| inviato il 13 Novembre 2024 ore 12:06
questa discussione sarebbe più utile se mostrata a giovani professionisti e dovrebbero essere loro a dare un giudizio sulle generazioni precedenti e sono abbastanza convinto che non sarebbero così definisce ed a senso unico come sulle nei loro confronti. . ********** ********** ********** ********** Discorso non espresso proprio benissimo caro Michelangelo ma che tuttavia, almeno in linea di massima, condivido. Io per esempio sono uno di quelli che oggi, ma non solo oggi inteso come 2024 ma anche cinquant'anni fa quando ho iniziato a fotografare un poco più seriamente, osservando le fotografie di molti maestri del passato mi stupisco di quanto siano banali soprattutto se riferite alla fama imperitura che i loro autori ne hanno ricavata. Secondo me è, in sostanza, una semplice questione di numeri. Cent'anni fa c'erano troppo pochi fotografi in giro per il mondo, e quindi tutto quello che producevano andava bene perché non c'era altro. Oggi al contrario ci sono così tanti fotografi in giro per il mondo, tutti col loro bravo sito internet, tutti con le loro brave macchine ipertecnologiche, tutti con le loro brave fotografie di interessi e soggetti uguali e "allineati" che, al contrario, vanno bene tutti perché... beh perché le fotografie che tutti producono sono anche quelle che tutti fanno. In sostanza un tempo c'era poco, e si era abituati al pauperismo, oggi c'e troppo e ci si è assuefatti all'abbondanza. Nel tempo di mezzo, quel trentennio che va grossomodo dalla seconda metà degli anni '50 alla prima metà degli anno '80, si collocano i più sfigati... quelli cioè che non hanno potuto godere, gratis, dei benefici dell'esclusività, da un lato, e dall'altro neppure hanno potuto godere della facile diffusione (visibilità?) di oggi. In sostanza è per questo che si parla tanto ma non ci di comprende. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 12:09
 “ Che l'età media del frequentatore di questo forum sia aumentata vertiginosamente dai lockdown Covid (andando a sostituire quello che si faceva prima: briscolone al bar, partita di bocce, osservazione dei cantieri, ecc.) direi che è sotto gli occhi di tutti e solo essi stessi non lo percepiscono.Ma se gli dici che l'elasticità mentale a 70 anni non è la stessa di 20, se ne hanno a male. „ Questa è una tipica dimostrazione di scarsa elasticità mentale, non so quanti anni hai, ma generalizzare e parlare per categorie e stereotipi (briscolone, bocce e cantieri) è tipico della scarsa elasticità mentale, non avertene a male. PS ho visto anche trentenni fermarsi a lungo ad osservare i cantieri |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 12:27
Forse rientro nella categoria "giovane professionista", se non fosse così, ritiro quello che sto per scrivere :D L'età centra fino a un certo punto, non è così indicativa. Il lavoro più grosso di quest'estate l'ho fatto insieme a un reporter di lunga esperienza (anche figlio d'arte, per quel che conta), ed era molto più sul pezzo di me per quanto riguarda l'uso delle tecnologie al fine di fare storytelling. Non credo abbia mai stampato foto se non per divertimento, scatta in Jpeg e fa video in Mp4, neanche in log. Eppure è uno dei 4-5 nel mondo per quello che fa. Non so se è "un grande fotografo", ma sicuramente è un grande storyteller. E con quello lavora eccome, nonostante un temperamento un po' (molto) spigoloso che non rende la vita facile al resto del team. Da quell'esperienza full immersion ho cambiato un bel po' l'approccio pratico al lavoro, è stato un laboratorio prezioso, ma questa è un'altra storia. Anche il suo caso conferma quello che stiamo dicendo tutti, cioè che l'abilità come fotografo è secondaria quando si vuole costruire una carriera centrata sulla fotografia. Non credo che sia un elemento così negativo (gli altri aspetti non sono tutti noiosi, ce ne sono anche di stimolanti: scrivere articoli è bello, crearsi un pubblico reale è interessante, pianificare un reportage è una sfida complessa) né un fenomeno che riguarda esclusivamente questo settore. Generalizzando, credo che tutti i lavori creativi abbiano una forte componente di PR, un'altra di uso dei social, un'altra di diversificazione delle fonti di guadagno (committenti, vendita al dettaglio, workshop, partecipazioni varie, pubblicazioni) e altre che mi sfuggono. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 12:52
