| inviato il 13 Luglio 2024 ore 16:43
Vecchia scuola, Bergat. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 16:44
In epoca analogica con la Nikon esponevo a valor medio con predominanza a valor centrale. Con Hasselblad invece mi divertivo con esposimetro esterno con più misure a luce diretta e riflessa. E non si sbagliava mai neanche con le dia che hanno tolleranze minimali. Poi è arrivato il matrix ed è stato un toccasana. Mail primo matrix (presente sulla Nikon FA) non era prefetto, poi è migliorato man mano. Oramai da 10 anni uso aps-c e il matrix fuji è eccezionalmente perfetto. Non sbaglia mai, neanche in controluce. Ora uso solo questo. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 16:58
Beato te! Zero sfuocati e tutte esposizioni perfette. Sta Fuji è proprio fantastica |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 17:29
Per me é il soggetto la cosa più importante e non il range di utilizzo del sensore. É un punto di partenza mentale diverso. Ad esempio, vedo un tramonto, punto lo spot sul cielo "arancione" e decido quanto luminoso potrá essere quel colore. Me ne frego se il sole poi non é in gamma e viene molto chiaro o c'é parte del primo piano nerissimo. Con il software poi ottimizzeró il concetto. Ma é con l'esposizione in macchina che creo la foto, non con il pc. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 17:34
Sintetizzando il tutto. L'esposizione non può essere considerata giusta o sbagliata, ma é una scelta |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 17:55
Nel paesaggio puó essere una buona tecnica per previsualizzare qual'é il risultato che si vuole ottenere. Certo al giorno d'oggi abbiamo la possibilitá di scattare in Matrix/Valutativa, e poi a PC tirar su un livello di qua e un cursore di lá. E magari essere convinti di aver fatto un capolavoro, anche perché i nostri amichetti ci riempiono di like questa immondizia che publichiamo. Una volta l' esposizione era presa molto sul serio invece, perché faceva la differenza tra proiettare o buttare nel cestino una dia. Ed erano soldi sprecati. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 18:45
I principi e le basi della fotografia tornano sempre utili. Avendo gli scatti costo zero si produce un sacco di robaccia. Che nel 99% dei casi finisce negli hard disk per essere dimenticata. E va bene così. Se però vuoi produrre una stampa di dimensioni grandi o medio/grandi che rispecchi al 100% quello che desideri devi unire competenza e tecnologia per avvicinartici al massimo. Il sistema zonale è ancora oggi una delle basi di partenza e noto spesso che in tantissimi ignorano l'istogramma che ha con esso relazione e lo tolgono dalla schermo di ripresa o dal programma di sviluppo perché ingombra o disturba. Tanto ci pensa Matrix (non quello di Neo e Morpheus). Pure io spesso lo faccio ma non in situazioni di luce critiche o per la produzione alla quale tengo particolarmente. Per questo ringrazio chi può fornire indicazioni utili a riguardo visto che non si finisce ma d'imparare. Oggi contano molto di più i mpx, gli fps, il riconoscimento af dei grilli ecc. che un'esposizione curata a puntino o una messa fuoco accurata (tanto ci pensa la macchina). Tutte cose bellissime, intendiamoci, ma che se prendono il sopravvento possono diventare controproducenti. Questo ovviamente è un pensiero del tutto personale e prescinde dal contenuto artistico e comunicativo dello scatto e riguarda la fotografia amatoriale che a mio modo di vedere è spesso ben distinta dalle esigenze professionali. |
| inviato il 13 Luglio 2024 ore 20:00
