| inviato il 21 Settembre 2024 ore 18:56
All'inizio Leitz era inferiore a Zeiss (era anche un'azienda molto più piccola), il parco ottiche delle Leica a vite era molto meno numeroso di quello delle Contax e (soprattutto) per quanto riguarda i grandangoli e le lenti luminose, la superiorità di quest'ultima era schiacciante. Le cose sono iniziate a cambiare con i successivi sistemi M e R (sulle focali corte rimanevano sempre un pò indietro e all'inizio si affidavano a Schneider e Minolta). Attualmente Leica fa obiettivi eccellenti per tutte le focali e Zeiss resta eccellente anch'essa, sebbene non abbia lo stesso mito cucito addosso. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 7:38
"..sebbene non abbia lo stesso mito cucito addosso." Il Dr. Walther Mandler della Ernst Leitz Canada (ELCAN), situata a Midland in Ontario, nato in Germania e trasferitosi da bimbetto in Canada, fu prima un progettista alla ELCAN, poi divenne capo della progettazione e poi Vice Presidente, ci ha lavorato tutta la vita. Quando io andavo alla ELCAN per lavoro, prima decade anni 2000, il Dr Mandler era già andato in pensione, non l'ho conosciuto: a lui si devono 45 ottiche Leica, tutta la serie Summicron, Telyt, Elmarit, Telyt- Elmar e Telyt - Elmarit. Il mito delle ottiche Leica, semplicemente e giustamente, l'ha creato tutto lui. Ma è roba del passato remoto, oggi, dopo decenni, anche i giapponesi quelle ottiche lì le hanno eguagliate e superate, mentre le Zeiss sono sempre state migliori, anche se più ingombranti. Occhio che i miti del passato , di solito, nel commercio sono solo acchiappa citrulli. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 8:54
La "fedeltà alla marca" è un'altra delle caratteristiche psicologiche umane su cui gioca il mktg. Anche io sono portato a credere che non abbia alcuna giustificazione razionale. Questa discussione è andata virando verso una diatriba simile a quelle di un tempo tra lancisti ed alfisti, ma già le lancia ed alfa di 40 anni fa non avevano nulla a che spartire con quelle che avevano generato il mito. Il DNA dei prodotti esiste sul serio? E se anche esistesse siamo certi che venga trasmesso al cambio generazionale? E se anche venisse trasmesso potrebbe forse garantire una "supremazia della casa" in un ambiente che cambia velocemente? |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 9:07
Anche parlando di Zeiss, andate ad es. su lens rentals a guardare la recensione dello Zeiss Otus 55 a confronto del Sigma Art 40mm ... ed Il Sigma ha pure la messa a fuoco automatica. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 9:34
“ Questa discussione è andata virando verso una diatriba simile a quelle di un tempo tra lancisti ed alfisti .... „ Su questa affermazione concordo pienamente e mi piacerebbe che gli interessati si aprono un topic sulla storia di questi prestigiosi marchi (Zeiss vs Leitz nella storia), ma che poco centra con questa M11D … anche io negli anni mi sono appassionato alla loro storia e serve a capire, ma non voglio neanche rimanere attaccato al passato e giudicare le moderne produzioni con gli occhi di ieri “ ma già le lancia ed alfa di 40 anni fa non avevano nulla a che spartire con quelle che avevano generato il mito. Il DNA dei prodotti esiste sul serio? „ Questo merita un discorso molto più ampio, può esistere quando il modus operandi (nel nostro specifico) di scattare è identico seppur è cambiato il supporto .... un'Alfa per mantenere il suo DNA non è detto che doveva mantenere il suo motore tradizionale, ma l'impostazione della macchina, la trazione posteriore, il ponte De Dion (cuore alfista) anche se con un motore elettrico per rispettare i moderni standard (esempio estremizzato) .... ma certo una Stelvio per quanto bella ha poco di Alfa Romeo esattamente come una SL ha poco di Leica se non la qualità costruttiva (nel senso di materiali dato oggettivo, evito un discorso infinto sui file che diventa soggettivo), ma una M è come un'Alfa tradizionale con una trazione elettrica, ma ha tutte le altre caratteristiche che hanno appassionato gli alfisti e lo dico da ex alfista e, per tornare in argomento, da utente Leica da quasi 30 anni e di questi per un quarto di secolo con macchine analogiche e ora digitali, le uso nella stessa identica maniera, ma registro su supporti diversi e quello che cambia è lo “sviluppo” della foto dopo lo scatto ... anzi la mia M10P ha la calotta in ottone come la M4, ma la mia M6 non la aveva ... il modus di fotografare è immutato e se mi chiedete se ne vale la pena la mia risposta è sì visto che nel marzo del 1995 vendetti la mia Nikon F90X (paragonabile ad una ML di oggi) per una M6 e non me ne sono mai pentito e mi sono divertito molto di più ... poi il discorso schermo è discorso assai diverso |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 10:54
