| inviato il 08 Dicembre 2022 ore 22:01
"Io ho ridotto di un passo la 'chiarezza' nel mio profilo colore personalizzato per la Z7" Il fotoritocco fatto bene è esente da tracce ed artefatti di qualsiasi tipo, sia geometrico che cromatico. In pratica col fotoritocco fatto bene si migliora, e moltissimo, la fotografia, ma solo a condizione che il lavoro sia completamente invisibile, esente da artefatti di qualsiasi tipo. Detta in altre parole, con il fotoritocco si va a caccia dell'invisibilità perfetta degli interventi di grafica, e........per chi lo sa fare, la caccia è fruttuosa. Occhio che chi cerca la qualità d'immagine migliore possibile, non ha alcuna scelta circa fare del fotoritocco (= interventi di grafica sull'immagine) o meno alla fotografia: o fa del fotoritocco fatto bene, o se lo fa fare da qualcuno, oppure si deve accontentare di qualità mediocre. Semplicemente, è tecnicamente impossibile ottenere qualità d'immagine al meglio senza fotoritocco esterno, nessuna fotocamera, nemmeno una MF d'alto bordo, con relative ottiche d'alto bordo, riesce a darla. |
| inviato il 08 Dicembre 2022 ore 22:11
La necessità di un fotoritocco "pesante", e per pesante intendo agire con decisione su sharpening, chiarezza, riduzione rumore, etc. si riduce molto scegliendo bene le condizioni di ripresa: basse sensibilità, giusta esposizione, assenza di mosso, fuoco corretto, pdc adeguata, uso di ottiche di qualità. |
| inviato il 08 Dicembre 2022 ore 22:20
“ Avete mai provato a mettere lo sharpness a ZERO per vedere come realmente e' l'immagine senza nitidezza aggiunta via software ? E' una vera depressione... „ Una certa dose di sharpening non va considerata secondo me come aggiunta, ma come necessaria per annullare la fisiologica perdita di nitidezza dei sensori Bayer. Alle volte poi si eccede, sono d'accordo, ma nitidezza impostata a zero non vuol dire foto più naturale e realistica. Una foto con nitidezza zero la vedo meno nitida di come vedo (con gli occhiali ) la realtà. |
| inviato il 08 Dicembre 2022 ore 22:21
"..io sono per avere il risultato già pronto in camera, piuttosto che passare ore al pc per ricreare un qualcosa che, con un singolo scatto, ottengo naturalmente. " Ovvio, e quello vale per tutti. Ma se non metti le mani nella fotografia col fotoritocco, obbligatoriamente limiti la qualità d'immagine. Io stimo moltissimo la Zeiss, ho diversi Milvus e ne sono molto soddisfatto e con la Zeiss avevo anche contatti di lavoro, sono serissimi, e poi va tenuto ben presente che tutto quello che conosciamo di ottica e di vetri ottici oggi sul pianeta Terra, semplicemente tutto, l'ha sviluppato la Zeiss, sono stati loro a fare l'Ottica come la conosciamo noi oggi. Ma non tutte le ciambelle vengono col buco e, a mio avviso personalissimo, quell'85 F 1,4 gli è venuto maluccio, quello sfocato lì delle alte luci, io lo ritengo impresentabile. |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 0:03
“ ... Nitidezza impostata a zero e' una schifezza e basta MrGreen MrGreen MrGreen sembra che l'obiettivo sia rotto ... „ Ma anche no, perlomeno non in tutti i generi. |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 0:06
Uhm... forse nel ritratto in b\n puo' tornare utile ... |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 6:17
Regolare la nitidezza a 0 in conversione di RAW è un errore di concetto e danneggia l'immagine. E lo è perché: - la fotocamera ha delle perdite di nitidezza sue: curva MTF del complessivo Filtro AA, se c'è, curva che è sempre minore di 1, + perdite di campionamento, per la creazione del pixel. - l'ottica ha le sue aberrazioni La situazione è questa
![](https://img2.juzaphoto.com/002/shared_files/uploads/2609327.jpg) In rosso l'andamento delle perdite di nitidezza dovute alle aberrazioni dell'ottica in funzione delle frequenze spaziali inquadrate (le alte frequenze, particolari minutissimi, sono riprodotte peggio delle basse frequenze spaziali, particolari più grandi). OPLF è l'andamento delle perdite dovute al gruppo del filtro passa basso, complessivo ottico pure quello, con sua curva MTF minore di 1, la perfezione in questo mondo non esiste. Pixel è l'andamento della perdita di nitidezza dovuto al campionamento per la creazione del pixel: il campionamento del segnale proveniente dal sensore non riproduce mai fedelmente il segnale originale del sensore e dunque si perde nitidezza anche lì, è la fotocamera che riproduce infedelmente l'immagine, già in parte degradata, che l'ottica gli invia, e che viene ulteriormente degradata passando attraverso il filtro passa basso, se c'è. Recuperando tutte quelle perdite di riporta il sistema di ripresa quasi alla nitidezza che avrebbe se fosse perfetto: questo porta la fotografia ad essere gradevole, compatibile con la