| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 5:03
La Sony A7III una volta settata te le invia automaticamente sul dispositivo. Non è questo il problema. Ho già detto prima. Il problema è saperlo prima perché cambia anche e soprattutto il modo di scattare e di settare il jpg x i suoi vari parametri. E inoltre e soprattutto c'è il fatto che per determinate richieste la qualità del telefono è sufficiente. In questo caso parliamo di un po' di reportage su facebook/ Instagram. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 5:08
Poi hanno pubblicato anche alcuni dei miei scatti, ma non ne vale la pena. Al di là della velocità di pubblicazione che si risolve sapendolo prima, se la qualità richiesta è quella di un buon telefono è meglio dargli quella. Poi qualche singolo mi ha ringraziato per le sue immagini, ma tutto sommato non ne è valsa la pena. La prossima volta prima di uscire con 4000€ di attrezzatura valuterò meglio. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 7:29
Morale, semplice: la qualità di immagine serve al fotoamatore, al professionista servono altre qualità….. Meditiamo, gente, meditiamo. La fotocamera professionale è lo smartphone, non l' Hasselblad. La qualità dell' immagine….non l' apprezza nessuno dei fruitori delle immagini stesse, allora….qui prodest?!? |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 7:42
@Makexaos ovvio che un corto di Apple ha un solo fine ed è quasi esclusivamente di marketing e non scopriamo l'acqua calda che probabilmente se diamo in mano un buono smartphone a Steve Mc Curry e davanti gli mettiamo una ragazza afgana farà uno scatto migliore di un foto amatore medio con in mano una A7/R5 etc etc.. Ho visto un backstage , non di questo corto, ma di uno precedente : la crew era ne più ne meno come quella di un film con tanto di dolly, gimbal luci fonici ma al posto di Arry Red etc c'erano iPhone. Basta vedere la lista Netflix delle videocamere approvate per le sue produzioni ; ci sono si le varie Alexa, Red ma accetta anche una Panasonic S1H o una Canon C300 Ho un amico collega validissimo pilota droni FPV che a secondo le produzioni ai suoi droni ci potrebbe essere una copro quando una red ( ha fatto lavori Red Bull, filmato di Olimpiadi Milano etc etc ) |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 7:52
Oggi la fruizione delle fotografie è principalmente social e in seconda battuta digitale a schermo, 4K nel migliore dei casi. Senza nulla togliere alla produzione di stampe di qualità se si pensa di rendere pubblici i propri lavori conviene orientare i propri sforzi a questi utilizzi fotocamera o smartphone che sia. Anche pubblicare buone immagini sui social richiede cura e si può fare bene o male |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 8:03
La qualità media dei quotidiani on line è tranquillamente alla portata dei telefoni. Le foto di Sinner su Repubblica che aveva appena vinto il suo primo Slam avevano qualità bassa, non fosse che per la focale usata, il cellulare bastava e avanzava. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 8:59
La cosa divertente è che ci si fa tante pippe per televisori 4K - 8K, ecc... e poi vanno in onda servizi al telegiornale ripresi con lo smartphone (non sempre ma spesso). Si tratta di un cortocircuito del quale pochi sono consapevoli. Comunque per i social gli smartphone bastano e avanzano, su questo non credo possano esserci grossi dubbi. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:06
Non è detto, l'uso della fotocamera da possibilità che i telefoni non offrono e viceversa, direi che vanno bene entrambi. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:10
Assolutamente le fotocamere non sono superate, semplicemente in molti ambiti un telefono è sufficiente. Non sono superate per il fotoamatore chiaramente, che facendo un discorso di passione e di scoperta, non guarda all'utile, come potrebbe fare un redattore di un quotidiano ad esempio. Poi mi verrebbe da fare qualche considerazione sull'età media dei fotoamatori.... mi sembra in aumento! |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:31
La differenza tra un amatore e un professionista e' proprio questa, nel senso che il professionista capisce immediatamente di cosa ha bisogno il cliente e lavora di conseguenza, l'amatore magari in buona fede arriva con 5 macchine 10 obiettivi ma non centra l'obiettivo. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:37
Non mitizziamo i professionisti e non minimizziamo gli amatori. Ci sono Pro che seguono un solco ben preciso e guai a cambiare e Amatori molto concreti e flessibili capaci di adattarsi alle situazioni più disparate. Di sicuro i Pro sanno gestire meglio il Business e spesso puntano al massimo guadagno con il minimo sforzo |
user126772 | inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:44
Se nomini il cliente parli di parcella e quindi di professione. Il foto amatore, per definizione, non guadagna dalle proprie foto. Se lo fa diventa professionista. Poi si può discutere di professionisti più o meno capaci. |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 9:44
Io credo che il fulcro del discorso orbiti proprio intorno ai generi fotografici. Un tempo i più grandi fotografi arrivati ad un certo livello venivano selezionati dalla stampa che era, diciamo, il punto di arrivo che gli permetteva di portare a casa la pagnotta ed avere il tempo di curare i proprio progetti personali. Oggi la Stampa non esiste più, o meglio... è qualcosa di completamente differente. Incassa e sopravvive con la pubblicità quindi molto meglio avere il contenuto nell'immediato anche se fa c@care piuttosto che il giorno dopo con una qualità super che crea solo problemi di divulgazione (il formato web più è leggero e meglio è...) solo un'immagine su un miliardo si eleva talmente tanto da dover poi essere stampata o comunque usata in formati maggiori. Quindi per i fotoreporter, come per i calzolai a suo tempo... è giunto il tempo di guardare in faccia la realtà. Una volta c'era il giornalista scrittore e cera il fotoreporter. Oggi con un cell al giornalista fanno fare tutto. Jazzcoks non ha fatto altro che evidenziare la propria esperienza sul campo e giustamente la prossima volta ci penserà 100 volte prima di mettere a rischio l'attrezzatura per fare qualcosa che poi non viene correttamente valorizzato da un committente cui poco importa la qualità. Combattere il "sistema" non ha senso quindi o ci si adegua ad esso oppure si cercano altri lidi, altre nicchie, in cui ancora conta la qualità. Purtroppo c'è gente che perde il lavoro ma il compito di reinventarsi tocca a loro, anche la AI sta facendo fuori la categoria dei traduttori, per esempio, e spetta a loro trovare un lido in cui esprimersi. Al Progresso (se così lo vogliamo cambiare) non ci si può opporre. Nella selezione naturale non sopravvive ne il più forte ne il più intelligente ma solo quello con la maggiore capacità adattativa. Guardate che tra poco anche in "cannoni" a bordo campo diventeranno roba buona per i ferrivecchi... |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 10:31
“ Quindi per i fotoreporter, come per i calzolai a suo tempo... è giunto il tempo di guardare in faccia la realtà „ il mio calzolaio mi fa pagare il suo lavoro, e pure non poco |
| inviato il 30 Gennaio 2024 ore 10:40
“ il mio calzolaio mi fa pagare il suo lavoro, e pure non poco „ si ma sono meno, ma al di la del paragone molti fotoreporter non sono più pagati come prima ma si sbattono loro e poi speran di vendere qualcosa. Alla fine saranno sempre meno, in molti casi si è virato alla produzione di qualcosa per le mostre creando una sorta di fotografia di iconografia del dolore dove c'è meno importanza per la storia singola, si fanno bellissime foto che accomunano secondo una visione varie parti del globo magari diversissime tra loro. |
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