RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Ma fotografare e' difficile?


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Ma fotografare e' difficile?





avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 8:20

Mi limito a rispondere al quesito senza addentrarmi ulteriormente nella discussione secondo il mio punto di vista, che possa piacere o meno così è è tale rimane.
Oggi produrre immagini non è difficile sia che si usi una fotocamera che uno smartphon;altra storia è fare una foto che racconti un qualcosa e non sia l'ennesimo già visto oppure un esercizio di grafica.

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 8:37

@Rombro

1) La macchina fotografica più utilizzata al mondo è lo smartphone;
2) lo smatphone è quel dispositivo aspirazionale attraverso il quale, già oggi ed in futuro ancora di più, il consumatore esprimerà anche i propri diritti di cittadino (accesso banca, sanitario, voto politico, etc.);
3) l'originario machine-learning che inizialmente si distingueva in supervisionato e non, iniettato nel calderone del mercato consumistico sotto l'acronimo omnicomprensivo di A.I., utilizza il modo palese gli smartphone come palestra preferenziale per testare le sue potenzialità.

Un filosofo della comunicazione, e tu mi insegni come fotografare coincida in larga misura con il comunicare, non si chiede se fotografare in futuro sarà più facile o difficile ma - più miratamente e cinicamente - se sarà ancora possibile. La filosofia è sempre oltre l'utile, ma non inutile: ha una domanda in più e la pone più in avanti rispetto al contemporaneo.

Non si ricorre alle origini della fotografia per puritanesimo ma per tenere saldi, nella mente, quei pochi principi "essenziali" che consentano un'analisi eziologica, e non a spanne, dell'evoluzione del medium in quanto tale; viceversa ci verrebbe a mancare qualsiasi punto di riferimento e dovremmo rassegnarci all'ibridume non solo tecnologico quanto libertario ed espressivo.

Tantomeno si ricorre alla pragmatica [linguistica] per snobbismo: la richiesta di un nuovo lessico per la cultura dell'immagine digitale è - di nuovo - essenziale non solamente allo studioso, puntiglioso e noioso per definizione, ma proprio al consumatore finale affinché possa comprendere anziché "credere". Le palesi difficoltà a partorirne uno che abbia verosimiglianza con i nostri sensi [mondo degli oggetti] se da un lato ha motivazioni squisitamente commerciali [lo capiamo e non lo condanniamo] dall'altro testimonia l'incertezza e la transitorietà di questo specifico momento storico.

Un saluto.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 8:38

Occhio, però, che rischia di diventare un po' il sostituto della kulturah lollusiana per quelli che sono a digiuno, non capiscono o non sopportano la filosofia.


Chi ci capisce davvero è in grado si esprimere le proprie idee anche in merito a faccende complesse facendosi capire anche dal proprio salumiere.
Il fumo e l'arrosto sono quasi sempre inversamente proporzionali.

Mica lo dico solo io, lo diceva tale Friedrich Nietzsche.

"Chi conosce in profondità si sforza d'essere chiaro; chi vorrebbe sembrare profondo alla moltitudine si sforza d'essere oscuro."

Ed io molto modestamente aggiungo che essere chiari e semplici mica tutti son capaci e mica tutti vogliono.
Ricordo un esame durante il quale stavo arrabattandomi un po' perchè non ero preparato come avrei dovuto e mi sentii dire dall'esaminatore: "Senta, Lei fin'ora ha detto delle PAROLE. Per favore dica delle COSE."

Poi magari sono io che sono scarso e non capisco niente...

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 8:51

Dispositivo aspirazionale è bellissimo...MrGreen

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 8:51

@Nocram
1) La macchina fotografica più utilizzata al mondo è lo smartphone;
2) lo smatphone è quel dispositivo aspirazionale attraverso il quale, già oggi ed in futuro ancora di più, il consumatore esprimerà anche i propri diritti di cittadino (accesso banca, sanitario, voto politico, etc.);
3) l'originario machine-learning che inizialmente si distingueva in supervisionato e non, iniettato nel calderone del mercato consumistico sotto l'acronimo omnicomprensivo di A.I., utilizza il modo palese gli smartphone come palestra preferenziale per testare le sue potenzialità.

Un filosofo della comunicazione, e tu mi insegni come fotografare coincida in larga misura con il comunicare, non si chiede se fotografare in futuro sarà più facile o difficile ma - più miratamente e cinicamente - se sarà ancora possibile. La filosofia è sempre oltre l'utile, ma non inutile: ha una domanda in più e la pone più in avanti rispetto al contemporaneo.

Non si ricorre alle origini della fotografia per puritanesimo ma per tenere saldi, nella mente, quei pochi principi "essenziali" che consentano un'analisi eziologica, e non a spanne, dell'evoluzione del medium in quanto tale; viceversa ci verrebbe a mancare qualsiasi punto di riferimento e dovremmo rassegnarci all'ibridume non solo tecnologico quanto libertario ed espressivo.

Tantomeno si ricorre alla pragmatica [linguistica] per snobbismo: la richiesta di un nuovo lessico per la cultura dell'immagine digitale è - di nuovo - essenziale non solamente allo studioso, puntiglioso e noioso per definizione, ma proprio al consumatore finale affinché possa comprendere anziché "credere". Le palesi difficoltà a partorirne uno che abbia verosimiglianza con i nostri sensi [mondo degli oggetti] se da un lato ha motivazioni squisitamente commerciali dall'altro testimonia l'incertezza e la transitorietà di questo specifico momento storico.


