| inviato il 03 Agosto 2020 ore 23:49
Vatti a fidare dici tu ... |
| inviato il 03 Agosto 2020 ore 23:55
...a prescindere dai gomblotti, seguo con interesse in quanto ne stiamo parlando già a livello di piccolo condominio, dove già avevamo programmato di rifare le facciate. Non sarebbe male integrare interventi interni ed esterni compreso il cappotto.Da quanto mi ero informato, non è comunque una passeggiata e i paletti sono tanti. |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 0:00
“ Vatti a fidare dici tu ... „ No, anzi, sarebbe forse la prima volta in cui ne beneficeremmo un pò tutti! |
user177356 | inviato il 04 Agosto 2020 ore 0:40
“ Perché parlo di regalo alle banche? „ Uhm, fammi capire. Immagina di essere stato al posto Mario Draghi, e di dover simultaneamente: 1. proteggere l'Euro da una crisi senza precedenti; 2. dare stabilità al sistema bancario europeo; 3. contenere lo spread tra titoli di stato dei diversi paesi UE. Mi dici cosa avresti fatto di diverso rispetto a lui? Le banche vanno fustigate, ma su altri fronti, ed in particolare: (a) i servizi di consulenza e assistenza ai risparmiatori - separare le attività da quelle di raccolta del risparmio e attuare il principio del "migliore interesse del cliente" sancito dalla normativa europea e italiana; (b) l'erogazione del credito alle piccole e medie aziende - imporre tempi di risposta minimi ed condizionare le erogazioni ad un piano finanziario sostenibile e condiviso con l'azienda; (c) incentivazione della rete di vendita e del management centrale - condizionare remunerazione e bonus ad indicatori di solidità ed efficienza di medio termine; i budget quantitativi devono pesare per non più del 20% sulle componenti variabili della remunerazione (c.d. "bonus"). Questo richiederebbe un minimo di competenza e lucidità da parte del legislatore, e di collaborazione da parte delle autorità di vigilanza (Consob e Bankitalia). Non succederà mai. PS: Sono stato bancario per sedici anni, dei quali otto come dirigente, e poi consulente di direzione per banche e intermediari finanziari per altri dieci. La cosa peggiore che si possa fare è gridare slogan generici contro il sistema bancario, senza sapere come colpirlo efficacemente in modo da correggere le (tante) storture. |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 0:47
e poi devono smetterla con lo slogan: il debito è bello! |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 7:42
“ Mi dici cosa avresti fatto di diverso rispetto a lui? „ Niente altro di diverso da quanto ha fatto Mario Draghi. Non ho mai criticato il suo operato. “ b) l'erogazione del credito alle piccole e medie aziende - imporre tempi di risposta minimi ed condizionare le erogazioni ad un piano finanziario sostenibile e condiviso con l'azienda; „ Condividendo anche gli altri punti, è in particolare a questo che mi riferisco. Sono un piccolo imprenditore, non un economista, ma da loro cliente (da trent'anni di una delle due principali banche italiane), parlo con un minimo di cognizione di causa. E come in ogni azienda, ci sono stati anche periodi bui, in cui il tuo partner bancario non ti ha supportato. Seppure mai mi è stato chiesto di rientrare dei fidi, ho deciso autonomamente di ridurli drasticamente, cercando di cambiare la mia modalità di lavoro, lavorando maggiormente con i miei soldi. Ma non è così che si fa crescere il tessuto economico della nazione...la mia è stata una decrescita consapevole. Semplicemente hanno poca voglia di rischiare, spesso inseguono solo clienti ad alto rating, regalandogli soldi di cui non necessitano, distraendoli da altre realtà che andrebbero studiate ed analizzate con un'altra visione, ma che comportano i reali rischi del credito. Detto ciò, che non è uno slogan generalista e populista, forse qualche timido segnale di cambio di rotta da parte loro si vede arrivare. Certo, dalla mia posizione è difficile capire se derivano da decisioni dirigenziali, o se, più semplicemente, ti interfacci con persone più motivate, competenti e professionali... Sono consapevole della odierna complessità del sistema banche, tale da essere ormai indecifrabile ai più, me in primis, ma quando il legislatore “agevola” e gli organi di vigilanza non bacchettano e le conseguenze le viviamo (come per altre situazioni mal gestite...) sulla nostra pelle, un po' ti infervori... |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 7:50
Indebitarsi non è mai bello perché, a parte che poi il debito lo devi risarcire e quindi cacciare i soldi di tasca tua, se sei costretto a indebitarti significa che di tuo non hai la disponibilità per perseguire il tuo scopo. A parte i tanti personaggi che negli anni scorsi si indebitavano per "farsi il SUV", ovvero per cose superflue (e questi non mi fanno gran ché pena se poi sono ancora lì che fanno i salti mortali per non crollare), mi chiedo se la necessità di indebitarsi non sia il miglior indicatore del fatto che la gran parte della popolazione viva al di sotto della soglia di decoro per il tipo di società che ci viene, o ci siamo, imposta. Mi chiedo anche se questo tipo di provvedimenti governativi non avrà come conseguenza a lungo termine quella di allentare la "soglia di guardia" che molte persone ancora si pongono nei confronti dell'indebitamento incauto. |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 8:11
Certo. |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 9:24
