| inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:25
Gaga, quindi a tuo parere un singolo scatto per essere “Street” deve far parte di un progetto? Anche seguendo il ragionamento che fai non mi pare sia un elemento caratterizzante. “ Per me la vera foto di strada è la capacità di cogliere attimi irripetibili, congiunture occasionali che giocano su luci, ombre, geometrie a volte simmetriche ed a volte no, sovrapposizioni, incroci ecc... il tutto con soggetti animati ed inanimati che si muovono spontaneamente nel loro habitat naturale”. Mi pare la descrizione di una foto scattata con criterio indipendentemente dal genere . “quando il viso ripreso in qualche modo è, poco o tanto, in relazione con quello che lo circonda” La relazione tra soggetto e ambiente mi pare alla base di qualunque ritratto ambientato |
user19933 | inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:31
Un ritratto ambientato viene definito “street” quando - nel fotografo che l'ha scattato - c'è volontà di definirlo in tale modo. Il pubblico che guarda non c'entra (può approvare o non approvare, chiaramente, ma non intervenire nel processo d'identificazione). In storia dell'arte questo INTIMO processo di “riconoscimento" artista-opera è chiaramente definito e si chiama KUNSTVOLLEN. Volontà d'arte. Se l'artista prende una radiografia e dice “questa non è una radiografia clinica ma è street” quella radiografia va giudicata in quanto “street” (dai critici delle arti visive). |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:38
Ramon. Al di là de fatto che il principio sia o meno condivisibile, e sarebbe interessante approfondire l'argomento, mi pare che il concetto di riconoscimento dell'opera d'arte come tale si riferisca alla singola opera in quanto opera non in quanto appartenente ad un genere |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:38
Ho letto con interesse ma non partecipo mai quando vedo che gli animi si scaldano. Però ho visto che Mirko ha linkato anche un concorso cui ho partecipato con 3 foto e, nella fattispecie, un portfolio. Non so quanto possa essere utile alla discussione ma scriverò perché ho fatto certe foto. Il problema del Covid-19 mi ha molto colpito, non credo certo di essere il solo. Per questo motivo ho deciso di provare a dare una testimonianza da un punto di vista particolare, quello delle linee urbane di trasporto. Ho pensato a una strategia fotografica: obiettivo, tecnica di ripresa, post produzione. Sono salito sugli autobus della mia città e ho scattato circa 200 foto in giorni diversi e da posizioni diverse. Ne ho poi scelte una trentina, come prima scrematura, avendo bene in mente il racconto che volevo svolgere. Le ho lavorate tutte in post produzione senza crop, in maniera che eventuali elementi superflui fornissero spontaneità agli scatti. Ne ho poi scelte 15 e, di quest'ultima selezione, ne ho usate 11 per il portfolio definitivo. Alla fine ero soddisfatto (ovviamente ciò non aggiunge nulla al valore del mio progettino ) e perciò ho mandato il portfolio al concorso. Le foto sono tutte, come già ho detto, senza tagli e scattate con lo stesso obiettivo e gli stessi parametri a parte gli ISO, che ho lasciato in automatico. Colgono attimi di vita in un momento particolare e peculiare. Per me questa è street, non pretendo di avere ragione, ma così la vivo io. Ciao a tutti, Paolo |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:41
Intanto complimenti. Io lo definirei un reportage. Quale tra i vari elementi a tuo parere lo identificherebbe come street? |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:41
@Amfortas Il tuo atteggiamento mi sembra corretto. Hai presentato una "serie" Molti autori di street stanno proponnedo serie, convergento così in qualche modo al reportage Facci sapere se vinci |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:43
“ Scusate ma solo a me pare che dalla dichiarata importanza di definire si è arrivati alla orgogliosa impossibilità di farlo? „ No non solo a te |
user19933 | inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:45
Biga, è esattamente il contrario. La critica dell'opera all'interno del “genere" hanno portato, nel 900, a sviluppare il concetto di kunstvollen. www.treccani.it/enciclopedia/kunstwollen/ Infatti dopo questa rivoluzione nella critica d'arte si è iniziato a parlare di "GUSTO” all'interno di uno specifico genere/contesto/periodo. Prima non lo si faceva e anzi si tendeva a mantenere separati i vari interpreti e le varie opere. Ora, tornando terra-terra, la street (il genere fotografico) ha delle connotazioni comuni per le quali si possa parlare di “gusto”? Se si, uno è libero (in perfetta autonomia) di riconoscervisi o no. Lo decide lui. Il critico d'arte visive ne prende atto ed all'interno di quei confini lo “analizza”. |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:46