In questo, checchè se ne pensi o dica c'è del vero, tanto, forse troppo.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 9:40

Per me è facile scattare foto. Anche ieri l'ho fatto circa 50 volte. MrGreen

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 9:45

@Maserc

Lo trovo molto azzeccato.
Devo ringraziare il sito/canale Saggiamente - podcast Pixel club - di Maurizio Natali nel quale lo sentii menzionare per la prima volta, qualche anno fa, durante una discussione sulla fotografia. Si può ipotizzare un legame dell'intero concetto [dispositivo-aspirazioni-diritti] alle capacità visionarie di Steve Jobs, ma non è detto.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 9:52

@Pizza Diavolo
Per me è facile scattare foto. Anche ieri l'ho fatto circa 50 volte.


Fra uno scatto e l'altro ci scappa pure il tempo per due chiacchiere, un panino, uno o più bicchieri di buon vino, e qualche sana riflessione.
Il divertente della fotografia "dilettantesca" è soprattutto attorno al mirino.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:21

Sulla domanda che dà il titolo al thread...

Tecnicamente è diventato più facile e alla portata di tutti sia fotografare (inteso come azzeccare i parametri di scatto) che correggere la foto in . Per la postproduzione "di alto livello" le differenze sono più marcate ma probabilmente si appianeranno con l'avvento della AI.

Inoltre è diventato più semplice anche diventare "relativamente bravi" come fotografi. Questo perché abbiamo la possibilità di fare più prove con riscontri immediati (digitale), si hanno più risorse disponibili in rete, si possono ricevere suggerimenti sui forum, visionare miliardi di foto fra cui quella dei grandi autori da cui trarre ispirazione ecc.
Basta un po' di impegno e pazienza nell'ottenere i risultati e sapere cosa cercare (quest'ultima forse è la parte più difficile).

Di contro la produzione di fotografie, col cellulare, è diventata alla portata di tutti (anche dei non appassionati) e soprattutto è diventata alla portata di tutti la pubblicazione delle foto.
Per cui la qualità delle foto pubblicate si è sensibilmente abbassata, ma non solo, è diventato anche più difficile essere originali.









avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:27

Molti contestano la tecnologia avanzatissima di Fotocamere e Smathphone, ma la sostanza è che con tali tecnologie è aumentato a dismisura il numero di quelli che sanno fotografare.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:36

Probabilmente si potrebbe formulare una nuova domanda. Quantomeno per i più maturi...MrGreen
"La fotografia digitale, ha migliorato i miei scatti?"

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:42

@Maserc
Probabilmente si potrebbe formulare una nuova domanda. Quantomeno per i più maturi...MrGreen
"La fotografia digitale, ha migliorato i miei scatti?"


Non dovrei esser io a dirlo, tuttavia non credo, bravo ero e bravo resto.MrGreen
Però devo dire che il digitale mi ha reso tutto "più facilmente complicato".;-)

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 12:18

Probabilmente si potrebbe formulare una nuova domanda. Quantomeno per i più maturi...MrGreen
"La fotografia digitale, ha migliorato i miei scatti?"


Nel mio caso sì. Le mie foto però sono migliorate, non i miei scatti: col digitale posso fare cose che con l'analogico si facevano in camera oscura o in tipografia. Siccome non ho nè una camera oscura nè una tipografia ovviamente riesco a fare cose che prima non potevo fare, e le foto se ne giovano.
Se parliamo invece di scattare (esposizione, inquadratura, composizione eccetera) siccome non mi servono raffiche esagerate e autofocus fulminei non mi pare che le cose siano molto cambiate, per me, dai tempi dell'analogico. Ai tempi non avevo l'autofocus, ecco, quello è forse il solo vantaggio notevole, per come scatto io. Ma pensandoci bene l'autofocus esisteva già ai tempi dell'analogico...

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 12:24

@ Maserc
Anche per me la risposta è no, e ne ho perfino “le prove”
Qualche anno fa, per la medesima curiosità che esprimi, ho tirato fuori vecchie stampe di provini a contatto e il risultato è questo





Scatto ancora oggi con una 1DX e zoom vari, praticamente come facevo negli anni '70 con una Pentax Spotmatic e un cinquantino fisso ;-) usando spesso (non proprio sempre) la medesima “terna” che avrei usato allora
Può essere considerata “coerenza di visione” come “mancata evoluzione” ma mi ci trovo bene e continuo così.
Il grande cambiamento, ovviamente, è la fruibilità:
adesso, un'ora (poco più o poco meno) dopo la gara posso mettere a disposizione un servizio sintetico x diffusione stampa – web – social
allora, finito tutto consegnavo la borsetta con i rullini all'agenzia e non li vedevo più, salvo quelli che a volte tenevo personali per me, tutto qua

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2024 ore 13:02

Penso che un po' dipenda dal genere che si fa.
Ma vedere subito il risultato, ti permette di "osare" di più.
Nella foto in studio, ad esempio una gestione delle luci differenti. Certo, prima c'erano le polaroid. Ma non è esattamente la stessa cosa. Col tethering, vedi proprio come viene la foto, non una sua approssimazione.

Stessa cosa in paesaggio. Oggi con lo stacking o con il bracketing, puoi ottenere esposizioni "impossibili" in epoca analogica. Potevi fare post produzione anche allora, ma non con lo stesso grado di finezza.

Con questo, si potrebbe semplificare dicendo che quello che ne giova è solo l'aspetto "tecnico" della foto, ma per esperienza, ritengo che non sia proprio così.




Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me