| inviato il 03 Dicembre 2023 ore 10:39
Il problema degli alberi ha purtroppo un'estensione altrettanto globale di quella del clima: significa che è uno dei principali. Lo sfruttamento sostenibile di appezzamenti forestali, in sé, non sarebbe nemmeno tanto problematico, ma il nocciolo della questione è proprio la sistematica eliminazione di intere foreste per far posto ad altro; che si tratti di mais per biomassa, come accade da noi, o di canna da zucchero, come avviene in Africa ad opera di inprenditori indiani, o per impiantare miniere e attività industriali, è sempre indice della complessità del problema dovuta al fatto che si ricollega ad una moltitudine di altre questioni che andrebbero affrontate congiuntamente. |
| inviato il 03 Dicembre 2023 ore 11:16
“ In Italia siamo solamente bravi a lamentarci che ci imporranno le auto elettriche, quando dovremmo imparare a ridurre quanto possibile l'uso dell'auto, almeno in città e per brevi spostamenti „ Questa è esattamente la fotografia, impietosa ma autentica, dell'arretratezza della mentalità dell'italiano medio. Un aneddoto personale: non ho più rinnovato la patente già da oltre 20 anni, optando per i mezzi pubblici sulle distanze medio-lunghe e andando a piedi o in bicicletta nei dintorni di casa, confortato dal fatto che all'estero, vedi in Germania, ci fossero persino parecchi stimati professionisti o imprenditori, della mia generazione, che la patente non l'avevano nemmeno mai presa eppure vivevano benissimo e senza problemi. Però, nonostante viva in un paesotto di nemmeno 5000 anime e non in una metropoli, anche qui non mi è stato facile togliermi di dosso l'etichetta di retrogrado o peggio. Alle volte mi chiedo come dovrei trattare, a mia volta, tutti i compaesani che all'auto non riescono a rinunciare nemmeno per quei 50 metri che li separano dal bar e che già porconano in turco per la cronica mancanza di parcheggi pubblici nelle adiacenze (bada bene, fuori dalla stagione turistica, perché non riesco a immaginare lo stato pietoso in cui versa la loro bile quando è pieno di turisti); li aspetto al varco, se l'Europa terrà duro sulla transizione, quando saranno costretti a sostituire i propri mezzi ancora perfettamente funzionanti. Beninteso, sono perfettamente d'accordo con Lomo quando sostiene che gli sforzi della sola Europa non serviranno a nulla se nulla cambierà nel resto del mondo, ma se il rischio è quello di impattare di brutto con gli eventi spiacevoli, credo sarà meno "doloroso" se ci si arriva già minimamente preparati. E la mia non è semplice rassegnazione, magari un po' di paraculaggine in previsione futura, ma non rassegnazione |
| inviato il 03 Dicembre 2023 ore 11:36
“ Però, nonostante viva in un paesotto di nemmeno 5000 anime e non in una metropoli, anche qui non mi è stato facile togliermi di dosso l'etichetta di retrogrado o peggio. „ Non trovo niente di retrogrado nel non usare l'auto. Purtroppo, nemmeno io potrei restare senza perché a volte ho la necessità di utilizzarla, ma avendo la fortuna di lavorare a 5 minuti da casa, per quel tragitto ho sempre usato la bicicletta e per il resto ne faccio un uso molto sporadico. Se vivessi in città probabilmente non mi servirebbe nemmeno la patente, ma le metropoli le detesto a meno che un giorno non decidessi di trasferirmi in qualche città scandinava |
| inviato il 03 Dicembre 2023 ore 18:18