“ Ripeto la domanda (che non vuole essere provocatoria) un ritratto ambientato quando diventa street e perché? „ studia... le classificazioni hanno i loro limiti. Ritratto ambientato e street hanno cerchi intersecanti con aree comuni ed aree proprie. In questo caso soccorrono altri fattori che si percepiscono con le foto e non con le parole. Ma è così importante essere rigidi o avere classificazioni? Anzichè porre domande inizia a postare qualche esempio, altrimento rimangono sempre e solo fiumi di parole (cit.) Questo per te è un ritratto ambientato o una street? www.flickr.com/photos/136302880@N03/26892988077/in/dateposted/ e questo? www.flickr.com/photos/chuvietha/40699656172/in/faves-107055202@N02/ e questo? (già postato) www.flickr.com/photos/alessandropratoatko/29515247907/in/faves-1070552 quando scrive Gaga “ Inoltre non è la foto singola che fa il genere, ma la serie. Una lunga serie di ritratti ambientati in luogo pubblico, non impostati, può fare street photography in quanto racconta/documenta l'umanità in quel momento storico e in una data situazione, strada, spiaggia, città ecc.. „ ecco un paio di esempi di autori che hanno la propria cifra stilistica con molti ritratti ambientati, le cui origini, il cui spirito ed il modo di porsi in mezzo alla gente, sono chiaramente individuate in alcuni vecchi maestri della fotografia di strada... e quando le sembole mentali erano volte a ben altro. Se ti impegni comprenderei che definire in rigidi confini la street e come cercare di prendere l'aria. Mai potrai acchiapparla, eppure esiste. Se ti piace devi solo respirarne lo spirito, e smettere di cercare definizioni e regole assolutistiche. www.flickr.com/photos/72064726@N08/ www.flickr.com/photos/95787103@N07 |
user120016 | inviato il 01 Luglio 2020 ore 12:58
“ “ Per me la vera foto di strada è la capacità di cogliere attimi irripetibili, congiunture occasionali che giocano su luci, ombre, geometrie a volte simmetriche ed a volte no, sovrapposizioni, incroci ecc... il tutto con soggetti animati ed inanimati che si muovono spontaneamente nel loro habitat naturale”. Mi pare la descrizione di una foto scattata con criterio indipendentemente dal genere . „ @Biga, hai tralasciato l'ultima parte della frase e cioè "inconsapevoli del loro fugace ruolo da protagonisti", che è ciò che differenzia secondo me un ritratto rubato da un ritratto posato. Ad ogni modo, credo che mettere tutti d'accordo con un'unica definizione sia impresa ardua, proprio perché esistono mille sfaccettature e tutte giuste. |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 13:02
Ramon: Cito il contenuto del tuo link: “ Poiché ogni opera d'arte va considerata e giudicata in merito alla raggiunta coerenza espressiva nell'ambito del K. caratteristico dell'epoca in cui è nata, ne consegue in primo luogo il riconoscimento della validità di quelle forme artistiche che si allontanano da una supposta norma classica.“ non mi pare dica quello che riferisci. Mi pare peraltro che il concetto di KUNSTVOLLEN no sia univocamente interpretato. Onestamente poi relegare tutto ad un relativismo intimista mi pare un modo per non definire (e mi va anche bene per carità, basta dirlo: la mia foto è street quando lo dico io a nulla rilevando il giudizio degli altri o la connotazione oggettiva) |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 13:09
studia... MrGreen Scusami Mirko, mi sembri una persona intelligente. Comprenderai quindi che non è che le faccine sorridenti ti autorizzino a essere supponente . “ In questo caso soccorrono altri fattori che si percepiscono con le foto e non con le parole.” Un po' comoda come posizione... se ci sono altri fattori che puoi cogliere li puoi anche individuare e indicare. “Ma è così importante essere rigidi o avere classificazioni?” Per me assolutamente no. E se rileggi il nostro primo confronto ti accorgerai che io ne sostenevo l'inutità mentre tu, che sembri già aver cambiato idea, l'importanza. “ Anzichè porre domande inizia a postare qualche esempio, altrimento rimangono sempre e solo fiumi di parole ”. Scusami ma esempio di cosa? Sto dicendo che fatico a comprendere la classificazione proposta da chi pare (salvo poi negarlo) saper individuare i connotati di una foto “street”... cosa dovrei postare? |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 13:10
Le foto che hai linkato sono ritratti |
user19933 | inviato il 01 Luglio 2020 ore 13:12
Biga, la mia è una provocazione. Perché qui si sta facendo l'opposto. Qui si cerca un approccio critico-scientifico alla street. Si cerca, in poche parole, il blind test: Io ti faccio vedere un immagine (a caso) di ritratto ambientato e tu mi dici se è street oppure no.... e mi spieghi il perché... Ma se facciamo così di fatto AZZERIAMO la volontà e le velleità "di genere" ed identitarie di chi ha fatto la foto. No? Io per controbilanciare questa depravazione allora ho proposto la teoria del kunstvollen che, comunque, è stata capace di dare una qualche forma d'ordine valoriale all'arte contemporanea e moderna. |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 13:13
Domenico concordo sulla confusione che però a me pare indice di qualcosa che o non esiste o non è definito perché interpretato secondo criteri altamente soggettivi. Sto cercando proprio di capire se qualcuno è in grado di darmi una risposta convincente. Non ho alcun preconcetto ne interesse a sostenere una tesi piuttosto che l'altra. E sono anche uno che molte foto che voi definite “street”. |
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