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Ma voglio introdurre un po' di pepe, ulteriore pepe in questa discussione fra appassionati. Prendo spunto da riflessioni sul pugilato che faccio da un po' e che si sono ravvivate con i recenti episodi alle olimpiadi di box femminile, polemiche montate ad arte, probabilmente, ma che comunque fanno pensare. La Carini, all'indomani dell'incontro con la Khelif: "Non me la sono più sentita di combattere dopo meno di un minuto. Ho preso un colpo al naso e ho perso l'equilibrio, non respiravo e quindi ho detto basta". "Mi faceva malissimo il naso" ecc. Ho spesso trovato curiosa la definizione del pugilato come "nobile arte". Sinceramente non c'ho mai trovato nulla di nobile in uno sport il cui fine consiste nello spaccare la faccia all'avversario e mandarlo al tappeto in trauma cranico commotivo. Quanti episodi si contano di pugili finiti al tappeto e che non si sono più ripresi? In quali arti marziali si contano i morti ed i danni cerebrali permanenti che si contano nella box? Uno potrebbe controbattere che anche in altri sport si crepa, in F1 si crepa (anche sulla F1 sarei critico), in moto si crepa, Leo David è morto sciando ecc. ecc. ma in quegli sport si tratta di veri e propri incidenti, nella box lo scopo è sconfiggere l'avversario procurandogli dei danni fisici inevitabilmente, è la filosofia violenta sottostante, "io sono più forte e ti spacco la faccia", non " io sono più forte e vado più veloce". In conclusione io sarei per la abolizione della box e degli sport marziali in cui si tirano pugni o, peggio ancora, calci alla testa dell'avversario.
Per la "Noble Art" invece questa definizione serve a distinguere uno stile di combattimento comunque raffinato e codificato, e quindi di gran lunga evoluto, rispetto a una qualsiasi, volgare, zuffa da strada anche se poi è da questa che trae origine. Che poi i combattimenti negli Stati Uniti, almeno fino agli anni '20, poco avessero a che fare con la Nobile Arte è un altro paio di maniche, ma le intenzioni, almeno quelle che diamine, andrebbero fatte salve!
E anche le tragedie, ce ne sono state tante sul ring, sono quasi sempre avvenute a causa di managers e di organizzatori disonesti, non a causa dello Sport in sé.
Perché quando su un ring metti di fronte un giovane e potente Peso Massimo di 20 anni contrapponendolo a una vecchia cariatide che potrebbe essere suo padre, e casomai è pure di una categoria inferiore, solo per 'irrobustire" senza sforzi, e senza pericolo, il record del giovane ventenne è ovvio e direi anche inevitabile che uno spettacolo del genere possa finire in tragedia.
@Andrea il sommo Brera fu Carlo scriveva che se invece che coi coltelli le questioni si fossero risolte su un ring, allora sarebbe stato un vantaggio per la civiltà! La boxe l'avevano sospesa in Svezia, poi l'hanno riammessa. Non sono stati tanti i morti sul ring. Sono stati moltissimi invece i pugili "suonati" a fine carriera. Alla fine c'è cascato anche Ali, che è stato rovinato da quel genio del male chiamato Don King. Gli proponeva borse irrinunciabili e lui abboccava. Dopo il Thrilla-in-Manila avrebbe dovuto farsi da parte.
@Rocco di Ali ho Compubox che ti lista tutti i pugni dei suoi incontri, mi è costato una fortuna. Magari c'è anche per Hagler, ma ho già "dato" per Ali. Personalmente non mi sento all'altezza di giudicare come farebbe un arbitro perché non ho la preparazione tecnica per farlo. Ai tempi l'esito era stato divisivo, non saprei proprio.
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