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Emiliani, tutto a "posto"?


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avatarsupporter
inviato il 23 Settembre 2024 ore 11:53

fare opposizione e facile quando illudi le persone con spesa a debito, la cosa drammatica e quando ci riesci MrGreen, infatti grazie a quelli di prima abbiamo sfondato quota 3 milioni di miliardi di debito

mantre qui si tratta di reindirizzare gli investimenti gia previsti dalla EU su altri settori

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 12:12

Ti svelo un segreto: chiunque metti andranno per un tornaconto personale.
Di fare la cosa giusta non frega a nessuno.
Off topic : ieri ho visto presa diretta e parlavano dei rifiuti raee e dell'impatto sull'ambiente, pensavo a voi. MrGreen

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 13:45

Ma tu non ci devi proprio andare sull'argine è vietato è la stessa cosa dei binari del treno VIETATO , l'altezza di metri 3 è rispetto al terreno circostante.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 14:58

non continuamo a confondere inquinamento con effetti diretti e circoscritti al territorio/comunità e cambiamento climatico.
Sono due cose profondamente differenti: i soldi spesi/persi per tutelare il territorio e le persone che vivono su quel territorio ritornano in termini di, genericamente, migliore qualità di vita.
I soldi che l'europa sta sperperando e che ci costringerà a spendere in futuro, sono PERSI. Sono senza alcun ritorno di beneficio per le persone che li sosterranno.

Tirare in ballo pm10 quando si parla di cambiamento climatio e green deal significa o non aver capito nulla di cosa sia il green deal, oppure essere in malafede.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 15:17

I contadini siciliani che come dice il proverbio "contadino, scarpe grosse e cervello fino" stanno già cambiando alcune colture. Stanno provando a coltivare addirittura le banane e altri frutti tropicali.
Quindi, il suolo ha una nuova opportunità per coltivare nuove colture!

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 15:27

Angor, apporto umano al cambiamento climatico, pm10, inquinamento, deforestazione selvaggia, cementificazione altrettanto selvaggia, agricoltura e allevamento intensivi ecc. sono diversi aspetti di un medesimo problema globale: se la pianura padana non fosse così intensamente abitata e sfruttata, i fiumi avrebbero ancora il loro largo letto naturale, con grandi anse che ne rallenterebbero il flusso, larghe fasce di vegetazione ripariale che ne eviterebbero l'erosione (non gli alberi piantati sugli argini rialzati, che ne facilitano la distruzione se le piogge sono accompagnate anche da forti venti) e probabilmente non saremmo qui a scrivere di eventi che accadrebbero comunque, ma con risultati molto meno drammatici.

avatarsupporter
inviato il 23 Settembre 2024 ore 15:53

certo la forte urbanizzazione della pianura padana impedisce il normale deflusso dell'acqua in caso di piena, ma che soluzioni avete, ci trasferiamo in siberia cosi si sta belli larghi e al fresco MrGreen

questa e la realtà che viviamo, in caso di forti piogge si dovrebbe mettere in sicurezza i corsi d'acqua, invece piantiamo pale eoliche e pannelli solari per abbassare le temperature cosi piove meno, si si certo MrGreen

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 16:22

in caso di forti piogge si dovrebbe mettere in sicurezza i corsi d'acqua

E come pensi che si risolva senza andare ad occupare fasce di terreni agricoli per ripristinare un minimo di "naturalità" di quei fiumi?
Poi gli agricoltori chi li sente?
E gli altri abitanti a chi daranno ragione?
E alle prossime elezioni chi voteranno?

Perché credi che non si voglia veramente risolvere il problema degli usi impropri delle aree golenali?
Quando si arriva al punto da doversi porre queste domande è difficile che se ne esca; nella migliore delle ipotesi si arriva al ripristino della situazione precedente l'evento eccezionale, che però, come ha ceduto ora cederà anche la prossima volta. Diventa un serpente che si morde la coda.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 16:33

sono aspetti dello stesso problema globale, forse...ma anche ammettendolo, ci sono aspetti per i quali spendendo soldi riesci ad avere dei risultati, altri in particolare tutto quanto riguarda i tentativi di modificare il cambiamento climatico, sono spesi per nulla. Buttati, resi indisponibili per altre spese.

Le MIGLIAIA di miliardi di euro che verranno spesi per sostenere il greendeal, saranno sottratti ad altre necessità.
Il tutto aggravato dalla riduzione di produzione di PIL per la perdita di competitività dell'Europa.
Non bastasse, TUTTO in europa costerà di più: quello prodotto in europa per maggiori costi dovuti all'uso di energie che producano meno co2, quello importato per le tasse di importazione per "proteggere" il mercato interno.
Peccato che se l'economia crolla, il mercato interno avrà poco di più da proteggere di quanto ne abbia il mercato interno del Burundi.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 16:45

Un esempio: finché scorre nell'ultimo tratto del fondo valle appenninico, il fiume Secchia ha un letto largo come tre o quattro autostrade affiancate, dove si costruisce tutte le anse e i "rami" che vuole tra ampi tratti in secca, va in piena nel suo letto e tutto finisce lì; ma quando sbuca in pianura viene chiuso in un alveo arginato di pochi metri di larghezza e quindi aumenta obbligatoriamente in altezza perché è stretto entro un "ramo" unico. Anche dragandolo non puoi scendere troppo in basso perché, già all'altezza della città di Modena, andresti velocemente sotto il livello del mare e non ne avresti più alcun beneficio; quando arriva la piena, quello che lo rende pericoloso è il fatto di non potersi allargare (come fa nel tratto collinare) e quindi è costretto ad alzarsi di alcuni metri. E' così che la rottura degli argini crea disastri, perché anziché allargarsi gradatamente (e lentamente), la piena esce di colpo con una spinta inaudita.
Possiamo fare tutti i calcoli e i ragionamenti che vogliamo, ma senza restituire al fiume la sua fascia di territorio naturale, saranno sempre discorsi campati in aria.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 16:54

Prima si costruisce sul letto del fiume, si restringono gli argini e poi si ci lamenta delle distruzioni.
Quei soldi li deve tirar fuori il comune che ha fatto costruire o ha fatto sanatoria, mica tutti.
Al solito responsabilità di nessuno, solo del green deal e soci. MrGreen
Vedete il Seveso e Milano ogni acquazzone.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 16:58

In effetti...
Un po come quelli che stan seduti sulla caldera dei campi flegrei, o sulle pendici del Vesuvio...

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 17:00

Andiamo tutti ad abitare in Svizzera o in Trentino alto Adige per vedere l'effetto che fa Cool

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 17:01


avatarsupporter
inviato il 23 Settembre 2024 ore 17:06

E come pensi che si risolva senza andare ad occupare fasce di terreni agricoli per ripristinare un minimo di "naturalità" di quei fiumi?


na volta non si andava molto per il sottile, il bene collettivo veniva prima e si espropriava senza tanti problemi, e ti davano pure una miseria per i terreni, la mia famiglia ne sa qualcosa

comunque hai ragione oggi non é piu possibile, anche perche il primo cittadino che si rivolge al giudice per bloccare l'esproprio gli darebbe ragione, mica si puo dar ragione a quei cattivoni con la ruspa pure diesel

la soluzione una solo é, lamentarsi su juza, non ci resta altro che quello MrGreen




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