| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 9:07
Se la conoscevi, allora non puoi citare il pezzo che citi tu, ignorando invece quello dove dice che a volte vengono meglio di come le voleva, ma in sostanza era quello che voleva. Quello è istinto puro. Senza consapevolezza assoluta non c'è istinto, c'è solo caso e fortuna. Jordan aveva consapevolezza assoluta in campo, pur tuttavia alcune sue giocate sono istinto purissimo, non c'era bisogno di fare quella cosa ma l'ha fatta e il risultato è eccezionale, oltre ciò che sarebbe servito o ciò che uno normale avrebbe fatto o voluto fare in quel frangente. Ovvio che non paragono MJ a Giacomelli, sarebbe da tordi, era per fare il parallelo fra istinto e consapevolezza. Sono legati a 4 mandate, non si possono considerare distinti. |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 10:22
Giacomelli viveva le sue fotografie. E' affascinante ascoltare il figlio che descrive i suoi sabati negli ospizi o nel seminario. Secondo me ha avuto intuito, o meglio ancora sensibilità, di una condizione umana che ha trasformato in consapevolezza nel suo viaggio, questo per me è stato Giacomelli, un viaggiatore (schifando Leica o Zeiss, questo è noto e giusto). In questo non vedo intuito se non nel primo passo. Ma non c'è contrapposizione con la tecnica. Giacomelli non ne aveva bisogno e non ha trasformato la macchina in un feticcio, come facciamo in troppi quando non serve. Parr non ha intuito, ha consapevolezza, dice chiaramente che va in spiaggia perché è li che il pueblo inglese si lascia andare e mostra se stesso senza veli, non è intuito, è consapevolezza. E non intuisce la foto quando sparaflasha un suo soggetto. C'è consapevolezza. Se avete sky cercate martin parr su sky arte: arte.sky.it/foto/mostra-martin-parr-maurizio-cattelan-toiletpaper-vill |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 10:30
Mi han detto che il libro risultante fatto con Cattelan non é gran che |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 10:33
@Agnostico “ Ci sono i "quantitativi", capeggiati da Valgrassi, che accettano solo di confrontarsi su questioni che possano essere risolte con una misurazione. „ Non mi aspettavo di venire citato, grazie! Non capeggio nessuno. Tento di estirpare le FALSE verità tecniche che serpeggiano in questo Forum, in sostanza sono un moderatore di frescacce sotto traccia. Per questo vengo spesso insultato, perché la sindrome Dunning-Kruger esiste e come! Non sono un tuttologo. Allo Scientifico ero il primo della classe ad una certa distanza, ma agli scrutini avevo sempre paura di beccarmi l'esame in Disegno e Storia dell'Arte. Mi davano 7 di stima, per non rovinare la media. Per dire che sono abbastanza negato all'Arte. Invidio quelli che si illudono di capire un po' di tutto. Ho tentato invano di acquistare il Visionario di Giacomelli, il mio edicolante non l'ha ricevuto. Mi interessa Giacomelli in quanto in qualche modo è nella scia di Crocenzi. E la diatriba fra Crocenzi e Vittorini. Quanto è difficile "Conversazioni...". E come facevano Vittorini e Pavese a tradurre gli Americani senza essere stati negli USA? Difatti "Americana" (dall'alto del mio inglese come seconda lingua) ha lati talvolta oscuri in traduzione. La Pivano in America ci andava. Nel "Grande Gatsby" traduce "drugstore" con "farmacia", per esempio. Va beh... |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 10:46
Matteo, il libro non l'ho visto se non nel programma, mi sembra molto "pop", dipende dai gusti, la trasmissione però la trovo interessante Valgrassi, l'analisi tecnica in qualche modo è rassicurante perché, in un caos di incertezza, regala certezze, lo dico senza critica negativa, serve anche quella (sono un ricercatore di materia scientifica) |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 11:41
Veramente interessante questa discussione, Aggiungo un po' di carne al fuoco… Considerando la fotografia che mi piace e pratico, quella d'arte, dove l'idea (come nell'arte contemporanea) è la parola chiave; non vedo la parte istintiva così decisiva. L'istinto (parlo per me soltanto ovviamente) rappresenta quella ossessione che mi fa interessare ad un tema. Non so spiegare perché sono interessato a quel tema, ma posso spiegare come lo ho sviluppato. L'istinto dopo quel momento viene messo in secondo piano, il resto (le 5 W) sono solo progettazione e pianificazione. Alcuni autori di riferimento, per chiarire il punto di partenza possono essere: gursky, Crewdson, hofer, Jodice, Basilico giusto per citare i più famosi. My 2 cents |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 11:53
