| inviato il 27 Giugno 2024 ore 16:41
Mi fido di te, sono sereno |
| inviato il 27 Giugno 2024 ore 18:17
Il datasheet non riporta alcuna informazione sul potere di risoluzione su RMS. Da però molte informazioni riguardanti la scansione (aggiunte da poco tra l'altro). ********** ********** Eh... è lo specchio dei tempi |
| inviato il 16 Settembre 2024 ore 12:09
Ritiro nuovamente su questo post in quanto harman ha da poco lanciato la phoenix in formato 120. Ho visto diverse prove online, oltre alle ovvie migliorie dovute al formato maggiore sembra che l'emulsione sia notevolmente migliorata, pur mantenendo le sue particolari caratteristiche. Come per il 35 mm penso proverò un paio di rullini anche in 120. |
| inviato il 16 Settembre 2024 ore 17:45
Aumento ulteriormente la media dell'età... Volevo per curiosità avere maggiori ragguagli circa la scansione della pellicola in oggetto. Gli esempi mostrati, tuttavia, mi sembrano molto molto modesti e afflitti da numerosi problemi. Perfino una Gold dei miei tempi mi sembra, a memoria, migliore. Apprezzo molto il fatto che si sia sviluppato in proprio in C41; pratica che tende a perdersi nel tempo. Non ho la minima intenzione di provocare o infiammare ( se succede, mi scuso e ritorno a fare quello che stavo facendo) ma ho ancora difficoltà a comprendere quando, per giustificare il piacere della pellicola, si parli di messa a fuoco manuale, di scatto in M, etc. Io scatto spessissimo così e la parte che mi piace di più della fotografia è tutto il resto che viene dopo: riflettere sulla postoroduziine e imparare, riflettere sullo sviluppo, sulla stampa sotto l'ingranditore, fare i provini, accostarli tra loro, scegliere, criticare i risultati messi a confronto, rifletterci su anche per molto tempo. È questo che facevo in camera oscura ed è questo che faccio ora sviluppando il digitale stampandomelo da me ( con tanti provini dietro ai quali annoto ogni singolo passaggio). Apprezzo ovviamente chi dice che usa la pellicola perché gli da i risultati che vuole: lo capisco per Paolo che fa le sue proiezioni su grandissimi schermi e niente potrebbe dargli lo stesso risultato se non la diapositiva. Lo capisco per chi si stampa in proprio il B/N e infatti io faccio pochissimo B/N. Il colore lo preferisco stampato da me in digitale e non strapazzato da un qualunque laboratorio. Se facessi tantissimo B/N probabilmente riprenderei la pellicola, ma solo per stamparmela da me; la camera oscura crea un aspetto specifico per le foto, a mio parere: la possibilità di schermare, bruciare creare vignettatura, scurire dei cieli con maschere ( avete presente l'abilità di Michael Kenna in camera oscura che esalta la magia dei suoi paesaggi? Non sono solo scatti in manuale e niente AF, sono previsualizzazione di quanto otterrà poi lavorando , e non poco, in c.o.) Quindi, mi va benissimo la pellicola e l'interesse intorno ad essa., ma non perché si scatta in manuale e senza AF. Mi pare troppo poco. |
| inviato il 16 Settembre 2024 ore 19:50
@Giuseppe Pan: avevo letto ( saltellando qui e là) che qualcuno era passato alla pellicola perché poteva usare la reflex in manuale, non avere AF, etc. Molti ad un certo punto, hanno una fase di rigetto per le diavolerie tecnologiche. Io ho qualche dubbio perché, in fondo, la fotografia si fa sempre nello stesso modo ( tempi/diaframmi/iso). Fin dalla pellicola, ho l'abitudine di utilizzare la priorità di diaframmi che è sempre come essere in manuale perché controllo SEMPRE lo stesso i tempi e uso spesso la staratura intenzionale della esposizione. Il digitale poi, mi ha spinto anche ad usare l'istogramma che guardo spesso per avere una ulteriore parametro su cui riflettere; non un automatismo o un aiuto, io lo vedo un parametro che puoi intenzionalmente cambiare. Ricordo bene una intervista sulla rivista " Fitografare" di molti anni fa a Paolo Pellegrin, bravo professionista, che, in pellicola, diceva di scattare in