| inviato il 24 Agosto 2024 ore 18:28
“ I cervi possono bramire anche in piena estate. È meno comune ma succede. „ Interessante, pur abitando in un'area con molti cervi e cercandoli spesso anche in quota e in tutte le stagioni non mi è mai capitato di sentire i cervi d'estate. O magari li ho sentiti e ho scambiato fischi per fiaschi. C'entra nulla ma lo scrivo lo stesso. Questa mattina mentre mi preparavo all'uscita al lago (fatto bene un cenerino, ma null'altro di interessante, quest'anno il rosso non si è visto ), era ancora buio e aspettavo schiarisse un minimo nella panchina del mio giardino, ho sentito ululare due distinti gruppi di lupi. Uno a mezza costa nella montagna dietro casa e l'altro a meno di 2 km, in cima alle colline dopo la vallata. In paese qualche cane ha tentato di fare il coro . Mi sono goduto il concerto con una discreta emozione. Sembrava proprio che si parlassero. Poi hanno cominciato a cantare i galli, a transitare le prime auto e si sono zittiti. |
| inviato il 24 Agosto 2024 ore 19:35
A me è capitato di sentirli anche a Giugno. Sempre e solo in montagna, mai in pianura. |
| inviato il 24 Agosto 2024 ore 20:03
Da me ce ne sono svariati branchi nelle montagne e nelle colline, hanno filmato la predazione di una cerva dietro casa mia, ma stanno scendendo anche a valle. C'è un esemplare solitario con problemi fisici che si aggira sul greto del Piave, nella prima pianura trevigiana e sta combinando un po' di guai. Avendo, appunto, problemi fisici cerca prede facili ed è entrato in un giardino azzanando un cagnolino. Nei giornali sta saltando fuori di tutto, sembra che i lupi vadano a suonare i campanelli per sbranare le persone. Si paventano orde di lupi affamati che sicuramente faranno strage di umani. Si leggono certe cose nei giornali che farebbero sorridere, se non rivelassero una drammatica ignoranza nel merito. |
| inviato il 24 Agosto 2024 ore 21:37
“ Interessante. Difficile scambiare il bramito del cervo con l'abbaiare sordo del capriolo. Gli unici bramiti, o pseudo tali, che ho sentito fuori stagione mi sono sembrati emessi dai daini. Non mi riferisco al periodo del loro bramito, che è successivo a quello dei cervi, ma proprio fuori stagione. Il bramito del daino è una via di mezzo tra un greve ruggito e un potente rutto, abbastanza diverso da quello del cervo. Mi hai messo curiosità, settimana prossima vado a fare un giro anch'io. Ho visto che di primo mattino le temperature sono discretamente buone e male che vada mi godrò un po' di fresco;-) „ Sono quasi sicuro che fosse un cervo. E' stato un verso breve, come se avesse dato un colpo di tosse, e non era lontano nel bosco. Conosco bene l'abbaio del capriolo e lo escludo sicuramente, come anche il bramito del daino che mi è capitato di sentire un paio di volte. Al mattino c'è una temperatura ottima, peccato per la solita nebbia che c'è in piana che non permette di vedere bene. |
| inviato il 24 Agosto 2024 ore 21:51
Max non metto in dubbio. Magari sarà capitato di sentirlo anche a me, scambiandolo per altro. Sono solo abbastanza certo di aver sentito e visto dei daini bramire fuori stagione, se non ricordo male nel feltrino in provincia di Belluno. Comunque un giro in Cansiglio me lo faccio di sicuro settimana prossima, in meno di mezz'ora ci arrivo. Non mi ricordo bene in quale area della pedemontana della tua provincia sono stati avvistati anche gli sciacalli, recentemente. Nelle Dolomiti friulane, sempre in provincia di PN, ne hanno anche appeso uno a un cartello, in primavera. Che cattiveria. |
| inviato il 24 Agosto 2024 ore 22:14
