| inviato il 08 Luglio 2020 ore 10:53
“ Facendo lavorare le ottiche solo verso il centro e sua periferia vicina (= i raggi di luce che impattano sul sensore passano solo per il centro e periferia vicina al centro) si ottiene maggior risolvenza, perchè le lenti sono lavorate meglio verso il centro rispetto ai bordi, ma soprattutto perchè la luce attraversa meno vetro e perchè impatta sul sensore con angoli d'incidenza più bassi: ottieni cerchio di copertura più ampio, che non sfrutti tutto, perchè i bordi danno sempre immagine peggiore, e dunque guadagni qualità d'immagine sia nel mediano ma soprattutto ai bordi. „ Non ho capito, quindi per avere più risolvenza devi fare lenti grandi ed usare solo la parte centrale? Se usi solo la parte centrale non è più razionale fare la lente con le dimensioni che servono? Dubito che negli obiettivi ci siano porzioni di lenti che non vengono attraversate da raggi che vanno a finire sul sensore. E poi l'angolo d'incidenza dei raggi che formano le zone periferiche dell'immagine aumenta se questi passano nelle zone centrali delle lenti. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 11:00
Dopo la bloccata dei disturbatori ne sta venendo fuori una discussione utile |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 11:14
Rolubich, è meno costoso fare una lente con una copertura ampia e sfruttare solo la parte centrale, piuttosto che avere un immagine nitida fino ai bordi, in questo caso Sigma è maestra, lenti enormi e pesanti con un raggio di copertura ampio ma bordi che fanno schifo, solo che i bordi vanno oltre il sensore. Questo è il succo del bocchettone grande, avere lenti più economiche per chi costruisce ma nessun ritorno a livello tecnico, infatti hanno spinto molto sul marketing e leggo più di un utente che crede nella maggior presenza di luce che ovviamente non ha senso. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 11:45
“ è meno costoso fare una lente con una copertura ampia e sfruttare solo la parte centrale, piuttosto che avere un immagine nitida fino ai bordi, in questo caso Sigma è maestra, lenti enormi e pesanti con un raggio di copertura ampio ma bordi che fanno schifo, solo che i bordi vanno oltre il sensore. „ Scusa ma non mi è chiaro cosa vuoi dire, dovrebbero essere due approcci diversi ma a me sembra la stessa cosa. Comunque il bocchettone grande male non fa, ma fino ad ora obiettivi della serie Z che hanno una lente posteriore così grande che non avrebbero potuto essere realizzati con un bocchettone con diametro come quello F mi pare che non ce ne siano ancora. Nel mio messaggio precedente intendevo lente come singola lente costituente l'obiettivo, non come obiettivo. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 12:21
Il bocchettone largo c'è l'hanno e se non l'hanno ancora sfruttato appieno non è detto che non lo facciano un domani. In tutti i casi meglio averlo grande anche se otticamente poi lo usi poco. Meccanicamente è molto più robusto, e costa uguale. Questo è già un vantaggio |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 14:18
avatarBlackdiamond_ 08 Luglio 2020 ore 11:14 Rolubich, è meno costoso fare una lente con una copertura ampia e sfruttare solo la parte centrale, piuttosto che avere un immagine nitida fino ai bordi, in questo caso Sigma è maestra, lenti enormi e pesanti con un raggio di copertura ampio ma bordi che fanno schifo, solo che i bordi vanno oltre il sensore. Questo è il succo del bocchettone grande, avere lenti più economiche per chi costruisce ma nessun ritorno a livello tecnico, infatti hanno spinto molto sul marketing e leggo più di un utente che crede nella maggior presenza di luce che ovviamente non ha senso. Come fa a non averr senso la maggior quantità di luce!?, Ma la fotografia non è luce!?,... quindi più ne entra e meglio sarà il risultato finale!... non credi? |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 14:31
La quantità di luce che entra sul sensore è legata esclusivamente al diaframma, il diametro posteriore non è mai significativo, infatti la lente più luminosa del sistema Z che ha un incredibile diaframma 0.95, non sfrutta la larghezza dell'attacco e non potrà farlo nessuna lente commerciale visto che dovrebbero produrre una lente da 0,7 per averne bisogno. Il lato positivo è legato esclusivamente alla facilità con cui si possono progettare e produrre le lenti ma da quello che vedo al cliente finale questa maggiore economicità non arriva. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:01