Abusare dello strumento bonus, da parte dello stato, senza che ci siano dietro strategie a medio-lungo termine a consolidamento di un trend che si vuole spingere, vizia solo il mercato. E' pari al sottocosto della catena di turno: forza il consumo, spesso non necessario, sottraendo risorse che non sarebbero state impiegate in quella direzione. Il bonus mobilità ne è un esempio: ai miei occhi l'effetto percepito è che sia stato utilizzato principalmente a scopo "ludico", solo una piccolissima parte ne consoliderà l'utilizzo per una mobilità sostenibile, scopo per cui il bonus è nato. Creare prima le infrastrutture, (dalle mie parti sono ancora realtà a macchia di leopardo), e poi spingerne all'utilizzo, sarebbe stato più corretto e con risultati più mirati. Nel caso specifico dell'argomento trattato, in presenza di un patrimonio immobiliare vecchio e mal ridotto come quello presente in Italia, la politica di consolidamento e/o rinnovamento, proprio per la sua vastità, deve essere pensata come progetto a lungo termine ed affrontato con lungimiranza dal legislatore, queste eclatanti uscite da sottocosto non le vedo di buon occhio...tipologie di interventi come queste che spesso coinvolgono più soggetti, vanno ponderate per ottenere i migliori risultati, vanno programmate e scaglionate anche per motivi tecnici, non possono essere facilmente realizzate in così poco tempo, tranne che per singole unità abitative. Si rischia solo caos nella corsa contro il tempo... |
user177356 | inviato il 04 Agosto 2020 ore 10:08
“ Semplicemente hanno poca voglia di rischiare „ In generale hai ragione, ma su questo punto bisogna avere chiaro il quadro generale. Da un lato, alle banche sono imposti vincoli di solidità patrimoniale sempre più stringenti, per cui il rischio creditizio non può crescere significativamente. Dall'altro (e immagino non sia assolutamente il caso tuo) il rapporto con il cliente non è mai davvero trasparente, come invece dovrebbe essere in una relazione tra imprenditore e partner finanziario. Ci sono responsabilità da entrambe le parti, individuali e collettive (penso alle varie associazioni imprenditoriali e alla loro incapacità di incentivare comportamenti finanziariamente virtuosi tra i loro associati). “ mi chiedo se la necessità di indebitarsi non sia il miglior indicatore del fatto che la gran parte della popolazione viva al di sotto della soglia di decoro per il tipo di società che ci viene, o ci siamo, imposta „ Non so se ci siano dati attendibili sull'Italia, ma sicuramente negli USA la crescita dei consumi delle famiglie negli ultimi trent'anni è interamente imputabile alla disponibilità di credito, a fronte di una stagnazione dei redditi. Si tratta di analisi economiche che confermano le sensazioni aneddotiche che abbiamo tutti, come il fatto che una famiglia monoreddito negli anni '70 avesse un tenore di vita (relativo ai consumi medi dell'epoca) evidentemente superiore a quello di oggi. “ in presenza di un patrimonio immobiliare vecchio e mal ridotto come quello presente in Italia, la politica di consolidamento e/o rinnovamento, proprio per la sua vastità, deve essere pensata come progetto a lungo termine ed affrontato con lungimiranza dal legislatore „ Qualche giorno fa Sabino Cassese sul Corriere spiegava con molta semplicità perché le riforme strutturali a basso costo, o anche a costo zero, per lo Stato non vengano mai attuate. Si tratta di interventi i cui effetti si dispiegano sull'arco di dieci o vent'anni, e comunque oltre la legislatura corrente. Insomma, si rischia di adottare provvedimenti i cui effetti positivi verranno sfruttati politicamente dai governi futuri, magari dello schieramento opposto. L'incentivo politico a realizzarle è nullo. |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 10:34
"la politica di consolidamento e/o rinnovamento, proprio per la sua vastità, deve essere pensata come progetto a lungo termine ed affrontato con lungimiranza dal legislatore," Pienamente d'accordo! Questo continuo porre scadenze a breve fa solo danni, oltre a rendere complicate le norme che subiscono cambiamenti tutti gli anni. |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 12:57
@Paltom Sono pienamente d'accordo con te Senza contare che succederà che in zone a clima mite la gente sarà incentivata a farsi un inutile cappotto a spese della collettività Sono sprechi enormi di risorse comuni, un delitto bello e buono! Ma oggi essere “green” fa fico ed ecco la stupidità collettiva galoppante, ecco i monopattini, i cappotti a Genova o a Capri, ecc |
| inviato il 04 Agosto 2020 ore 22:56
Beh, la coibentazione vale per il caldo ma anche per il freddo. E d'estate i condizionatori, sempre più diffusi, funzionano. L'isolamento termico vale anche per loro. |
| inviato il 05 Agosto 2020 ore 11:02
“ Beh, la coibentazione vale per il caldo ma anche per il freddo. E d'estate i condizionatori, sempre più diffusi, funzionano. L'isolamento termico vale anche per loro. „ è vero ma di cosa si parla? Il cappotto costa tantissimo, poi vorrei anche capire quanto dura nel tempo..... Il cappotto ha un senso nel nord Europa, se abito in motagna, ad Aosta o Bolzano, altrimenti è uno spreco, sia che lo pago io o che me lo faccio pagare dalla collettività. Abbiamo un patrimonio immobiliare vetusto, che cade a pezzi, edifici abbandonati o quasi, paesi che si spopolano, acquedotti a pezzi, dissesto idrogeologico..... e noi andiamo a cercare di far risparmiare qualche kilowatt per chi ha il condizionatore, ci sono delle priorità ben più importanti, a mio modesto avviso. Stesso discorso si potrebbe fare per i pericolosissimi monopattini elettrici (come se per produrre l'elettricità non si inquini...), sono fesserie enormi,poi magari circolano bus Euro zero, significa non vedere, non capire una beata mazza. Sempre a mio modesto avviso |
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