program, tanto comunque aveva una cognizione precisa di cosa faceva la fotocamera, dei tempi e dei diaframmi utilizzati; non li accettava supinamente. Già negli anni '70 in fondo esistevano le priorità. L'AF, poi, io in tutti i paesaggi, naturali o urbani, non l'uso praticamente MAI. Penso che la bellezza della fotografia in pellicola sia quella di poter fare proiezioni dia con più proiettori ( oggi centraline, proiettori professionali e obbiettivi sono fortunatamente abbordabili. Quando ero studente, non me li potevo permettere). L'altro motivo di fascino della pellicola è quello di poter studiare in camera oscura un B/N nei minimi dettagli, provare e riprovare mascherare bruciare.....studiare i provini. Diventare bravo... Non è proibito fare la scansione dei negativi e trasformarli nell'odiato file ( sempre lui) da processare come sempre in PS ( sempre lui), ma....boh... Comunque, qualsiasi passo avanti, in ogni direzione, è sempre ben voluto. |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 6:26
anche chi si sposa spesso evita di fare l'album ma chiede il dvd o chiavetta con le foto e amen (visto in 3 matrimoni qui in Sicilia) e parlando con i fotografi mi hanno confermato questa cosa..? ********** ********** Questa è una aberrazione bella e buona caro Giuseppe, sia da parte degli sposi che da parte del fotografo. Lo è da parte degli sposi perché consente di risparmiare su stampe e album... ma nel contempo priva gli stessi dell'unico vero, tangibile ricordo di quel giorno che per loro è, nella maggior parte dei casi, solo un caos totale, anzi assoluto. Lo è per il fotografo perché da sempre gli originali delle fotografie professionali, i negativi un tempo i files digitali ora, sono e restano di esclusiva proprietà dell'autore, mentre così finiscono persi chissà dove insieme, e questa è la cosa peggiore, con l'"impronta" personale e originale dell'autore. |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 6:34
( oggi centraline, proiettori professionali e obbiettivi sono fortunatamente abbordabili. Quando ero studente, non me li potevo permettere). ********** ********** A chi lo dici caro Claudio... ai prezzi di allora, non mi vergogno di ammetterlo, io non me li potrei permettere neppure ora |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 8:39
“ Volevo per curiosità avere maggiori ragguagli circa la scansione della pellicola in oggetto. Gli esempi mostrati, tuttavia, mi sembrano molto molto modesti e afflitti da numerosi problemi. Perfino una Gold dei miei tempi mi sembra, a memoria, migliore. Apprezzo molto il fatto che si sia sviluppato in proprio in C41; pratica che tende a perdersi nel tempo. „ Come avrai letto, la scansione delle ultime foto pubblicate è stata eseguita con mirroless e ottica macro montati su un tavolo da riproduzione. Questo sistema, per quanto macchinoso da risultati molto più qualitativi di quelli raggiungibili con scanner piani, ma anche da scanner come il fuji frontier. Diciamo che per migliorare la cosa si deve passare a scanner come quello di Diebu o a scanner a tamburo. La scarsa qualità che percepisci in questo caso, penso sia dovuto principalmente alle caratteristiche del negativo usato, il quale non ha sicuramente una grana di un negativo da 200 ASA ma molto superiore. Ricorda poi che stai osservando un'anteprima già compressa per il web quindi difficilmente riesci ad apprezzare il dettaglio fine, a maggior ragione su un negativo del genere. Io credo che la maggior parte di chi ha cominciato a conoscere la pellicola in tempi recenti (nel mio caso nel 2017), ci arriva sopratutto per la curiosità di utilizzare un supporto che non conosce è che di conseguenza ha un fascino intrinseco, da cui negli ultimi anni si è sviluppata una vera e propria moda. Ma se si continua, e qualcosa si studia, si capisce che questo supporto ha delle caratteristiche, che se sfruttate a dovere, possono entrare a far parte del proprio linguaggio fotografico. Per me, che mal sopporto le immagini con uno sharpening esagerato, la pellicola regala una naturalezza della scena che col digitale fatico a raggiungere, sicuramente è un mio limite. Quindi si tratta esclusivamente di cosa si vuole dalle proprie fotografie. L'attrezzatura, il tipo di supporto e il trattamento in camera oscura/chiara sono per me solo una conseguenza della visione che io ho della foto che voglio fare. |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 9:35
