sono professionisti che non hanno grossi problemi a passare dall'uno all'altro. Lato Client, invece, non conosco aziende che hanno adottato Linux come SO di riferimento, ma so che più di qualcuna ci ha provato. Qui il problema è la compatibilità di alcuni software con quelli che spesso sono standard di mercato (MS Office per documenti, slide, e fogli di calcolo, Project per i Gantt, ecc.). In alcuni casi su Linux esiste l'alternativa e funziona bene, in alcuni esiste ma la compatibilità non è totale (per esempio la suite MS Office con le Macro, in altri non c'è proprio. Lato consumer, che è un po' il caso di cui si sta parlando in questo 3d, dipende molto dal flusso di lavoro e dalle esigenze di ciascuno di noi. Ad esempio, a mio padre ci naviga su internet e ci vede la posta, un linux andrebbe benissimo (ma è troppo abituato a Windows e quindi non ne vuole sapere di cambiare). Ultimo caso sono gli ambienti ingegnerizzati, le cosiddette appliance o i sistemi SCADA. In questo Linux è molto, molto, utilizzato e ultimamente è più facile trovare linux che Windows. |
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