| inviato il 05 Maggio 2021 ore 9:40
Considerato come il sensore piccolo 'spreme' la lente, dico che va più che bene. Lo prenderei anche ma... io ormai sono legato a triplo filo col mondo nikon e se volessi c'è lo AF 180 f2.8 -che ho avuto- ed è superbo. Perciò, per quanto bello fosse lo zuiko -che ho avuto- per me non è un investimento economico. Devo dire che ai tempi, sulla OM4, avevo un grande numero di scarti a causa del micromosso, perciò la consideravo una lente bellissima ma molto critica per ottenere risultati validi (chiaro che oggi, con molti meno limiti sugli ISO, il problema scompare), ma vedo qui la tua foto e ti faccio due domande: domanda (1): hai scattato a 1/100 che su un 360 equivalente è proprio poco, la tua macchina ha l'IBIS? domanda (2): quell'effetto 'buccia d'arancia' nella grana nello sfocato dell'immagine è frutto di una qualche pp -sharpening- oppure esce così dal sensore? |
| inviato il 05 Maggio 2021 ore 10:01
Parlando dello zuiko 21 f3,5 posto qui alcune considerazioni sul suo valore che ho omesso 'di là' su 'ottiche vintage': ho fatto una gita in montagna in condizioni di luce molto difficile, e lavorando in pp su RawTherapee sono riuscito ad arrivare alle luci come le avevo viste. Ma qui la questione è differente: ho impiegato lo Zuiko 21f3.5 a f8 su D850. La lente l'avevo già usata intensivamente in una gita precedente, ma non mi aveva assolutamente soddisfatto a causa dei limiti di messa a fuoco a infinito indotti dall'anello adattatore. Limiti percepibili anche chiudendo a f8 (i dettagli dell'immagine non erano nitidi) Ho successivamente modificato l'anello (come spiegato nei post precedenti) ed ora la lente va a fuoco alla perfezione, come chiaramente indicato dall'indicatore di messa a fuoco della D850. Ora la lente, chiusa a f8, mostra una nitidezza realmente buona, che unita alle sue dimensioni minuscole ne fanno un attrezzo perfetto per viaggiare leggeri. Dalle mie prove comparative con il Sigma 12-24mm f/4.5-5.6 II DG HSM, il 21 si dimostra migliore un po' in tutto e buono già a f3,5. Conoscendo i limiti del mio 12-24 (che non è un art), posso affermare che, senza dubbio, nel mondo dei 20mm, ci sono lenti attuali sensibilmente migliori, ma lo zuiko si difende benissimo su sensori moderni anche se è un superwide di 40 anni fa. La foto che qui allego lo dimostra: dettaglio e contrasto sono indiscutibili; non ho assolutamente modificato lo sharpness
 nota: l'immagine è da 45 mpix, e su postimg è visualizzabile solo fino a circa 6k, eventualmente scaricate l'immagine per guardarla al 100% (ne vale la pena per farsi un'idea della resa della lente) |
| inviato il 05 Maggio 2021 ore 11:12
Per rispondere a Gsabbio. Intanto grazie sempre per i tuoi interventi. 1) si ho scattato con lo stabilizzatore acceso impostato su 180mm. Sulle lenti manuali va impostata la lunghezza focale, e devo dire che l'ibis sulle Olympus fa un gran lavoro. 2) credo che sia pp nello scatto raw non c'era, ho incrementato la nitidezza forse un pò troppo. |
| inviato il 05 Maggio 2021 ore 15:08
Questo post è dedicato alla digitalizzazione delle dia ed alla macro adattando il soffietto Olympus ed il tubo auto-macro 65-116 a corpi/lenti Nikon F Premessa: quando ci sono decine di migliaia di diapositive da duplicare, la mia esperienza mi porta a preferire un sistema molto più efficiente e veloce costituito da soffietto macro+portadia e lente macro. In passato e per moltissimi duplicati, ho impiegato un soffietto Nikon PB6+PS6 (il portadia) insieme al micro nikkor 55 f3,5. I risultati sono eccellenti sotto tutti gli aspetti ma il micro 55 per rendere al meglio su tutto il fotogramma deve essere chiuso almeno a f8-f11 e questo peggiora gravemente la visibilità dei corpuscoli di polvere non solo presenti sulla dia, ma che sul sensore e sul vetro opalino. Inoltre, sebbene la resa del 55 sia ottima, c'è anche di meglio e... guarda caso si trova proprio in casa Olympus: lo 80mm f4 macro 1:1 ottimizzato esattamente per la riproduzione e giudicato secondo solamente al 100 macro Leitz. Così, un paio di anni fa ho recuperato un 80 macro che ho adattato al soffietto Nikon. Non è stato facile, perché il Nikon PB6 è progettato per lavorare con il 55 micro, mentre l'Olympus 80 ha bisogno di lavorare ad una maggiore distanza dalla diapositiva. L'adattamento funzionava ma con alcuni problemi e imperfezioni che mi hanno spinto alla decisione di cercare un soffietto macro Olympus completo, sul quale lo 80mm può lavorare perfettamente. Il soffietto l'ho trovato in Giappone e tra costo+spedizione+dogana l'ho pagato circa 270 euro. E qui veniamo al dunque: come far funzionare un sistema macro OM su un corpo Nikon? Per fortuna esiste un produttore di adattatori che si chiama Leitax... Il problema, però, è attaccare una Nikon ad un soffietto OM la cui baionetta non è sostituibile. La soluzione è stata quella di cercare un tubo di prolunga OM da 7mm (trovato in Austria), al quale ho sostituito la baionetta con un adattatore Leitax. Attenzione: per questi componenti non va bene l'adattatore standard (come anche quelli made in China... di scarsa qualità) ma occorre un adattatore speciale prodotto da Leitax con i buchi delle viti in posizione differente. Qui nelle foto potete vedere il soffietto OM con macro 80mm e l'anello di prolunga OM con la baionetta Nikon-Leitax.