Si,...diciamo che è il diaframma é il rubinetto di passaggio della luce,...ma non è il solo ad essere responsabile della quantità e della qualità della luce che va a colpire il sensore...le lenti in questo gioco hanno un importanza primaria,...il materiale e la tecnologia ad essa applicata fanno la differenza tra vetro e vetro.... |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:10
@Tupa66 Ripeto per l'ennesima volta che la quantità massima di luce che arriva al sensore otticamente è legata soltanto al diametro della lente frontale e, in un obiettivo ideale, il diaframma in apertura massima dovrebbe far passare tutta la luce che passa attraverso la lente frontale. Negli obiettivi però spesso accade che, per ragioni tecnico-economiche e/o di disponibilità, si usino lenti frontali più grandi che poi vengono opportunamente diaframmate quindi anche la quantità massima di luce viene determinata dal diaframma però questo comporta un aumento del peso e un maggiore sbilanciamento.... |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:11
Se si vanno a vedere le svasature della struttura baionetta e la distanza della lente più vicina al sensore ( indipendentemente dal diametro ) si può capire come funziona la conversione della luce (data dalla struttura delle lenti) che va a colpire il sensore ,...nel percorrere l'ultimo tragitto prima dell'impatto. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:17
avatarBigstefano 08 Luglio 2020 ore 16:10 @Tupa66 Ripeto per l'ennesima volta che la quantità massima di luce che arriva al sensore otticamente è legata soltanto al diametro della lente frontale e, in un obiettivo ideale, il diaframma in apertura massima dovrebbe far passare tutta la luce che passa attraverso la lente frontale. Negli obiettivi però spesso accade che, per ragioni tecnico-economiche e/o di disponibilità, si usino lenti frontali più grandi che poi vengono opportunamente diaframmate quindi anche la quantità massima di luce viene determinata dal diaframma però questo comporta un aumento del peso e un maggiore sbilanciamento.... Questo lo so da quando facevo le elementari Ci sono altri fattori che regolano la quantità e la qualità della luce che colpiscono il sensore |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:24
E comunque ho notato che il diametro della svasatura baionetta è più ampio nelle lenti s sistema Z |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:27
@Tupa66 Ci sono soltanto altri due fattori che determinano la quantità della luce che colpisce il sensore: Il trattamento antiriflesso e il numero delle lenti. Per quanto riguarda la qualità ci sono anche altri fattori, ma il discorso diventa troppo complicato... |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 21:23
Appunto il discorso è lungo e tortuoso a quanto pare |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 21:47
Nikkor 18-55/3.5-5.6 GII kit . F=18 mm a f/3.5 diametro apertura ~ 5 mm, si apprezza guardando l'obiettivo dal davanti, da dietro appare completamente aperto. F=55 f/5.6 diametro apertura ~ 9.72 mm, anche questo si vede dal davanti. La lente frontale è sempre la stessa. È una lente DX in casa Nikon che smette di vignettare a F=22 mm su FF (Sony). Nikkor 28/2.8 AiS (da molti ritenuto il miglior 28 mm Nikon manuale). Lente anteriore di diametro leggermente superiore al kit di cui sopra. Qui si può regolare il diaframma sul barilotto. F=28 mm a f/2.8, diametro apertura 9.9 mm, si apprezza dal davanti, da dietro sembra tutto aperto. Carl Zeiss Biogon T* 28/2.8 da Contax G2. Un grandangolo da leggenda impossibile da conciliare con la Sony A7R se non a cavalletto. F=28 mm a f/2.8 sembra più diaframmato da dietro, poca differenza guardato davanti. Lente frontale nettamente più piccola del Nikkor 28 mm. Come la mettiamo? Diciamo che il Nikkor fa passare più luce? Attenzione a ragionare sulla lente frontale, porta facilmente a paradossi. Per esempio: che il Biogon farebbe arrivare meno luce al sensore del Nikkor. L'influenza del cerchio di copertura la mette in risalto il leggendario 30/2.8 montato da Sigma sulla Merrill dp2M. Qui la lente frontale è ridicolmente piccola e la spiegazione è che deve coprire un sensore aps-C soltanto. La prova in controluce non si fa perché l'ottica è saldata sul corpo. |
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