caro Enzo C., riporto la parte che hai quotato di Pierpaolo Ghisetti, personaggio illustre di cui ne riconosco le competenze e disponibilità che ho avuto modo anche di apprezzare in altri forum: “ ma quello che mi ha colpito è nel fatto che nel libro ufficiale della nota agenzia Magnum un terzo dei fotografi usava Contax, qualche Leica, con anello Orion per montare lo Zeiss Biogon 21, qualche Rollei e pochissime Nikon, Verificabile sul libro della Magnum. E allora mi domando: le Contax erano così malfunzionanti da ingannare anche professionisti di tale calibro? evidentemente c'è un errore di giudizio storico ? „ mi richiedo se ci si riferisce ad un periodo storico preciso, perchè faccio fatica a considerare la cosa dall' anno di fondazione della Magnum e '47 fino ai giorni nostri. perchè dalla tua risposta non sono riuscito a chiarire questo dubbio..... |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 11:13
“ Nella fattispecie, la decisione se un obiettivo è migliore di un altro, va, sempre e comunque, demandata alla sua Specifica Tecnica se disponibile, mentre, se non disponibile, ai dati, misurati e certificati, forniti dal Produttore. „ “ Il giudizio si deve basare unicamente su dati misurati, oggettivi, mentre il giudizio personale è privo di significato. „ se si intende un giudizio tecnico posso condividere, ma la resa di un obiettivo va valutata anche per "piacevolezza personale" e quando il "personale" diventa confermato da una moltitudine di persone assume una rilevanza che dovrebbe essere presa in seria considerazione e che esula dalle specifiche tecniche, sappiamo bene che le ottiche leica pre-asferiche hanno una resa che piace a molti a fronte di specifiche tecniche deludenti. Facendo un parallelo nel mondo Hi-Fi è universalmente riconosciuto dagli appassionati del settore che alcuni amplificatori o diffusori dalle misurazioni e/o specifiche tecniche poco entusiasmanti possono avere un suono "migliore" di apparecchiature dalle specifiche che rasentano la perfezione tecnica. Ecco quel termine "migliore" virgolettato andrebbe sostituito con "piace, coinvolge, emoziona maggiormente", è sicuramente un aspetto soggettivo e non misurabile, però è da prenderne atto se condiviso da una moltitudine. Trovo che sia privo di significato basarsi unicamente su dati misurati, le cose vanno provate, capite e gustate anche senza oscilloscopio. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 13:40
Comunque non penso che un'ottica di pregio la sappia fare solo un determinato marchio; Leica stessa si è rivolta ad altri produttori per alcune delle sue lenti (Schneider, Zeiss, Minolta, Sigma, Panasonic...), alcune ottiche Zeiss sono fatte da Sony e Cosina, Hasselblad si rivolse a Fujifilm; anche i Giapponesi, quando ci si mettono e non lavorano in economia, dicono la loro e attualmente non esistono più obiettivi scarsi se di fascia alta, pure quando marchiati Samyang, Viltrox ecc. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 14:12
Lo Zeiss Sonnar ZM 50/1.5 a tutta apertura ha delle aberrazioni non corrette e una nitidezza per nulla elevata, oltre a una vistosa coma. È per questo che lo amo… |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 14:15
Sono tremende la maggior parte delle foto in quell'articolo, ma sono post prodotte in modo orribile o c'è qualcosa che non va nelle lenti? A parte che sono quasi tutte sottoesposte, in alcune tipo questa sembra addirittura che la lente sia decentrata Possibile che la vignettatura sia così forte su un 28mm a f/5.6? Ma anche in quelle a 50mm c'è una vignettatura enorme. www.macfilos.com/wp-content/uploads/2024/09/Leica_M11-D_JonoSlack_L100 |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 14:54
“ Comunque non penso che un'ottica di pregio la sappia fare solo un determinato marchio „ quoto al 100%, di lenti ottime anche nell' analogico ce ne sono tante, ripeto sfido chiunque a trovare differenze tra un Canon 50 1.4 LTM e un summilux, all' epoca il parco ottiche di Canon a telemetro era molto più variegato di Leica, il ritiro della prima dalle telemetro ha facilitato non poco Leica..oltre alle sventure occorse a Zeiss. global.canon/en/c-museum/lens.html?s=s Alcune dopo oltre 60 anni hanno quotazioni in linea con le Leitz. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 15:26
Cito da Alessandro Pollastrin: “ Occhio che i miti del passato , di solito, nel commercio sono solo acchiappa citrulli. „ Uno per tutti, e nemmeno caro: il Carl Zeiss Jena 180mm. f:2,8, in montatura Exakta o Praktina, o 42x1. Splendido, anche montato su Sony A7r. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 15:36