Ma sai, cicloreporter, e' vero. E' che la maggior parte di chi fa della fotografia una passione, si immagina lo stereotipo del fotografo di moda (quasi sempre isterico e checca) che prende la modella ed organizza il set insieme ad un team, dove tutti sono isterici e si aggirano frenetici mentre fanno smorfie improbabili. Una roba alla "il diavolo veste prada" per intenderci. Dove c'e' un capo, intoccabile, che schiavizza i dipendenti in modo caricaturale e troppo carico. Ovviamente questa e' una visione adatta al grande pubblico. E' come una sartina da sottoscala si immagina il grande capo di una azienda. Ma non e' mai cosi... non e', in fondo, cosi' facile. In fondo nel film riuscire e' semplice.... Basta sbattersi 24h su 24 e mettere avanti il nome del boss per trovare le porte aperte. La realta' e' molto diversa. Ti guardano, cortesi, ti chiedono un lavoro impossibile, ti mettono sotto al naso un contratto capestro da firmare e ti lasciano nel tuo brodo. Sanno che se non rispetterai le scadenze avrai penali da pagare che metteranno la tua famiglia in ginocchio per due generazioni. Fosse sempre come nel film sarebbe una festa Prova a non arrivare in tempo con le fotografie ed i manifesti per un grosso salone o un evento. E' per quello che un fotografo spesso e' "spigoloso" e bada al sodo. L'abitudine alla scadenza strettissima, ad essere sulle spese, a dover finire il lavoro nei tempi richiesti lasciandosi anche un po' di spazio per correggere un eventuale errore. Si e' un modo di lavorare che spegne ogni simpatia e rende rudi. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 13:51
"Prova a non arrivare in tempo con le fotografie ed i manifesti per un grosso salone o un evento."...si corre sempre contro il tempo per un motivo o per un'altro. Se sei del mestiere riesci sempre a rispettarli. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 14:34
“ Che l'età media del frequentatore di questo forum sia aumentata vertiginosamente dai lockdown Covid (andando a sostituire quello che si faceva prima: briscolone al bar, partita di bocce, osservazione dei cantieri, ecc.) direi che è sotto gli occhi di tutti e solo essi stessi non lo percepiscono. Ma se gli dici che l'elasticità mentale a 70 anni non è la stessa di 20, se ne hanno a male. „ A 70 anni (non li ho ancora ma non sono molto lontano, spero di arrivarci) che ti si grippino le articolazioni è normale. Se grippa anche il cervello invece vuol dire che c'erano problemi di lubrificazione già da prima, solo che, siccome non eri in pensione ma lavoravi facendo da anni sempre le stesse cose sempre alla stessa maniera, avevi la senzazione di essere utile, operativo e dinamico, e non te ne eri mai accorto, che i tuoi pensieri erano diventati abitudinari e giravano sempre, da anni, allo stesso modo. E comunque i presupposti per la scarsa lubrificazione delle sinapsi e successivo grippaggio mica si gettano a 50 anni, si gettano prima dei 20. E uno dei sintomi classici che indicano che ci si sta inconsciamente preparando una vecchiaia rincoglionita è continuare, anche dopo l'adolescenza, a prendersela con le generazioni precedenti. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 15:16
Cosa intendi esattamente per 'elasticità mentale'? |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 15:24
Questi dell'età sembrano discorsi da adolescenti che cercano di farsi spazio, con discorsi anagrafici prima ancora di aver dimostrato qualcosina. Paolo Pellegrin, della Magnum , tanto per fare un nome, tra poco avrà 61 anni. E ce ne sono di esempi. Sono d'accordo con @Miopia, c'è una integrazione di capacità e competenze naturale tra le diverse età. E tutte vanno sfruttate al meglio, senza la sciocca e vuota competizione tra giovani e anziani. Io stesso, che probabilmente ho qualche anno in più di Miopia ( che si professava non lontano dai 70), non solo lavoro ancora, per certi versi anche di più di anni fa, ma mi sono divertito a iniziare da poco una attività imprenditoriale del tutto estranea alle mie competenze e al mio lavoro: in un primo tempo mi sono fatto consigliare da un giovanissimo, poi in qualche mese di esperienza e studio, mi sono accorto delle carenze del ragazzo, dei punti deboli della sua conduzione e ho proceduto da solo. In poco tempo l'attività è andata bene e l'ho affidata ai figli, sempre con la mia attenzione e supervisione.. L'unico ostacolo....la burocrazia italiana soffocante. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 15:31