visione umana, e "naturale" come nitidezza, l'occhio non nota artefatti, vede una continuità tonale e geometrica normale. E' la gestione giusta dello sharpening (= ripresa di nitidezza) che fa le foto digitali nitide e naturali all'occhio. Se uno quel recupero non lo fa, vedasi la foto di Buttiz, o lo fa in modo esagerato ed errato, la foto resta troppo morbida, moscia, manca risoluzione e nitidezza, oppure diventa troppo secca (= presenza sia di microaloni chiari e scuri che di macchioline bianche e nere) ed innaturale. Sullo sharpening c'è un bellissimo libro di 135 pagine, "Real World of Image Sharpening with Photoshop.." di J. Schewe e del compianto Bruce Fraser, sarebbe bene leggerlo. |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 11:38
Evviva... il moscio. |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 11:48
“ La necessità di un fotoritocco "pesante", e per pesante intendo agire con decisione su sharpening, chiarezza, riduzione rumore, etc. si riduce molto scegliendo bene le condizioni di ripresa: basse sensibilità, giusta esposizione, assenza di mosso, fuoco corretto, pdc adeguata, uso di ottiche di qualità. „ Assolutamente d'accordo. Resta il fatto, e qui sono d'accordo con Alessandro Pollastrini che il fotoritocco è sempre necessario, ma va dosato a seconda delle condizioni di ripresa e dell'attrezzatura utilizzata, detto in altri termini, non esiste un fotoritocco standard. Sul fatto che la PP debba esserci, ma non essere invasiva al punto di far sembrare "finta" la foto, anche qui si sfonda una porta aperta. Tornando al topic, faccio una domanda ai partecipanti alla discussione. È possibile che il "microsfocato" ravvisato dall'autore del topic, quando si utilizzano vecchi obiettivi su macchine big Mpx, sia dovuto più che al micromosso, al limite difrattivo dell'ottica? |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 11:49
"Evviva... il moscio." Sui gusti non si discute! |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 11:55
Riguardo al grafico, che potrebbe far pensare ad un crollo del contrasto a zero ad alte frequenze, bisogna considerare che il punto in cui la curva viola va a zero rappresenta una frequenza doppia di quella di Nyquist; il contrasto alla massima risoluzione del sensore è quindi intorno 0.55 (relativo ad una frequenza di circa 80cy/mm). Comunque la curva viola sempre moscia rimane rispetto alle altre. |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 11:59
“ È possibile che il "microsfocato" ravvisato dall'autore del topic, quando si utilizzano vecchi obiettivi su macchine big Mpx, sia dovuto più che al micromosso, al limite difrattivo dell'ottica? „ La diffrazione c'è sempre e non aiuta, ma non mi sembra che le ottiche vecchie ne soffrano di più. |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 12:10
“ possibile che il "microsfocato" ... sia dovuto più che al micromosso, al limite difrattivo dell'ottica? „ Per mia esperienza no. Un esempio lampante è lo zuiko 21 f3.5 che in genere impiego a f5.6 un diaframma che dovrebbe garantire l'assenza della diffrazione. E' stato in montagna dove mi sono accorto del problema: condizioni di luce sovrabbondanti, f5.6 (che garantisce una resa eccellente), tempi di scatto brevissimi (che escludono il pur legittimo dubbio del micromosso), eppure... mettendo a fuoco col liveview della Z7, anche se tutto appariva a fuoco (bordi rossi del liveview), in realtà i dettagli più lontani non lo erano, perché la messa a fuoco a infinito di quel 21 avviene a meno di un mm dal fondo corsa, mentre io lo stavo usando in fondo e... nonostante tutto, nemmeno la profondità di campo risolveva il problema. in altre parole: mai fidarsi del liveview, perché le micro imprecisioni della messa a fuoco si perdono nelle tolleranze del sistema di visualizzazione (bordi rossi). Le cose migliorano molto usando un attrezzo come il Megadapt (su Z7), in quel caso l'eventuale errore di messa a fuoco per la maggior parte dei casi dipende da errori del fotografo nello scegliere il soggetto da focheggiare. |
| inviato il 09 Dicembre 2022 ore 14:55
"..... in realtà i dettagli più lontani non lo erano.." A quale dimensione dell'immagine finita? Se non definisci quel valore, preciso, tutto perde di significato. Occhio che andare a cercare il pelo nell'uovo su immagini ingrandite al 100% o più, fotograficamente parlando, non alcun senso, a meno che uno non stampi le immagini con dimensione geometrica uguale, appunto, alla dimensione del 100% vista a monitor, ossia stampi dei lenzuoli. Alla fine conta solo e soltanto quello che si vede in immagine finita nella sua interezza, e quello che in immagine finita intera non si vede, non conta un bel razzo di nulla, zero. |
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