Grazie,@ Tone09: ma quando rifotografi con digitale il tuo negativo non hai di nuovo problemi di sharpening eccessivo che non ti piace? Oppure questa era solo una prova? Io nel periodo in cui facevo la scansione dei miei 6x7 ( però erano diapositive Velvia in genere) ottenevo un file che poi non riuscivo più a distinguere, una volta stampato in digitale, dalle foto scattate direttamente con digitali, sharpening compreso. Forse tu normalmente stampi con ingranditore? Comunque ti ringrazio per le informazioni. Per me ogni miglioramento in ogni campo, anche nelle pellicole, è ben accetto. Io, però se si deve fare la scansione, preferivo sempre scattare con diapositive. Risultati migliori, a mio parere, e un riferimento certo per la stampa. Non sarebbe male una evoluzione nella sensibilità delle dia. |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 10:35
“ Grazie,@ Tone09: ma quando rifotografi con digitale il tuo negativo non hai di nuovo problemi di sharpening eccessivo che non ti piace? Oppure questa era solo una prova? Io nel periodo in cui facevo la scansione dei miei 6x7 ( però erano diapositive Velvia in genere) ottenevo un file che poi non riuscivo più a distinguere, una volta stampato in digitale, dalle foto scattate direttamente con digitali, sharpening compreso. Forse tu normalmente stampi con ingranditore? „ Io noto una grande differenza tra file digitale e scansione di negativo/pellicola. Sono sicuro che alcune caratteristiche peculiari della pellicola vengono perse nella scansione. Ho stampato per un periodo con ingranditore ma ora non ho più lo spazio per avere una camera oscura stabile, quindi sono passato alla scansione. Purtroppo non ho le conoscenze tecniche tali da poter spiegarti scientificamente il perchè, ma dalle mie scansioni non rilevo mai l'aspetto di un file "digitale". Poi ripeto,la pellicola oggetto del tread, non è una pellicola convenzionale, è una pellicola che da molti verrebe considerata scarsa per i molti difetti che presenta, tra l'altro nel mio caso scattata con una punta e scatta. Difficile giudicare la qualità della scansione con queste premesse. |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 10:37
Io credo che la maggior parte di chi ha cominciato a conoscere la pellicola in tempi recenti (nel mio caso nel 2017), ci arriva sopratutto per la curiosità di utilizzare un supporto che non conosce è che di conseguenza ha un fascino intrinseco, da cui negli ultimi anni si è sviluppata una vera e propria moda. ********** ********** Una domanda all'apparenza provocatoria, ma ti assicuro Tone che non lo è affatto: hai provato la diapositiva? |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 10:43
Non sarebbe male una evoluzione nella sensibilità delle dia. ********** ********** Te la puoi dimenticare caro Claudio. E pensare che un quarto di secolo fa Fuji progettava emulsioni con sensibilità che si ipotizzava arrivassero a 1 milione di ASA. |
| inviato il 17 Settembre 2024 ore 10:55
Certo che utilizzo anche le diapositive, molto poco rispetto ai negativi, sia per costo (lo sviluppo E6 non è così semplice da fare in casa) sia per fruizione finale dell'immagine, non semplice visto che il meglio lo da sicuramente in proiezione. Ho avuto ottimi risultati (per me) anche tramite scansione comunque. Ad esempio questa è una Ektachrome e100 ripresa con Pentax 645 + 45mm f2.8 + filtro 81A
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