 Questo è l'anello distanziale Olympus da 7mm con baionetta Nikon (Lleitax) che consente di attaccare un corpo Nikon al soffietto OM
 Questo è lo 80 f4 macro 1:1 (nota: la resa ottimale è a f5,6 che aiuta a verificare che la messa a fuoco sia perfetta)
 I risultati: eccellenti. La digitalizzazione usando il soffietto+lente macro è altamente efficiente e veloce ed anche ampiamente migliore, come risultati, rispetto ai normali scanner -non professionali- il tempo per digitalizzare una dia è solo di alcuni secondi, ma bisogna applicare un'attenzione maniacale nel curare che non vi sia la polvere sulla dia o sul vetro opalino del soffietto. Comunque, anche con tutte le precauzioni, si impiegano al massimo 10 secondi per ciascuna diapositiva Nella prossima puntata vi racconto come adattare il tubo Olympus macro 65-116 a corpi e lenti Nikon oppure corpi Nikon e lenti OM per un insieme molto ben trasportabile sul campo. |
| inviato il 05 Maggio 2021 ore 15:34
grazie ancora per questo tuo contributo Gsabbio. |
| inviato il 08 Maggio 2021 ore 11:18
Sto conducendo un po' di prove ben eseguite per verificare la resa dei grandangolari Zuiko 21 f3,5 e 24 f2,8 sul formato DX La lente di paragone è il plasticoso (perché tutto in plastica) ma pur ottimo Nikon AF-S DX 18-55mm f/3.5-5.6 G II che merita due parole di presentazione: è evidentemente una lente standard economica, ma nonostante io faccia di tutto per dimostrare -convincermi- che è un bidone... giuro che non ci sono ancora riuscito, ed oggi, montandolo su una D850 (crop dell'immagine sul formato DX) ho visto una volta ancora che è assolutamente ineccepibile. Le due lenti 21 e 24 su DX (camere: D200, D3200, D7200) hanno già dimostrato di essere nettamente inferiori come resa al 18-55 ai diaframmi più aperti, di avvicinarsi al 18-55 a f5,6 e di passargli davanti solo chiudendo a f8. Tuttavia, i sensori della D200 e D3200 sono di una tecnologia un po' superata e penalizzano maggiormente la resa dei superwide. Anche la D7200 non è allo stato dell'arte, perciò non è valida per comprendere quanto queste lenti vadano effettivamente bene sul digitale più attuale. Mi restava da provare la D850 in DX. OK, anche sulla D850 il risultato è analogo alle altre fotocamere: molto-molto buono il vecchio 18-55 (ottica del 2006). Nettamente inferiori 21 e 24 chiusi a f4, molto vicini a f5.6, migliori a f8. Il bello è che, per arrivare ad un giudizio valido ho condotto dei 'blind test' e cioè ho visionato le immagini su un monitor 4K senza la possibilità di capire con quale lente l'avessi scattata. Perché, altrimenti, sarebbe subentrato un ben noto meccanismo di auto convincimento. Se ne deduce che nasce una domanda spontanea: vale la pena di acquistare vecchi zuiko superwide per usarli in digitale? Ci sono più risposte da soppesare: Sul DX, nel caso di Nikon, la risposta univoca è NO. Perché esiste una lente economica e VALIDISSIMA -il 18/55- che li sorpassa. Forse... i due Zuiko hanno un contrasto migliore... ma scrivo forse, non ho elementi validi per affermarlo con certezza. Sul FF, la risposta ha una premessa: gli Zuiko hanno una resa scarsa a TA, in particolare ai bordi, che migliora chiudendo a f5,6 e diventa molto buona a f8, anche sul contrasto. Ed allora: gli Zuiko sono minuscoli e leggeri, hanno una resa equivalente, se non migliore ad una pletora di illustri lenti vintage coeve, ma sempre ampiamente inferiore alle lenti moderne, alle quali comunque si avvicinano chiudendo a f8 e dalle quali si distaccano per le dimensioni molto più gestibili. La risposta, allora, non è univoca. Se si vuole il massimo assoluto, ogni lente lente vintage ed anche gli zuiko non costituiscono la scelta ottimale. Se si prediligono le dimensioni ed il peso contenuto e si prevede di poter fotografare sempre chiudendo almeno a f5.6 allora possono costituire una scelta valida. Quanto ho scritto si applica ai grandangolari, che sappiamo sono lenti molto critiche sul digitale, ma non alle lenti dal 50mm in su. posto queste info anche sul 3D 'lenti vintage' |
| inviato il 13 Maggio 2021 ore 22:23
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3948073&l=it Macro scattata con lo Zuiko 50 f1.4 a f 11, questo obiettivo riesce sempre a sorprendermi. Notate le meravigliose stelle che produce nei punti luce. |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 20:34
Bellissime. Complimenti Massimo! |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 20:40
+1 molto belle!!! |
| inviato il 19 Maggio 2021 ore 21:06
Grazie mille Della resa degli obiettivi cosa né pensate ? |
| inviato il 24 Maggio 2021 ore 0:16
Mi aggiungo anche io tra gli estimatori del sistema Olympus OM /Zuiko My OM4 family
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