| inviato il 03 Luglio 2020 ore 15:24
Quoto al 100% Sebino |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 15:28
Bravo Paolo. |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 15:30
Senza post-produzione la maggior parte delle foto di questo sito andrebbero cestinate. |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 16:59
Come si fa a fare una foto senza post? Anche impostare la macchina perfettamente per avere un buon jpg, non è post, è pre, ma comunque è elaborazione, non esiste fotografare la realtà, esiste interpretare un momento |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 19:36
Skylab, se iniziamo il discorso di "che cos'è la realtà" non ne usciamo più e possiamo andare tutti a bere edit: che non sarebbe male |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 19:57
Come si fa a fare una foto senza post ? Anche impostare la macchina perfettamente per avere un buon jpg, non è post, è pre, ma comunque è elaborazione, non esiste fotografare la realtà, ESISTE SOLO INTERPRETARE UN MOMENTO. ...analisi PERFETTA !!!! |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 20:14
Non esiste oggettività (non solo in fotografia). Dalla scelta del soggetto, della composizione, della focale, dell'esposizione, del tempo di scatto, del valore degli ISO, stiamo già creando una nostra interpretazione di ciò che stiamo fotografando. E siamo solo alla fase di pre-scatto e scatto. |
| inviato il 03 Luglio 2020 ore 23:31
È un tema spinoso. Abbraccia anche altre forme espressive, come ad esempio la musica. Serve davvero essere bravissimi a suonare uno strumento, per emozionare gli ascoltatori? È meglio un John Petrucci o un Buddy Guy? Chissà... Il fatto è che, l'emozione suscitata non è quantificabile. Come si fa? La tecnica invece si. È quantificabile. Quindi chi vince? Quello più bravo e preparato, o quello che emoziona di più? In amore chi vince? Dice: “eh, ma questa è la fotografia, mica l'arte di amare!” |
| inviato il 04 Luglio 2020 ore 0:43
In amore vincono tutti, altrimenti non è amore |
| inviato il 04 Luglio 2020 ore 8:01
Vero, la fotografia é una forma di espressione individuale che, in quanto tale, non può essere giudicata in modo oggettivo, ma .... ma .... Ci son casi e casi. Se si riceve l' incarico di produrre un servizio fotografico matrimoniale (o per un' altra cerimonia), c' è poco da fare ... dovrai rispettare alcune regole. Idem se un professionista ti chiede un suo ritratto da appendere in studio. Idem se devi realizzare un reportage specifico, o una macro O una foto di un calciatore in azione. Ci sono paletti, regole, commissioni e regole di ingaggio precise. Può essere utile, per liberarsi dall' idea del relativismo assoluto in fotografia, partecipare a contest tematici dove l' attinenza ha un suo valore. La post produzione, come lo scatto in sè, segue questi paletti. |
| inviato il 04 Luglio 2020 ore 8:08
Sul fatto che non esista oggettività sarei anch'io solo parzialmente d'accordo. A parte l'ambito strettamente scientifico, il relativismo culturale è un fatto alquanto recente, non è detto che debba perdurare secoli e nemmeno che sia unanimemente professato: lo dimostra proprio l'atteggiamento di chi afferma (anziché suggerire) che "dovevi" aprire le ombre, chiudere le luci ecc. |
| inviato il 04 Luglio 2020 ore 12:08
...e staccare la corrente elettrica. |
| inviato il 04 Luglio 2020 ore 13:19
Non ci sarà uniformità nella percezione dell'oggettivita' tuttalpiù... cosa che si chiama comunemente soggettività. Ma che non esista l oggettivita' mi pare semplicemente assurdo . La stessa foto e' oggetto, sia che sia stampata che sia nelle memorie del computer sotto forma di file. |
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