@Max_anton “ Le foreste si possono sfruttare economicamente, dall'edilizia al riscaldamento, ma vanno gestiste in maniera ecosostenibile. Per ogni albero tagliato ne andrebbero ripiantati almeno 10. „ Dipende da che piante sono state tagliate e come sono state tagliate, molti anni fa anche se la gente delle mie parti era geneticamente agreste e poco studiata sapeva bene come operare nel bosco ceduo, veniva tagliato a raso a strisce verticali, carpino, frassino quercia, faggio, castagno ributtavano i ricacci dalle ceppaie, permettevano presenza al sotto bosco e poi si selezionavano da soli durante la crescita riportando periodicamente il bosco sempre allo stesso stato in ottima forma. Poi arrivarono "gli esperti" con taglio solo del sottile senza toccare le piante ad alto fusto, risultato: dopo alcuni decenni presenza di alberi enormi, sotto bosco ridotto ai minimi termini, zero rinnovamento e sui pendii le grosse ed enormi piante o col vento o con la neve finisco per sradicarsi con il risultato di creare danni alle altre piante e automatica eradicazione della ceppaia, ora pare sia stato capito e si pensi di fare marcia indietro, nel senso che molte forme di bosco non serve ripiantarle se si usano con metodo. |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 6:52
Biden uno che ha sempre sostenuto le politiche ambientaliste di riduzione di co2, poi che che ci sia riuscito é chiaramente impossibile, non é un'imperatore e nemmeno un dittatore, in democrazia anche l'uomo piu potente del mondo ha un potere di facciata perche ogni azione deve essere discussa e mediata ha detto chiaramente (insieme alla francia) che se non si aumenta l'energia nucleare, sara impossibile raggiungere gli obiettivi dati dall'agenda 2050 di riduzione di co2, quando l'ho letto non ci potevo credere, i verdi americani stanno cambiando opinione ed è clamoroso, il re é nudo finalmemte il motivo é ovvio, impossibile sostenere i consumi di energia elettrica (in crescita) delle moderne societa con solo pannelli solari e eolico, quindi in futuro o continuiamo a consumare energie fossili, oppure se le dismettiamo dobbiamo incrementare il nucleare a fissione ovviamente tutto cio non succedera in europa, il Green Deal EU fallira per idi0zia ideologica dei rosso verdi, che sbraitano continuamente sul riscaldamento climatico, e poi quando si impianta una strategia di ruduzione di co2, impongono che venga escluso il nucleare come fonte di energia utilizzabile insomma se la co2 qui in europa non si ridurra i responsabili sono proprio quelli che ne hanno fatto la loro bandiera politica |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 7:45
Il bosco ceduo è sicuramente la forma più comoda per chi deve gestire il taglio della vegetazione visto che in una unica passata si elimina il 95% della vegetazione e poi per 25- 30 anni non si interviene più, ma è anche la forma di sfruttamento che maggiormente lo degrada e lo impoverisce sia a livello di vegetazione, invece di alberi dei grossi e fitti cespugli, si per la degradazione del suolo che viene completamente esposi per anni. Se il ceduo fosse vantaggioso per le piante si sarebbero evolute in quel modo, il vantaggio è solo per chi lo taglia. |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 8:09
“ Il bosco ceduo è sicuramente la forma più comoda per chi deve gestire il taglio della vegetazione visto che in una unica passata si elimina il 95% della vegetazione e poi per 25- 30 anni non si interviene più, ma è anche la forma di sfruttamento che maggiormente lo degrada e lo impoverisce sia a livello di vegetazione, invece di alberi dei grossi e fitti cespugli, si per la degradazione del suolo che viene completamente esposi per anni. Se il ceduo fosse vantaggioso per le piante si sarebbero evolute in quel modo, il vantaggio è solo per chi lo taglia. „ Non è proprio così o almeno non ovunque, se in molte zone di latifoglie il bosco ora è variegato e sano è proprio per effetto della azione cedua dei secoli scorsi mentre certe faggete coltivate in modo diverso ora hanno creato piante enormi con sotto il nulla perché il terreno è totalmente oscurato e ricoperto da uno strato alto di foglie, bei posti per belle foto ma niente altro, io ho un bosco di proprietà che era di mio bisnonno ( non ho notizie antecedenti) e passato di generazioni fino