Quando si dice fair play: qui www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4886370&show=2 discussione "gemella" di questa, mi è impossibile partecipare. Che bello, discutere, quando alla discussione è ammesso solo il "coretto" di chi condivide. Io, per principio, non escludo mai nessuno. Ah già, va stigmatizzato chi non mostra sufficiente rispetto per l'altrui scelte. Tutto bello, tutto tanto buonista, tutto tanto inclusivo (escludendo chi non la pensa come, spiace dirlo, il gregge). Che ridere. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 16:07
Cito da Odysseus, nella discussione preclusami: “ Inoltre... vorrei più rispetto per chi in Leica M (digitale e analogica) trova o ha trovato uno strumento preferibile ad altri, per esprimere la sua arte fotografica . „ Davvero, mi chiedo dove si sia mancato rispetto. Poi, io, più modestamente, non mi ritengo praticante dell'arte fotografica. Tali elevazioni le lascio ad altri, io, più modestamente, pratico la fotografia e mi ci diverto. Leica è comoda? Si; Leica è una delle migliori fotocamere a telemetro 35mm.? Si. Ciò non esclude che sia data identica considerazione a Contax che, rispetto a Leica, adottò peraltro soluzioni più avanzate e che la rendevano assai più adatta alle condizioni "estreme": una per tutte, che non tenere il tappo sull'obbiettivo provocasse un bel buco sulla tendina a causa dei raggi solari concentrati sul piano focale. O il telemetro a larghissima base, o l'attacco a baionetta, sin dal 1932. E Cito ancora da Odysseus (che peraltro stimo molto e non escluderei giammai da una discussione): “ Schyter fai il bravo... anzi, vai a giocare con le 'ruzziche' Carl Zeiss della messa a fuoco sulla Contarex Ciclope e sulla Kiev 4 a telemetro! (Le ho avute entrambe e la Kiev 4 l'ho ancora, come nuova). Ma come si fa a concepire due fotocamere così 'impossibili' e pretendere pure di venderne più delle Leica... „ In cosa, la Contax e la Contarex sarebbero "impossibili"? Quali sarebbero le "ruzziche" di questi apparecchi? Ammetto la monumentalità della "Kompromißlos" Contarex, che si fa ampiamente perdonare grazie alle sue ottiche superlative. Se poi prendiamo in considerazione quanti esemplari siano stati fabbricati e venduti della erede (non copia: erede!) della Contax-II/III, la Kiev, vediamo che siamo sui grandi numeri, ma belli grandi!. |
| inviato il 22 Settembre 2024 ore 18:21
Che poi, ecco che leggiamo anche le solite "accuse", non appena uno si distaccasse dall'immancabile proscìnesi al bollo rosso; in questo caso, ridotte a Lancisti vs. Alfisti (io uso Toyota, con mia piena soddisfazione, peraltro). Dunque, io amo le fotocamere Contax a telemetro ed ho piacere ad usarle: sono quelle sulle quali ho imparato a fotografare. Le loro ottiche sono davvero belle e dall'ottima resa. Con questo, io non "diminuisco" il prestigioso marchio di Wetzlar; sarei × (l'algoritmo di qui è talmente buonista, da trasformare in "x" anche ipo.crita ): da anni possiedo ed uso un corredo M6 acquistato qui a Trento; da quando lavoravo a Genova, oltre 10 anni fa, Possiedo una IIIc ed una IIIg, in perfetta efficienza con ottiche relative. Da un anno circa, ho una M4 con Summicron 50/2 e 90/2, che ho fatto rimettere a nuovo da Castelli, che mi da' soddisfazione. Ho acquisito da poco (ed in un colpo solo): - Leica M4 - Leica M3 (due esemplari) - Leica IIIf (" numeri rossi ", con autoscatto) - Leica IIIg - Leica IIIb (con Sonnar 50/1,5) - corredo di varie loro ottiche (tra cui qualcuna non comune). Tutto materiale che con relativo sacrificio, farò revisionare dal mio tecnico di fiducia, perché per me le fotocamere e gli obbiettivi non devono restare inoperosi in vetrina. Nello stesso tempo, ho anche il mio corredo Kiev, tenuto in perfetta efficienza, così come altrettanto amo usare pure la Zenit, o la mia Praktica ed ottiche Carl Zeiss Jena, Pentacon, Sovietiche varie, dai supergrandangoli MIR e Flektogon, fino al mastodontico Carl Zeiss Jena "Spiegelobjektiv" 1000mm. f:5,6 (14kg. di obbiettivo, in comodo baule di trasporto). Non ho preclusioni, non ho pregiudizi, ma talvolta mi piace ironizzare su certi elitarismi ... poi mi chiedo cosa vi sia di più elitario del fotografare con una GOMZ "Sport" dotata di Carl Zeiss Jena Tessar 50/2,8... Per questo, quando leggo gli iperbolici, funambolici " Leicavelviaismi " del nostro immancabile Bruno, sorrido con un po' di affetto, perché non è cattivo e (qualche volta) sa stare allo scherzo. Rido un po' meno, ma riesco ugualmente ad ironizzare sugli altri del " non avrai altro bollino rosso all'infuori di me ": tutto sommato, è una debolezza che nasce dalla stessa passione che ci accomuna: la fotografia. Però permettetemi: discettare della metafisica del monitor-si/monitor-no sull'ennesima Leica M, può indurre al sorriso e ad un briciolo di sarcastico umorismo, suvvia! |
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