user198779 | inviato il 13 Dicembre 2022 ore 16:14
Basta cambiare il modello di sviluppo non è facile lo so ma andando avanti così ci si ritrova con un pugno di mosche in mano per non voler rinunciare a qualche cosa poi si perde tutto. Qui è come un atleta che sta correndo la maratona al ritmo di un centometrista se non rallenta non potrà mai arrivare in fondo scoppierà molto prima del traguardo. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 16:46
Il modello di sviluppo lo possiamo cambiare solo noi consumatori-votanti tramite le nostre scelte economiche e politiche. Insomma acquistare uva fuori stagione proveniente dal Sudafrica e trasportata fino a noi con l'aereo è un consumo inutile di carburante. Sta a noi individui-consumatori rinunciare, a nessun altro. Anche acquistare una nuova fotocamera quando quella che abbiamo funziona ancora benissimo è uno spreco di risorse e di energia. Sono solo due piccoli e insignificanti esempi. Vogliamo parlare delle terrazze esterne dei ristoranti riscaldate in inverno con gli infrarossi per permettere ai fumatori di stare al calduccio? Quelli piccoli assorbono 2 kW. Mettiamone 5 e abbiamo come ridere già installato 10 kW. Qui da noi ce n'è una marea, e poi parlano di politiche di risparmio... e... spegnete la luce quando non vi serve e la TV quando non la guardate... |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 17:34
infatti, sono piccoli e insignificanti esempi. E' inutile continuare a menzionare rinunce ridicole e minime. Se si vuole seriamente parlare di riduzione dei consumi, ma a livello di 10-20-50%, bisogna avere il coraggio di farlo con onestà e mettere sul piatto della bilancia quelle che dovrebbero essere le VERE rinunce. Altro che riscaldatore al ristorante, frutta fuori stagione o reflex nuova. Devono proprio sparire dal concetto di attuale stile di vita molte cose a cui NESSUNO è disposto a rinunciare. Si tratta di pensare di trasformare lo stile di vita occidentale in qualcosa simile a qualche Paese africano con economia prevalentemente agricola. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 18:23
Angor, già se eliminassimo la metà di ciò che sprechiamo individualmente (perché sta pur tranquillo che, in fabbrica, gli industriali sprecano ben poco) avremmo inciso parecchio sul sistema; ma la nostra non è realmente la società del benessere, ma dell'ansia da rincorsa ad un "ipotetico" benessere. Ne vuoi un esempio? Lo ha già accennato Skylab59: cambiare la fotocamera quando la nostra funziona ancora benissimo; ha solo tralasciato un particolare: quel "benissimo" significa che nel 90% dei casi chi cambia la fotocamera si ritrova a fare esattamente le stesse foto di prima. Questo significa aver messo in atto un inutile spreco, aver solamente rincorso il fantomatico miglioramento del "benessere" ritrovandosi invece frustrati (= diminuzione del benessere reale), essere rimasti all'interno del perverso meccanismo consumistico che il benessere lo aumenta solo a chi ha fabbricato l'inutile fotocamera che abbiamo acquistato e a chi specula in Borsa provocando le ben note "crisi economiche fasulle", quelle periodiche dal '29 in poi che sono solo crisi provocate ad arte da pochi, ma tolgono benessere reale a molti. Se veramente il consumismo sfrenato porta un miglioramento del benessere, perché non ci sono mai stati tanti in psicanalisi come al giorno d'oggi? Il vero benessere sarebbe incentivare la ricerca scientifica e applicarla dove serve, tipo la sanità: guarda caso due settori in cui parecchi Governi cercano di investire il meno possibile; il vero benessere sarebbe investire nel miglioramento continuo del sistema d'istruzione, altra cosa in cui molti Governi si comportano come sopra. Insomma, continuare a confondere consumismo con benessere porta acqua solo al mulino di chi vive di marketing. Che poi circola l'idea sballata che le "economie di sussistenza" fossero poverissime, mentre in varie epoche ci sono state economie floridissime classificabili tecnicamente come "di sussistenza": vedi Sumeri, Egizi ecc. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 18:48
“ Devono proprio sparire dal concetto di attuale stile di vita molte cose a cui NESSUNO è disposto a rinunciare. Si tratta di pensare di trasformare lo stile di vita occidentale in qualcosa simile a qualche Paese africano con economia prevalentemente agricola „ Non è necessario arrivare fino a quel punto. Attualmente ci sono sprechi a tutti i livelli che noi non vediamo nemmeno. Basterebbe poco per arrivare a buoni risultati. Purtroppo non c'è la volontà, ma semmai si fa proprio il contrario per il terrore di perdere chissà cosa. |
user198779 | inviato il 13 Dicembre 2022 ore 19:25
Solo nell'alimentare c'è uno spreco da dare da mangiare al doppio della popolazione mondiale. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 19:27
Hai un'idea di cosa c'è dietro a tutto quello che usiamo OLTRE ai nostri semplici oggetti personali? Dalle infrastrutture che sostengono il funzionamento delle città, i trasporti, la medicina, l'edilizia, l'agricoltura, lo sport...sono tutte cose che incidono enormemente più della reflex nuova ogni 5 anni o della frutta fuori stagione. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 19:50