Grohmann. Abito in pianura, sono più vicino al mare che alla montagna e a parte i caprioli, lepri, fagiani, volpi non c'è altro. Prima giravo solo in Carnia o Tarvisiano ma è più difficile vedere cervi. Da qualche anno vado in Cansiglio esclusivamente per i cervi, ma solo in autunno per il bramito. Lo sciacallo dorato da un po' di anni ha cominciato ad espandersi in zona Carso e ora sono anche nel resto della regione. Il fatto successo del cadavere appeso è una provocazione degli abitanti del posto, molti dei quali sono anche contrari al parco. Su tutta la pedemontana pordenonese ci sono diversi avvistamenti di lupi e qualche predazione di animali domestici, sempre se siano stati effettivamente lupi o altro, tipo cani randagi. Dovrebbero essere esemplari arrivati proprio dal Cansiglio. |
| inviato il 24 Agosto 2024 ore 22:33
A proposito di lupi, lo scorso anno proprio mentre salivo in auto da Caneva verso il Cansiglio al mattino con il buio, per una frazione di secondo ho visto una sagoma animale scappare nel bosco e ho sempre avuto il dubbio che fosse stato un lupo. Potrebbe essere perché proprio a Caneva se ne sono visti. |
| inviato il 24 Agosto 2024 ore 22:37
Lo sciacallo dorato è presente nel feltrino, un paio di anni fa ne hanno trovato uno morto in un canale, adesso oltre ai lupi ci sono un paio di orsi in "gita" dal trentino.. |
| inviato il 25 Agosto 2024 ore 8:21
Gli orsi che partono dalla Slovenia, visitano il bellunese fin dagli anni '70. Da qualche parte conservo la copia di un Gazzettino dell'epoca, che ne certifica un avvistamento proprio nel Cansiglio bellunese. Sono sempre stati casi sporadici, ma negli ultimi anni se ne vedono sempre di più, l'anno scorso è stato fototrappolato un orso anche a Vittorio Veneto. Credo, data la densità elevata di tali animali in Trentino, dovremo abituarci a molti più avvistamenti di esemplari in espansione. Uno sciacallo dorato è stato investito nel 2021 in provincia di Venezia nell'area di Portogruaro. Sono andato a trovare la mia famiglia al mare a Duna Verde (Caorle VE) un paio di settimane fa e un tizio del luogo mi ha confermato che in quelle aree ormai si rileva una evidente presenza di Cervi. Le colline del Montello distano poco più di 20 km dal centro di Treviso, ma sono già ben popolate dai lupi. In Friuli Venezia Giulia è da tempo certificata la presenza del Cane Procione (che non è il procione americano che siamo abituati a vedere nei film), che si sta espandendo verso ovest, ma anche in Trentino Alto Adige sono stati avvistati in diverse occasioni. A parte gli orsi, che sono volutamente stati reinseriti dall'uomo in Trentino, la diffusione nelle nostre zone di altri animali sembra del tutto naturale. |
| inviato il 25 Agosto 2024 ore 10:04
Grohmann Molte specie animali si stanno diffondendo un po' ovunque. A volte anche per cause umane, vedi reintroduzione o protezione di alcune specie. In Friuli Venezia Giulia c'è ormai un po' di tutto. Sull'isola della Cona, alle foce dell'Isonzo sono stati visti un paio di cervi. Un paio di castori sul Tarvisiano, il ritorno delle lontre, la diffusione dello sciacallo. Sempre sul Tarvisiano la reintroduzione della lince, animale che non è mai scomparso del tutto dal FVG. Il cane procione dev'essere lo stesso animale che ho visto investito tempo fa, e che avevo segnalato al recupero fauna selvatica. Un po' più grande di una volpe dal pelo grigio e nero. Mi sembra però che sia alloctono. Tornando però sull'argomento cervi, ho letto una notizia di qualche anno fa che in Cansiglio si sono diffusi a causa della fuga da un allevamento da quelle parti negli anni '80. Forse Grohmann puoi confermare questo fatto? |
| inviato il 25 Agosto 2024 ore 11:54