Hai detto bene, Kelly. Molti pensano che fare foto concettuali li immunizzi dalle critiche di carattere applicativo basilare, che tradotto significa: non serve a niente, o non è sufficiente, fare robe cervellotiche o concettualmente "dense", se poi le foto sono banalmente esposte male, o non idoneamente (rispetto allo scopo); esattamente come è inutile fare foto "wow", se poi sono viste e straviste, e pure senza contenuto. Ma davvero c'è bisogno di ribadire 'ste cose? Per carità, in questo momento ci leggono tanti nuovi utenti, con la macchina appesa al collo da poche settimane, e quindi può servirgli sentirsi dire queste ovvietà, ma ad un certo momento...direi anche no. |
| inviato il 14 Luglio 2024 ore 10:00
L'Esposizione spot puntando lo spot sulla zona più chiara e sovraesponendo di 2,3 stop ad ISO base (con il sensore della Canon 5DmkIV, con altri sensori può essere diverso il valore di sovraesposizione) è all'atto pratico una metodologia operativa per fare ETTR. |
| inviato il 14 Luglio 2024 ore 10:11
Concordo con @Andrea.taiana Per fare proprio le cose per bene, bisognerebbe anche verificare (sempre in spot) dove stiamo bucando le ombre, così da avere esattamente l'idea di cosa stiamo registrando e come. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 3:32
@Andrea, Frank aggiungerei sommessamente: se fai ETTR a ISO base (come è canonico, ma esporre a dx anche ad alti ISO ha in alcuni casi abbastanza circoscritti un suo perché, solo che non è più ETTR propriamente detto) recupera la sovraesposizione in PP partendo da un raw lineare. Cobalt propone Repro, per esempio. In questo modo preservi la dinamica e il colore della tua immagine, a scapito di qualche passo in più di PP per il colore di tuo gusto. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:40
Ma ha ancora senso scattare in ETTR con i sensori moderni? Io usavo questa tecnica coi CCD. Piuttosto, in alcuni generi fotografici come in paesaggistica, se proprio devo avere le ombre più pulite ed una (piccola) estensione della GD faccio più scatti con gli stessi parametri e li fondo insieme. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:46
@Mirko73 Pure con i CCD puoi realizzare più scatti e fonderli insieme, non è questione di tipo di sensore. L'ETTR migliora il SNR in ogni condizione di scatto, usarlo o non usarlo è questione di mera scelta personale. E' ovvio che se sono in contesto dinamico (sport, reportage, ecc) e per fare ETTR sono costretto ad usare tempi troppo lenti, rinuncerò ad usarlo. Ognuno poi, io credo, lo usa un po' per come gli è più congeniale. Io faccio soprattutto reportage ed usare l'ETTR mi consente di portare a casa la maggior parte dell'informazione presente nella scena, da regolare in post. Come qualcuno faceva giustamente notare, usare l'ETTR scattando in JPG (in scene ad alto contrasto) è assolutamente controproducente; meglio esporre correttamente per i soggetti. Se si legge con attenzione l'intervento di Valgrassi sopra, risulta evidente come l'ETTR non sia un sostituto del HDR, ma piuttosto un metodo di ripresa che massimizza la qualità in una sola ripresa (in termini di SNR, quindi rumore, recuperi, ecc). Tanto è vero che si può ottenere una pulizia file paragonabile o addirittura migliore utilizzando uno 'stack' mediato di vari layer, senza necessariamente ricorrere ad ETTR. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:21
Ma state raccogliendo dati di laboratorio o facendo Fotografie. Io, davvero, sono allibito. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:33
"Ad esempio, vedo un tramonto, punto lo spot sul cielo "arancione" e decido quanto luminoso potrá essere quel colore[...] Con il software poi ottimizzeró il concetto". Ho soltanto detto che usando lo spot in un certo modo si può fare ETTR Edobette. Quando sei su cavalletto fare foto di paesaggio con ETTR non costa nulla. Ed è con la ETTR che poi in postproduzione riuscirai ad ottimizzare il concetto avendo a disposizione un solo scatto. Se sono su cavalletto talvolta poi anche io faccio più di uno scatto di paesaggio notturno e poi medio (con la 60D lo facevo sempre). |
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