Erano solo dei piccoli esempi a livello individuale. Lavoro nell'edilizia... |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 19:55
“ Hai un'idea di cosa c'è dietro a tutto quello che usiamo „ E tu hai un'idea di cosa c'è dietro la reflex nuova ogni ogni 5 anni o la frutta fuori stagione? Dai trasporti al marketing, all'agricoltura intensiva, alla deforestazione, allo sfruttamento minorile nelle miniere ecc. Ma se proprio, proprio fosse vero che senza gli sprechi debba crollare il sistema (perché è questa la paura che viene inculcata nel consumatore), mi spieghi come facevano a vivere nell'antica Atene di Pericle o perché gli Yanomami dell'Amazzonia, che pure sanno benissimo come si vive "all'occidentale" nelle città brasiliane, rifiutano di piegarsi proprio al sistema occidentale? |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 20:02
“ Solo nell'alimentare c'è uno spreco da dare da mangiare al doppio della popolazione mondiale „ E serve solo a mantenere "pieni e falsamente opulenti" i supermercati (altrimenti chi entrerebbe in un negozio che non abbia merce in sovrabbondanza? Potere del marketing!) che già di loro buttano gran parte di quelle merci perché non vanno vendute prima della scadenza o di iniziare a marcire, tanto il loro costo viene comunque riversato sul consumatore aumentando proporzionalmente i prezzi. Quindi la mia domanda è: dato che comunque paghiamo quello che compriamo più di quello che vale realmente, chi ci lavora, davvero non vivrebbe ugualmente se venisse prodotto e venduto, al medesimo prezzo, solo ciò che viene realmente consumato? |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 20:27
E sentiamo, quanto vale "realmente"? |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 21:05
“ acquistare uva fuori stagione proveniente dal Sudafrica e trasportata fino a noi con l'aereo è un consumo inutile di carburante. Sta a noi individui-consumatori rinunciare, a nessun altro. Anche acquistare una nuova fotocamera quando quella che abbiamo funziona ancora benissimo è uno spreco di risorse e di energia. Sono solo due piccoli e insignificanti esempi. „ Quindi andresti di fatto a bloccare il commercio mondiale e le conseguenze di crisi economiche sono sempre disastrose, la storia insegna e una guerra c'è già alle porte, un'altra sta rischiando (di nuovo...) nei Balcani. Per assurdo le stufette IR sono la cosa migliore che c'è, molto meno energivore e dannose del classico fungo a gas. In Italia basterebbe dare libera via alle rinnovabili, non è possibile che per piantare 10 turbine davanti l'Ilva di Taranto ci siano voluti 14 anni di guerre. È normale che poi dipendiamo dagli altri per ogni KW che serve. |
user203495 | inviato il 13 Dicembre 2022 ore 22:07
“ Ma insomma fra il consumare 1 e consumare 100 ci saranno pure delle vie di mezzo?!? „ No.Se non indotta da catastrofi. Il modello di sviluppo è questo.Piaccia o meno.Ed è paradigmatico anche per gli emergenti. Rilevo una persistente e infida paradossalità in taluni folli propositi. “ Per arrivare a consumare 90 non ci vuole nulla, per consumare 80 ci vuole poco, per ridurre ancora ci vuole un po' più d'impegno. Basta usare il cervello, quello sì che consuma poco, qualche caloria „ No,il cervello nulla può. “ si va sempre a mettere in contrapposizione il nostro modo di vita con quello delle scimmie che vivono sugli alberi e mangiano le bacche. „ Chi propone queste bislacche comparazioni è pregato di salire sugli alberi. “ In medio stat virtus. „ Una volta Old.Quando Berta filava.Ora la Berta se la tira e non dà nulla gratuitamente. Les affaires sont les affaires. E' una commedia di tal Octave Mirbeau il cui protagonista,Isidore Lechat,mira solo ad arricchirsi.Si inaridisce spiritualmente fino a divenire unsensibile ad ogni sentimento di umanità. Liberalismo nella sua proposta più inclusiva.Nella sua accezióne più virulenta.Fai di noi degli sradicàti,senza patria ed identità.Ci ha ormai corroso tanto è stato implemetata la sua destinazione ultima:fare del nostro pianeta un immenso mercato.Ridurre i consumi?Sine die. Solo attraverso una catarsi veicolata da un immane tragedia.Non si torna indietro. |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 22:21
“ E sentiamo, quanto vale "realmente"? „ Procurati il conto degli acquisti annuali di banane e quello degli introiti delle banane vedute in un supermercato, dividi il secondo per il primo e vedrai che ci arrivi anche da solo; è una questione di aritmetica spicciola. Solo che poi devi andare a vedere quante di quelle banane il supermercato ha mandato al macero; vedrai che la proporzione è esorbitante rispetto a quello che faceva il vecchio fruttivendolo di quartiere dopo un paio d'anni di esperienza. Ma allora perché, dopo decenni della stessa esperienza, il supermercato continua a rifornirsi di quantità esorbitanti di banane se sa già in anticipo la percentuale di quante andranno invendute? |
| inviato il 13 Dicembre 2022 ore 22:21
"Solo attraverso una catarsi veicolata da un immane tragedia.Non si torna indietro" Non ci resta che attendere il prossimo meteorite... |
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