Sono cose diverse. Una minore reattività ed efficienza nelle attività quotidiane è normale con l'età, invece la capacità di ragionare senza preconcetti e tenere conto di scenari differenti se non ce l'hai da vecchio probabilmente non ce l'avevi manco da giovane. La voglia di adattarsi ai cambiamenti quella posso capire che diminuisca andando avanti con gli anni, semplicemente perchè ti domandi se questi cambiamenti siano qualcosa che ci fa davvero migliorare o no, e quindi sei più cauto. Questa cosa si chiama spirito critico, e non è che, nelle giuste dosi, sia un male. Un altro pregiudizio sugli anziani è che abbiano più pazienza dei giovani. Non è affatto vero, è solo che, avendo avuto esperienze simili a quelle che ti capita di vivere, sei più rassegnato. In realtà quando diventi vecchio la pazienza diminuisce, sei stufo delle solite storie. Prova ne sia che di sentirmi dire le solite cose a proposito della vecchiaia mi sono rotto il caxxo, e questo discorso lo chiudo qua, definitivamente. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 15:51
Mah, io sto andando dritto a sbattere contro ai 70... Alla mia eta' mio padre, che pure ha fatto nella sua vita cose eccezionali, era gia' malato e "fermo". Mi accorgo ovviamente di non avere piu' la reattivita' dei venti anni. Ho dovuto rendermene conto molto tempo fa quando non son piu' riuscito a fare sport a livello professionistico. Ma tutto sommato amministro lil processo di decomposizione Insomma si continua a tutto gas, cercando di evitare le botte piu' dure. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 15:54
Ho 65 anni e sarò probabilmente un po' rincoglionito, non sono in grado di valutarlo da me, però nel mio lavoro, ai due quarantenni che mi stanno sopra, i problemi devo sempre risolverli io. Me lo riconoscono sempre, per fortuna (anche perché sono i miei datori di lavoro ), ma mi aspetterei un po' più di autonomia da persone più giovani, ma ben attrezzate con una non breve esperienza. Mi scuso per l'OT. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 16:31
no meglio dei 40enni no.. ovviamente, mica son cosi scemo da crederci. lìho scritto chiaro.. amministro la decomposizione. Con tutto cio' che ne consegue. Finche la salute aiuta, tiro.. poi,obbligato, mi fermero'. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 16:52
Non intendevo affermare una mia superiorità a livello mentale rispetto ai quarantenni, forse mi sono espresso male, ma piuttosto che l'esperienza può sopperire all'appannarsi della brillantezza mentale, anche nei confronti dei quarantenni con i quali mi relaziono. Comunque è un dato di fatto, nel mio ambito lavorativo è così e mi viene anche riconosciuto. |
| inviato il 13 Novembre 2024 ore 17:49
“ Voglia e capacità di adattarsi ai cambiamenti, essere pronti a cambiare idea e non incaponirsi ad avere ragione anche di fronte all'evidenza contraria, ma pure ricordarsi cosa ti è stato detto 5 minuti prima... „ Non ho idea del tipo di settantenni con cui ti confronti e con cui ti rapporti ma ti posso dire, già lo scrissi sopra ma evidentemente o non lo hai letto o non lo hai capito, che in molte situazioni lavorative sono io, il più vecchio a scuola sia di età che di anzianità (66 e 45 rispettivamente), a dare indicazioni circa il cambiamento, aggiungo che sono l'unico che utilizza e sa utilizzare la stampa 3D, ho spiegato a molti colleghi giovani come funzionano il registro elettronico e la segreteria digitale, sono uno dei tre, tutti ultra sessantenni, che sanno utilizzare la tavoletta grafica per la didattica, sono uno dei pochi in grado di utilizzare word processor per creare ex novo schede didattiche specifiche per gli alunni probabilmente cose facili ma prova tu ad insegnare a dei bambini di dieci anni ad usare tinkercad e i vari slicer o, ancora più complesso, spiegarlo a colleghi di quaranta anni, oggi stesso ho detto ad una collega quarantenne che insegna tecnologia alla secondaria che per utilizzare la stampante 3D occorrono le schede SD lei mi ha chiesto di fotografare la mia perché non ne aveva mai viste. Non è questione di età ma di capacità individuale di adattarsi al cambiamento se l'hai a vent'anni l'avrai, magari un po' ridotta, anche a settanta viceversa se non l'hai a venti non l'avrai mai; è questione di quanto e come usi il tuo cervello, è questione di voglia di conoscere e scoprire e se ti manca questa voglia allora sì sei vecchio ma sei vecchio anche a quarant'anni. |
user259808 | inviato il 13 Novembre 2024 ore 17:51
Insomma a 48 anni mi sento un giovincello qua dentro. Portatemi rispetto che pago le pensioni a tutti quanti |
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