Credo che l'istinto (che poi, come ho detto, secondo me è solo una specie di concretizzarsi veloce e quasi inconscio di quello che abbiamo imparato dall'esperienza) sia importante soprattutto nelle situazioni dinamiche, quando bisogna scegliere molto velocemente cosa fotografare, il punto di ripresa, la composizione dell'immagine e tutti gli aspetti tecnici (in pratica come settare la fotocamera e quale focale preferire) e il momento esatto in cui scattare. Se invece uno fa foto, poniamo, di architettura credo che l'istinto passi in secondo piano perché c'è tempo per ragionare. |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 12:30
una cosa deve essere chiara a prescindere : l'occhio o ce l'hai o non ce l'hai. puoi studiare anni fotografia , libri , ma se non hai l'occhio arriverai sempre fino a un certo punto. ora , assodato questo , nella mia esperienza ho conosciuto una marea di fotografi che sapevano tutto a livello tecnico ma che a livello pratico tiravano fuori delle foto banali e vari ignoranti che ancora non mi capacito come siano riusciti a scattare certe foto meravigliose. oltre questo ci sono i generi : se devo fare still life penso che lo studio sia fondamentale per l'uso delle luci e che l'istinto serva a poco. d'altronde se faccio street noto io stesso che spesso " annuso " la scena che si proporrà davanti a me piu' di certi mie amici : questo penso sia istinto e anche questo o ce l'hai o non ce l'hai. se fai ritratti devi entrare in contatto con il/la modella e sfruttare le conoscenze misto all'istinto . insomma non c'è una regola precisa. una cosa deve essere pero' chiara : nessuna buona foto è stata scattata a caso. |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 13:06
“ Questo forum è pieno di post su tecnicismi fotografici, su argomenti che probabilmente interesseranno una maggior fetta di appassionati di tecnologia piuttosto che fotografia, mi vengono in mente i topic sul dettaglio al 100% o sul mezzo stop in più di gamma dinamica (a cui aime anche io anni fa partecipavo), ma viene spesso tralasciato un lato fondamentale che in fase di scatto quasi sempre sovrasta i tecnicismi: l'istinto. L'istinto ci permette di prendere decisioni importanti all'ultimo momento (anche nei generi più ragionati), l'istinto ci fa adattare a condizioni disparate, ci proietta nella scena ed é il primo grande passo di una composizione. Ma sopratutto l'istinto è la proiezione del nostro subconscio. Quanto è importante per voi l'istinto in fotografia e perché ? „ Dipende dal genere fotografico. Chi scatta foto ad avifauna da capanno, chi fa paesaggistica, o chi fa astrofotografia; solo per fare alcuni esempi, hanno altri tipi di approccio rispetto al puro istinto. |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 13:09
Bruno77 sono paesaggista e personalmente sfrutto molto l'istinto |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 13:32
L'istinto più sensato è quello di fare click al momento giusto che sia foto spontanea o studiata a tavolino a meno che non si tratti di una scena statica che l'istinto non serve. |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 13:38
La questione è evitare il masturbone che precede lo scatto. |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 13:54
La tecnica e la consapevolezza del come potrai comportarti durante la sessione che ti appresti a fotogtafare ti permettono di settare una qualsiasi macchina moderna in maniera tale da essere pronto anche per il momento al volo. Accorgersi di un'altro momento durante una sessione (e per altro momento intendo una scena fuori anche per genere da quella per cui stai fotografando) richiede velocità e adattamento tuo e dello strumento che hai in mano, in questo senso credo che abbia il suo perché in Fuji la levetta che commuta al volo la macchina in automatico altrimenti per me totalmente inutile. Ma in fin dei conti se le cose non le vedi o non le intuisci c'è dell'altro lavoro da fare oltre ai muscoli per portarsi dietro tanta roba. |
| inviato il 18 Dicembre 2021 ore 14:02
Personalmente credo che la fotografia sia tutta statica ed è proprio lì che l'istinto possa essere fondamentale |
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