Max, i cervi in Cansiglio ci sono sempre stati per quanto ne so io. Frequento l'area dagli anni '70 e li ho sempre visti. Direi che dalla seconda metà degli anni '80 siano effettivamente aumentati, come sono aumentati i visibilissimi danni che provocano alla vegetazione. In Cansiglio la caccia è vietata da tempo immemore, forse questa evidenza, le caratteristiche del territorio, gli inverni un po' più miti, unito alla mancanza di predatori che solo di recente sono tornati, ha causato la proliferazione che si è verificata negli ultimi decenni. Anche nelle aree pedemontane i cervi sono considerevolmente aumentati. I caprioli sembrano decisamente meno rispetto al passato, ma sarà a causa della competizione alimentare con i cervi. I daini li ho sempre valutati più o meno stabili nel numero, ma non ho dati a conferma. Mi sembra di vedere meno volpi da quando sono arrivati i lupi, ma è un'impressione personale. In passato si vedevano molte lepri, ma nei recenti anni, dopo un lungo periodo che non le vedevo, sono tornato a osservarle, nonostante i lupi. Non saprei se è solo casualità o se si sono verificate delle fluttuazioni nel corso degli anni. La lince negli anni '90 è stata segnalata anche nelle più remote aree dell' Alpago, ma non saprei quanto affidabile possa essere stato quell'avvistamento. Il cane procione si è espanso nel corso degli anni raggiungendo autonomamente anche le nostre aree, proveniente da zone della Russia occidentale, dove è stato introdotto come animale da pelliccia. Sembra sia una specie parecchio invasiva e interferente. Le prime segnalazioni nel nostro paese risalirebbero addirittura dagli anni '80. Speriamo non influisca significativamente nell'equilibrio ecologico. |
| inviato il 25 Agosto 2024 ore 12:39
Avevo letto che il Cane procione viene predato spesso dai lupi. Al momento potrebbe avere vita dura. Non lo definirei un arricchimento. |
| inviato il 25 Agosto 2024 ore 13:13
In effetti si, sono tanti, anche per via della caccia vietata al cervo in Cansiglio. Frequento da pochi anni l'area e sulla diffusione cerco notizie e confronti. Anche se trovo spesso notizie discordanti, chi afferma che c'è ne sono pochi, chi tanti, chi pensa che il lupo li estinguerà o altre dicerie. Certo è un peccato se diminuissero drasticamente per colpa dei lupi ma come si dice, è la legge della natura. |
| inviato il 25 Agosto 2024 ore 14:13
Max se i cervi e gli altri ungulati scendessero sotto una soglia minima, scomparirebbero certamente prima i predatori delle prede. La grande diffusione dei lupi si è verificata successivamente alla diffusione degli animali che gli fanno da preda. Succede sempre così in natura, il super predatore che si trova al vertice della catena alimentare necessita di un adeguato numero di prede, altrimenti si verificherebbero aggressioni intraspecifiche con una sorta di auto riduzione/eliminazione della specie. In passato erano rimasti due limitate aree di riproduzione del lupo: Pollino/Sila in Calabria e limitate aree dell'Abbruzzo. I lupi sono tornati a occupare le altre zone del territorio nazionale, espandendosi addirittura all'estero, grazie all'abbandono di superfici dedicate all'agricoltura e allevamento di sussistenza, riduzione di alcuni tipi di inquinamento, minore antropizzazione delle aree marginali, aumento delle aree protette e politiche di salvaguardia dell'ambiente naturale, che hanno favorito una considerevole crescita delle prede tipiche dei lupi. Le prede, nel nostro caso i cervi, non scenderanno mai sotto certi livelli di densità a causa dei lupi, ma eventualmente solo ed esclusivamente per cause antropiche, se si dovessero ripresentare. Anzi i lupi concorreranno a migliorare sensibilmente lo stato generale dei sopravviventi, grazie al concetto di selezione naturale. La natura è equilibrio, gli squilibri nei suoi confronti siamo sempre e solo noi umani a provocarli. |
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