a me e presto di mio figlio, sempre tagliato ceduo a piccole porzioni, il risultato si vede, bosco completamente misto e sempre infoltito, carpino, quercia, frassino, castagno, tiglio coprono al 90% con qualche macchia di nocciolo e ciliegio selvatico, porzioni tagliate da me quando ero giovane ora sono pronte per un nuovo taglio, in circa trenta anni si ripresenta sempre perfetto, ora in un altro terreno dove avevo dismesso un vigneto e da qualche anno messo a prato ci ho piantato querce, noccioli, carpini, faggi e bagolari, io non vedrò quel bosco adulto ma mio figlio si. |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 10:23
senza entrare nello specifico che ne so poco, da quello che vedo non funziona disboscare e reimpiantare perché la natura è disordinata ma varia, l'uomo tende a reimpianti mono specie, si perde sempre in biodiversità |
user198779 | inviato il 04 Dicembre 2023 ore 11:27
Ma non so io non me ne intendo, ho una casa in collina con 60 ettari di bosco che ad intervalli di qualche anno fanno un taglio selettivo ma dubito fortemente che rispettino le regole. |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 14:59
se non aumenta il nucleare non calera mai il consumo di petrolio, poi a chiacchiere tutti sono buoni ad auspici e propositi nel promettere riduzioni nel consumo di energie fossili la nazione dell'emiro vive estraendo petrolio ma é un fervente sostenitore del nucleare, gia questo me lo rende piu credibile nel volere la riduzione di co2 delle marionette verdi, la cui ip0crisia ho denunciato prima |
user198779 | inviato il 04 Dicembre 2023 ore 16:04
Lomo lo sai che sono contro il nucleare , in Francia si sono rotti il cazzò tra poco si installeranno solo dove ci sono dittature. |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 17:02
GB essere contro il nucleare è lecito, basta che poi la smettiate di lamentarvi del riscaldamento globale io il riscaldamento globale lo voglio perché sto freddo mi ha già rotto, si stava meglio l'anno scorso quindi che devo dirti, anche io del nucleare ne farei a meno, continuiamo così a invocare impossibili riduzioni di co2 e poi a consumare petrolio e aumentare la co2 che a me va benissimo |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 17:22
Lomography La natura fa da sé e non servirebbe nemmeno l'intervento umano per mantenere una biodiversità più varia possibile La gestione forestale serve a tenere le foreste sane, tagliando il vecchio e permettendo alle piante giovani di crescere. Vengono sfruttate economicamente ed in maniera ecosostenibile, anche se a volte si taglia indiscriminatamente senza preoccuparsene, ma direi che nel nostro paese ci teniamo ai boschi e si rispettano le regole. Purtroppo la tempesta Vaia ha dato una mazzata al patrimonio boschivo del nordest e non hanno ancora finito di togliere tutti gli alberi abbattuti che vengono sostituiti da nuove piante per velocizzare la ripresa dei boschi anche se ci vorranno diversi anni. In pianura le cose vanno diversamente. Vivendo in un comune circondato da campi coltivati, il cambiamento l'ho notato negli anni. Ci sono sempre meno boschi e alberi. sostituiti da monocultura e vigna. La biodiversità in campagna è quasi del tutto scomparsa. |
| inviato il 04 Dicembre 2023 ore 18:39
Max figurati non intendo dire che prendersi cura dei boschi sia sbagliato, é il modo di reimpiantare che vedo impoverisce la diversità, poi i boschi del nord sentono meno questo problema, alla fine sono sempre quelle 3 4 piante qualche anno fa ho visto una bosco nella Sila, una cosa mai vista per la bellezza di biodiversità, c'erano almeno 15 tipi di piante, una cosa mai vista e bellissima, li disboscare o incendiare (un delitto da ergastolo in quel luogo) nessun reimpianto potrà mai rimediare alla perdita di diversità |
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